Mi è stato detto che putroppo l'applicazione di viti e placche inserite nell'avambraccio non

il 30.05.2008 sono stato operato per una frattura scomposta di radio ed ulna con applicazione di placche e viti. Orbene a distanza di 4 mesi utilizzando anche un trattamento di campi magnetici pulsati ( 8 ore al giorno ) e siringhe Clasteon 100 ( una a settimana ) il callo osseo risulta formatosi in maniera flebile.
Mi è stato detto che putroppo l'applicazione di viti e placche inserite nell'avambraccio non facilitano la formazione di detto callo.
Quindi chiedo:
- quale soluzione al problema ovvero cosa mi consigliate di fare
- quando potrò iniziare la terapia
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Dr. Riccardo Busa Ortopedico, Chirurgo della mano 218 17
Una frattura biossea di avambraccio ha sempre tempi lunghi di consolidazione. Il trattamento con placche avvitate è un sistema efficace ma rigido e riduce gli stimoli meccanici sul callo osseo in formazione rallentandolo. 5-6 mesi di tempo di consolidazione sono quasi la regola.
Un sistema utile nei casi in cui la consolidazione è "pigra" è rappresentato dalle "onde d'urto".
Trattasi di ultrasuoni ad elevata energia che creano una stimolazione del callo osseo e dei capi ossei affrontati.
Tale trattamento deve ovviamente essere effettuato con strumentario e personale di assistenza adeguato.

Dr. Riccardo Busa
S.C. Chirurgia della Mano e Microchirurgia
Az. Osp./Univ. Policlinico di Modena

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dopo
Utente
Utente
MI SCUSI CIRCA IL MIO NUOVO INTERVENTO. IN DATA ODIERNA UNA PARTE DELL'AVAMBRACCIO SI E' GONFIATA E HO ACCUSATO FORTI DOLORI. A SEGUITO DI UNA RADIOGRAFIA E' EMERSA LA ROTTURA DI UNA PLACCA. MI E' STATO APPLICATO ALL'ARTO UNA DOCCIA DI GESSO DA TENERE PER CIRCA 60 GIORNI AL CUI TERMINE SE NON VI SONO CONSOLIDAMENTI DOVREI ESSERE RIOPERATO.
PREMETTO CHE L'AVAMBRACCIO NON E' STATO SOTTOPOSTO AD ALCUN SFORZO.
COME MAI LA ROTTURA DELLA PLACCA? DOVRO' SUBIRE UN NUOVO INETRVENTO ? COSA NE PENSA ?
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Dr. Riccardo Busa Ortopedico, Chirurgo della mano 218 17
Gent. Utente,
I mezzi di sintesi (placche, viti, chiodi endomidollari ecc) hanno lo scopo di mantenere un allineamento scheletrico e "proteggere" i segmenti ossei facilitando ed indirizzando i processi riaparativi e la corretta consolidazione delle fratture.
La rottura della placca è purtroppo una conseguenza della carente consolidazione ossea. In pratica il ritardo di consolidazione determina una progressiva perdita di tenuta delle viti che fissano le placche e, di conseguenza microtraumi o i normali movimenti dell'arto possono determinarne la mobilizzazione o la rottura.
In pratica se non intervengono i normali fenomeni riparativi delle fratture ("callo osseo")i mezzi di sintesi (placche e viti) da soli sono insufficienti a garantire la tenuta meccanica del segmento osseo in questione.
Cordiali Saluti,
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Utente
Utente
LA RINGRAZIO PER LA SUA RISPOSTA CELERE E PRECISA E NE' APPROFITTO DELLA SUA PROFESSIONALITA'PER CHIEDERLE UN'ULTIMA COSA FORSA LA PIU' IMPORTANTE .
SECONDO LEI RIUSCIRO' A RISOLVERE IL PROBLEMA CON LA SOLA INGESSATURA O DOVRO' SUBIRE UN NUOVO INTERVENTO ?
DISTINTI SALUTI
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Dr. Riccardo Busa Ortopedico, Chirurgo della mano 218 17
Gentile Utente,
sono spiacente di non poterle fornire un pronostico!
La sfera di cristallo a volte potrebbe tornare utile anche a noi medici...
Scherzi a parte, provi le onde d'urto come ultima ratio per evitare il reintervento, che è altamente probabile.
Poi mi faccia sapere.
Cordiali Saluti,
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Utente
Utente
GENTILE DOTT. BUSA
LA RINGRAZIO PER LA SUA CORTESE DISPONIBILITA'.
LA TERRO' INFORMATA CIRCA L'EVOLVERSI DELLA SITUAZIONE.
DISTINTI SALUTI