è possibile revisionare una protesi d'anca in polietilene con una in ceramica?

buona sera. Sono la nipote di un signore di 67 anni che nel 2008 è stato sottoposto al posizionamento di una artroprotesi d'anca probabilmente in polietilene. Questa protesi dimostra segni di mobilizzazione in regione trocanterica già dal 2016 e di recente si è verificata la frattura del gran trocantere. La TC dimostra ampio riassorbimento osseo anche della branca ileo pubica.
Gli ortopedici interpellati sinora hanno detto che si deve intervenire, o sostituendo tutto quanto oppure sole le parti usurate.
Essendo mio zio abbastanza giovane spero che si possa utilizzare un materiale maggiormente resistente all'usura: la ceramica appunto. Mi chiedevo se l'osso in queste condizioni sia idoneo a questo tipo di protesizzazione e chi, alla fine, sia a decidere quale protesi impiantare.
Rimango a disposizione per eventuali ulteriori dettagli e vi ringrazio anticipatamente per le delucidazioni che vorrete darmi.
Cordiali saluti
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Dr. Umberto Donati Ortopedico, Chirurgo della mano, Medico legale, Perfezionato in medicine non convenzionali 7.8k 276 9
La scelta è totalmente del chirurgo che opererà il paziente, e sarà lui a fornire tutte le informazioni sulle condizioni attuali, su possibili rischi e complicazioni, e sui vantaggi a impiantare il tipo di nuova protesi scelto. È indispensabile recuperare la cartella clinica del precedente intervento per sapere con certezza il tipo di protesi impiantata, che potrebbe, per data di impianto ed età del paziente, essere anche del tipo metal-on-metal. È impossibile rispondere alle altre domande senza vedere le rx. È possibile che venga richiesta una TAC o una RMN, ma questo lo decide il chirurgo.
Cordiali saluti
Umberto Donati, MD

Umberto Donati, MD

www.ortopedicoabologna.it

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dopo
Utente
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Grazie per la risposta tempestiva, nonostante il giorno festivo. La tc è stata eseguita (io sono radiologa) ed ha dimostrato il riassorbimento sulla branca ileo pubica oltre che quello della regione trocanterica che ha portato alla frattura del gran trocantere. Uno dei chirurghi già consultati, oltre a chiedere la scintigrafia con leucociti marcati per escludere una mobilizzazione scettica, ha ipotizzato di sostituire solo le parti usurate della protesi. Questa ipotesi non mi convince perché c'è un pregresso: mio padre, operato nello stesso centro nello stesso periodo, ha avuto una frattura periprotesica dopo nemmeno due anni ed, essendo stato sottoposto alla sostituzione parziale delle componenti, è di nuovo portatore di una protesi mobilizzata. Questo è il motivo che ci induce a cercare un materiale più duraturo. Buona domenica