Caviglia destra gonfia

BUONGIORNO SONO MARIA 64 ANNI,
DA CIRCA 2 MESI HO LA CAVIGLIA DESTRA GONFIA DALLA MATTINA E PEGGIORA LA SERA (SENZA ROSSORE E BRUCIORE SOLO LEGGERISSIMO DOLORE AL TOCCO) E LA SERA PEGGIORA, DURANTE LA NOTTE SI SGONFIA E AL RISVEGLIO NON E' GONFIA.


SONO CARDIOPATICA HO SUBITO INTERVENTO DI BYPASS NEL 2018.

ASSUMO PER LA PRESSIONE MEDICINALE "TRIPLIAN"
POI BISOPROLORO POI CARDIOSPIRINA E PILLOLA PER DIABETE E TIROIDE.

NON HO SUBITO ULTIMAMETE TRAUMI ALLA CAVIGLIA SOLO 9 ANNI FA ALLA STESSA UN PICCOLA FRATTURA.

VORREI SAPERE SE POSSA NASCONDERSI UN PROBLEMA SERIO SUBITO DA INTERVENIRE OPPURE CON QUALCHE RIMEDIO POSSA ANDAR VIA MA SOPRATUTTO QUALI POSSO ESSERE LE CAUSE.

GRAZIE
[#1]
Dr. Giuseppe Coli' Ortopedico 2.2k 137
Gentile utente, essendo monolaterale, potrebbe trattarsi di una insufficienza venosa. Ha mai avuto crampi muscolari al polpaccio? Ne parli al suo medico di famiglia per un eventuale approfondimento con esame eco-Doppler degli arti inferiori. Cordialità

Dr. Giuseppe Colì
Specialista Ortopedico
Malattie metaboliche dell'osso
Ex responsabile centro Osteoporosi

[#2]
dopo
Utente
Utente
si dottore ho spesso crampi al polpaccio. ma eventualmente quali sono i rimedi per l insufficienza venosa e se non curata a cosa vado incontro. grazie di cuore
[#3]
Dr. Giuseppe Coli' Ortopedico 2.2k 137
I crampi possono essere un segno di insufficienza vascolare venosa. I rimedi possono essere di tipo farmacologico, l'uso di calze elastiche o, nei casi più avanzati, un intervento chirurgico di safenectomia (asportazione della vena dilatata). Tutto dipenderà dal risultato dell'esame doppler.
Buona giornata
[#4]
dopo
Utente
Utente
grazie dottore scusate un po per l ansia visto i precedenti clinici tipo l infarto nel 2018. volevo solo sapere se questa insufficienza venosa può portare un ictus o infarto. grazie
[#5]
Dr. Giuseppe Coli' Ortopedico 2.2k 137
Solo nei casi più avanzati, con varici venose, potrebbe esistere la possibilità di formazione di trombi all'interno del vaso che potrebbero ostruire il deflusso venoso o distaccarsi e migrare creando degli emboli in vari possibili distretti anche a distanza nell'organismo.
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