Frattura sottocapitata femore

Buonasera.
Due giorni fa mia mamma è caduta provocandosi una frattura sottocapitata al femore destro.
Mamma ha 78 anni, attualmente ha un carcinoma polmonare da poco diagnosticato, ma non ha ancora iniziato chemio, ha difficoltà a mangiare cibi solidi (pur nutrendosi con alimento sostitutivo in bottiglietta è dimagrita 15 kg), spesso ha saturazione bassa e necessità di ossigeno, ha valvulopatia mitralica con insufficienza moderata e versamento pericardico.
Ieri pomeriggio l ortopedico ha riferito che visto il quadro clinico un eventuale intervento per mettere protesi sarebbe stato a rischio e come alternativa ci ha proposto di tenerla 40 giorni a riposo con ferula.
la mamma presa dalla paura ha rifiutato l’intervento che avrebbe dovuto eseguire stamattina.
Vi scrivo per chiedervi se così facendo c’è possibilita che il femore guarisca o ci consigliate di intervenire adesso?
Ho letto i vostri consulti e mi sembra di aver capito che se fra 40 gg la situazione non migliora sarebbe tardi per intervenire?
Considerando le condizioni di salute di mamma cosa mi consigliate?
Aspettando risposta ringrazio in anticipo
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Dr. Emanuele Caldarella Ortopedico 1.8k 79 40
Gentile utente,

l'intervento proposto è fortemente consigliato. Se l'intervento fosse stato eseguito quando proposto, la mamma starebbe già camminando (a scanso di complicanze) da tre giorni.

La paura è comprensibile, ma sinceramente non comprendo come mai i sanitari non abbiano "dolcemente insistito" spiegando alla mamma come i pro dell'intervenire subito superino nettamente i contro.
Anche perché rinunciando all'ultimo minuto ad un intervento di questo tipo si spreca una risorsa importante, la sala operatoria, che avrebbe potuto essere usata per un altro paziente. Specie in questo periodo, in cui molti ospedali sono bloccati anche con le urgenze non covid, e un sacco di persone non possono farsi mettere la protesi non per loro scelta, ma perché costrette.
Detto questo, se per una osteosintesi bisogna agire subito, per fare una protesi invece si può anche agire senza problemi a distanza di tempo, dal punto di vista tecnico ortopedico. Ma diverso è il discorso generale: aspettare 40 giorni e poi dover intervenire è a mio avviso oltremodo controproducente. Si lascerebbe a letto tutto questo tempo una povera signora (con tutte le conseguenze sulla salute che ne conseguono), e in più si assorbono ancora inutilmente risorse preziose per qualche altro paziente.

La cosa più sensata e migliore per tutti, sia per la paziente che per la comunità, è che l'intervento venga fatto al più presto.

Quindi secondo me il ruolo del medico e dei parenti sarebbe supportare la signora in questo difficile momento e farle capire cos'è la cosa giusta da fare affinché la accetti con consapevolezza.

Dr. Emanuele Caldarella

Chirurgia dell'anca e del ginocchio
emanuele.caldarella@medicitalia.it