Gonfiore alla coscia

Buongiorno, vorrei chiedere un consulto riguardante un gonfiore - particolarmente visibile - della coscia destra.


Tre giorni fa ho fatto un po' di stretching per riscaldare i muscoli delle gambe, essendo una persona particolarmente sedentaria non sono più abituato all'attività fisica e a partire da Mercoledì accuso dolori ad entrambi i polpacci, alla coscia (seppur lievemente) e al gluteo destro.
Questa mattina mi sono accorto però di avere la coscia destra vistosamente più grande della sinistra, anch'essa dolorante ma solo se la tocco, inoltre ho dolore anche nella zona lombo-sacrale dove da poco è stato diagnosticato una riduzione dello spazio L5-S1 e un minimo bulging discale.
E' una condizione che ho già sperimentato giocando a Ping Pong due mesi fa, però con dolore localizzato ad entrambe le cosce; sia il dolore che il gonfiore scomparirono nel corso di una settimana.

Ho osservato inoltre anche la presenza di alcune macchie rosse su entrambe le cosce, forse sottocutanee, come se mi fossi graffiato durante il sonno, vorrei dunque chiedere vostro parere, se queste macchie sono collegate, quale può la causa della sintomatologia e se è necessaria una visita specialistica.


Ho già eseguito delle analisi del sangue un mese fa, risultate tutte nella norma ed una EMG agli arti inferiori per sospetta atrofia peroneale benigna/radicolopatia alla colonna lombo-sacrale, dove appunto m'è stata diagnosticata tale atrofia, a detta del neurologo, per causa della sofferenza della radice del nervo passante per L5-S1.
Per concludere, soffro di fascicolazioni diffuse in tutto il corpo e sospetta ipereccitabilità muscolare da circa un anno e mezzo, esordite entrambe durante un periodo "buio" della mia vita.


Cordiali saluti,
Emanuele
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Prof. Enrico Pelilli Ortopedico 211 20
Espone diverse problematiche, che potrebbero essere anche collegate.
Per la tumefazione della coscia, eseguirei un esame ecografico, a evidenziare eventuali ematomi profondi.
Le macchie cutanee potrebbero essere segni di scarsa coagulazione e quindi essere in relazione con la tumefazione della coscia.
Quindi mi recherei dal suo medico di famiglia per valutare anche esami per la coagulazione.
Poco convincente la sofferenza del nervo peroneale senza l'evidenza di una precisa compressione della radice nervosa (il bulging discale non è l'equivalente di una compressione nervosa con evidenza EMG di sofferenza neurologica).
Raccolti queste nuove indagini, proverei poi a vedere se questi sintomi, apparentemente scollegati, non possano avere una matrice comune.
Ne parli con i suo medico, che ha l'opportunità di vedere e toccare, cose importantissime fin dai tempi d'Ippocrate!

Dr. Enrico Pelilli
Specialista in Ortopedia e Traumatologia Infantile

[#2]
dopo
Utente
Utente
Buonasera, la ringrazio - seppur in ritardo - della risposta. Vorrei informarla che una settimana fa sono andato dal fisioterapista (che tra l'altro conosco già da molto tempo, considerando che io diversi anni fa facevo ginnastica posturale per curare l'atteggiamento scoliotico) con i risultati dell'elettromiografia. Ho spiegato lui tutte le problematiche che si sono susseguite nel corso di questi mesi (rigonfiamenti, interno coscia duro al tatto, ridotta ampiezza del nervo peroneo, piede cavo) ed è giunto alla conclusione che il mio è un problema di tipo posturale dovuto anche alla sofferenza radicolare, poiché, anche se le sembrerà strano data la mia giovane età, non riesco a stare seduto per lunghi periodi di tempo senza poi provare dolore alla colonna lombosacrale. A Gennaio inizierò la terapia con inclusa la ginnastica correttiva sperando di ottenere qualche discreto risultato. Secondo lei è possibile che una sofferenza radicolare possa crearmi tutte queste problematiche? Non oserei immaginare come potrei arrivare a quarant'anni se questo problema tendesse a peggiorare!

Cordiali saluti e buon Natale,
Emanuele
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Prof. Enrico Pelilli Ortopedico 211 20
Mi sembra che stia continuando a navigare al buio!
Sicuramente una postura sbagliata può essere secondaria ai suoi problemi ma non la causa.
Come le ho detto, la causa va chiarita valutando gli esami fatti (la sofferenza peroneale è monolaterale o bilaterale e, se esiste, perché fu definita benigna?).
La tumefazione che lei descrive alla coscia, non può essere una banale e transitoria contrattura, perché, da come lei dice è persistente, e la causa, nuovamente, non può essere la postura.
Le macchie della pelle delle cosce, possono essere petecchie?
Sì, ha fatto esami del sangue, ma sono stati considerati i fattori della coagulazione?
Per quanto su esposto, le competenze del Fisioterapista non sono sufficienti.
Le consiglio, nuovamente, di tornare dal Curante per una valutazione clinica, ed eventualmente allargare la ricerca ai fattori della coagulazione.
Valutare, al tatto, la tumefazione della coscia, se è presente e non trova una giustificazione, una ecografia potrebbe essere di aiuto e poi, documenti alla mano, potrebbe essere utile una valutazione dal neurologo od ortopedico.
[#4]
dopo
Utente
Utente
La sofferenza peroneale è bilaterale, ma è decisamente più marcata a destra. L'elettromiografia ha evidenziato una significativa riduzione d'ampiezza al peroneo destro e al sinistro una riduzione più leggera. Complessivamente l'elettromiografia era comparabile sia con un'atrofia peroneale che con una sofferenza radicolare L5-S1 (il neurologo ipotizzo una comorbidità) che è stata successivamente diagnosticata tramite una risonanza magnetica prescritta dallo stesso neurologo. Tale atrofia fu definita benigna poiché in famiglia non abbiamo alcun caso di malattie neurodegenerative, come per esempio la CMT e perché, a detta del neurologo, questa era la conseguenza di una nevrite. L'esame della coagulazione è risultato nella norma, nulla di anormale; le ho portate alla mia dottoressa, al mio ex medico, al dentista (poiché ho qualche problema anche alla bocca e anche per questo non m'è stata ancora fatta una diagnosi precisa) e al fisioterapista. I quattro non hanno né riscontrato problematiche né anomalie, a detta loro sono "sano come un pesce". Le petecchie sono scomparse nel giro di pochi giorni anche se, come le ho scritto, continuo a percepire una piccola differenza tra la coscia destra e quella sinistra.
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Prof. Enrico Pelilli Ortopedico 211 20
Il quadro è ora molto più definito.
Gli esami sono stati fatti tutti e il neurologo ha fatto una diagnosi, che giustifica quasi tutto: Neurite!
Sono spesso virali e i virus hanno spiccata tendenza a diffondersi, oltre che ai nervi, anche alle mucose e alla cute (tessuti di medesima origine embrionale), quindi quelle macchie che ho interpretato erroneamente come petecchie, potevano essere una manifestazione virale.
Rimane ancora non spiegata la tumefazione della coscia.
Con l'occasione le auguro Buone Feste
[#6]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio per la risposta. Quali altri esami dovrei fare onde trovare l'origine virale di tale neurite?
A breve dovrò fare una visita dermatologica, può il dermatologo prescrivere tali esami oppure è neccessaria una prescrizione da parte del medico curante?

Cordiali saluti e buone feste,
Emanuele
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Prof. Enrico Pelilli Ortopedico 211 20
A questa domanda non saprei risponderle, perché rientra in un campo ultra specialistico.
Dovrebbe consultare un infettivologo, anche se penso che non vi sia una strada sicura e che, probabilmente, si tratti di un virus banale (un Herpes?), abitualmente innocuo, ma che in quella specifica occasione abbia trovato una fessura lasciata aperta dal suo sistema immunitario per cause occasionali.
Come le ha già detto il Collega neurologo, è una forma benigna e come tale avrà a risolversi con il solo tempo.
La legge di Murfy (anche se chiamata con termini più scientifici) è da sempre nota in medicina.
[#8]
dopo
Utente
Utente
Buonasera e grazie ancora.
Oggi sono riuscito a trovare la diagnosi completa del neurologo:

Rotocifoscoliosi, protrusione discale L5-S1 con radicolite e neurite soprattutto peroneale. Disturbo ansioso.

La diagnosi è stata effettuata circa due mesi fa.
C'è una correlazione tra radicolite e neurite? Può quest'ultima essere correlata ad essa oppure ambedue potrebbero essere di origine virale?
Vorrei comunque informarla che ho anche fatto le analisi per la procalcitonina, risultata nella norma.
Può questa essere utile per trovare la causa scatenante?