Sporgenza ossea sede lombare esito esami

Buonasera Gentilissimi Medici.



Circa due settimane orsono mi sono accorto, toccandomi la schiena dopo essermi lavato di avere una sporgenza ossea a livello lombare dx vicino alla colonna vertebrale...

tale sporgenze c'è anche dall' altra parte ma da questa è più marcata e a vista si vede un piccolo rilievo osseo, come se fosse appunto un osso che sporge...

sono andato dal medico di base che mi ha prescritto prima una ecografia e poi, dietro indicazione del medico radiologo che ha eseguito l' ecografia, una successiva risonanza magnetica...purtroppo il mio medico è in malattia quindi vorrei sentire il vostro parere circa le diagnosi fornite dai medici radiologi, che non mi sono chiarissime e non consentono al momento di capire se necessitano ulteriori approfondimenti diagnostici e visite:

1) ecografia: "in corrispndenza della tumefazione clinicamente palpabile in sede paravertebrale dx, a livello lombare, si rileva aspetto riferibile in prima ipotesi a sporgenza ossea...a livello della sommità di quest' ultima si apprezza formazione di 7 mm di verosimile natura linfonodale...utile approfondimento con risonanza magnetica ed eventuale visita specialistica"

2) risonanza magnetica rachide lombosacrale (eseguita qualche giorno dopo) : " lo studio odierno è stato confrontato con la precedente econgrafia...il rilievo descritto sembra essere ascrivibile a piccola salienza asimmetrica del profilo dell' osso iliaco con entesopatia ed esile reazione infiammatoria delle inserzioni lombari...marginalmente si segnalano cisti sacrali multiple in sede canalare e discopatia al passaggio lombosacrale"

la sporgenza non mi dà alcun dolore me ne sono accorto per caso...va detto, però che soffro ormai da un paio di anni di dolore pelvico cronico che mi impedisce di stare seduto su superfici rigide e devo stare semisdraiato su un divanetto per limitare il dolore...ho fatto innumerevoli visite urologiche e proctologiche per quresto dolore ed escluse le prostatiti le due diagnosi che sono rimaste plausibili sono quella di "dolore pelvico cronico da neuropatia del nervo pudendo" e "coccigodinia", la prima ricevuta da un noto medico esperto di sidromi pelvicoperineali e la seconda dal primario della terapia del dolore dell' ospedale della mia città...mi chiedo se vi è un nesso fra questo dolore cronico di cui soffro e le sofferenze e malformazioni evidenziate dai due esami radiologici di cui sopra e quale potrebbe essere il tipo di specialista più indicato per dirimere la questione ed accompagnarmi nell' integrazione del percorso di cura alal luce di queste nuove evidenze...ringrazio fin da subito i Dottori che esprimeranno il loro parere sulla questione
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Dr. Antonio Valassina Ortopedico, Chirurgo vascolare 2k 66 47
Gentile signore,
senza visitarla e senza vedere di persona le immagini è impossibile darle informazioni precise soprattutto di un caso "atipico" come quello da lei descritto. Posso solo darle alcune informazioni di carattere generale.
In primo luogo non è raro che qualche paziente si tocchi per vari motivi in zone del corpo che non aveva esplorato attentamente in passato, soprattutto, ovviamente quelle non visibili e non facilmente raggiungibili dalle mani come la regione posteriore del tronco e del bacino. Inoltre, la "salienza" descritta alla RMN è tutta da vedere di persona dall'ortopedico, dato che dipende da dove "la salienza" si trovi. Pochi centimetri di distanza possono fare la differenza tra patologie completamente diverse. In terzo luogo, deve sapere che bastano anche pochi millimetri di differenza di lunghezza di un arto per modificare l'obliquità del bacino e il profilo osseo delle creste iliache, soprattutto negli individui magri come lei, possono "sporgere" o sembrare "salienze" che in realtà tali non sono.
In quarta ipotesi va valutata la possibilità di varianti anatomiche che al passaggio lombosacrale/iliaco sono più frequenti di quanto non si immagini.
Altre ipotesi più rare o eccezionali di tipo reumatico non le elenco nemmeno perchè con una visita ben condotta è possibile valutarle meglio immediatamente.
Sicuramente posso dirle che la patologia uretrale, la coccigodinia o la sindrome pelvico-perineale non hanno attinenza con un fenomeno che si manifesta come una modesta "tumefazione" e per di più senza dolore. Posso solo dire che l'unica correlazione, in rarissimi casi, può avvenire in pazienti che per la coccigodinia e/o il dolore pelvico perineale tipicamente si siedono in modo sbagliato o anomalo (= con il bacino obliquo) proprio per ridurre la pressione in sede perineale o coccigea. Guarda caso, in queste posizioni, una delle creste iliache resta nettamente più sollevata rispetto all'altra e ruotata, posizione che, a volte, porta ad un contatto eccessivo con lo schienale della sedia fino a creare delle infiammazione della cute o dei tessuti profondi posteriori con conseguente tumefazione.
In ultimo mi spetta segnalarle che le "entesopatie distali dei muscoli lombari" sono talmente rare da far parte di casi eccezionali. In genere quelle "entesopatie" in corrispondenza delle inserzioni tendinee e dove si apprezza un incremento in spessore della cresta iliaca sono dovute a ossificazioni soprattutto delle inserzioni dei mm. glutei e del periostio contiguo all'inserzione tendinea, periostio che avvolge la cresta iliaca. Per questo le immagini vanno viste di persona e con accuratezza dall'ortopedico, anche se, e qui chiudo, l'esame migliore per vedere codeste ossificazioni a "fiamma" del bacino sono dei semplici esami Rx del bacino nelle tre proiezioni: anteroposteriore, obliqua dx e obliqua sinistra. Ecografia e RMN sono utilissime sulle parti molli, molto meno sulle parti dure come l'osso...
Cordialmente
Dr. A. Valassina

Nota:informazione web richiesta dall'Utente senza visita clinica; non ha valore di diagnosi, trattamento o prognosi che si affidano al medico curante

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Utente
Utente
Grazie mille Dott. Valassina, risposta che mi ha chiarito non pochi dubbi e molto esauriente ( nel limite del possibile come ovviamente lei sottolineava non potendo visitarmi e visualizzare le immagini degli esami).

La patologia uretrale (stenosi uretrale) l' ho risolta essendomi operato 2 mesi fa, ora urino bene e non ho quasi più sensazione di congestione pelvica mancato svuotamento( il chirurgo che mi ha operato e il,medico che ha diagnosticato il dolore pelvico cronico mi dissero che una volta operato avrei risolto quasi del tutto i problemi urologici, ma un residuo sarebbe rimasto a causa della neuropatia del pudendo che crea comunque dusturbi alla vescica mentre per i dolori la stenosi c'entrava poco...ed infatti è andata esattamente così)...

Ora sono riuscito a contattare il medico sostituto del mio medico di base , gli mostrerò gli esami e sentirò cosa dice...

1)Mi sembra di capire che secondo Lei sarebbe opportuno eseguire anche una RX lombosacrale ( l' altr' anno a gennaio ho eseguito una Rx rachide sacro-coccige prescrittami dal medico che diagnosticò la coccigodinia il cui referto radiologico era il seguente : "non apprezzabili lesioni ossee strutturali a focolaio a livellobsacro-coccige ; lieve accentuazione della curvatura anteriore dell' apice coccigeo) ...che ne pensa ?

2) Effettivamente ha centrato in pieno la questione del fatto che mi siedo e mi sdraio in modo obliquo, poichè la sofferenza pelvica è solo sul ramo sinistro della zona (ramo sinistro del nervo pudendo, così disse il medico che la diagnosticò), mentre la sporgenza in questione è dalla parte opposta della schiena...mi chiedo se questa posizione non corretta possa accenhtuare la sofferenza dei nervi periferici anche alla luce della discopatia rilevata..cioè in parole povere qualche nervo che trasmette sensazioni a perineo rimane cmpresso a causa delle anomalie rilevate dagli esami e mi provoca sta sindrome pelvica che si accompagna anche ad un mal di schiena lombare non eccessivo al mattino che migliora nel corso della giornata e peggiora , assieme al dolore pelvico, quando mi siedo e quando sono seduto sul water..che ne pensa ?

3) Oltre ad una visita ortopedica ( immagino solo dopo aver effettuato anche la Rx che lei suggeriva) potrebbe essere indicata anche una visita da un Neurochirugo ?

Grazie ancora per la disponbilità
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Dr. Antonio Valassina Ortopedico, Chirurgo vascolare 2k 66 47
Prima di tutto le voglio dire che sono molto, ma molto contento che lei abbia eseguito l’intervento per la stenosi uretrale. Leggendo tutta la sua storia clinica, raccolta nelle sue precedenti richieste di consulti urologici, mi domandavo come mai non fosse stato operato subito una volta accertata la grave stenosi dell’uretra distale. Lei dice che anche i disturbi da congestione pelvica sono scomparsi, evento positivo che mi sembra abbastanza logico attendersi dopo la risoluzione di un lungo periodo di ritenzione urinaria nella vescica causata dalla stenosi uretrale. Lei, però, aggiunge che sarebbero rimasti ancora problemi dovuti alla sindrome del nervo pudendo . A questo punto le devo chiedere di descrivere, però, esattamente cosa intenda: dovrebbe descrivere i disturbi da "nervo pudendo" prima dell’intervento e quelli eventualmente rimasti dopo l’eliminazione della stenosi uretrale.

Per il resto:

1. Le ho suggerito di fare Rx del bacino nelle tre proiezioni indicate. Se ha lombalgia, problema non riferito in precedenza, allora esegua anche Rx del rachide sempre in proiezioni AP, LL e oblique dx e sin.

2. La posizione scorretta nella seduta o se sdraiato può influire, ma anche qui per una valutazione precisa dovrei visitarla di persona. Sicuramente deve cercare di evitare di appoggiare troppo sulla zona perineale. Un modo per cambiare radicalmente lo stress da contatto perineale per il peso del corpo in posizione seduta è utilizzare sedie con piano d'appoggio non a 90 (come tutte le sedie), ma a 45 come le sedie tipo "Stokke" dove l'appoggio avviene soprattutto sulla regione anteriore delle tibie (subito sotto le ginocchia) e solo in parte a livello della regione perineale in quanto il piano di seduta è inclinato in avanti a 45 . In questo modo, tra l'altro, le anche non sono flesse a 90 come nelle sedie normali, ma solo a 45 e, pertanto, viene stressata molto meno sia l'anca che la regione lombosacrale in quanto il rachide lombosacrale risulta molto meglio allineato al bacino e ai femori.

3. Se vuole sentire un parere, tramite una visita di controllo, su queste problematiche complesse muscolo-scheletriche che riguardano bacino e colonna vertebrale dovrebbe sentire il parere di un ortopedico.

La saluto e colgo l'occasione per farle i migliori auguri di Buon Natale e per un Anno Nuovo finalmente Felice e ben diverso da questo tragico che stiamo lasciando.
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dopo
Utente
Utente
Gentilissimo Dott Valassina , innanzitutto voglio ringraziarla per la cortesia e la chiarezza ed esaustività delle sue risposte e contraccambio gli auguri per un ottimo 2021...seppur distante il suo supporto è per me davvero prezioso come lo fu quello dell' ottimo Dott . Paolo Piana che mi seguì nei precedenti consulti Urologici aiutandomi a capire che la neurpatia pelvica e le stenosi uretrale dal lichen sclerosus sono patologie , oltre che molto invalidanti, anche molto rare che solo pochi urologi sono in grado di trattare, ed infatti per risolvere la stenosi (che avrei risolto già a marzo se non ci fosse stato di mezzo il covid che ha bloccato tutto) mi sono rivolto ad un primario di Urologia abbastanza vicino alla mia zona ,l'unico non troppo distante in grado di operarmi e l' intevento ha avuto risultati in linea con le aspettative...

Lo stesso feci per il dolore pelvico rivlgendomi ad un altro urologo esperto di queste questioni...purtroppo i farmaci assegnatimi per la neuropatia (Laroxyl per il dolore neuropatico ed Expose per l' ipertono muscolare causato dalla neurtopatua) ho dovuto sospenderli per forti effetti collaterali (il laroxyl era impossibile da prendere quando avevo la stenosi poichè peggiorava la ritenzone urinaria, mentre il miorilassante mi distruggeva la cute peggiorando il lichen sclerosus oltre a creare eritemi su tutto il corpo)...

per il miorilassante ho trovato un sostituto di qualche utilità nel valium a piccole dosi mentre per l' antineuropatico devo vedere cosa fare se riprendere il laroxyl o il lyrica o tentare con altri antidolorifici..

Purtroppo mentre mi accingevo a cercare un medico nelle mie vicinanze esperto di queste questioni (giacchè l'urologo che mi assegnò la prima cura riceve a 200 km da casa mia ed è per me molto difficile spostarmi con le restrizioni del covid e i dolori che ancora, seppur diminuiti l persistono..in macchina è ancora proibitivo pensare di affrontare un viaggio simile nelle mie condizioni ed in treno,seppur più fattibile ci sono evidenti problemi logistici dovuti al covid...), mi sono accorto di questa sporgenze a quindi ora sto cercando di capire se e come gli esiti degli esami possano essere in qualche relazione con il dolore pelvico

Alla sedia ergonomica ci avevo pensato un anno fa poichè ho letto che qualcuno con la mia patologia pelvica ha avuto benefici, ma poi ho lascito perdere avendo questioni che ritenevo prioritarie (cioè intraprendere la cira farmacologica e fisioterapica per il dolore pelvico ed operarmi per la stenosi)..

Rispondo infine alla sua richiesta di descrizione dei disturbi prima e post intervento della stenosi :

1) Prima dell 'intervento i disturbi erano il dolore pelvico cronico (CPPS) nella zona sinistra, che inizia la mattina peggiora durante il giorno (soprattutto se sto seduto sulla parte incriminata ) e migliora la sera stando sdraiato sul divano...è un classico dolore neuropatico (scossa , sensazione di aver ricevuto calci nella zona iperalgesia al freddo di tutto il perineo, a volte bruciore come se i muscoli o i nervi fossero ipertesi)..a questo si associava uno stimolo continuo ad urinare e sensazione di congestione pelvica...i sintomi peggioravano appunto da seduto e anche dopo essere stato al bagno seduto sul water

2) Dopo l' operazione i sintomi dolorosi prima descritti si sono leggermente attenuati ma restano tuttora piuttosto invalidanti ( diciamo un 10-20%...forse dovuto alla scomparsa della cogestione provocata dalla difficoltà ad urnare che avevo con la stenosi), mentre gli altrettanto fastidiosissimi sintomi urinari si sono ridotti del 90%....

Ricapitolando quindi sostanzialmente il miglioramento complessivo di tutta la sintomatologia, dopo l' eliminazioe della stenosi, è del 50% circa i gran parte ascrivibile all' eliminazione dei sintomi urinari mentre lieve è stato il miglioramento a livello dei dolori pelvici..tutto perfettamente in linea con le previsioni dei Medici

Noto che quando mi muovo e faccio movimento ed il corpo si scalda i dolori pelvici tendono a diminuire , mentre se prendo freddo umido e sto fermo peggiorano

Ora cercherò di chiarire la questione di questa sporgenza e sentire cosa mi consiglieranno di fare gli specialisti che mi visiteranno su indicazione del medico di base e sua..., magari acquisterò finalmente la sedia ergonomica e poi cercherò un altro specialista per la terapia del dolore pelvico vicino a me o vedrò di ricontattare in qualche maniera il medico che mi diagnosticò la patologia...

se Lei ha altri suggerimenti sono ben venuti, e grazie ancora per l' attenzione, la cortesia e l' esaustività dei suoi consigli
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Dr. Antonio Valassina Ortopedico, Chirurgo vascolare 2k 66 47
Sicuramente le consiglio attività fisica fuori dal carico. Il nuoto sarebbe eccellente e in supporto l'idrochinesiterapia. Eviterei sport sotto carico di qualsiasi tipo fino ad eventuale miglioramento.
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