Crm terapia per piccola ernia

Gentili medici, se fosse possibile vorremmo una vostra opinione in merito alla possibile utilità della CRM terapia nel caso di mia madre (storia clinica abbastanza complessa illustrata, con vari referti, nei precedenti consulti)
A gennaio le è stata diagnosticata una forma benigna di sclerosi multipla che ha provocato problemi di instabilità agli arti inferiori (nessuna terapia prescritta) e contestualmente una sciatalgia da bulging discale L4-L5 alla gamba dx. Sempre presenti anche forti dolori alla schiena.
Visto il peggioramento marcato dei problemi alla gamba dx, con dolore a livello lombare e alla gamba (sia pesante che dolorante) che la costringe a fermarsi dopo mezz’ora di cammino, e le impedisce di stare ferma in posizione eretta per più di qualche minuto, visti gli scarsi o nulli risultati della fisioterapia (unica cosa consigliata dall’ortopedico, che ha escluso altri tipi di intervento) e visto che alcuni specialisti finora consultati propendono per una marcata incidenza della protusione, o meglio piccola ernia, sulle problematiche di mia madre, ci stavamo orientando sulla ozono-terapia e sulla CRM terapia.
Potreste spiegarci:
- in che modo la CRM terapia potrebbe agire sulla protusione?
- è una cura da preferire all’ozono terapia (iniezioni paravertebrali ambulatoriali), anche rispetto alla durata nel tempo degli effetti?
- la CRM terapia provoca sempre un “peggioramento terapeutico” tipo omeopatia?
Mia madre ha sofferto in passato anche di attacchi di panico, ora assenti da un anno. E’ probabile (incluso nel processo di cura?) che la CRM terapia li scateni nuovamente?
- visto che si parla di una cura che incide sul sistema nervoso centrale (già compromesso dalla SM anche se “benigna”), esiste il rischio di provocare dei danni neurologici irreversibili?

Grazie, barbara
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Attivo dal 2008 al 2013
Ortopedico
Se per CRM terapia intende convogliatore di radianza modulare, un apparecchio che sembra un elettrostimolatore, collegato ad una sonda che viene appoggiata su 7 punti dell'orecchio destro, escludo che possa agire sull'ernia fisicamente.
Non si può paragonare l'ozono-terapia alla CRM: non hanno niente in comune, sia concettualmente che praticamente, sono due modi troppo diversi di vedere la soluzione del problema.
Non comprendo perchè non si sia praticata una terapia cortisonica aggiustata eventualmente sulla risposta depressiva: rimane la terapia di base in caso di sciatalgia.
Mi risulta inoltre che la CRM sia lunga come terapia e che al termine della quale nessuno potrebbe dire se il risultato sia da attribuire alla CRM o a madre Natura.
Comunque ritengo non vi siano rischi di scatenare attacchi di panico ne di subire danni neurologici, ma questo non è il mio campo.


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dopo
Utente
Utente
Per la SM non è stata prescritta alcuna terapia perchè il neurologo ritiene che in questo caso gli effetti collaterali dei farmaci sarebbero superiori ai benefici (ha riscontrato una instabilità quale danno già fatto, ovvero attualmente non vi è uno stato di infiammazione per la sclerosi, per cui non ritiene opportuno il cortisone). Per adesso stiamo cercando di risolvere quantomeno le problematiche derivanti dalla protrusione, nella speranza di eliminare quantomeno la sciatalgia.
La ringraziamo comunque per il Suo parere.
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dopo
Utente
Utente
Ps neanche l'ortopedico ha prescritto cortisone per la sciatalgia, ma massoterapia del rachide dorsale e lombare, ginnastica posturale lombare (già fatte senza riscontri), ala 600 (che già prendeva con beneficio per i dolori alla schiena) e lyrica (che non ha ancora preso). La sciatalgia la trascina ormai da diverso tempo, il cortisone potrebbe ancora essere utile?
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Attivo dal 2008 al 2013
Ortopedico
La sciatalgia non è strettamente legata all'ernia altrimenti non si spiegherebbe come vi siano tantissime persone con ernia e non sciatalgia. A mio modo di vedere e in base alla mia esperienza occorre concentrarsi sull'infiammazione della radice nervosa in quanto il fatto sciatalgico non è altro che un episodio della lunga storia del rapporto fra ernia e radice nervosa, storia che ha lunghi periodi di tranquilla convivenza.
In caso di sciatalgia con ernia il movimento è un controsenso logico.
Vi sono mille modi di somministrare cortisone sia come dosaggio che come ritmo posologico. L'instabilità dipende dalla SM e non dal cortisone quindi non capisco.
Se la SM non necessita di cortisone ne necessita la sciatica e il cortisone non è controindicato nella SM.
L'unico motivo per prestare attenzione in questo caso è che il cortisone può interferire negativamente con i processi di nevrosi o psicosi. "Può" interferire.
C'è da dire che se passa troppo tempo lasciando la radice in stato infiammatorio si possono instaurare aderenze fibrose intorno alla radice che ne limitano il movimento trascinando la sciatalgia.
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dopo
Utente
Utente
Grazie ancora, è stato chiarissimo. Visto che l'ortopedico non l'ha prescritto, a questo punto chiederemo al medico di base se è possibile fare qualche iniezione di cortisone, nell'attesa di iniziare un trattamento con l'ozono, verso il quale siamo orientate, se non altro per ridurre anche il dolore. Posso chiederle se anche il dolore lombare (più o meno intenso a seconda dei giorni, e più acuto dopo il movimento) potrebbe essere riconducibile alla compressione della radice s1 da parte della protrusione? E' scorretto pensare che se fosse un dolore dovuto esclusivamente alla postura e alle difficoltà di deambulazione non dovrebbe averlo appena sveglia, senza ancora aver camminato...?
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dopo
Utente
Utente
Per maggior chiarezza riporto il referto della RM lombare effettuata a dicembre:
"Il disco intersomatico L4/L5 appare degenerato, diffusamente protundente nel canale spinale, e determina una modesta impronta durale. Gli altri dischi intersomatici presentano segni di degenerazione. Canale spinale regolare per morfologia ed ampiezza. Cono midollare normalmente posizionato ed indenne da intrinseche alterazioni di segnale".
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Attivo dal 2008 al 2013
Ortopedico
"Chiederemo al medico di base se è possibile fare qualche iniezione di cortisone" - è improbabile che il medico di base voglia sovrapporsi allo specialista, ma tenga presente che il cortisone agisce subito per cui se dopo 2-3 giorni di terapia a dosi adeguate non cambia nulla non è necessario proseguire.
Si, il dolore lombare è in relazione alla sofferenza radicolare. Tolto il dolore radicolare rimarrebbe eventualmente il dolore relativo al quadro degenerativo della colonna.
Se fosse un dolore dovuto esclusivamente alla postura e alle difficoltà di deambulazione non dovrebbe averlo appena sveglia.
A questo punto c'è un problema: "normalmente" il disco L4-L5 non disturba la radice S1. Questo vuol dire molte cose e fra l'altro che occorre seguire i sintomi neurologici e non le RMN. Occorre sapere se la diagnosi di "scialtalgia" sia sicura o che non sia un dolore "riferito" e non "della radice".
I colleghi le hanno "chiaramente" detto che il dolore della gamba è del nervo sciatico?
In questi casi mi rendo conto di quanto sia difficile dialogare a distanza in casi di questo genere.
Spero di non complicarle la vita invece di aiutarla.

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dopo
Utente
Utente
Riporto la diagnosi del suo collega ortopedico, fatta ad aprile: "Lombalgia cronica con impegno sciatalgico a destra da discopatia degenerativa con bulging discale L4-L5 in paziente con patologia demielinizzante".
I vari specialisti che si sono succeduti in questi (purtroppo) anni, hanno dato più o meno peso alla protrusione, visto il sovrapporsi della sm seppure benigna, che ha causato l'instabilità. C'è chi ci ha detto che la protrusione non influiva più di tanto, chi invece riconduce a quest'ultima i maggiori fastidi, parlando di piccola ernia (sinceramente siamo portati a pensarlo anche noi). Gli ultimi medici consultati hanno comunque constatato una sofferenza radicolare, CREDO di S1 (a questo punto non son più sicura) - MAGGIORI difficoltà a camminare sui talloni (ha comunque difficoltà anche sulle punte) assenza del riflesso di achille ecc. Purtroppo mia madre non è riuscita a effettuare l'elettromiografia, risultata troppo dolorosa, che forse avrebbe dato qualche notizia in più. A breve sarà vista nuovamente dal neurologo, e sinceramente spero non ci dissuada dal tentare con l'ozonoterapia...come potremmo distinguere un dolore "riferito" da uno derivante dalla radice? Mi scusi ma mi ha messo un altro piccolo dubbio...se il medico che andrà a praticare le iniezioni di ozono sbaglia radice che succede???? La situazione è già abbastanza tragica...non si preoccupi, la vita di per sè è già complicata, lei con la sua gentile attenzione, ci ha in ogni caso aiutato.
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Attivo dal 2008 al 2013
Ortopedico
La lunga storia clinica e la partecipazione di altre patologie mi sembra rendano difficile attribuire una sofferenza a un disco preciso. I referti delle visite dovrebbero indicare quale radice è interessata in modo da confrontare nel tempo le obiettività.
Un dolore riferito è un'area della coscia o della gamba dove si manifesta dolore senza altri segni. Un dolore della radice è distribuito sul territorio proprio della radice e quindi in aree cutanee precise (con dolore, formicolio, bruciore, anestesia) e muscolari precise ( debolezza o paralisi addirittura di precisi gruppi muscolari) con alterazione dei riflessi profondi. Non sempre è così chiaro ovviamente.
L'ozono-terapia cui sarebbe sottoposta sua madre è la forma più comune e meno pericolosa: iniezioni paravertebrali. E' impossibile sbagliare radice o lesionarla perchè l'infiltrazione avviene nei muscoli che accompagnano la colonna e non ci si avvicina alla radice.