Ernia mediana-paramediana destra del disco l5-s1 che imporanta il sacco durale e comprime l'

Buongiorno. Espongo il mio problema. Ho 28 anni e nel 2006 mi e' stata diagnosticata un' ernia del disco. I risultati della RM sono: canale rachideo lombare diffusamente meno ampio su base costituzionale per brevita' dei peduncoli. Riduzione di segnale su base degenerativa dei dischi L4-L5 e L5-S1. Protrusione mediana del disco L4-L5 che impronta il sacco durale. Ernia mediana-paramediana destra del disco L5-S1 che imporanta il sacco durale e comprime l' emergenza radicolare S1 di destra. Segnale lievemente ridotto del disco L2-L3 con associato bulging mediano dell' anulus. Regolare la morfologia ed il segnale del collo midollare e delle radici della cauda.
Ora in 3 anni sono rimasto "bloccato" a letto 2 volte. Seguendo una semplice cura a base di antiinfiammatori e miorilassanti sono sempre riuscito a rimettermi in piedi dopo una decina di giorni, anche se per tornare a svolgere le mie normali attivita' ci vuole generalmente un mese. Evito di fare sforzi, cerco di camminare almeno 30 minuti al giorno e faccio massaggi alla schiena. Il fatto e' che la mia vita e' davvero cambiata: spesso ho dolore sciatico alla gamba destra, fastidio in zona lombare, episodi di infiammazione dei muscoli lombari che mi rendono difficile eseguire operazioni tipo allacciarmi le scarpe o mettermi i calzini, ma che comunque dopo un paio di settimane generalmente se ne vanno da soli. Ho fatto varie visite da ortopedici, che tuttavia mi hanno sempre detto che deficit motori non ce ne sono, dato che riesco a camminare sulle punte dei piedi e sui talloni senza alcun problema, quindi niente operazione. L' unica cosa che non riesco piu' a fare e' stare seduto per piu' di un' ora senza avvertire dolori e fastidi quando mi alzo in piedi. Ora mi sto laureando e davvero non so come fare quando dovro' cominciare a lavorare, magari in un ufficio davanti ad un PC. Oltre a questo, vivo costantemente col terrore che si presenti un' episodio acuto quando meno me l' aspetto (tipo in vacanza, in aereo, ecc.).
A questo punto mi domandavo: potrebbe un intervento chirurgico risolvere il mio problema ???
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Dr. Umberto Donati Ortopedico, Chirurgo della mano, Medico legale, Perfezionato in medicine non convenzionali 7.8k 276 9
Va detto prima di tutto che solo in base agli elementi descrittivi a disposizione, e quindi senza una visita accurata, non è possibile risponderLe.
In linea generale se gli episodi di blocco sono rari, ma soprattutto in assenza di deficit, io sono dell'idea di far ricorso solo a terapie conservative (mediche e/ fisiche).
Le linee guida recenti non mostrano sostanziali differenze a distanza tra operati e non operati per cui negli ultimi tempi c'è una generale tendenza, finalmente, a operare solo pazienti con deficit (e non tutti) ma soprattutto i casi ribelli alle terapie protratte, nei quali i pazienti sono condannati ad assumere FANS, cortisone ecc a lungo. L'intervento chirurgico al di là dei rischi generici e specifici lascia comunque dei problemi a distanza più o meno ravvicinata (non è come sostituire le candele in un motore) In più l'intervento in un paziente giovane è ancor più sconsigliato. Nel Suo caso specifico Le consiglio di sentire il parere presso l'Unità di Chirurgia del rachide di Padova ( http://www.scoliosipadova.net/ ); se avrà la stessa risposta allora bisognerà affrontare il problema dal punto di vista fisiochienesiterapico;per questo ci vorrà un bravo Fisiatra (chieda consiglio durante la stessa visita)
Ci faccia sapere gli sviluppi successivi
Cordiali saluti

Umberto Donati, MD

www.ortopedicoabologna.it