Protesi in ipoacusia trasmissiva di lieve entità?!?

Non faccio riferimento ai Presidi Ospedalieri coinvolti in tale "dramma" perchè non è mia intensione, in questa sede, creare giudizi nei loro confronti. Cerco pertanto di riportare i dati emergenti solo al fine di poter aiutare concretamente mio figlio, l'unico vera vittima di una vicenda, a mio avviso, assurda!!!
Due anni fa, ai suoi due anni, viene sottoposto ad ABR per sospetto ipoacusia. Da questo esame emerge "soglia uditiva 70db bilaterale". Non eseguono altri esami, prescrivono protesi analogiche e riabilitazione logopedica (inquanto il bambino era privo di linguaggio). A distanza di 15gg, contattiamo il presidioB per verifica diagnostica. Eseguono diversi esami e diagnosticano come segue: Ipoacusia neurosensoriale di medio-grave entità - perdità di 70db. Confermano gli ausili protesici. A distanza di 6 mesi confermano la diagnosi.
Il bambino non ha recuper linguistico, inoltre si innesca chiusura relazionale.
Da ns. osservazione, la capacità uditiva del piccolo risulta fluttuante.
Facciamo richiesta della cartella clinica del PresidioB, e previa ns. lettura emergono i seguenti dati: Dalla RM il radiografo evidenza presenza di parasinusite, i timpanogrammi effettuati sono di tipo B bilateralmente, e i turbinati sono retratti. Contattiamo un terzo presidioC, i quali diagnosticano: Ipoacusia neurosensoriale di 70db con componente catarrale- timpanogramma B bilaterale. Seguono cure termali e farmacologiche per 5 mesi.
Nel lasso di tempo viene eseguito ABR (50db sx; 60db dx - timp.: Csx e Bdx), ma dal momento che le OTO sono assenti, diagnosticano: ipoacusia neurosensoriale di almeno 40 db; Nel mese di Luglio contattiamo PresidioD, che eseguono i Potensiali evocati, riportando: Appaiono riproducibili i potenziali utilizzando un'intensità di 50DB bilateralmente.Consigliano l'ausilio delle protesi, suggerendo l'acquisto di protesi digitali. Segue cmq il secondo ciclo termale. Al termine il timpanogramma è di tipo A Bilateralmente, ma a distanza di 10 giorni, sono nuovamente di tipo B. Ciò comunque, viene eseguito dal presidioD esame audiometrico in campo libero senza protesi con il seguente risultato:
freq.250/500: 45db 1000:50db 2000/4000:55db
In questa data, l'otorino esegue visita riscontrando ancora turbinati retroflessi e pallidini. Consiglia endoscopia per sospetta ipertrofia adenoidea ed eventuale ricerca a livello allergico.
Il punto è che siamo dinanzi ad una scelta da dover effettuare: l'acquisto delle protesi digitali. L'audioprotesita di supporto al presidio, ne consiglia l'acquisto inquanto ad oggi necessarie, ma ci invita ad effettuarlo con la consapevolezza che potrebbero non necessitare alla risoluzione della componente cataralle. L'otorino, risulta invece combattuto: in prima istanza ci aveva invitato a non procedere con l'acquisto delle protesi, date le buone possibilità di recupero totale dell'udito; in seconda istanza ci invita a ponderare sulla produzione linguisitica del piccolo (oggi di 4 anni)
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Dr. Vincenzo Marcelli Foniatra 1.1k 30 5
Gentile utente, ho letto con attenzione ed effettivamente la situazione non è di semplice gestione.
Ma mi preme sottolineare un punto: l'alternarsi, strumentale ma anche clinico, perchè lei stesso lo nota, di miglioramenti e peggioramenti uditivi deve far prendere necessariamente in considerazione la presenza di fenomeni catarrali ricorrenti responsabili della componente trasmissiva della ipoacusia.
E questo imporrebbe (ma nella mia esperienza doveva essere già stata eseguita) una bonifica del rinofaringe (togliere le adenoidi) e l'eventuale applicazione di tubicini di drenaggio (ipotesi più remota, visto la non definitiva cronicità dei sintomi).
Una volta controllata la componente trasmissiva della ipoacusia, ci si può dedicare alla componenente percettiva della stessa.
Nel frattempo, l'utilizzo delle protesi acustiche è evidentemente indispensabile, ed in questo sono d'accordo con l'audioprotesista.
Le risordo che a quattro anni (questa se non erro dovrebbe essere l'età del piccolo) potrebbe essere possibile un esame audiometrico classico, l'unico a poterci dare una soglia uditiva davvero attendibile.

Vincenzo Marcelli

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dopo
Utente
Utente
Buongiorno.
La ringrazio per la risposta e, sopratutto per le indicazioni che mi ha riportato.
Mi permettevo di chiederle chiarimenti sull'esame classico da lei citato. Nello specifico, lei si riferisce all'esame audiometrico con cuffie? Nell'ultima seduta abbiamo più volte tentato di sottoporre il bambino a tale esame, ma - credo causa esubero di richieste di risposte da parte sua - si rifiuta di collaborare. Siamo cmq riusciti a sottoporlo, come riferito, in campo libero, anche se - a mio avviso - l'ambiente era poco adatto (non è stato eseguito in cabina piuttosto che in un'ambiente acusticamente isolato. In sottofondo persistevano i rumori del traffico, ed eventuali clacson).
A mio avviso, nessuno è intervenuto con la bonifica del rinofaringe piuttosto che con l'applicazione di tubicini di drenaggio, inquanto nessuno voleva "contestare" - o considerare plausibile un errata diagnosi - la relazione rilasciata dal PresidioB. "Cane non morde cane", sento spesso dire dalle persone anziane di paese, ma in questa storia tutti hanno compremesso la propria professionalità, volendo a tutti i costi negare l'evidenza.
In molti risulta difficile capire come si possa considerare errata una diagnosi di ipoacusia neurosensoriale, non considerando che i dati riportati in sintesi (dal presidioB) non corrispondevano di fatto a quelli emersi dai singoli referti in allegato alla cartella clinica.
Ritornando al punto principale del contatto, ovvero alla protesizzazione, credo sia opportuno comunque considerare la volontà del bambino a riguardo: lui, ad oggi (dopo le cure termali) non gradisce le protesi. Comunque dimostra una buona capacità di interazione ad orecchio nudo nella conversazione verbale a due con pochi rumori di fondo. Riesce a seguire programmi televisivi e a trarre argomenti dai cartoni animati in visione. Anzi, a tal proposito, come mia nota personale, mi permetto di sottolineare la capacità di riproduzione di nuovi lemmi risulta maggiormente pulita rispetto a quelle apprese in fase di protesizzazione. Nello specifico, in questi giorni, ha aggiunto , al suo vocabolario: SCIROPPO, JENGOLBELLS, ed altre. Le nuove parole, risultano prive, o quasi nulle, di alterazione fonologiche. Risultano invece nuovamente alterate parole che aveva appreso in protesizzazione con supporto logopedico (quale un VERDE che ora è divvenuto PEPPE).
Il mio timore, oltre ad una volontà di contenere spese economiche ove possibile, è di dover sottoporre il bambino ad una nuova codificazione delle parole che risulterebbe - da un conteggio approssimativo - il quarto modo di sentire diverso ad oggi da lui adoperato.
Inoltre, eventuali protesi acquistato oggi, potrebbero essere utilizzate anche per una eventuale ipoacusia di tipo solo sensoriale? O, una volta rimossa la componente catarale, le protesi andrebbero sostituite con nuove?
Grazie per qualsiasi indicazione mi voglia riportare.
Saluti.
[#3]
Dr. Vincenzo Marcelli Foniatra 1.1k 30 5
Innanzitutto, complimenti per la sua capacità espositiva e di sintesi.
DUnque, veniamo subito al punto: a meno di una componente catarrale drammaticamente importante, le protesi acustiche in linea di massima possono essere sempre le stesse. Dico in linea di massima perchè la componente trasmissiva non dovrebbe essere così grave da richiedere una protesi di gruppo DUE (più potente) in sua presenza e di una protesi di gruppo UNO (meno potente) in sua assenza.
E' sicuramente importante l'acquisizione di nuovi lemmi ma lei capisce bene che questo non ci basta per escludere l'ipoacusia nè l'utilizzo delle protesi.
Il fatto che il piccolo non gradisca le protesi è normale ma l'eventuale suo utilizzo non deve essere assolutamente differito.
Insomma, caro amico, noi abbiamo bisogno di una soglia audiometrica più attendibile per stabilire il da farsi.
Resto a disposizione per ogni suo ulteriore chiarimento.
Saluti
[#4]
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Utente
Utente
Buongiorno Dr. Marcelli,
Desidero esporle la mia graditudine nel riuscire a cogliere obiettività e professionalità nelle indicazioni che ha voluto riferirmi.
Nella giornata di oggi, abbiamo sottoposto il piccolino ad enodscopia delle vie aeree, con il seguente risultato: "presenza di tessuto adenoideo di 3° grado, principalmente ubicato sul tubo di eustacchio".
L'otorino si è espresso favorevole alla bonifica delle stesse, inquanto le considera responsabili della componente catarrale del bambino. Il piccolo è in lista d'attesa per l'intervento. Anche lui ci ha trasmesso positività nel recupero della soglia uditiva! E pensare che era un canditato all'Impianto!!?!
Nel contempo, nella giornata di mercoledì p.v., verranno eseguiti visita allergologica e relativi prick per la verifica di eventuali allergia delle vie aeree, data la recitività della componente catarrale (sin dai suoi sei mesi, si sospettava ipoacusia e si diagnosticava "grande produttore di catarro").
Ora mi chiedo, ponendo a lei tale quesito, se la presenza di alito poco gradevole, continui raffreddamenti senza colo nasale, occhiaia persistenti e ben segnate (sopratutto sotto l'occhio dx) e l'essere un soggetto "affetto" da sudorazioni abbondanti e facili, potessero essere sintomi che avrebbero dovuto instradarci tempo indietro su tale diagnosi?
Grazie per la collaborazione, con grande graditudine da parte mia, di mio marito e, sicuramente, da parte del piccolo paziente!
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Dr. Vincenzo Marcelli Foniatra 1.1k 30 5
Gentile utente, senza voler recriminare, in effetti le caratteristiche che lei descrive sono tipiche di una "facies adenoidea".
La presenza di tessuto adenoideo in prossimità dell'apertura della tuba di Eustachio è evidentemente responsabile di uca scarsa areazione dell'orecchio medio e della componente catarrale della ipoacusia.
Bonifica del rinopfaringe e valutare l'opportunità del drenaggio transtimpanico o comunque di una timpanocentesi.
Eliminata la componente catarrale ci si potrà dedicare con maggiore attenzione alla eventuale componente neurosensoriale.
Nel rileggere il tutto, mi sento di essere però ottimista anche questa ultima problematica; i colleghi deducono la presenza di una ipoacusia neurosensoriale "dal momento che le otoemissioni sono assenti". Le ricordo che le otoemissioni sono assenti a partire già da un deficit uditivo di 30-40 decibell, ma questo non vuol dire affatto che il deficit sia di tipo neurosensoriale: anche un tappo di cerume ne può essere responsabile, così come una ipoacusia trasmissiva.
In bocca al lupo e serenità.
Un caro saluto.
[#6]
dopo
Utente
Utente
Buona sera.
Vi contatto ancora inquanto siamo riusciti ad avere nuovi elementi sulla vicenda del nostro piccolo. Vi riporto il referto:
"Quadro di otite media "effusiva", probabilmente persistente o ricorrente n ipertrofia adenoidea. si consiglia valutazione ORL per un'accurata bonifica delle vie aree superiori.
Ipoacusia di tipo misto con importante componente trasmissiva sulle frequenze medio-gravi, in parte giustificata dalla ipertrofia adenoidea. Si segnala ipoacusia neurosensoriale sulle frequenze acute. Si consiglia, se persiste il fap trasmissivo, di effettuare una prova di protesizzazione per u.o. con applicazione a fascetta.

Esame audiometrico:
valori statici: dx e sx ridotti
Morfologia: piatto
Pressione orecchio medio: dx: -260 sx: -270

Via aerea: dx e sx con medesimi valori:
freq. 125 - 1000: 55db
freq. 2000-4000: 70db

Via ossea: dx:
freq. 125-1000: 10db
freq. 2000-4000: 50db


Potenziali uditivi:
L'onda V è identificabile a 70db nHL bilateralmente - con otite media effusiva.

La ringrazio anticipatamente per quanto voglia aggiungere. Saluti.
[#7]
Dr. Vincenzo Marcelli Foniatra 1.1k 30 5
Poco da aggiungere.
Anzi nulla.
Ma quando lo si opera, questo bimbo???
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Utente
Utente
Buongiorno Dr. Marcelli.
Il bambino verrà operato giovedì 17 c.m..
Mi permetto comunque di chiederLe un'informazione: il presidio, verbalmente, ci illustrava la possibilità che la perdita trasmissiva sia solo in parte dovuta alle adenoidi, e pertanto si sospetta l'otosclerosi.
Mi chiedevo, pertanto, è possibile che - qualora fosse riscontrato questa patologia, si sia innescata non per una forma congenita, bensì per la persistenza del catarrlo nelle tube?
Grazie ancora!
[#9]
Dr. Vincenzo Marcelli Foniatra 1.1k 30 5
Non è semplice rispondere alla domanda.
Se l'intervento di adeno-tonsillectomia e l'eventuale drenaggio transtimpanico non dovessero essere sufficienti a risolvere la componente trasmissiva della ipoacusia, la timpanotomia esplorativa o una TC potrebbero dirimere il dubbio circa la presenza di una malformazione dell'orecchio medio.
Non è esluso comunque che anche la componente percettiva della ipoacusia possa essere la conseguenza della otite sierosa.
In bocca al lupo per giovedì!
[#10]
dopo
Utente
Utente
Grazie di cuore per tutto il suo contributo.
Non mancheranno aggiornamenti in seguito, qualora lei gradisse riceverne.
Crepi il lupo!!!
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Dr. Vincenzo Marcelli Foniatra 1.1k 30 5
Certo che voglio riceverne.
Mi informi di come evolve il tutto.
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Dr. Vincenzo Marcelli Foniatra 1.1k 30 5
Gentile signora,
spero sia andato tutto per il meglio.
Un bacio al bimbo da parte mia.
[#13]
dopo
Utente
Utente
Buongiorno Dr. Marcelli.
L'Odissea - e non me ne voglia per l'affermazione sarcastica - continua ancora!
Abbiamo portato il bambino a controllo post operatorio.
Hanno eseguito:
Timpanogramma: Tipo A bilateralmente con riflessi stapediali assenti;
Esame audiometrico:
Via Aerea:
Via aerea: dx e sx con medesimi valori:
freq. 125 - 1000: 60db
freq. 2000-4000: 70db

Via ossea: dx:
freq. 125-1000: 10db
freq. 2000-4000: 20db

Di fatto, non abbiamo avuto recupero uditivo - ma è stato eliminato la componente catarrale.
L'otorino del centro riabilitativo si esprime in questo modo: Lasciamo il bambino ancora per due mesi per poi andare in valutazione sulla protesizzazione e su diagnosi!!!

A mio avviso, anche se è trascorso veramente poco tempo dall'operazione (poco più di un mese), vedo concretizzarsi sempre più la possibilità che si tratti di otosclerosi. Di fatto da sempre, sin dalle prime diagnosi (se pur associate ad ipoacusia neurosensoriale) i riflessi stapediali risultavano assenti ad ogni Timpanogramma emesso.
Questo doveva essere una chiave di lettura utile alla corretta diagnosi?!?
Inoltre, solo a titolo mio informativo dal momento che nessuno ad oggi vuole ancora prendere posizione a riguardo - mi continuo a chiedere:
- aver curato un'ipoacusia trasmissiva come fosse neurosensoriale - con protesizzazione errata e trascuratezza della componente catarrale per ben due anni - oltre ad aver incrementato ritardo linguistico ed accentuato alterazione fonologica - può aver danneggiato in altro mio figlio?!?
Ci sono cose che posso concretamente valutare, o esami che posso anticipare, al fine di abbreviare tempi di valutazione e di recupero per il bambino?
Oramai siamo dinanzi ad un bambino di quattro anni e due mesi, una corsa sfrenata al recupero ottimale al fine di indurlo nelle condizioni ottimali in prima elementare e, conretamente, un bambino che di fatto inizia a sentire appena, ma solo ora inizia a sentire!!!

Se dovessi acquistargli il BAHA, senza attendere primavera o questi due mesi, possono recargli danni o rallentamenti di un'eventuale recupero naturale dell'udito e dei riflessi stapediali?

Insomma, qualsiasi indicazioni mi possa instradare, mi aiuterebbe a rendere il futuro di mio figlio meno impegnativo!
Grazie ancora!
[#14]
Dr. Vincenzo Marcelli Foniatra 1.1k 30 5
Dunque, sembra si sia giunti ad una diagnosi di ipoacusia di tipo trasmissivo bilaterale.
Sembrerebbe pertanto scomparsa qualsiasi componente neurosensoriale, che doveva essere attribuita verosimilmente alla presenza di fenomeni infiammatori che, oltre ad interessare l'orecchio medio, avrebbero interessato anche l'orecchio interno.
Ora, al di là del fatto che i "sembra" per i miei gusti sono un po' troppi, rimaniamo al dato concreto: ipoacusia di tipo trasmissivo.
Le curve di tipo A e l'assenza di riflessi non lasciano dubbi: c'è un problema meccanico a carico del sistema timpano-ossiculare che va indagato con timpanotomia esplorativa (la TC potrebbe non darci alcuna indicazione).
E questo per quanto riguarda l'aspetto diagnostico.
Per quanto riguarda l'aver protesizzato il piccolo per una ipoacusia neurosensoriale invece che per una ipoacusia trasmissiva, stia tranquilla. E' solo una questione di amplificazione; se vogliamo essere pignoli, una ipoacusia esclusivamente trasmissiva viene gestita con protesi per via ossea (frontino, occhiali, BAHA -a proposito, chi e quando le ne hanno parlato?) ma anche con una protesi per via aerea non ci sarebbero stati problemi.
Pertanto, nulla è stato fatto che possa aver aggravato il problema.
Ma ora è il momento di protesizzare il piccolo. Francamente, non capisco l'ulteriore attesa.
Gentile utente, io resto a sua disposizione.
Ma mi permetto di dirle che, se vuole, potremmo valutare insieme la situazione al policlinico di Napoli.
Io sono lì ogni giovedì pomeriggio.
Ovviamente, è superfluo ricordarle che il tutto non le costerà nulla.
Con affetto.
[#15]
dopo
Utente
Utente
Ancora grazie di tutto!
Detto questo, non le nego che nella giornata di ieri si affrontava con mio marito la volontà di raggiungerLa presso il Suo presidio per un contatto diretto e valutativo!!!
In tal caso, posso raggiungerla direttamente o è necessario una prenotazione CUP?
Del BAHA ne ho consiglio di utilizzo dal Presidio Ospedaliero consultato in data 10 dicembre. Al termine della diagnosi, riportano esattamente: "Si consiglia, se persiste il fap trasmissivo, di effettuare una prova di protesizzazione per u.o. con applicazione BAHA o archetto.
S'intende, dopo le informazioni che racimolo in questi giorni, che potendo scegliere opterei per l'archetto o occhiale, pur di evitare un intervento chirurgico a mio figlio. Sopratutto se persistono ancora le possibilità di recupero totale dell'udito.
L'otorino del Centro Riabilitativo, sofferma/blocca la protesizzazione spinto da un tempo di recupero troppo prematuro. Esprime la necessità che trascorrano almeno tre mesi dall'operazione prima di stabilire che non ci sia stato recupero uditivo.
Venendo da lei, si potranno effettuare tutti gli esami del caso per escludere un danno a livello timpano-ossiculare?
E ancora, e mi scusi per l'ansia che ne trapela, esiste una concreta possibilità che il bambino possa recuperare l'udito - sia essa legata all'aspetto adenoideo, sia nel caso si trattasse di otosclerosi (o altro)- o in realtà - di fatto - seppur trattasi di un'ipoacusia trasmissiva, il bambino necessiterà nel tempo di ausili protesici?
Grazie. Con affetto.
[#16]
Dr. Vincenzo Marcelli Foniatra 1.1k 30 5
Gentile utente, riproviamo a fare il punto della situazione.
1) Il piccolo presenta curve timpanometriche di tipo A: pertanto, assenza di muco nell'orecchio medio e pressione endotimpanica nella norma. Non c'è alcun fenomeno catarrale e pertanto ho difficoltà a capire perchè aspettare un giorno o tre mesi. Potrei capire l'attesa in caso di timpanogrammi ancora piatti, ma non in presenza di timpanogrammi nella norma.
2) I riflessi stapediali sono assenti: ciò può essere spiegato in diversi modi. Un mancato sviluppo di un ramo del nervo faciale responsabile della contrazione del muscolo stapedio: in tal caso, nessuno stimolo arriva al muscolo e pertanto il riflesso è assente. Condizione possibile ma piuttosto rara. Altro motivo, sicuramente più verosimile, è un'alterazione della catena degli ossicini, ad esempio la fissità della staffa (otospongiosi-otosclerosi): il muscolo stapedio si inserisce sulla staffa; se la staffa è bloccata, la contrazione non avviene. Pertanto, il blocco della staffa è responsabile della ipoacusia e quindi dell'assenza dei riflessi stapediali. Altro motivo ancora è lo stesso danno trasmissivo: essendo presente un deficit uditivo, lo stimolo sonoro è insufficiente a determinare la contrazione del muscolo stapedio, che potrebbe essere normofunzionante. In tal caso, il danno andrebbe ricercato in una anomalia congenita della catena degli ossicini (assenza del processo lungo dell'incudine, assenza di contatto tra incudine e capitello della staffa).
3) L'esame audiometrico mostra una ipoacusia di trasmissione: non c'è alcuna possibilità di recuperare l'udito, se tutto ciò che abbiamo scritto è corretto! Pertanto la protesizzazione non è più procrastinabile. Concordo per la scelta della protesi ad archetto per via ossea, anche perchè per il BAHA è necessario che l'osso abbia uno spessore sufficiente ad accogliere l'impianto, il che non è sempre detto.
4) Sono a sua disposizione; vedrei volentieri il piccolo e gli ripeterei tutti (tutti) gli esami. Ma la diagnosi, qualora gli esami fossero sovrapponibili ai precedenti, verrebbe posta soltanto con la timpanotomia esplorativa. Per questa eventualità, il mio punto di riferimento resta l'ospedale Maggiore di Parma.
Le ricordo che alla timpanotomia esplorativa, qualora confermata la diagnosi di malformazione della catena ossiculare, potrebbe far seguito contestualmente il trattamento chirurgico. Se l'approccio chirurgico non dovesse essere ricolutivo, il piccolo dovrà indossare le protesi per il resto della sua vita: vita che sarà tanto più "normale" quanto prima si provvederà alla protesizzazione.
Vede, gentile utente, di tutta questa storia sicuramente non semplice la cosa che fatico veramente a capire è perchè ancora non si provveda alla protesizzazione acustica!
5) Nessuna prenotazione; solo una sua conferma.

Resto a sua disposizione.
Se vuole, mi contatti all'indirizzo: vimar@oneonline.it
Un caro saluto

[#17]
dopo
Utente
Utente
GRAZIE DI TUTTO!
[#18]
dopo
Utente
Utente
Io la contatto ancora, perchè questa settimana d'attesa mi sta risultando pesante e colma d'ansia e d'aspettative!!!
Continuo, a mio discapito, a riesaminare le varie cartelle cliniche con i relativi referti; continuo ad effettuare ricerche (per quanto fattibile in relazione alle mie competenze); continuo pertanto a pormi quesiti che mi permetto di girarle.
So per certo che molte risposte saranno dettate da presupposizioni, prive di concretezze, dal momento che non ha avuto modo di visionare Lei personalmente la documentazione e, in primis, di visitare il piccolo.
Torno indietro di qualche mese, ed esattamente a quando il piccolo è stato sottoposto al primo ciclo termale (maggio 2009). A quei cicli sono seguiti mesi estivi con timpanometria nella norma e recupero uditivo. Quei mesi sono stati i primi in cui il bambino manifestava sofferenza alle protesi ed i Potenziali evocati sono risultati riproducibili a 50db!
Pertanto mi chiedo, di fatto, può esistere la possibilità che questo periodo post-operatorio sia realmente una fase riabilitativa per il condotto uditivo del piccolo?!? Potrebbe realmente darsi, come ci è stato riferito sia dal Presidio di Dicembre che da quello riabilitativo - la scorsa settimana - che dall'audioprotesista del piccolo - che l'assenza dei riflessi stapediali siano conseguenti ad un trauma operatorio e pigrizia dettata da un addensamento catarrale di almeno due anni?
Se si considera, non in ultimo, che l'addensamento si presuppone presente dai suoi 6 mesi, a causa degli adenoidi, con relative conseguenze (mancato sviluppo mascellare - è solo una delle osservazioni che ricordo dal colloquio!).
Continuo anche a chiederLe, indipendentemente che Lei voglia rispondermi o meno, l'aver eseguito una diagnosi errata, definendo ipoacusia neurosensoriale una trasmissiva - oltre ai nostri disagi, a quelli del bambino, alle RMC sostenute dal piccolo perchè considerato AUTISTICO inquanto incapace di recuperare - possono aver innescato altro o averli recato danni?
A me verrebe veramente voglia di recarmi dal presidio B e spaccargli la faccia, ma poi mi chiedo: si tratta di un errore rilevante, importante, dettato da negligenza, o di fatto - pur trattandosi di un errore - il tutto si può ricondurre ad una definizione errata, ma pur sempre ipoacusia?
Realmente, come sostenuto dal presidio C, la protesizzazione con presenza di catarro nelle tube, non hanno fatto altro che "amplificare" suoni distorti dalle tube?!? E' questo il motivo per il quale il piccolo ha ancora perso due anni della sua vita, nonostante riabilitato regolarmente da logopedie e neuropsichiatre?
Grazie di cuore per quanto voglia delucitarmi!
N.
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Dr. Vincenzo Marcelli Foniatra 1.1k 30 5
Gentile N.
ho letto la sua ultima "esternazione" e spero davvero di riuscire a trnaquillizzarla un po'.
Vede, lei focalizza l'attenzione sui riflessi stapediali che in realtà rappresentano solo una parte del problema. La presenza del riflesso indica la normalità del sistema "meccanico" e quindi della catena timpano-ossiculare; nonostante ciò, il riflesso può essere o è addirittura presente in caso di perdita uditiva di tipo neurosensoriale anche piuttosto grave!
Al contrario, il riflesso stapediale è assente in caso di alterazione del sistema timpano-ossiculare, sia pure di lieve entità, e pertanto può risultare assente anche in caso di un deficit uditivo di tipo trasmissivo di lievissima entità!
Addirittura, il riflesso può essere assente per un banale problema al nervo faciale mentra l'udito è perfettamente normale!
Pertanto, il riflesso in sè e da solo non può essere indicativo.
Il punto, e qui purtroppo mi ripeto, è che ci si trova di fronte ad una ipoacusia trasmissiva "pura", nella quale la membrana timpanica ha una normale cedevolezza (tipo A) ed i riflessi sono assenti: pertnato, l'ipotesi più plausibile è quella di una malformazione della catena degli ossicini.
Indubbiamente, c'è un dato da analizzare con attenzione: il recupero uditivo dopo il ciclo termale, periodo nel quale la soglia uditiva del piccolo sembrava essersi normalizzata. Allora, qui nasce un dubbio: la corretta esecuzione degli esami audiometrici, considerata l'età del piccolo.
Evito qualsiasi commento circa "l'amplificazione del suono distorto dal catarro tubarico": l'unica struttura che può distorcere il suono è la coclea, ma evitiamo ogni ulteriore commento. Così come Le ricordo (ma in realtà dovrebbe essere qualcun altro a ricordarselo) che non è possibile che il riflesso stapediale possa "ricomparire" dopo un periodo di riabilitione (?): un riflesso è un riflesso...
La protesizzazione, a prescindere dalla correttezza della diagnosi, non può aver in alcun modo danneggiato il piccolo nè rallentato alcunchè, tutt'altro.
Ora, se mi posso permettere, anzi mi permetto: la smetta di controllare, ricontrollare e soprattutto di ripercorrere ogni momento di questa storia; lo so che non è facile ma, mi creda, non serve. E soprattutto, la invito a pensare che ormai il peggio è passato. Siamo vicini ad una diagnosi definitiva e per il piccolo ora si tratta di recuperare un po' del tempo involontariamente perduto.
Un caro saluto
[#20]
dopo
Utente
Utente
Ci siamo quasi!!!...
A presto!!! :-)
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