Ronzio e sordità orecchio destro

Buongiorno.
Da una decina d'anni accuso una diminuzione dell'udito nell'orecchio destro senza scoprirne la causa ( ho eseguito diversi esami audiometrici ed una risonanza magnetica con diagnosi normali). Il disturbo non mi ha mai dato fastidio fino a 20 giorni fa quando l'orecchio si è tappato ed accuso un ronzio/fischio costante come quello che si sente all'uscita di una discoteca con voulme particolarmente alto.
Ora è iniziata anche una sorta di formicolio nella zona destra della testa. Ho eseguito di nuovo una visita dall'otorinolaringoiatra che non ha evidenziato alcuna patologia all'orecchio ( tranne il fatto che ci sento poco dal lato destro).
Il disturbo sta diventando insopportabile tanto che a volte mi sveglio la notte a causa del ronzio/rumore costante....
Lo specialista mi ha consigliato di assumere aspirina a basso dosaggio per fluidificare il sangue ma non ne capisco lo scopo!
Che cosa posso fare?
Sono anche affetta da epatite C aintomatica con transaminasi sempre nella norma e ne sono a conoscenza da 10 anni, può in qualche modo influire?
Grazie mille per l'attenzione.
Monica ( Bergamo)
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Dr. Gianluca Capra Otorinolaringoiatra, Foniatra 640 2
per gli acufeni la terapia migliore è dimenticarsi di avvertire il suono, non concentrarsi sul fischio e si instaura una sorta di abitudine per cui poi non lo avvertirà piu, puo tenere la notte una radio accesa a basso cvolume che maschera qyuindi il fischio da lei avvertito.
L'aspirina serve a fludificare il sangue e ridurre gli ipotetici episodi di ostruzione dei piccoli vasi che nutrono le cellule dell'orecchio interno per evitare quindi una loro ostruzione con conseguente danno irreversibile.

Gianluca Capra

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Utente
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Grazie per la risposta.
Il problema è che insieme al fischio/ronzio, anche l'udito è diminuito ulteriormente; non esiste alcun tipo di terapia?
Qual'è l'oigine del malessere?
Grazie ancora per l'attenzione.
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Dr. Gianluca Capra Otorinolaringoiatra, Foniatra 640 2
è necessario valutare gli esami audiometrici effettuati nel tempo, e programmare un controllo a breve termine, eventualmente effettuerei un potenziale evocato uditivo
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Dr. Ivano Bruno Bertetto Otorinolaringoiatra, Medico di medicina generale 504 19
Gentile signora,
se gli esami da lei effettuati sono normali, le consiglierei di ripetere un esame audio-impedenzometrico e di effettuare inoltre un ABR, per capire quale sia le sede della via acustica origine della ipoacusia che lamenta.
Spesso il calo di udito si associa all'acufene, le cellule nervose quando danneggiate provocano entrambi i sintomi.
Se la sua ipoacusia necessita di trattamento protesico, spesso si riduce anche la percezione dell'acufene.
In caso contrario esistono delle terapia specifiche solo per l'acufene, una delle più efficaci è quella riabilitativa detta TRT.

Dr. Ivano BRUNO BERTETTO

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Vi ringrazio moltissimo entrambi.
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Dr. Gianni Sulis Otorinolaringoiatra 58
Nella TRT il suono che deve essere mandato al cervello deve essere, per definizione, un segnale neutro, ossia privo di qualsiasi importanza per il cervello. Una radiolina non è un suono di tal tipo, se sintonizzata su una stazione, infatti il nostro cervello potrebbe essere riportato sul suono da qualcosa che lo attrae come una musica,..una notizia ect..per cui diventerebbe un suono dotato di una componente limbica, e non solo uno sfondo. Per questo sono nati i generatori di suono da tavolo e da orecchio. Per indurre abitudine, un fenomeno automatico ed al di sotto del controllo corticale il suono erogato non deve mai mascherare l'acufene, se no risulterebbe impossibile ottenere l'abitudine. Altro punto fondamentale è che se esiste una ipoacusia questa deve essere assolutamente corretta al fine di ripristinare la stereofonia e far arrivare così al cervello un maggior numero di suoni ambientali. Per il resto sono d'accordo con i colleghi sull'esigenza di una diagnostica audiologica sofisticata.

Saluti G. Sulis

Gianni Sulis

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Grazie infinite.