Un diuretico "moduretic" poiché ho problemi

Egregi Dottori,
vi ringrazio innanzitutto per la disponibilità, la professionalità e il servizio che state offrendo. Ho 51 anni, dal mese di marzo 2007 soffro di un fastidiosissimo problema: ho la narice destra sempre o quasi chiusa. Ho passato le notti in finestra, respiravo a bocca aperta poiché stando sdraiato mi sentivo mancare l’aria, le poche ore che riuscivo a dormire stavo seduto sul divano oppure a letto con tre cuscini.
Cercavo di darmi delle spiegazioni, facendo un’analisi dei posti che frequentavo per trovare le possibili cause: iniziando dall’ambiente in cui vivevo, poiché in quel periodo mi trovavo al mare a Terracina, una località ricca di vegetazione con pini, cipressi etc e, per finire, associavo l’inizio di questo disturbo con la concomitanza di una nuova terapia farmacologica, prendo una compressa di “Olpress” da 20 mg e un diuretico “Moduretic“ poiché ho problemi di ipertensione. Recatomi dal medico di famiglia mi consigliava di provare prima con un antistaminico in compresse il “Formistin“ e poi con lo “Xyzal” terapia effettuata per oltre un mese, senza nessun beneficio, (mia figlia, mio padre e mio nonno sono tutti soggetti allergici).
A fine maggio, dietro consiglio del medico curante e dopo aver eseguito una radiografia dei seni paranasali con diagnosi “Assenza di lesioni del massiccio facciale. Normodiafania dei seni paranasali ove si eccettui una diffusa ipodiafania del seno mascellare di destra per processo flogistico cronico” mi sono rivolto ad un medico specialista.
L’otorino, mi prescrisse una cura prima con compresse di “Dirahist” e successivamente, con fiale intramuscolare di “Rocefin” (terapia di 14 fiale una ogni 24 ore), nebulizzatore NTR e lavaggi nasali, la terapia eseguita per oltre un mese non produsse il minimo giovamento. Il fastidio era sempre crescente, la notte era un incubo, sempre e per fortuna solo la narice destra chiusa, sporadicamente si intervallavano momenti di naso libero. A questo punto l’otorino mi prescrisse una TAC dei seni paranasali. In data 12.07.07 feci la TAC del massiccio facciale senza MDC, con diagnosi di: “A destra a carico di seno mascellare, fossa nasale, cellule etmoidali e seno frontale si documenta massima presenza di materiale della densità dei tessuti molli, il quale non appare associarsi a significative alterazioni strutturali delle pareti ossee di dette cavità paranasali. Il quadro TC descritto è compatibile con fenomeni sinusitici”, a questo punto, con il risultato della TAC, l’otorino mi informò che era necessario intervenire chirurgicamente in videoscopia per parasinusite.
A fine di luglio, vengo operato con diagnosi di sinusite mascellare destra. La descrizione dell’intervento era “In videoscopia si esegue la resezione della parete laterale del turbinato medio antrostomia, curettage del seno mascellare il cui materiale si invia per esame istologico. Apertura della bolla etmoidale. (diagnosi esame istologico: muco e cellule infiammatorie)”. Dopo i primi dieci giorni di benessere, non mi sembrava vero di poter respirare con entrambe le narici ma, il problema si è ripresentato subito dopo. Voce nasale, un fastidiosissimo e fortissimo mal di testa alla tempia destra e naturalmente narice destra completamente chiusa.
Successivamente, l’otorino mi prescrisse un esame polisonnografo (OSAS) che evidenziò: “un AHI ai limiti della significatività, pari a 10/h con un ODI pari a 18/h. Il tempo di desaturazione < 90% è stato trascurabile, mentre l’indice di russamento è stato rilevante , 746/h. Si consiglia controllo ORL”. Infine, feci anche una visita allergologica con prove allergometriche per inalanti per ipertrofia dei turbinati. Gli esami allergologici cutanei evidenziarono una positività al cipresso e alle graminacee, confermati anche dall’esame dell’emocromo PRIST Immunoenzimatica 170,8 e RAST Immunometrico alberi cipresso: 0,3 e graminacee-miscela 1.0 U.I./ml.
Ultimamente, il 19.12.2007 ho fatto una nuova TAC che evidenza quanto segue: “Al controllo attuale, a destra nel seno mascellare, cellule etmoidali e seno frontale permane un tessuto di densità parenchimale che ne oblitera lo spazio aereo. Non evidenza di erosione delle strutture ossee adiacenti. Ipertrofia dei turbinati bilateralmente; deviazione sinistro del setto nasale. A livello del seno mascellare sinistro si apprezza minima ipertrofia del piano mucoso nella porzione basale. Normopneumatizzati i seni sfenoidale e frontale e le cellule etmoidali a sinistra”.
A questo punto, non so cosa fare. E’ possibile uscirne fuori? Vi chiedo, comunque di fornirmi un’ indicazione terapeutica, come posso curami, qual’è la patologia, debbo fare altri esami. Di chi è la competenza dell’otorino o dell’allergologo?
Grazie ancora e Buone feste.
Antonio (Roma)
Utente 51871
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Attivo dal 2006 al 2009
Perfezionato in medicine non convenzionali


Egregio Antonio, occorre stabilire le cause che la hanno condotta alla ipertensione, alla infiammazione dei seni, dimostrata dalla TAC, le due patologie sono connesse, con ogni probabilità prima è intervenuta la infezioneinfiammazione dei seni, poi l’ipertensione; il disturbo alle narici, che si è poi manifestato quasi come una crisi asmatica, deriva dalla assunzione di sostanze chimiche, infatti precedentemente, lei non avvertiva problematiche, inoltre riferisce una familiarità “allergica”, è da presumere che la assunzione di sostanze chimiche abbia accellerato la sintomatologia allergica.
Permane “. Ipertrofia dei turbinati bilateralmente”; perché l’agente patogeno che la ha provocata, non è stato accertato e non è stata eseguita terapia specifica su di lui; consideri che le infezioni possono essere provocate anche da virus, sui quali gli antibiotici non hanno effetto. Ogni agente patogeno che infetta quella persona provoca in ella una sintomatologia specifica e caratteristica per lei, esprimendo sintomi peculiari, particolari, e distinti, da cui, dopo l’accertamento del patogeno, è possibile considerare e comprendere il farmaco omeopatico adatto alla persona stessa. Eseguito questo il sistema immunitario, provvede alla intercettazione del responsabile e alla sua eliminazione; ripristinando le condizioni iniziali e fisiologiche dell’organismo.
Così anche per la ipertensione arteriosa essenziale, susseguente alla presenza dell’agente patogeno, è possibile stabilire una terapia che agisca sulle cause, verificandole e portandole alla loro estinzione. I sintomi sono importanti per stabilire la diagnosi e la terapia conseguente e non vanno soppressi, ma seguiti nella loro eliminazione; sono come la cartina di tornasole per la verifica della terapia.
Le patologie allergiche derivano da una alterata risposta linfocitaria, Th1Th2, con la prevalenza dei secondi, responsabili delle risposte allergiche. Questa alterata risposta è provocata dalla latenza e persistenza di agenti patogeni che provocano infiammazione, sintomatica, ma anche asintomatica e subclinica; la produzione costante della Interleuchina 4, sposta gradatamente la risposta linfocitaria verso i linfociti Th2, creando una rispsota per così dire “perversa”, invece della regolare risposta infiammatoria, viene prodotta una risposta allergica, con tutte le conseguenze che lei ha potuto verificare. L’introduzione di sostanze chimiche ha accellerato notevolmente questo processo che si è espresso poi in tutti i suoi sintomi acuti che ha presentato. La continua somministarzione di queste sostanze ha acuito l’allergia, senza risolvere poi l’infiammazione, infatti gli agenti patogeni responsabili non sono stati cercati, ma è sato eseguito un intervento su un tessuto infiammato, riportandolo alla situazione infiammata iniziale.
Come vede la soluzione alla indicazione per uscirne fuori è possibile, dopo una analisi accurata del suo organismo nel complesso, l’accertamento delle alterazioni che sono state provocate sul sistema immunitario, provvedendo alla loro correzione, alla eliminazione degli agenti patogeni riscontrati.
Saluti Alberto Moschini
alberto.moschini@fastwebnet.it

moschinialberto@medicitalia.it




[#2]
dopo
Utente
Utente
Gentile dottor Moschini, pensavo che il mio caso fosse di competenza dell'otorino o allergologo invece ho sbagliato, La ringrazio quindi per la risposta che mi ha fornito.
Sono pienamente d'accordo con Lei quando evidenzia che bisogna cercare le cause che hanno prodotto in me questo stato di malessere. Infattti, a tal'uopo, ho cercato di individuare le cause seppure solo dal punto vista ambientale. Una cosa però non mi è chiara la connessione tra le due padologie: ipertensione e infiammazione dei seni paranasali. Si riferisce alla cura farmacologica o altro? Certamente, per tanti medici è molto più semplice consigliare una pasticca o un intervento senza intervenire sulle cause e quindi sull'agente patogeno che ha generato un disturbo. Ho soltanto una perplessità, i tempi per l'accertamento del patogeno, perchè mi creda sto veramente male, il naso è sempre chiuso, il mal di testa sempre più martellante inoltre, convivo quasi sempre con un gonfiore delle palpebre e con il rimpiccolimento dell'occhio (ho eseguito lo scorso agosto una elettromiografia che ha documentato: alcuni valori di jitter moderatamente aumentati, in assenza di "blocchi". Tale dato può essere compatibile con un'amalia della trasmissione neuromuscolare).
Comunque, intraprenderò questa strada e vedrò di affidarmi ad un serio professionista omeopata, su Roma Lei certamente conosce un Suo collega, può indicarmi il nome?

Grazie ancora per la disponibilità. L'occasione mi è propizia per fomularLe i migliori auguri di Buon Anno.
Antonio Cosentino
e-mail: cos.a@libero.it
Rinite

La rinite è una malattia infiammatoria del naso molto diffusa, può essere allergica e causare prurito, ostruzione nasale, starnuti. Diagnosi, cure e complicanze.

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