Rioperarsi di turbinati

Egregio dottore buon giorno.
Sono Carlo di Udine.
Sono stato operato l'anno scorso ai turbinati, per ridurne le dimensioni, con il laser.
La respirazione è migliorata ma non del tutto tant'è che devo rioperarmi. Il chirurgo mi ha detto che è andato leggero. Per evitare di ripropormi il laser, ritenendo possibile il non raggiungimento dell'obiettivo, mi ha proposto
di effettuare un intervento consistente nello svuotamento in microchirurgia del corpo del turbinato compreso la riduzione della parte ossea (turbinoplastica).
Sono stato da un secondo otorino il quale mi ha proposto la bruciatura per il lungo del turbinato affinchè si possa ridurne l'ingombro.
Non so, fra questi, quale sia l'intervento migliore e se non ce ne sia uno migliore dei due.
Volevo, se possibile, un consiglio da Lei su cosa fare, poichè non vorrei operarmi nuovamente senza conseguire il risultato sperato; respirare bene.
Per il tipo d'intervento che mi consiglierà può dirmi quali sono i possibili rischi, controindicazioni e come si svolgerebbe l'intervento?
La ringrazio e mi scusi del disturbo.
Cordiali saluti
Carlo
[#1]
Dr. Morando Morandi Otorinolaringoiatra, Foniatra 372 7
Gentile sig. Carlo,
la chirurgia dei turbinati è una chirurgia relativamente semplice che,tuttavia,può dar luogo ad insuccessi se non correttamente eseguita.L'abilità del Chirurgo consiste nel "ridurre" volumetricamente il turbinato senza vanificarne la funzione. In altri termini vi deve essere un giusto equilibrio fra atteggiamento conservativo o demolitivo perchè l'intervento dia buoni risultati. Sicuramente nel Suo caso i turbinati sono stati eccessivamente risparmiati e quindi si rende necessario un reintervento. Le tecniche chirurgiche come avrà intuito sono molteplici ma tutte orientate alla riduzione dei turbinati nel rispetto della funzione respiratoria.A mio avviso è l'esperienza dell'operatore a garantire il risultato al di là della tecnica impiegata: dunque si rivolga serenanmente all' Otorino di Sua fiducia purchè sia di comprovata esperienza

dott. M. Morandi

[#2]
Dr. Stefano Brambilla Foniatra 82 2
Gent Utente,

Personalmente ho sempre trovato buoni risultati tramite elettrocaustica (bruciatura) del turbinato inferiore. Rappresenta una tecnica che produce risultati senza risultare eccessivamente invasiva.

In ogni caso concordo pienamente con il Collega sul fatto che, al di là della tecnica chirurgica scelta, è l'esperienza dell'operatore a garantire un buon compromesso tra la necessità di ridurre la dimensione dei turbinati e quella di rispettare la condizione anatomofisiologica.

Cordiali saluti.

- Stefano Brambilla -
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[#3]
Dr. Gianluca Capra Otorinolaringoiatra, Foniatra 640 2
...perchè non provare prima con una terapia medica corticosteroidea locale associata a lavaggi nasali con soluzione marina? potrebbe bastare per migliorare la sua respirazione senza ricorrere ad un secondo intervento che comunque sarebbe sempre in tempo a ripetere!
Cordiali saluti

G. Capra

Gianluca Capra

[#4]
Dr. Massimiliano Forino Otorinolaringoiatra 101
Gentile utente, l'intervento prospettatole dal collega in "microchirurgia" molto probabilmente consiste nell'impiego di uno strumento chiamato "Microdebrider" che riduce volumetricamente il turbinato risparmiano la superficie mucosa (dall'interno, facendo una piccola incisione sulla parte anteriore dello stesso), sotto guida endoscopica, per meglio valutare le dimensioni del turbinato in tutta la sua lunghezza-importanza delle "code". Se effettivamente si tratta di questo tipo di intervento, ha una efficacia senza dubbio superiore rispetto agli altri, l'inconveniente è l'anestesia generale. Importante la valutazione di eventuali deformità del setto nasale. Gli altri interventi, eseguibili in anestesia locale, garantiscono risultati a più breve termine, maggiore rischio di alterazione delle mucose e andrebbero eseguiti sempre sotto guida endoscopica. Distinti saluti Massimiliano Forino

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