Acufeni, iperacusia e mandibola serrata

Premessa: ho gli acufeni bilaterali da trauma acustico (danno rilevato dall'esame audiometrico 2000 hz) da ormai 8 anni, tanta pazienza e buona capacità di ignorarli pur ammettendo ogni tanto la frustrazione in situazioni professionali (sono una cantante).Questo fino alla settimana scorsa. Dopo 4 giorni di iperacusia, mai avuta in vita mia, e in particolare la sensazione di percepire i suoni molto stridenti addirittura fino a considerare rimbombante lo stropicciare di un foglio di carta, mi reco al pronto soccorso dove l'otorino non riscontra alcun danno a carico delle orecchie, audiometrico "ok" (mancano i soliti 2000 hz), impedenziometrico nella norma, otoscopia idem, tpg idem.
Insieme all'iperacusia anche i miei acufeni sono molto più acuti e intensi.
Come terapia mi è stato dato Mesoglicano x 2 settimane, Deltacortene x 6 giorni.
Al quarto giorni di terapia, l'iperacusia è migliorata a un livello sopportabile e gli acufeni sono molto alti, sembrano pure diversi (in peggio) da com'erano in precedenza.
Veniamo al dunque. Da qualche mese serro la mascella durante il sonno (non bruxismo, la chiudo senza digrignare i denti) e ho notato anche involontariamente durante la giornata qualche volta, forse è per il periodo di stress, non saprei. Questa mattina mi sveglio con mascella serrata e orecchio sx ovattato, con sensazione di pienezza che ho ancora adesso. Guarda caso è l'orecchio che fischia di più e con il movimento della mascella l'acufene cambia di intensità.
Non so se può essere rilevante, il giorno prima della comparsa del fastidio, la settimana scorsa, ho preso l'aereo, forse ho sbaglaito a non dirlo all'otorino del pronto soccorso ma non l'ho considerato importante visto che in volo non ho avuto alcun fastidio, alcun problema di compensazione.
La mia domanda è: serrare la mascella può aver peggiorato i miei acufeni? Se sì, che tipo di controlli vengono fatti in questo caso?
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Dr. Edoardo Bernkopf Dentista, Gnatologo, Esperto in medicina del sonno 6.5k 211 29
Gentile Paziente, credo che quello che dicono i Colleghi Otorinolaringoiatri, e cioé che "gli acufeni sono la loro tomba" rappresenti in qualche modo la realtà nel senso che si tratta di una patologia molto ostica al trattamento.
Vale forse la pena di prendere in considerazione una possibilità spesso trascurata.
L'acufene può essere un sintomo di una disfunzione dell'Articolazione Temporo Mandibolare (ATM) : se infila i suoi mignoli nei meati acustici esterni con i polpastrelli verso l’avanti, e muove la mandibola, si renderà conto dell'intimo rapporto fra Articolazione Temporo Mandibolare e orecchio, e di come tale rapporto possa essere potenzialmente traumatico, a seconda che lo stop determinato dall'intercuspidazione dentaria fermi la rotazione all’indietro che il condilo compie quando si chiude la bocca. Questo infatti può avvenire correttamente se il morso è normale, o troppo tardi se il morso è profondo o la mandibola è all’indietro (retrusa). Quando la mandibola è biretrusa il problema tende ad essere bilaterale, quando é (o è anche) laterodeviata, il problema è monolaterale o prevalente da un lato.
Il conflitto con il condilo mandibolare può riguardare anche la Tromba di Eustachio, e partecipare a sostenere il problema anche per questa via.
Purtroppo l'acufene, se non la tomba, è di certo la bestia nera non solo degli Otorinolaringoiatri, ma anche dei dentisti che si occupano di ATM, perché individua un punto di probabile non ritorno di questo aspetto della disfunzione ATM. Ovviamente quanto sopra non si riferisce a tutti gli acufeni: se per esempio l'acufene è monosintomatico , di solito il discorso non vale: è difficile che la disfunzione ATM provochi SOLO un acufene e non altri sintomi. La invito quindi a considerare se compaiono anche altri sintomi di disfunzione ATM (cefalea, cervicalgia, dolore auricolare e all'ATM, rumori articolari con i movimenti della mandibola, vertigini, russare notturno con apnee, ostruzione nasale ecc.), e di valutare la qualità dell'acufene: costante o con momenti di silenzio, intensità sempre uguale o variabile, tempo di insorgenza . Tenga infine presente che il trattamento prevede l’applicazione di una placca intraorale di riposizionamento mandibolare, opportunamente conformata ad hoc, simile ad un bite, da portarsi 24 ore al giorno (pasti esclusi) per un tempo congruo a poter trarre qualche conclusione sull’efficacia di questo trattamento (almeno 6 mesi, ma per l’acufene può essere necessario più tempo).
Le suggerirei di dare un'occhiata agli articoli linkati qui sotto, nell'ipotesi che lei possa riscontrarvi elementi di somiglianza con il suo problema. Cordiali saluti ed auguri.

https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/1348-acufeni-e-disfunzioni-dell-articolazione-temporo-mandibolare-atm.html
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/961-otite-ricorrente-colpa-dei-denti.html

Dr. Edoardo Bernkopf-Roma-Vicenza-Parma
Spec. in Odontoiatria, Gnatologo- Ortodontista
edber@studiober.com - www.studiober.com

L'acufene (o tinnito) è un disturbo dell'orecchio che si manifesta sotto forma di ronzio o fischio costante o pulsante. Scopri i sintomi, le cause e i rimedi.

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