Adenoma pleomorfo?

Ho un nodulino di circa 1 cm sotto l'orecchio sx da circa 5 anni. Tre anni fa, dopo una serie di ecografie contrastanti ho effettuato una visita specialistica ORL presso un otorino e chirurgo maxillo-facciale che ha concluso che il nodulo era riconducibile ad un linfonodo ingrossato da seguire nel tempo con ecografie semestrali, perché, anche nella improbabile ipotesi che si fosse trattato di adenoma pleomorfo, allo stato, per le scarse dimensioni non avrebbe necessitato un trattamento.
Ho effettuato quindi nel tempo ecografie periodiche, per lo più concordanti con la diagnosi dello specialista, ma qualcuna più possibilista verso l'adenoma pleomorfo. Unico dato costante è stata l'assoluta immodificabilità del nodulo, rimasto invariato pressoché al millimetro in forma e dimensioni.
Ora, a distanza di quasi cinque anni, nell'ecografia più recente la radiologa si è detta quasi certa che il nodulo, seppur non modificatosi, potesse ricondursi ad un adenoma pleomorfo e mi ha consigliato una nuova visita specilistica ORL da un diverso professionista consigliatomi da lei.
Anche questo professionista, con un mio certo stupore, ha minimizzato e ricondotto il nodulino ad un linfonodo ingrandito. Alle mie obiezioni sul perché certi radiologi allora mi allarmassero molto, rispondeva che questi valutano immagini, mentre lui, come il collega che mi aveva visitato tre anni prima, capiva bene alla palpazione che non poteva trattarsi di un adenoma pleomorfo perchè troppo molle.
A questo punto però pretendevo una diagnosi certa e così l'otorino mi prescriveva una RMN da effettuare senza alcuna fretta. Io però acceleravo i tempi e questo è il responso della RMN:
Lo studio documenta la presenza di una lesione espansiva a margini netti e lobulati (13x9x9 mm), localizzata a sinistra, nel polo superficiale della parotide, a livello della coda, caratterizzata da netta iperintensità di segnale nelle sequenze pesate in T2 ed intensità intermedia nelle sequenze pesate in T1.
Non si documentano ulteriori lesioni a carattere espansivo nel contesto della ghiandola parotidea a sinistra.
Non lesioni a carattere espansivo/infiltrativo nella ghiandola parotidea controlaterale.
Libero il rinofaringe.
Non alterazioni di significato patologico nel contesto del cavo orale e dell'orofaringe.
Non alterazioni nelle sedi ipofaringo-laringee presenti nel campo d'esame.
Liberi gli spazi adiposi parafaringei.
Sono presenti linfonodi a morfologia ovalare di diametro massimo (misurato secondo l'asse corto) di 1 cm localizzati ai livelli IIA bilateralmente, IIB e III a sinistra, di verosimile significato reattivo.

CONCLUSIONI : Lesione espansiva del polo superficiale della parotide di sinistra riferibile in prima ipotesi ad adenoma pleomorfo. Necessario videat ORL.

Tutto quindi riconduce all'adenoma pleomorfo e allora chiedo consulto su quanto segue:
quale deve essere il successivo esame per una corretta diagnosi?
il tempo perso in questi 5 anni può avere reso più pericolosa la situazione?
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Dr. Edoardo Bernkopf Dentista, Gnatologo, Esperto in medicina del sonno 6.5k 211 29
Gentile Paziente, Poiché ha già effettuato numerosi accertamenti e vari consulti specialistici, prevalentemente orientati a non attribuire il suo quadro ad un adenoma pleomorfo (il riscontro radiologico interpreta un'immagine, ma opportunamente raccomanda l'esame clinico, che fino ad ora ha dato parere diverso) nel suo caso potrebbe trattarsi di quel quadro clinico che va sotto diverse denominazioni a seconda della sua diversa manifestazione clinica: Ipertrofia Parotidea, scialoadenite ricorrente o cronica, Ipertrofia Mssetero- Parotidea, Parotite non epidemica (se associata a infiammazione e o infezione) Scialolitiasi se si riscontrano calcoli, Ipertrofia Essenziale del Massetere se questo muscolo assume dimensioni anche esteticamente sgradevoli. Si tratta di quadri definiti abbastanza enigmatici nella letteratura scientifica, con qualche indicazione terapeutica per l''episodio acuto o per l''approccio chirurgico", ma senza spiegazioni per le recidive e le cronicizzazioni. Se il problema si cronicizza, come sembra essere il suo caso , credo si debbano attentamente considerare le condizioni di "terreno". .Per terreno , in questo caso, intendo una struttura sfavorevole, che in questo caso é costituita dall''ipertono del massetere legato alla sfavorevole occlusione dentaria . Il massetere contratto aumenta la dimensione del ventre muscolare e comprime così il dotto escretore della parotide (dotto di Stenone), che decorre in intimo contatto con il muscolo. Ciò causa ristagno salivare e gonfiore: di qui le aree ipoecogene riscontrate abitualmente nell’ecografia (anche nel suo caso, che altro non sono che saliva, con qualche eventuale infiltrazione infiammatoria. L’ostruzione , peraltro, non è quasi mai serrata (a meno di un grosso calcolo, che si può formare per precipitazione a seguito del ristagno salivare), per cui il quadro può risolversi spontaneamente, salvo poter ricorrere , oppure può cronicizzare, come forse é accaduto nel suo caso.
Se il mio sospetto è giusto, la terapia è rivolta ad allentare la tensione dei muscoli interessati, grazie all''applicazione di un bite conformato ad hoc. In un primo tempo si tratta di una conferma diagnostica o di una diagnosi dei esclusione : anche in caso di esito negativo costituisce quantomeno esclusione di questa possibilità prima di procedere a interventi alquanto aggressivi e irreversibili.
Ovviamente va sottolineato che una consulenza via internet può solo rappresentare un'ipotesi,che va sempre rivalutata in sede clinica sotto diretto controllo del medico: per escludere quanto sopra necessario rivolgersi anche ad un dentista-gnatologo, che abbia specifica esperienza in questo argomento.

Le suggerirei di dare un''occhiata, in questo stesso sito, all''articolo linkato qui sotto, nell''ipotesi che lei possa riscontrarvi elementi di somiglianza con il suo problema. Cordiali saluti ed auguri.

https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/1217-parotite-ricorrente-e-calcoli-salivari-colpa-dei-denti.html

Dr. Edoardo Bernkopf-Roma-Vicenza-Parma
Spec. in Odontoiatria, Gnatologo- Ortodontista
edber@studiober.com - www.studiober.com

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dopo
Utente
Utente
Grazie Dr.Bernkopf,
tra l'altro avevo già letto il link da lei postato ed effettivamente non può escludersi che sia proprio quella la corretta diagnosi.
Aggiungo che nel frattempo ho effettuato il videat ORL della risonanza presso lo stesso otorino che me l'aveva prescritta e questo specialista ha insistito per un quadro che non depone per l'adenoma pleomorfo che che ne dicano i radiologi e il referto della risonanza magnetica.
Ricordava come la sua esperienza quarantennale di specializzazione l'avesse reso molto esperto nella palpazione, infatti negli anni settanta non esistevano né ecografie né tac né risonanze e le diagnosi erano per lo più affidate alla palpazione qualora possibile. Ovviamente non è solo il tatto ad averlo orientato a una diversa diagnosi, ma anche la posizione del nodulo, da lui definita iuxtaparotidea e più che superficiale. In definitiva egli depone per un linfonodo reattivo ingrandito e rimasto tale o al più il cistolinfoma, che in ogni caso allo stato non necessita trattamento.
Comunque, non essendo poi così presuntuoso, mi ha prescritto un ago aspirato pur se accetterebbe scommesse sull'esito.
Io per la verità vorrei essere più guardingo e non affidarmi alle lusinghe di una diagnosi così favorevole: se risultasse cistolinfoma che da 5 anni non è mai cresciuto e che è poco più di 1 cm, davvero non andrebbe asportato?
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Dr. Edoardo Bernkopf Dentista, Gnatologo, Esperto in medicina del sonno 6.5k 211 29
L'agoaspirato è certamente una prescrizione prudenziale condivisibile, che servirà ad escludere le ipotesi peggiori, ma forse non le fornirà una vera diagnosi.
Eventualmente faccia leggere al suo curante l'articolo qui sotto linkato: è scritto in chiave pediatrica, ma il razionale nell'adulto è molto simile.
Cordiali saluti ed auguri.

http://www.studiober.com/pdf/Parotite ricorrente con abstract ACTA.pdf
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dopo
Utente
Utente
Gentile Dr. Bernkopf, ho avuto l'esito dell'agoaspirato effettuato presso il Policlinico A. Gemelli di Roma che spazza via ogni dubbio:
"Quadro citologico da adenoma pleomorfo".
Un referto lapidario, senza ulteriori elementi dell'analisi citologica né ulteriori commenti.
Ora immagino che dovrò affrontare l'intervento chirurgico, anche se il primo otorino che mi visitò mi disse che, anche in caso di adenoma pleomorfo, per le dimensioni di un centimetro o poco più non sarebbe stato necessario un trattamento ma dei controlli ecografici periodici.
Io però, dopo aver letto i vari consulti sul tema in quest sito, sono dell'avviso di asportarlo. L'unica cosa che chiedo è se dopo 5 anni dai primi accertamenti posso attendere almeno gennaio prossimo per l'operazione, visto che fra un mese e mezzo mia figlia farà la Cresima e poi arriveranno le feste natalizie. Chiedo inoltre quali strutture a Roma siano affidabili per un intevento così delicato.
Quanto al resto, constato che bisogna assolutamente affidarsi agli esami clinici obiettivi e non a specialisti un po' troppo saccenti come quelli che mi hanno avuto in cura, perché grazie a qualcuno di loro ho sprecato 5 anni inseguendo improbabili diagnosi favorevoli.
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