Dolore gola a destra dopo tosse secca

30 giorni fa ho avuto un forte mal di gola durato solo due giorni (senza febbre o placche). Successivamente si è sviluppata una forte raucedine e tosse secca che il medico curante mi ha trattato con una confezione di ananase (1 compressa 3 volte al di). La tosse secca era quasi terminata ma la voce bassa restava, specie nelle ore serali e avvertivo un leggero dolore diffuso alla parte destra del collo. Ho preferito quindi farmi un tampone (negativo: flora saprofita) e chiedere il consulto di uno specialista visto che erano passati più di 20 giorni. Mi ha dato aerosol con mucolitico, cortisone e fisiologica per 10 giorni mattina e sera. Purtroppo però avverto ancora dolore alla parte destra della gola: vedo distintamente una tonsilla infiammata e avverto deglutendo o aprendo la bocca un leggero dolore che parte da metà collo. L'infiammazione mi fa avvertire un senso di pesantezza all'orecchio ma nessun dolore (sento bene), il collo mi duole nella parte bassa e sul retro e sento tirare sotto la parte inferiore destra della lingua; ho anche una leggerissima nevralgia a denti e gengive sempre a destra. Da 5 giorni sto anche assumendo ISMIGEN, un lisato batterico che devo fare ogni anno in questo periodo a causa della faringite cronica diagnosticatami da uno specialista qualche anno fa (e che in ogni caso non mi ha mai dato particolari problemi) Cosa posso fare in attesa di sentire nuovamente lo specialista? E' corretto non aver preso antibiotici visto l'esito negativo del tampone anche ora che sono passati quasi 30 giorni?
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Dr. Raffaello Brunori Otorinolaringoiatra, Medico di medicina generale 35.3k 1.2k
Non vedo l'utilità di una terapia antibiotica, visto il risultato negativo del tampone. Comprenda che, senza un esame clinico, non sono in grado di individuare la causa del sintomo descritto. Due possono essere le ipotesi diagnostiche plausibili: una esofagite da reflusso, una infiammazione faringotonsillare. Le consiglio di riparlarne con lo Specialista che ha avuto modo di visitarla.
Un cordiale saluto

Dr. Raffaello Brunori