Vertigini,

Gentili dottori,
spero possiate risolvere questo mio dubbio, perchè in questo momento mi trovo in un tremendo strato di prostrazione psicologica.
L'anno scorso, nel mese di aprile, a seguito di un'influenza, ho improvvisamente accusato una sensazione di continuo sbandamento, come se avessi bevuto troppo. Dopo una settimana dall'insorgenza del sintomo, che il mio medico di base aveva attribuito ai postumi dell'influenza, mi sono recata dall'otorino, che ha effettuato una approfondita visita con audiometria e controllo vestibolare, senza però riscontrare nulla di anomalo. C'è da dire che due anni prima avevo subito un calo dell'udito improvviso all'orecchio destro (agli 8 kHz), anche quello di probabile origine virale. Sia in quell'occasione che alla comparsa delle vertigini ho effettuato RMN con contrasto, che ha dato esiti negativi. A seguito della comparsa delle vertigini su richiesta dell'otorino ho effettuato anche un controllo cardiologico completo ed esami del sangue, che non hanno evidenziato nulla che potesse essere collegato alla sintomatologia vertiginosa. Lo specialista che mi ha seguita (e che è tra i gentili medici che qui rispondono, e se sono fortunata mi riconoscerà), ha comunque attribuito lo stato di sofferenza vestibolare all'influenza, e mi ha prescritto cortisone per una settimana, oltre al Vertiserc e a non ricordo quale integratore. Ad una seconda visita, effettuata ad un mese e mezzo circa dalla prima, ha riscontrato un nistagmo, e mi ha prescritto un altro farmaco da sostituire al Vertiserc, del quale purtroppo ora non ricordo il nome. I sintomi si sono protratti per oltre tre mesi, durante i quali, non avendo problemi di equilibrio, ho potuto continuare a svolgere le mie attività, anche se con notevole sforzo. La sensazione poteva essere ora quella di essere su una nave, o su una giostra o di essere ubriaca, ma erano continui (salvo un periodo di remissione di una settimana, dovuto a non so cosa) e molto forti. All'improvviso si sono poi attenuati e sono scomparsi, con mio grande sollievo. Terrorizzata dall'eventualità di una ricaduta, quest'inverno ho effettuato il vaccino antiinfluenzale. Ho comunque preso ben 5 raffreddori, ma non si è verificato alcun problema. E qui veniamo a due giorni fa, al ritorno di un viaggio di 5 giorni, quando dopo circa 4 ore dal rientro ho iniziato ad accusare di nuovo quella spiacevole sensazione, che mi accompagna tuttora. Altri medici in famiglia mi hanno suggerito di assumere da subito cortisone, ma sinceramente vorrei evitare perché sto tentando una gravidanza, e comunque anche precedentemente non mi è stato di grande aiuto. Mi chiedo, semplicemente, se il viaggio in aereo possa avermi spinta verso una ricaduta, perché questa volta non ho avuto alcun raffreddore o influenza, e proprio non riesco a capire come possa essere successo di nuovo.
Ringrazio tutti in anticipo per qualunque indicazione vogliate darmi.
[#1]
Dr. Vincenzo Marcelli Foniatra 1.1k 30 5
Non necessariamente si tratta di una ricaduta. Il viaggio in aereo (ma sarebbe stato lo stesso dopo un viaggio in nave) potrebbe aver generato una condizione clinica definita "mal da sbarco". Si tratta di un fenomeno transitorio, caratterizzato dai sintomi che riferisce, e che magari nel suo caso potrebbe protrarsi un po' di più considerati i precedenti episodi.
Cammini molto e vedrà che ritornerà tutto nella norma.
Ci aggiorni.

Vincenzo Marcelli

[#2]
dopo
Utente
Utente
Gentile dott. Marcelli, mi sono accorta solo ora della sua risposta, e la ringrazio! Il problema si è protratto per ben due mesi, quindi non so se si possa trattare di "mal da sbarco" o se sia stata una sorta di "perdita della compensazione", come leggevo su qualche sito. Posso solo sperare che non capiti ancora, o c'è qualcosa che posso fare perché gli episodi non si ripetano?
Grazie mille!
Alimentazione

Mangiare in modo sano e corretto, alimenti, bevande e calorie, vitamine, integratori e valori nutrizionali: tutto quello che c'è da sapere sull'alimentazione.

Leggi tutto