Trauma acustico strani sintomi persistenti

Buongiorno,
Il 24 settembre scorso ho purtroppo subito un trauma acustico dopo serata in discoteca. Dato il persistere di acufeni e ovattamento sono stato visitato da un primo otorino il 30 settembre con cui ho effettuato un’audiometria che mostrava un aumento di soglia a 15 dB ai 2000 Hz ed a 25 dB ai 4000 Hz per l’orecchio sinistro, mentre per l’orecchio destro era evidenziato un aumento di soglia a 20 dB per i 4000 Hz.
Mi è stata data una terapia con Trental 400 mg per 10 giorni 2 compresse al dì.

Preciso che essendo un pianista professionista e non potendo interrompere gli studi, per rispettare il riposo acustico che si impone in questi casi, ho continuato in questo periodo a studiare su un pianoforte verticale con sordina e utilizzando degli otoprotettori. In questo modo l’intensità sonora dello strumento percepita è anche inferiore a quella del parlato della voce umana.

Ho effettuato una seconda visita specialistica l’11 ottobre presso il policlinico, l’audiogramma mostrava un aumento di soglia a 15 dB per i 125 Hz (freq. non esaminata nella prima audiometria) a 20 dB per i 2000 Hz ed a 25 dB per i 4000 Hz, mentre per il destro c’era un aumento di soglia di 15 dB ai 4000 Hz. In quell’occasione ho fatto anche esame impedenziometrico risultato nella norma e riflessometria stapediale anch’essa nella norma.
La terapia in questo caso fu Vertiserc 24 mg per 4 settimane e 10 giorni di bustine di Mag2 due volte al dì.

Accuso una serie di sintomi non proprio ortodossi per un trauma acustico ,oltre ai consueti acufeni (all’orecchio sinistro avverto un costante acufene blando, udibile nel silenzio piuttosto acuto, che a volte diventa un “ronzio elettrico” , mentre a destra avverto un acufene intermittente, che sembra un rombo-tremore a bassa frequenza, sembrerebbe quasi uno spasmo muscolare).
Sembrerebbero sintomi di quello che in inglese viene detto Acoustic Shock Disorder (non intendo fare autodiagnosi). Ho avvertito anche una lieve iperacusia che è andata scemando, pressoché scomparsa ora, oltre ciò compare spesso una sensazione di calore nei meati acustici accompagnata a volte da formicolii. Possono esserci anche doloretti transitori alle orecchie che si propagano alla parte alta della gola. Può comparire un generico stato di tensione a livello facciale. Quando compare questa sensazione di calore nei meati è anche presente la lieve iperacusia. Raramente è comparsa la sensazione di orecchio tappato.
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Dr. Raffaello Brunori Otorinolaringoiatra, Medico di medicina generale 35.2k 1.2k
Tutto cio' che descrive è esito della sofferenza acustica subita. Purtroppo, la sintomatologia potrà durare anche per qualche altro mese. Non rimarrei scoperto dalla terapia farmacologica. Utile un nuovo controllo audiometrico ad un mese dall'ultimo effettuato.
Un cordiale saluto

Dr. Raffaello Brunori

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Utente
Utente
Salve dottore, la ringrazio per la risposta, aggiungo qui sotto il seguito che non ho potuto inserire precedentemente per limiti di spazio:

Persistendo questi sintomi sono stato visitato da un secondo specialista il 15 novembre. L’audiometria effettuata mostra il recupero pressoché totale delle soglie uditive, c’è solamente una soglia di 15 dB per l’orecchio sinistro ai 2000 Hz, ripetuta impedenziometria sempre nella norma. Lo specialista in questione dopo gli esami ritiene che i miei sintomi siano dovuti al sistema nervoso centrale (intendeva dire che la causa fosse psicogena? Non saprei) e ritiene di escludere che ci siano danni permanenti. Mi dice che la quasi totalità dei sintomi citati sparirà “non pensandoci” e mi dà una terapia con Flunagen 10 mg 1 compressa per 3 settimane e mezza compressa per 2 settimane a cui aggiunge due cicli di Acuval per 20 giorni, intervallati da una pausa di 10 giorni ritenendo che con questa dovrebbero passare anche gli acufeni residui. Mi dice di sospendere totalmente lo studio del pianoforte per una settimana e di riprendere senza più limitazioni di sorta (sordino e otoprotettori).

Il 24 novembre mi reco al policlinico per un ulteriore controllo per stare tranquillo, controllo che a questo punto ritenevo una pura formalità (nonostante non avvertissi significativi miglioramenti della sintomatologia). Accolgo con stupore e preoccupazione che l’esame audiometrico presenta un nuovo aumento delle soglie uditive nell’orecchio sinistro con 20 dB di soglia per i 125 Hz, 30 dB per i 2000 Hz e 25 dB per i 3000 Hz (frequenza che finora non aveva mostrato alcuna alterazione), tutto nella norma per l’orecchio destro. Addirittura valori peggiori rispetto al trauma iniziale.
Non ho sforzato in maniera particolare l’orecchio nel periodo tra l’esame audiometrico del 15 e del 24 novembre, ho solo sostenuto due sessioni di studio da 4 ore circa al pianoforte senza gli accorgimenti protettivi nei due giorni precedenti il secondo esame.
Mi è stata questa volta data da fare terapia con Deltacortene 25 mg per 4 giorni ed a scalare 12,5 mg per 3 giorni, Vertiserc 24 mg per due settimane due compresse al dì, Mag2 una bustina al giorno per una settimana, 4 gocce di Alprazolam per 10 giorni prima di andare a dormire per gli acufeni.

Premettendo il fatto che sono in parte d’accordo con lo specialista che ritiene che la gran parte dei miei sintomi siano di origine psicologica (se è giusto quello che ho capito dalla sua spiegazione),vi chiedo se sia possibile che ci sia stato qualche errore nell’esecuzione dell’ultima audiometria, magari anche per una differente sensibilità/taratura della macchina, oppure se il risultato sia verosimile, essendo il mio un orecchio che ha subito un insulto e quindi propenso al danneggiamento/aumento di soglie uditive anche con un’attività che non dovrebbe arrecare problemi particolari (nel mio caso si tratterebbe semplicemente di suonare il pianoforte). Per me sarebbe un enorme problema non poter più suonare senza otoprotettori essendo un professionista.
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Dr. Raffaello Brunori Otorinolaringoiatra, Medico di medicina generale 35.2k 1.2k
Comprendo perfettamente i suoi timori, considerata la professione che svolge, ma dobbiamo dire che fortunatamente non ci sono stati danni permanenti: Abbiamo praticamente recuperato sulla soglia uditiva e le varie cure prescritte sono idonee per il suo caso. Ora deve solo tranquillizzarsi e svolgere normalmente la sua attività, sempre con le dovute precauzioni.
Cordialità
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Utente
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Dottore, scusi se approfitto ulteriormente della sua disponibilità, ma ho bisogno di un chiarimento.
Dopo il rientro delle soglie uditive nella norma mi aspettavo di poter riprendere la mia professione senza problemi particolari, il nuovo aumento delle soglie mi ha lasciato basito.
Suonare il pianoforte è un'attività non silenziosa di certo, ma che di norma non richiede alcuna precauzione particolare.
Quello che vorrei capire è se in linea generale un orecchio che viene da un trauma può essere indebolito a tal punto da subire un danno anche con sollecitazioni che di norma non dovrebbero essere assolutamente problematiche.
In pratica vorrei un parere sul se e quando poter riprendere la mia attività senza preoccupazioni di sorta e senza l'utilizzo di otoprotettori, che costituiscono una grossa limitazione per la mia attività.
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Dr. Raffaello Brunori Otorinolaringoiatra, Medico di medicina generale 35.2k 1.2k
Puo' tranquillamente riprendere la sua normale attività professionale. L'unica precauzione per il futuro è quella di proteggersi in ambienti come discoteche, cinema, concerti, ove il suono ad altissimo volume potrebbe far avere una ricaduta della patologia.
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La ringrazio per il suo utile parere.

Cordiali saluti.
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Buongiorno Dottore,
vorrei fare un'altra domanda. Cosa potrebbe aver determinato il secondo calo uditivo non essendoci state ulteriori stimolazioni acustiche di grossa intensità? Nel trauma acustico acuto le soglie uditive ad un certo punto non dovrebbero stabilizzarsi o sono possibili fluttuazioni?
Un'altra cosa, ho notato che l'acufene dell'orecchio sinistro (tipo ronzio elettrico) può essere innescato da alcuni tipi di rumore come vibrazioni costanti a bassa intensità (es. rumore del frigorifero o di una cappa) seguendo perfettamente il ritmo delle vibrazioni ed alterando lievemente la percezione del loro stesso suono. Questo fenomeno a cosa potrebbe essere dovuto? Potrebbe indicare un danno alle cellule dell'orecchio interno?
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Dr. Raffaello Brunori Otorinolaringoiatra, Medico di medicina generale 35.2k 1.2k
Teniamo presente che il trauma acustico subito ha interessato oltre che il nervo anche il timpano e, quindi, si puo' ritenere normale tutta la sintomatologia che riferisce anche a distanza di tempo. Anche una fluttuazione della curva acustica è normale, sino al raggiungimento nel tempo di una sua stabilità.
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Buonasera,
quindi al momento non è possibile dare per acquisito che le soglie uditive che erano pressoché rientrate alla normalità saranno col tempo stabili sui valori di norma?
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Dr. Raffaello Brunori Otorinolaringoiatra, Medico di medicina generale 35.2k 1.2k
In linea di massima, a questo punto si è ottenuta una stabilità della soglia uditiva: Per il futuro, salvo esposizioni accidentali a traumi acustici od a esposizione a forti rumori, dovrebbe rimanere tutto cosi', salvo il normale decadimento fisiologico dell'età.
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Buonasera Dottore,
scrivo per aggiornarla sulla mia situazione e chiedere una sua opinione. A quattro mesi e mezzo dal trauma non riscontro miglioramenti a livello sintomatico. Continuo ad avvertire questi spasmi muscolari a livello auricolare, sia a destra che a sinistra, gli acufeni (che credo siano dovuti a questa tensione muscolare e non presenti in quanto tali), a volte lievi dolori all'interno dell'orecchio. Talvolta sento il timpano entrare in vibrazione a causa di rumori che non dovrebbero causare alcun problema ed uno stato di tensione muscolare a livello facciale. Alcuni suoni a volte possono risultare distorti in maniera molto lieve. Sono stato visitato poco prima di Natale dallo specialista che mi segue, sono state ripetute audiometria ed impedenziometria che avrebbero escluso problemi organici. Il dottore ritiene che il tutto sia dovuto ad un discorso cerebrale/psicologico che dovrebbe passare da solo non pensando al problema. Mi ha prescritto 2 cicli da 20 giorni di Prisma Mesoglicano 50 mg intervallati da 10 giorni di pausa. Ho concluso la terapia ma non riscontro miglioramenti, nonostante mi sia sforzato di non focalizzarmi sul problema. Volevo chiederle se è ancora possibile sperare a questo punto in una remissione spontanea della sintomatologia, se potrebbero essere utili ulteriori esami da fare eventualmente o se ci siano a disposizione terapie di desensibilizzazione, anche di tipo psicologico per un problema di questo tipo.

Cordiali Saluti.

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