Possibile correlazione tra linfonodi intraparotidei e gonfiore del viso?

Gentilissimi Dottori,
sono una donna di 38 anni affetta da tiroidite di Hashimoto e probabile connettivite indifferenziata (ANA 1:640, ENA negativi, fotosensibilità, fenomeno di Raynaud). Soffro inoltre di rosacea con blefarite ormai cronica e occhio secco (shirmer e but negativi) che tengo a bada con colliri e blefaroshampoo per igiene palpebrale.
Da circa 4 anni il mio viso è totalmente cambiato, con un risvolto psicologico notevole... mi hanno chiesto addirittura se assumo cortisone da quanto si sia sformato. Ho sempre attribuito questo cambiamento alla tiroidite, in quanto sicuramente ho una forte ritenzione di liquidi in tutto in corpo, viso incluso: ho infatti le palpebre superiori “ripiene” di liquido e ad esempio il segno del cuscino sul viso o dell'elastico sulle caviglie mi restano per tutta la giornata. Ma qualcosa non mi torna perchè, ritenzione a parte, quello che ho notato è che l’ovale del viso si è modificato proprio in corrispondenza delle parotidi e della mandibola; sono una donna magra e avevo un viso esile e triangolare, mentre adesso è quadrato. Inoltre spesso ho un risentimento doloroso e sensazione di formicolio in corrispondenza della mandibola sinistra, che è il lato che ho più gonfio, sento i linfonodi ingrossati ma lo addebitavo a qualche problematica dentale (ho una recessione gengivale in quel punto). L’OPT non mostrava nulla di particolare. Faccio igiene dentale ogni 6 mesi perché ho le gengive molto delicate. Non ho xerostomia.
Eseguo annualmente da 10 anni una ecografia capo-collo per la tiroidite, riporto una parte dell’ultima:
Nei limiti le ghiandole parotidi e sottomandibolari. In sede intraparotidea bilaterale presenti alcuni linfonodi con caratteristiche ecografiche di reattività, delle dimensioni massime di circa 7 mm. Anche all’angolo della mandibola bilateralmente si apprezzano alcuni linfonodi ovalari con caratteristiche ecografiche reattive, delle dimensioni massime di circa 12 mm (2017: 20 mm). In corrispondenza della tumefazione clinicamente palpabile all’angolo della mandibola di sinistra si apprezza noto linfonodo con caratteristiche ecografiche di reattività con ilo centrale ben rappresentato contiguo al polo inferiore della parotide omolaterale di circa 13 mm (2017: 17 mm).
La mia domanda è questa: potrebbe essere la presenza di questi linfonodi intraparotidei ad avermi dato questo aspetto “quadrato”? Consideriamo solo un caso che il mio viso sia cambiato da quando all’ecografia sono apparsi questi linfonodi (2014)? Se così fosse, esistono soluzioni o sarò costretta a convivere con questa mia spiacevole nuova immagine? Visti i caratteri ecografici di reattività, sono necessari ulteriori approfondimenti?
Aggiungo infine che nel 2016, dopo circa 2 anni dalla comparsa di linfoadenopatia (anche a livello ascellare e inguinale) ho effettuato gli esami per CMV e EBV: Anti CMV: Ig M NEG, Ig G 1,1 (dubbio: 0,9-1,09); Anti EBV: Ig M NEG, Ig G POS.
Vi ringrazio fin da ora e Vi porgo cordiali saluti
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Dr. Edoardo Bernkopf Dentista, Gnatologo, Esperto in medicina del sonno 6.5k 211 29
Gentile Paziente, potrebbe trattarsi di quel quadro clinico che va sotto diverse denominazioni a seconda della sua diversa manifestazione clinica: Ipertrofia Parotidea, scialoadenite ricorrente o cronica, Ipertrofia Mssetero- Parotidea, Parotite non epidemica (se associata a infiammazione e o infezione) Scialolitiasi se si riscontrano calcoli, Ipertrofia Essenziale del Massetere se questo muscolo assume dimensioni anche esteticamente sgradevoli. Si tratta di quadri definiti abbastanza enigmatici nella letteratura scientifica, con qualche indicazione terapeutica per l''episodio acuto o per l''approccio chirurgico, ma senza spiegazioni per le recidive e le cronicizzazioni. Se il problema si cronicizza , credo si debba attentamente considerare le condizioni di "terreno". .Per terreno , in questo caso, intendo una struttura sfavorevole, che in questo caso é costituita dall''ipertono del massetere legato alla sfavorevole occlusione. Il massetere contratto, ad esempio, aumenta la dimensione del ventre muscolare e comprime così il dotto escretore della parotide (dotto di Stenone), che decorre in intimo contatto con il muscolo. Ciò causa ristagno salivare e gonfiore: di qui le aree ipoecogene riscontrate abitualmente nell’ecografia, che altro non sono che saliva, con qualche eventuale infiltrazione infiammatoria e qualche linfonodo ingrossato. L’ostruzione , peraltro, non è quasi mai serrata (a meno di un grosso calcolo, che si può formare per precipitazione a seguito del ristagno salivare), per cui il quadro può risolversi spontaneamente, salvo poter ricorrere , oppure può cronicizzare, come forse é accaduto nel suo caso.
Se il mio sospetto è giusto, la terapia è rivolta ad allentare la tensione dei muscoli interessati, grazie all''applicazione di un bite conformato ad hoc. In un primo tempo si tratta di una conferma diagnostica o di una diagnosi dei esclusione : anche in caso di esito negativo costituisce quantomeno esclusione di questa possibilità prima di procedere a interventi alquanto aggressivi e irreversibili.
Ovviamente va sottolineato che una consulenza via internet può solo rappresentare un''ipotesi,che va sempre rivalutata in sede clinica sotto diretto controllo del medico.

Le suggerirei di dare un''occhiata, in questo stesso sito, all''articolo linkato qui sotto, nell''ipotesi che lei possa riscontrarvi elementi di somiglianza con il suo problema. Cordiali saluti ed auguri.

https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/1217-parotite-ricorrente-e-calcoli-salivari-colpa-dei-denti.html

Dr. Edoardo Bernkopf-Roma-Vicenza-Parma
Spec. in Odontoiatria, Gnatologo- Ortodontista
edber@studiober.com - www.studiober.com

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dopo
Utente
Utente
Gent.mo Dott. Bernkopf,
La ringrazio per la celere e dettagliata risposta, ho anche letto attentamente il link che mi ha indicato.
Ma quindi Lei esclude che la causa possa essere la comparsa dei linfonodi intra-parotidei? Hanno dimensioni troppo ridotte per giustificarlo?
Perchè a questo punto credo proprio si possa trattare di ipertrofia dei masseteri, più dovuta a bruxismo che a malaocclusione (da verificare ovviamente).
Secondo Lei il fatto che io mangi in modo frequente durante la giornata e soprattutto che "sgranocchi" spesso cibi duri può avere in un certo modo influito?
Vorrei capire come mai questo fenomeno si sia verificato all'improvviso a circa 35 anni e mai prima.
Mi pare anche di intuire che non ci siano cure risolutive, ma solo l'utilizzo di un bite (va tenuto tutto il giorno o può bastare la notte?) e le iniezioni di botulino.
Posso cercare di migliorare la situazione con qualche accorgimento quotidiano?
Mi scuso per le mille domande, ma questo problema mi crea un disagio enorme e vorrei poter sperare in qualcosa.
La ringrazio nuovamente e Le porgo i miei più cordiali saluti
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Dr. Edoardo Bernkopf Dentista, Gnatologo, Esperto in medicina del sonno 6.5k 211 29
"Ma quindi Lei esclude che la causa possa essere la comparsa dei linfonodi intra-parotidei?"
Possono essere lo specchio del problema, non la causa.
"Vorrei capire come mai questo fenomeno si sia verificato all'improvviso a circa 35 anni e mai prima."
C'è sempre una prima volta. Con il tempo solo il vino migliora, e non sempre.
"Mi pare anche di intuire che non ci siano cure risolutive,"
Non è vero: il bite è solo il proimo passo, in parte di conferma diagnostica, in parte già terapeutico. Ci possono però essere successivi trattamenti volti a risolvere stabilmente il problema.
Però bisognerebbe poter vedere.
Le precauzioni nel quotidiano sono poco significative.
Cordiali saluti ed auguri.
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dopo
Utente
Utente
La ringrazio infinitamente per tutte le risposte che mi ha fornito, è stato molto chiaro e gentile.
Le porgo i miei più cordiali saluti e un auguro di buone feste.
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Dr. Edoardo Bernkopf Dentista, Gnatologo, Esperto in medicina del sonno 6.5k 211 29
La ringrazio io per la valutazione. Buone Feste.