Perché tanto mistero da parte dei medici su cosa abbia mia madre ai polmoni

Buongiorno. Mia madre, 72 anni, aveva tosse da circa un mese che ha trascurato. Una tosse secca senza capacità di emettere muco. Andata dal medico di base le ha prescritto cura per broncopolmonite. Dopo un paio di giorni però ha avvertito dolore al petto e dietro la schiena per cui si è recata in ps. Dopo la lastra al torace l'hanno ricoverata per presenza di addensamenti di cui indagare la natura. Le hanno fatto varie analisi tutte nella norma e le stanno dando un antibiotico. Non ha mai avuto febbre, dice di stare un po' meglio e che non si sente così male. È lucida e attiva come sempre a parte qualche colpo di tosse. Le hanno prescritto la tac con contrasto. Dopo anche questo esame non si pronunciano in merito a questi addensamenti. Dicono che bisogna fare altre indagini, non sanno indicare uno o più sospetti, dicono potrebbe essere di tutto incluso un tumore. Non indicano neanche se la situazione sia normale, grave, molto grave, gravissima. Insomma ad una mia amica è bastata una lastra e qualche analisi per capire si trattasse di polmonite. Questo estremo mistero misto ad un atteggiamento per niente rassicurante, questo fare domande lecite e sentirsi addirittura quasi inopportuna. Mi viene inevitabilmente di pensare che sia gravissima con un mese di vita. Mi sveglio più volte la notte con incubi. È una tortura. Non so che pensare e che fare. Se andare via da li e spostarmi in un centro migliore. Mia madre non fuma e lo ha fatto pochissimo, quasi niente, in gioventù. L'ultima lastra ai polmoni fatta risale agli anni novanta e questo è forse solo il terzo ricovero nella sua vita. Aiuto non so che pensare, a vederla sembrerebbe ok ma i medici mi stanno davvero impanicando, non posso nemmeno leggere i referti se chiedo.
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Dr.ssa Franca Scapellato Psichiatra, Psicoterapeuta 3.9k 195 21
Lei non può leggere i referti di un'altra persona, anche se della famiglia, c'è il segreto professionale e la privacy.
Se sua madre è d'accordo lei la può accompagnare alle visite.
Purtroppo in alcuni casi la diagnosi è più difficile e richiede più tempo e più accertamenti, e nel frattempo i medici non possono avanzare ipotesi a caso. Se le strutture della vostra zona non vi convincono, è utile chiedere un secondo parere.

Franca Scapellato

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Utente
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Grazie mille dottoressa per la risposta. Ho scritto in preda all'ansia e alla preoccupazione. Sono tutte motivazioni che comprendo però è la prima volta che mi capita di avere di fronte dei medici così dubbiosi. Mi è stata spiegata la situazione un pò meglio (ho bisogno di inquadrarla!) e sembra che mia madre abbia in un polmone un addensamento abbastanza grande nella parte più bassa del polmone, e altri noduli o macchie o lesioni ( vengono usati tanti termini che creano ancora più confusione) di piccole dimensioni sparsi in entrambi i polmoni ( un medico me li ha descritti come neri al centro e intorno bianchi). Hanno effettuato la broncoscopia, senza raggiungere l
il grande addensamento, e prelevato dei campioni. Il chirurgo che le ha fatto questo ultimo esame sostiene sia qualcosa di natura infiammatoria e ha parlato di polmonite. D'altro canto i medici dell'ospedale in cui è ricoverata (perlomeno uno di loro) è scettico riguardo la polmonite perchè mia madre a quanto pare, a parte una lieve tosse, nelle analisi fatte e in generale nella sintomatologia non sembra affatto ci sia riscontro con una polmonite. Siamo in attesa del risultato degli esami mirati a stabilire che tipo di germi stiano agendo nei polmoni. Ma a quanto pare non è detto che ci siano dei risultati validi a fare una diagnosi e che pertanto si debba (forse) fare una biopsia nella zona dell'addensamento e che al momento ancora non si possa escludere nulla, escluso tumori. Non essendo del settore non ho la minima idea di quali siano in Italia centri di eccellenza in pneumologia o adatti comunque al caso di mia madre. L'idea era di aspettare l'esito di questi esami e in caso non ci sia ancora diagnosi spostarmi. Ma forse è proprio questo il consiglio che vorrei, dove e da chi? Grazie mille per la disponibilità.
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Dr.ssa Franca Scapellato Psichiatra, Psicoterapeuta 3.9k 195 21
Capisco la sua preoccupazione che è più che giustificata, e il fatto che i medici non siano d'accordo non aiuta a stare tranquilli. Se gli esami non daranno esiti chiari ha ragione a pensare di andare altrove. Non sono in grado di consigliarla, ma può chiedere al suo medico curante; può darsi che anche più vicino a voi, per es a Foggia, ci siano reparti ben attrezzati e con bravi specialisti, senza doversi spostare a nord inutilmente. Ci tenga informati.