Difficoltà respiratoria e senso di oppressione all'altezza dello sterno

Vi scrivo per avere da voi qualche informazione su come comportarmi rispetto a un malore invalidante che accuso da vari giorni e che mi ha costretta a ben due consecutivi ricoveri in pronto soccorso, dove sono stata dimessa il giorno seguente entrambe le volte.
Sono una donna di circa 63 anni e soffro di BCPO, enfisema polmonare, asma e rinite allergica, reflusso gastroesofageo-ernia iatale. Dopo varie assunzioni di cortisone mi è venuta di recente una sindrome metabolica.

Da circa 10 giorni, prima in forma blanda, poi acuta e terribile, è insorta una difficoltà respiratoria (sento che il respiro mi si blocca allo sterno, dove provo un senso di forte oppressione) che non passa malgrado pesanti assunzioni di cortisone.
Prima di questi episodi violenti avevo preso per circa un mese un farmaco contro l'osteoporosi (Adrovance), che nel bugiardino tra gli effetti negativi evidenziava restringimento dell’esofago e difficoltà respiratorie; avevo anche mangiato ostriche.

La prima diagnosi è stata di edema alla base della lingua, delle aritenoidi e della mucosa dei seni piriformi; non evidenziabili le corde vere.
All’atto della dimissione mi è stata consigliata la fibrolaringoscopia in day ospital e trattamento con Urbason 20 mg.

Nel secondo ingresso al Pronto soccorso del giorno successivo tutti i parametri (misurati attraverso emogas, elettrocardiogramma, radiografia toracica, enzimi di miocardionecrosi e di dimero) sono stati valutati oggettivamente a posto (paziente in buone condizioni di salute, eupnea, parametri vitali in ordine, nulla di obiettivo alla ascoltazione del torace ove si eccettui una lieve riduzione del murmure vescicolare; riferisce sensazione di difficoltà respiratoria non obiettivata da alterazioni del respiro, né dall’esame obiettivo della faringe; emogas all’ingresso: alcalosi respiratoria da iperventilazione) per cui, malgrado persista la difficoltà respiratoria, vengo nuovamente dimessa con cura di Bentelan 4 mg., con il consiglio di consultare il mio medico curante, che a sua volta mi propone, oltre all’aerosol con Clenil, di tornare al Pronto soccorso, cosa che non ho fatto per non dover rimanere di nuovo tutta la notte su una sedia visto il terribile affollamento ed essendo ormai provata dalla impossibilità di dormire.

A casa continua questa altalena per cui ad alcuni rari momenti di minore difficoltà in cui sembra che la situazione vada migliorando, succede una giornata di acuto stress respiratorio. Ho anche raucedine e a volte tosse seguita da catarro biancastro solido.
Stasera, sembra strano e ridicolo, dopo aver mangiato ivolontariamente un pezzo di peperoncino, sono riuscita a respirare meglio (anche se poi mi è venuto mal di stomaco).

In attesa di un vostro cortese riscontro porgo cordiali saluti
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Dr. Orazio Antonio Filieri Pneumologo, Psicoterapeuta 57
Buona sera, il quadro sintomatologico che lei descrive è ubiquitario ed in prima ipotesi verificherei che la sindrome da reflusso gastro-esofageo sia controllata, in seconda ipotesi prenderei in considerazione uno studio allergologico soprattutto se ha una familiarità positiva per atopia.
Tra gli esami diagnostici prioritari farei uno studio della funzionalità respiratoria (spirometria, una EGA, un RX-torace standard, una visita ORL e degli esami ematochimici.
A disposizione per aggiornamenti.
Cordialità.

prof. Orazio Antonio FILIERI
BRONCOPNEUMOLOGO-
PSICOTERAPEUTA-
Ospedale Gallipoli (LE)

[#2]
dopo
Utente
Utente
ringrazio medicitalia e il dottor Filieri in particolare per la tempestività della risposta, sto facendo vari esami tra cui anche quelli consigliatimi per accertare le cause del problema. I sintomi si sono nel frattempo molto attenuati.
Cordialmente

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