Disturbo ossessivo compulsivo - terapia farmacologica

Salve a tutti, sono un ragazzo di 26 anni. Ho scritto già altre volte riguardo al mio disturbo ossessivo compulsivo, ne ho sofferto in passato e adesso sono due anni che praticamente tiro a campare, con brevi momenti di "quasi" normalità dovuti alle normali oscillazioni del disturbo... Negli altri miei consulti, visibili dallo storico, ho spiegato il mio disturbo, qui dico solo che è caratterizzato in parte da ossessioni pure oppure da ossessioni con compulsioni mentali.
L'ultima volta ho scritto a dicembre dell'anno scorso, fino ad allora avevo seguito solo una terapia farmacologica a base di Sereupin 20 (paroxetina) in dosi quasi massime, poi sostituito da Fevarin 100 (fluvoxamina) che ho preso fino ad arrivare a 2 pillole su 3, ma senza risultati evidenti, o se c'erano, trascurabili, perchè di fatto stavo sempre male (devo dire che di DOC avevo sofferto 3 anni prima, ma ne ero uscito dopo alcuni mesi in cui avevo preso proprio il Sereupin, che però questa volta non sembra aver più funzionato).
Spinto anche dai vostri consigli, ho intrapreso a fine febbraio di quest'anno una psicoterapia cognitivo comportamentale che mi ha aiutato molto e che continuo a fare. La parte cognitiva mi ha aiutato tantissimo, infatti, essendo un tipo che rimugina moltissimo, ho dissipato gran parte dei dubbi che mi attanagliavano; la parte comportamentale (le esposizioni) non sono ancora riuscito a trovare un modo di applicarla in modo produttivo, in quanto la mia ansia sembra rifiutarsi di venir fuori a comando (speriamo per il futuro). Tuttavia non ho abbandonato la cura farmacologica: vedendo i scarsi risultati dei farmaci finora presi, mi sono rivolto ad uno psichiatra che mi è stato consigliato come "in gamba", per vedere di trovare una cura azzeccata. Mi è stato detto di continuare la terapia cognitivo comportamentale, associandovi la seguente cura farmacologica:

Prozac 20 (inizialmente una compressa, poi saliremo col dosaggio), Abilify (5 mg) e Xanax gocce al bisogno.

Mi sono sorte delle perplessità riguardo all'Abilify, ma mi è stato detto che dovrò prenderne 5 mg (una dose minima), e che la sua funzione associata a quella degli SSRI può essere utile contro il DOC. Mi è stata accennata una sua funzionalità sull'equilibrio della generazione di dopamina da parte del lobo frontale, o qualcosa del genere, dicendo che bisogna regolare la funzionalità del lobo frontale perchè nel DOC è un po' alterata.

Ecco qualche domanda:
1) Cosa ne pensate della cura?
2) Sembra che i migliori risultati contro il doc si abbiano dall'abbinamento tra farmaci e terapia cognitivo comportamentale (è quello che sto facendo), mi chiedo tuttavia in caso di successo (speriamo) come si fa a capire se il merito è di entrambe le terapie o a quale delle due attribuire il merito.
3) Sembra che di doc non si guarisca mai del tutto. Sono disposto ad accettare che ci sia, purchè diminuisca di intensità lasciandomi vivere una vita normale, cosa che non riesco più a fare. E' chiedere troppo?
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Gentile utente,

la terapia descritta e' utile per il trattamento del DOC.

Le altre domande sembrano essere una ulteriore rimuginazione sul suo problema, tipico del disturbo.

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[#2]
dopo
Utente
Utente
Grazie dr Ruggiero per la sua risposta.
Riguardo alle domande, penso anch'io che ci sia di mezzo la parte rimuginativa del mio disturbo, tuttavia penso che non sia solo questo. Per la domanda 2) penso che il problema sia reale, il medico tra un po' di tempo valuterà se i farmaci stanno facendo effetto, e in caso contrario effettuerà delle modifiche, ad esempio cambierà molecola. Ma come farà a capire se eventuali miglioramenti sono frutto del farmaco o della terapia cognitivo comportamentale? Il problema è reale, perchè da questo dipende il cambiamento o meno del farmaco...
Per quanto riguarda la domanda 3), penso sia normale per una persona che pensa di avere un disturbo che reputa invalidante, di pensare al proprio futuro chiedendosi se ne verrà fuori, e questo sia che si tratti di DOC sia che si tratti di altri disturbi...
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Secondo me,

sono fenomeni rimuginativi che deve far presente sia allo psicoterapeuta che allo psichiatra.

L'esperienza consente di capire le variazioni da fare ma lei non si accontenta e sta entrando in un loop ossessivo.

E' inutile cercare di autoconvincersi che non sia così perché vorrebbe ottenere risposte che non le basteranno mai.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 990 248
Gentile utente,

La terapia è una di quelle possibili. Il resto concordo che siano domande poco utili, si sa che abbinando le terapie funzionano meglio che solo una delle due, in generale. Non si tratta di chiedere troppo o chiedere poco, quel che le terapie danno lo danno indipendentemente da quel che uno si aspetta o di cui si accontenterebbe. L'unico modo è provarle con pazienza.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

[#5]
dopo
Utente
Utente
Gentili dottori, grazie mille per le vostre risposte, cercherò di non rimuginare troppo allora...
Adesso avrei un'ulteriore domanda, stavolta non di tipo rimuginativo: l'Abilify che mi è stato prescritto è un farmaco molto caro, quindi è richiesto un piano terapeutico affinchè il servizio sanitario nazionale se ne faccia carico. Sono stato alla mia AUSL di competenza e mi hanno detto che la cosa è fattibile solo se l'Abilify rientra nella lista dei farmaci per la cura del doc, cosa che dovranno controllare, altrimenti sarà una cura off-label e la cosa non si potrà fare, quindi dovrò pagare il farmaco di tasca mia, e non è certo una piccola spesa a quanto sembra...
Sapreste dirmi se l'Abilify rientra o meno tra i farmaci per la cura del doc, e se no come posso comportarmi? Grazie anticipatamente
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 990 248
Non rientra nei farmaci per la cura del DOC, per quanto riguarda la rimborsabilità. Per quanto riguarda l'efficacia sì, ma questa non è la base della rimborsabilità.
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