Ereutofobia

Salve!
Ho 21 anni e credo di soffrire di quella che viene chiamata ereutofobia. Non mi ritengo un ragazzo timido tant'è che ho diversi amici e non ho problemi a relazionarmi con gente che non conosco. Direi che tutto sommato sono un tipo piuttosto socievole: da zero a dieci, dove zero rappresenta il massimo dell'introversione e 10 il massimo dell'estroversione, credo di collocarmi a 6. Il mio problema è l'arrossamento del viso in alcune situazioni. Soprattutto in casi dove ci sono persone che non conosco, di cui temo il giudizio e in posti al chiuso. In quei momenti provo la sensazione che tutti mi stiano osservando e di ricevere un loro giudizio negativo per via del mio problema o meno. Ad esempio spesso, quando sono a lezione, mi capita di pensare se gli altri stiano guardandola mia faccia rossa e questo pensiero assillante non fa altro che peggiorare il rossore tanto da farmi provare vergogna di fronte agli altri. In quei casi, quando guardo qualcuno che ride penso immediatamente che stia ridendo alle mie spalle, di me. La cosa veramente buffa è che se non avessi questo problema non avrei nessun problema a scontrarmi con la gente, ad essere chiamato a parlaredavanti ad una platea oppure ad essere giudicato negativamente dagli altri. Cio' che mi da' veramente fastidio è il fatto che tutti possano vedere la mia vulnerabilità attraverso il mio rossore. Sarà la mia paura di mettermi in ridicolo davanti a tutti o un problema di autostima? Non so rispondere ma se non avessi questo stupido problema sarei una persona davvero felice. L'aiuto di un farmaco (es valium) potrebbe farmi passare questo stato di ansia?
Grazie.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 991 248
Gentile utente,

I farmaci non aiutano, curano. Valium è un farmaco che non va assunto autonomamente, e non è un trattamento per l'ansia abituale. Lei deve innanzitutto farsi fare una diagnosi, che non si riduce ai sintomi di cui lei può essere perfettamente consapevole, ma ad aspetti che possono essere evidenti o non intuitivamente collegati e che invece al medico interessano per fare diagnosi.

Se di ansia sociale si tratta, il disturbo è curabile.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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