Farmaci sì o no?

Ho 21 anni e da 1anno soffro d'ansia.Ho deciso di rivolgermi a 2esperti per sapere quali sono le possibili strade da percorrere..un dott mi ha prescritto pastiglie(seroxat),gocce all'occorrenza(xanax) e voleva anche consigliarmi delle punture da fare.Questa visita mi ha un po' spaventato e ho deciso di parlare con uno psicologo,il quale dopo aver ascoltato la mia storia mi ha risposto che secondo lui potrei risolvere il mio problema senza l'uso di farmaci.Come dovrei comportarmi in questa situazione?Io non voglio prendere farmaci visto che temo possano portarmi delle conseguenze sullo studio,sui rapporti con gli altri,sui riflessi,e dipendenza(dubbi che sono stati anche rafforzati da ciò che mi ha detto lo psicologo che mi ha trasmesso molta più fiducia).Ora volevo anche sapere quali sono le aspettative che può avere una persona che soffre di ansia?A me pare di non riuscire neanche più a studiare,il che mi spaventa visto che questo è il mio "lavoro".
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Attivo dal 2002 al 2020
Psichiatra, Psicoterapeuta
Prima di tutto chiariamo una cosa: l'ansia il più delle volte non è una malattia ma il sintomo di un altro disturbo, quale potrebbe essere una depressione oppure un Disturbo da attacco di panico, per citare le evenienze più comuni (e, vista la terapia prescritta dal medico, anche più probabili nel suo caso).
Tranne in situazioni eccezionali che richiedano una terapia farmacologica molto potente, cosa che non è quella che le è stata prescritta, i farmaci che vengono oggi usati in psichiatria non hanno particolari effetti colaterali, a parte, i primi giorni di cura, un po' di sonnolenza e, alle volte, qualche lieve bruciore di stomaco o un po' di cefalea, che comunque scompaiono in due o tre giorni; in compenso, libero dai problemi di ansia e depressione, le sue capacità di studio miglioreranno notevolmente, come pure la voglia ed il desiderio di stare insieme agli altri, il suo sonno e tutti gli altri disturbi.
Aggiungo che, se desidera AFFIANCARE all'uso dei farmaci un trattamento psicoterapico con uno psicologo, questo le sarà di notevole vantaggio e utilità: i farmaci, infatti, possono eliminare i sintomi della depressione o del DAP, ma non incidere sulle cause intrapsichiche e relazionali delle stesse, che possono invece essere validamente affrontate con una terapia psicologica. D'altra parte affrontare una psicoterapia mentre si é tormentati dall'ansia o dalla depressione significa sottostare per un tempo probabilmente molto lungo ad un inutile tormento che, forzatamente, limiterà le proprie capacità di relazionarsi correttamente, necessarie ad un buon rapporto psicoterapico.
A conclusione di tutto vorrei sfatare un mito: i farmaci che vengono usati oggi in psichiatria NON SONO tranquillanti, NON SONO droghe, NON DANNO dipendendenza, NON INCIDONO sulle capacità di logica e di critica (anzi...); questo succedeva con i farmaci che si usavano mezzo secolo fa, quando la farmacopea non era avanzata come oggi, ma tale mito è rimasto.
Dott. Santo Cerfeda - Specialista in Psichiatria
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Attivo dal 2002 al 2020
Psichiatra, Psicoterapeuta
Rileggendo la sua lettera, ho visto che lei chiedeva riguardo le aspettative. Posso tranquillizzarla: curandosi adeguatamente con una terapia farmacologica, lei ha OTTIME PROBABILITA' di venir fuori dal suo problema in pochi giorni (per essere più precisi: da una settimana ad un paio di mesi se la terapia è fatta correttamente).
Affrontando la cura SOLO con la psicoterapia, invece, il risultato non è altrettando certo e venirne fuori potrebbe richiedere mesi o anni di trattamento.
Tenga presente che la depressione ed i disturbi ad essa correlati sono malattie molto comuni e diffuse nel mondo (ne soffrono circa 110 milioni di persone, secondo i dati dell'OMS) e che quindi le terapie per la loro cura sono state a lungo studiate ed approntate.
SC
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Dr. Gaspare Palmieri Psichiatra, Psicoterapeuta 40
gentile utente,
mi associo al consiglio del collega sull'opportunità di assumere una terapia farmacologica. I farmaci ora disponibili per i disturbi d'ansia, se si tratta di ansia, sono sicuri e generalmente caratterizzati da pochi effetti collaterali. Ci sono ancora troppi luoghi comuni sulle terapie psicofarmacologiche che rimbabiscono, che impediscono di studiare, lavorare, guidare etc. Spesso è non curando adeguatamente il disturbo che diveniamo incapaci di funzionare nello studio, nel lavoro e nella vita di relazione.
Credo anche nei sicuri benefici della psicoterapia, ma mi sembra poco professionale l'atteggiamento di uno psicologo, anche se gentile ed empatico che le sconsiglia di assumere farmaci, pur non essendo medico. diffidi.
saluti
dr.gaspare palmieri

Gaspare Palmieri

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Dr. Domenico Mazzullo Psichiatra 49
Gentile Utente,
condivido e sottoscrivo integralmente il consiglio inviatoLe dai miei Colleghi, aggiungendo che ritengo molto grave, pericoloso e fortemente scorretto sul piano professionale il consiglio dello psicologo di non assumere i farmaci prescritti dal Suo medico.
Deve essere ben chiaro che lo psicologo non è medico e quindi non ha alcuna competenza e conseguentemente nessun diritto di esprimere, professionalmente, pareri in tema di terapie farmacologiche.
Domenico Mazzullo

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Dr. Giorgio Chiummo Psichiatra, Neuropsichiatra infantile, Psicoterapeuta 59
Gentile amica, avrà già letto i consigli inviati dagli altri illustri colleghi. Io volevo soltanto suggerirle, visto che non ama molto i farmaci, che i disturbi d'ansia possono essere efficacemente superati con l'ipnosi medica, una forma di psicoterapia breve con la quale ho registrato ottimi risultati. E' priva di effetti negativi, e il paziente si sente subito meglio.E' una buona possibilità nelle mani di un bravo medico ipnotista.
Auguri.

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