Suggerimenti cure per alimentazione compulsiva

Buongiorno. Vorrei chiedere un vostro parere su un problema legato a disturbi alimentari. E' difficile riassumere moltissimi anni di disagi in poche righe anche perché sono sempre argomenti che sembrano non esaurirsi mai. Sinteticamente posso dire che ho sofferto di anoressia per circa 4 anni da adolescente. Premetto che non avevo problemi con il cibo o il peso ma tutto è nato per ragioni diverse anche se poi il peso diventa il fulcro a cui tutto ruota intorno. Non si trattava di un disturbo conosciuto e solo dopo 2 anni era stata avanzata l'ipotesi che si trattasse di "anoressia nervosa", ma non sono state previste cure se non una dieta per farmi ingrassare, un tentativo con del Prozac e altro farmaco simile che hanno avuto entrambe un effetto devastante e sono stati sospesi immediatamente. Con il sostegno dei miei e tanta buona volontà ho recuperato il peso e ripreso ad alimentarmi normalmente, ma è durato poco perché sono quasi automaticamente passata all'alimentazione compulsiva (niente bulimia, poiché non ho mai avuto episodi di compensazione). Una vita sana al di fuori degli episodi di binge eating, una costituzione non predisposta particolarmente ad ingrassare mi hanno fatto mantenere sempre il mio peso forma. Questo però ha fatto sì che non sia mai stata ascoltata nei vari centri per disturbi alimentari ai quali mi sono rivolta (con un BMI normale non sono mai andata oltre le dietiste di cui però non avevo bisogno). Sono andata quindi in due periodi diversi da uno psicologo, c'è stato un qualche miglioramento ma entrambe le volte dopo qualche mese e qualche progresso il tutto pareva peggiorare nuovamente. Ho passato diversi anni in cui sono stata abbastanza bene, provando altre terapie di supporto (medicina naturale, agopuntura,…) anche se ormai tutta una serie di idee ed abitudini sbagliate sono rimaste, come una sorta di forma mentis disturbata (soprattutto riguardo al peso). Ora sono rientrate in una fase acuta e non mi pare più di essere in grado di gestirla e non so come orientarmi, verso quali terapie (non so se è pertinente ma sto assumendo del Debrum da Maggio scorso per la colite e mi hanno detto che dovrò prenderlo per sempre). Spero possiate darmi qualche consiglio e vi ringrazio.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 991 248
Gentile utente,

I quadri di abbuffate senza condotte compensatorie sono comunque conosciuti, esiste la diagnosi di binge-eating disorder. Chiaramente può darsi che non rientri in una malattia maggiore per questione di criteri (peso) ma se la modalità comportamentale è comunque del tipo bulimico diciamo che al momento sarebbe una variante dei disturbi dello spettro anoressico-bulimico.

La forma mentis è vero, rimane disturbata in un senso che non risolve le abbuffate ma anzi le alimenta o comunque fa perdere inutilmente tempo a cercare di trattenersi o prevenirle, con risultati paradossali. Il non-controllo è in genere il centro del disagio.

Il primo passo è aggiornare la diagnosi e capire se questo tipo di disturbo ruota intorno a sé o ad altro (es.umore). Le terapie antibulimiche non influenzano tanto il peso quanto la voracità e la perdita di controllo, nonché la preoccupazione per il peso e il controllo stesso.

Esistono poi le psicoterapie cognitivo-comportamentali, meglio se associate a regimi farmacologici.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

[#2]
dopo
Attivo dal 2010 al 2010
Ex utente
Gentile dottore, la ringrazio per la pronta risposta. In effetti si tratta di binge eating disorder ed il compotamento è in effetti come quello del bulimico tranne che per la mancanza di compensazione. Purtroppo adesso sono passati 20 anni e certi comportamenti sono diventati parte della mia crescita ed ogni piccolo progresso è stato fatto con enorme sforzo (anche perchè caratterialmente tendo al controllo ed alla precisione quasi maniacale e quindi tutto si svolge esattamente come ha descritto lei: il tentativo è di trattenersi o di programmare tutto per evitare l'abbuffata, generalmente con risultati opposti e tutto ciò che ne consegue). E' vero che la malattia ha avuto un'evoluzione negli ultimi anni e si manifesta molto di più legata alle variazioni ormonali o di umore. A livello personale il lavoro fatto con la psicoterapia è stato molto di aiuto, sono soddisfatta della mia persona e di quello che faccio; in fondo a volte ho l'impressione che il problema sia quasi un'abitudine (o una sorta di dipendenza). Devo dire in tutta onestà che vivendo in questo "mondo" da troppo tempo sono diventata quasi intollerante e questo ovviamente non aiuta (neanche chi sta vicino a me)...mi sento ormai un po' vecchia e fuori tempo massimo per continuare così! Purtroppo la causa scatenante un paio di anni fa è stato un aumento di 5-6 kg dopo aver smesso di fumare e per un peggioramento del mio ipotiroidismo (sono in cura da 10 anni con eutirox ed a oggi non abbiamo ancora trovato un dosaggio che mi mantenga valori stabili per più di 4 mesi). Non ho ripreso a fumare ma sicuramente il fattore peso ha colpito un punto debole. Volevo approffitare della sua cortesia e chiederle qualche dettaglio in più sulle psicoterapie che mi ha indicato (dove rivolgersi eventualmente) e sul tipo di regimi farmacologici. cordialmente
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 991 248
Diciamo che l'inizio del problema è nella fase anoressica, l'aumento dell'appetito da sospensione del fumo è un classico, ma non innesca di solito questo tipo di problema.

Le terapie standard esistono tutto sommato per la bulimia, in cui sono importanti sia le medicine (la classica in effetti è la fluoxetina) sia le dosi delle stesse. La psicoterapia cognitivo comportamentale è disponibile un po' ovunque, talvolta non nel pubblico.

Ho cercato di decrivere questo tipo di situazioni in un articolo che trova qui tra i MinForma, "dipendenza da cibo" mi sembra, e che riguarda tipicamente soggetti sovrappeso, ma non solo.
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dopo
Attivo dal 2010 al 2010
Ex utente
Molte grazie ancora.
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