Mi chiedo se tutto ciò non sia depressione

Cari dottori, vi scrivo per avere un vostro consiglio. Brevemente: sono sempre stato un tipo tendenzialmente un po’ pessimista, un po’ ansioso e un po’ facile a rattristarmi. Ma tutto nella norma. Dopo un periodo di grande incertezza professionale, a cui addebitavo i miei frequenti malumori, ho iniziato ad avere alcuni risultati positivi. La strada è certo lunga, ma non capisco perchè anche ora continuo ad abbattermi, a rattristarmi, a sentirmi incompreso e demotivato. Allora svolgo le mie attività quotidiane a fatica, soprattutto perchè me lo impongo. Mi chiedo se tutto ciò non sia depressione... Io vorrei vivere più serenamente, sentirmi meno frustrato e convivere con i miei problemi quotidiani senza viverli con vessazione. La vita di per sè ti mette di fronte a gioie e dolori: ecco, io chiedo solo il dono dell’equilibrio e della costanza, in modo da non lasciarmi trascinare dalle alterne vicissitudini dell’esistenza, godendo del bello che c’è e affrontando con coraggio e determinazione le difficoltà.
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Dr. Vassilis Martiadis Psichiatra, Psicoterapeuta 7.3k 161 83
Gentile utente,
per verificare se la sua situazione attuale risponde ad una diagnosi di depressione deve effettuare una visita specialistica. Se così fosse le verrà indicato il migliore trattamento per le sue necessità. Se così non fosse vale comunque la pena confrontarsi con un esperto del settore e verificare la possibilità di iniziare un percorso psicoterapeutico che le possa fornire gli strumenti per trovare quei doni che cerca: equilibrio e costanza.
Cordiali saluti

Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it

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dopo
Attivo dal 2009 al 2012
Ex utente
Sì, credo che sia proprio questo il momento propizio della mia vita per tentare di risolvere alcuni problemi che mi angustiano da tempo e tentare di fare venire al pettine tutti i nodi. vorrei tanto avere la possibilità di confrontarmi con un esperto, ma ci sono alcune cose che mi frenano.

1) Tempo (da dedicare) e denaro (da spendere): quante visite sono necessarie per avere un concreto aiuto? 1, 10, 100?

2) intervento del medico di famiglia: potrei chiedere un aiuto innanzitutto a lui, ma non so sinceramente se riuscirei con chiarezza ad esternare questi miei bisogni.

3) psichiatra, psicologo o psicoterapeuta? non so a quale porta dovrei bussare.

4) il colloquio: non so come si svolge, ma l'idea di aprirmi totalmente con qualcuno (anche se professionista) mi mette ansia. Sono una persona estremamente riservata e ho il terrore di mettermi a nudo (soprattutto psicologicamente). (una curiosità: ma il medico registra i colloqui? prende nota di quello che dice il paziente?)

5) coraggio: ne avrei tanto bisogno, per uscire dall'angusta prigione in cui mi sono volutamente rinchiuso e da cui fatico ad uscirne pur avendone le chiavi.

Ora vorrei riuscire a superare questi ostacoli, queste remore, perchè se decidessi di continuare a convivere con le mie difficoltà, non so quanto potrei ancora resistere. Certo potrei rimandare tutto, ma ora so che è il momento giusto per ritrovare l'equilibrio e la costanza. per questo mi rivolgo a voi.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 40.9k 996 63
Gentile utente

prima di tutto e' necessario far fare una diagnosi.

Dopodiché si può discutere del numero di visite, non e' detto che sia depressione, non e' detto che sia possibile fare "sedute" continuative, possono essere necessarie delle visite periodiche.

Il suo medico di famiglia può non avere le conoscenze opportune per giungere alla diagnosi giusta e ciò può farle perdere tempo, oltre quello già perso.

La prima visita deve essere psichiatrica per una valutazione globale.

Appunti o registrazione sono attività variabili.
Per la registrazione si deve avere un permesso scritto del paziente.

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