Disfunzioje erettile scardo desiderio sessuale

Ho 53 anni e da oltre un anno soffro di un notevole calo del desiderio sessuale e diminuzione del getto ( o gitto) spermatico);proprio per questo ho fatto una serie di esami alla prostata(esame rettale, ecografia, esame del sangue) da cui non è risultato nulla di anormale. Ho fatto pure l'esame di uroflussimetria che è pure risultato regolare. Questa primavera, poichè soffro di depressioni periodiche, avevo iniziato un ciclo di terapie a base di duloxetina, antidepressivo che, come le altre volte, con la venlafaxina e la paroxetina, già sperimentate, è stato micidiale dal punto di vista sessuale/genitale. Ma, dopo avere interrotto la terapia, anche per ulteriori effetti collateriali (insonnia e stitichezza) la situazione sessuale/genitale non è migliorata di molto. Mi sembra che il desiderio sessuale sia ulteriormente diminuito così come il gitto spermatico e i problemi di erezione che mi trascino dietro da circa venti/venticinque anni, mi sembra siano addirittura aumentati(ho sempre avuto paura di un rifiuto sin da giovanissimo) Dimenticavo di dire che soffro pure di una forma piuttosto grave di gerascofobia. Vorrei sapere se devo fare altri esami e quali. Cordiali saluti.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

non sono chiare diverse cose. Innanzitutto se il problema c'è da oltre 20 anni, perché parte dagli esami di adesso e riguardo alla prostata (che certo, data l'età si capisce, ma stiamo parlando di un problema che data 25 anni fa) ? Inoltre, parla di una disfunzione erettile o di una fobia relativa ai rapporti sessuali, o ancora di altro, cioè paura di non riuscire ad averne ? Il deficit erettile è riferito a rapporti con un partner oppure non ha una vita sessuale con rapporti ?
Il suo psichiatra conoscerà questo suo problema, cosa ne pensa ?
Avrà in 20 anni fatto una valutazione andrologica, quale ne è stato il responso ?

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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dopo
Utente
Utente
Ecco, in realtà tutto è cominciato con una depressione clinica grave all'età di 22 anni, quando mi resi conto che l'età dell'adolescenza e della spensieratezza era finita e cominciava la vita da adulto. Non presi psicofarmaci (solo aiuto psicoterapeutico) ma dovetti, ad esempio, abbandonare gli studi universitari e ad avere problemi di relazione interpersonale. Da qual momento cominciarono le mie défaillances sessuali. All'età di 40 anni , quando mi resi conto di avere superato gli"anta" ebbi un crollo psichico verticale, restai a casa dal lavoro un mese, lo psichiatra mi curò con la venlafaxina (Efexor) per diversi mesi con le prevedibili devastanti conseguenze a livello sessual/genitale. Ne uscii.. Per problemi di lavoro qualche anno più tardi per oltre un anno presi il Seroxat (paroxetina) con le medesime conseguenze a livello sessuale,almeno per i primi mesi. E siamo ai giorni nostri. Puntualizzo di aver spesso sofferto di ansia fra una crisi depressiva e l'altra, di avere sempre avuto rapporti sesusali occasionali (non mi sono legato mai praticamente a nessuno - non nessuna, nessuno). Dopo il 1984 di avere per diversi anni il terrore dell'AIDS con inibizione del desiderio e di essere un grande fruitore dei siti a luci rosse di Interneti, cosa che mi ha ulteriormente -E ME NE RENDO CONTO PERFETTAMENTE- diminuito a lungo andare il desiderio sessuale, invece di aumentarlo. Attualmente non ho uno psichiatra di fiducia, il mio à andato in pensione e si è cancellato dall'Ordine dei Medici. Il Cymbalta ( duloxetina) mi era stato ordinato dal medico di famiglia. Cordiali saluti.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

i farmaci che ha preso non sono certamente gli unici, quindi non si è legati senza altra scelta a determinati effetti collaterali per avere una qualche risposta antidepressiva.
Riguardo alle abitudini sessuali, più che ridurre il desiderio sessuale, che è attivo se fruisce di pornografia, diciamo che è possibile un attaccamento a sessualità "diretta" (che non richiede un rapporto) e quindi richiama in maniera più immediata. A cose normali le persone apprezzano la pornografia almeno per il suo scopo autoerotico ma si orientano con uno sforzo in più verso rapporti sessuali reali, poiché in realtà quello rimane il riferimento ideale e più soddisfacente.

Si rivolga ad uno psichiatra, che è la cosa migliore per rimettere a punto un trattamento che tenga conto di questi aspetti.
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Utente
Utente
Il problema è che anche la pronografia mi sta annoiando. Non mi "diverto" -non saprei quale altro termine usare- come sino a uno-due anni fa, anzi! Ad ogni modo seguirò il suo consiglio di andare da uno specialista. Mio nipote, che ha sofferto di attacchi di panico, mi ha già dato il nome dello psichiatra da lui frequentato a suo tempo con ottimi risultati. Ancora cordiali saluti.
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