Lo psichiatra ci ha detto che soffre

salve,
vi scrivo per chiedere un vostro parere sulla situzione di mio fratello. Vi chiedo scusa in anticipo per la lunghezza del testo, ma vorrei cominciare dall'inizio.
Circa 6 anni fa, mio fratello ha iniziato a mostrare qualche problema; inizialmente era molto scontroso con i nostri genitori, ha iniziato a bere in maniere eccessiva fino a diventare dipendente dall'alcool che l'ha portato ad avere una pancreatite acuta. Si notava facilmente il suo stato di irrequietezza, inoltre ha sempre avuto comportamenti ossessivi come sbattere sempre i vestiti e tagliarsi ripetutamente piccoli ciuffi di capelli da solo. Inizialmente lui dava la colpa della sua insoddisfazione a tutta la gente che aveva intorno e per questo ha deciso di andare in altri posti come londra per cercare di studiare o lavorare. Ha provato diverse facoltà universitarie senza mai superare il primo anno. E' andato da qualche psicologo però sempre controvoglia. Circa sei mesi fa, ha finalmente capito di avere dei problemi e ha deciso lui stesso di farsi curare. Nell'ultimo anno sta avendo vere e proprie crisi dove sembra quasi assente, se si prova a parlagli durante una crisi la voce li trema ed è difficile capire cosa vuole dire perchè le frasi che dice sono sempre molto confuse. E' andato da uno psichiatra che al primo incontro aveva detto che avrebbe dovuto seguire uno psicoterapeuta e che avrebbe preso farmaci. Gli incontri con lo psicoterapeuta sono iniziati subito ma non gli è stato prescritto nessun farmaco. chiamando lo psichiatra ci ha detto che soffre di ossessioni e che per la terapia farmacologica volevano un pò aspettare per scegliere quella migliore.
La situazione purtroppo non sembra migliorare! Mio fratello aveva anche detto di non voler più andare dal medico perchè stava meglio, salvo poi tornare il giorno dopo perchè aveva avuto un altra crisi. In questi mesi ci ha confessato che aha pensato più volte al suicidio e per farvi capire il suo stato confusionale, nell'ultimo mese ha prima detto di voler lavorare, poi di studiare infermieristica, poi di riprendere con lettere e poi di tornare di nuovo a londra per lavorare! Quello che mi chiedo è se secondo voi sembra una situazione che richieda l'utilizzo di farmaci; se volete posso anche fornirvi ulterirori dettagli perchè ci sarebbero davvero tante cose da dire. Inoltre ormai è seguito da circa 5 mesi, ci vuole cosi tanto tempo per decidere la terapia da utilizzare, visto che il medico ci aveva detto che accanto alla psicoterapia ci sarebbe stato anche l'utilizzo di farmaci?
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

Una diagnosi di disturbo ossessivo e dipendenza da alcol (se queste sono state le diagnosi) è una situazione che richiede innanzitutto una cura per la dipendenza da alcol, mentre quella per il disturbo ossessivo necessita di alcuni accorgimenti o scelte particolari. Non vedo però particolare ragione di "rimandare", la necessità di rimandare può essere dettata dalle condizioni fisiche non ottimali per iniziare una cura, oppure dalla necessità di controllare uno stato di ebbrezza che è attivo e frequente come primo obiettivo.

Alcuni dei comportamenti che riferiva però non richiamano al modello classico del disturbo ossessivo, cioè quelli di tagliarsi i capelli, l'instabilità geografica e nelle scelte, e lo stesso abuso alcolico, le fasi in cui non rispnode e sembra assente (al di là delle intossicazioni alcoliche).

La prima cosa da fare è una diagnosi, con la quale si sceglie una terapia inizialmente semplice, e mirata subito al trattamento dell'alcolismo, che significa prevenzione delle ricadute (che per definizione, con quella diagnosi, ci sono). L'alcolismo va diagnosticato in maniera specifica, non essendo un modo di dire che uno beve forte o beve abitualmente o ha dei problemi quando beve, per cui non va trascurato questo aspetto.


Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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dopo
Attivo dal 2009 al 2012
Ex utente
salve, grazie mille per la risposta. Per quanto riguarda il consumo di alcool, al momento della diagnosi della pancreatite è stata fatta una terapia per farlo smettere immediatamente di bere; non ricordo il nome del farmaco ma erano boccette da bere. Successivamente non ha più ripreso a bere in modo costante ed eccessivo e non ha più mostrato segni di dipendenza, ormai sono passati circa tre anni da quando ha fatto la cura per non bere! Ultimamente sembra controllarsi ancora di più per quanto riguarda questo aspetto..
Una delle cose che mi ha sempre fatto dubitare è che non mi è mai sembrato che è stata fatta una diagnosi ben precisa del problema. Dai sintomi da me descritti lei che tipo di problema crede che abbia?
Non presenta particolari problemi fisici quindi non riesco ancora a capire perchè non è stata ancora intrapesa una cura farmacologica. Ho pensato anche che potevo essere io ad ingrandire il problema, però se lui dice di aver pensato al suicidio (un giorno mi ha detto che si era incantato guardando la catenella per lo scarico del bagno) credo che la situzione sia abbastanza grave. Secondo lei è una situzione particolarmente grave?

Grazie
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
"Una delle cose che mi ha sempre fatto dubitare è che non mi è mai sembrato che è stata fatta una diagnosi ben precisa del problema."

Appunto, invece nel caso dell'alcolismo è bene stabilire se è o non è. Se è non è consigliabile una terapia al bisogno, ma una terapia di fondo che continua anche e soprattutto quando non si sta bevendo.

Dal punto di vista psichiatrico è impossibile dire cosa abbia virtualmente, un'ipotesi può essere quella di un disturbo dell'umore, con fasi di eccitazione-agitazione alternate a fasi di inibizione-inattività, che è frequente in chi ha una storia di abuso alcolico, ma non è possibile stabilirlo con maggiore chiarezza.