Ansia...guarirò?

Cari dottori, sn una ragazza di 25 anni che ha alle spalle 4 anni davvero brutti. Tra lutti in famiglia e la fine di una relazione importante con il mio "primo amore" ho vissuto momenti davvero duri.
Ho deciso di andare dallo psichiatra 3 anni fa a seguito di un periodo di attacchi di panico e pensieri ipocondriaci che non mi lasciavano stare tranquilla. La diagnosi dello psichiatra fu: Disturbo da attacchi di panico su base ipocondriaca. Cura: Escitalopram a 7mg e Tavor. Il tavor non lo assunsi mai. Assunsi Escitalopram per un anno e stavo davvero bene!! L'ipocondria e il DAP per me erano solo un ricordo! Allora lo psichiatra mi disse che potevamo scalare e togliere il farmaco molto lentamente. Cosi feci e stetti bene per i successivi 7 mesi.
Dopo 7 mesi e un periodo di stress molto forte (rivedere il mio ex, gli esami all'università e problemi in famiglia...) ebbi un attacco di panico devastante che mi lasciò distrutta. non avevo mai avuto cosi paura in vita mia! non ricordavo + come si stava male. Da li ho cominciato ad avvertire di nuovo l'ipocondria ma era cambiata rispetto al passato: non era + una ipocondria per le malattie fisiche ma per quelle mentali!! Ho iniziato a fare pensieri ricorrenti dove avevo paura di impazzire, di perdere il contatto con la realtà (paura della psicosi e dei deliri), paura di essere in un sogno.
Da allora sono passati 8 mesi circa, ho ricontattato il mio psichiatra che mi ha detto che è una ricaduta d'ansia e che si vede che la cura fatta 2 anni fa non era sufficiente.
Mi ha prescritto ancora Escitalopram ma a dosaggio di 15mg al giorno. Lo prendo da un paio di mesi ma ancora non vedo molti effetti. I pensieri fissi sulle malattie mentali sono quasi scomparsi e il panico pure ma io non sto proprio bene. Ho ancora una maledetta paura della derealizzazione (se cosi si puo' chiamare il sentirsi, a volte, come in un sogno).
Ho chiesto al mio psichiatra xche ad alcuni pazienti associano altre classi di farmaci per la derealizzazione e xche a me no..e lui dice che a me basta escitalopram xche il mio cmq è un disturbo d'ansia e non è invalidante. Dice che ne uscirò completamente ma richiede 1po + di tempo xche è una ricaduta.
Ha senso questo discorso? Siete d'accordo con la terapia e come è impostata?
Io vivo la mia vita normalmente, faccio tutto: esco, studio e mi diverto. però ho momenti in cui proprio mi provoca dispiacere ripensare a quell'attacco di panico cosi devastante e automaticamente mi viene la sensazione di irrealtà, la paura di non riuscire a capire se è sogno o realtà (anche se SO bene che è realtà!!). Non capisco se è diventata una ossessione o è proprio la derealizzazione che si manifetsa cosi.
Vorrei sapere, da voi, se si puo' uscire con la giusta cura in modo definitivo da questo tipo di disturbo e quanto c mette lo SSRi ad agire una volta raggiunta la dose piena. Anche i pensieri ricorrenti spariranno? GRAZIE!! Voglio tornare a stare BENE!
[#1]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Gentile utente,

la terapia puo' essere indicata e necessita di circa 4 settimane per funzionare in modo corretto.

La presenza di sintomi accessori, la sospensione a breve termine del trattamento e le ricadute andrebbero valutate per continuare il trattamento per tempi piu' prolungati ed a dosaggio pieno.

https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/

[#2]
dopo
Attivo dal 2010 al 2010
Ex utente
D'accordo. Lo psichiatra mi ha chiesto di valutare io stessa nell'arco di 3-4 settimane dal raggiungimento della dose di 15mg se sto bene o meno e, se cosi non fosse, vuole alzare fino a 20mg e dice che cosi riuscirò a star bene del tutto.
Quel che non capisco è: per "star bene" si intende la remissione totale dei sintomi, incluso la derealizzazione e l'ossessione (se di ossessione si tratta) sulla paura di non riuscire a distinguere tra sogno e realtà che ogni tanto ancora ho?
Se la cura funzione ci sarà pertanto una remissione totale di tutto che mi farà tornare a stare bene come stavo 3 anni fa o è sempre un accontentarsi?

Grazie dell'attenzione
[#3]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Gentile utente,

intanto raggiunga le 4 settimane poi eventualmente ci sara' un aggiustamento posologico e poi si valutera' la situazione di volta in volta.

Alcuni pazienti stanno bene e perfettamente, altri hanno bisogno di variazioni in corso di terapia, altri non hanno benefici dai trattamenti.

Al momento non e' possibile capire come potra' funzionare il suo trattamento.
Visti i risultati positivi precedenti puo' essere che avra' una buona risposta, l'importante e' mantenerlo per tempi piuttosto lunghi.
[#4]
dopo
Attivo dal 2010 al 2010
Ex utente
Va bene dottore. La ringrazio. La terrò aggiornato su eventuali sviluppi! Grazie dei consigli!!!
[#5]
dopo
Attivo dal 2010 al 2010
Ex utente
Caro dottor Ruggiero, torno a scriverle per chiederle un consiglio. Intanto, le comunico che sto molto meglio, direi bene!! :) Non so se sia definitivo l'effetto, per questo staremo a vedere, ma per ora sono contenta.
Volevo chiederle se il Cipralex può causare aumento di peso. Mi spiego: aumento dell'appetito ho notato che me ne dà, soprattutto voglia di carboidrati ma io so controllarmi e sono una ex ginnasta agonista e sono abituata alle diete e a mangiar bene. Il mio dubbio è: pur controllandomi, facendo 1po' di attività fisica (non faccio + agonistica ma mi dedico al Pilates 2 volte la settimana) regolarmente e bevendo molta acqua rischio lo stesso di ingrassare? Prendo anche la pillola Yasminelle. Gli SSRi che causano aumento di peso lo causano indipendentemente da come e quanto una persona mangia?
Eventualmente, c'è qualche drenante che potrei prendere in farmacia o erboristeria o potrebbero fare interazione con il Cipralex?

Grazie :)
[#6]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
L'aumento di peso e' correlato al maggiore benessere ed alla maggiore assunzione di
cibo.

Con una dieta regolare e bilanciata l'aumento di peso e' minimo.
[#7]
dopo
Attivo dal 2010 al 2010
Ex utente
Minimo significa che ci sarà per forza? Grazie del suo tempo.
[#8]
dopo
Attivo dal 2010 al 2010
Ex utente
Salve dottori!
Volevo aggiornarvi sulla mia situazione.
Da fine agosto ho alzato a 20mg al giorno Cipralex (dietro consiglio del mio psichiatra ovviamente).
Dopo un mese circa la situazione è la seguente:
-pensieri ossessivi praticamente scomparsi
-ansia scomparsa
-panico scomparso

Ho energia, faccio le cose con impegno, mi svago e mi diverto.

Ogni tanto ripenso all'irrealtà e alla paura che il solo pensarci sia sintomo di una malattia psichiatrica. Ho paura della psicosi. Appena ci penso, stoppo il pensiero e non cerco rassicurazioni. Prima di alzare la dose del farmaco andavo ancora in panico a seguito di questi pensieri, ora no.

Incontrerò il mio psichiatra x una visita di controllo tra circa 10 gg... mi chiederà sicuramente come sto, come va. Io sto bene, ma vorrei capire una cosa: mi dimenticherò mai del tutto di questa esperienza tremenda di ossessioni e panico, paura del senso di irrealtà e paura di diventare psicotica? E' come se mi avesse lasciato un "trauma" e anche se ora sto moooolto meglio, diciamo sto al mio 90%, vorrei sapere se raggiungerò mai quel 10% che manca x stare al massimo!!

Ora come ora, il mio disturbo puo' dirsi in via di risoluzione?

GRAZIE di cuore.

P.s. Non ho avuto aumento di peso !!
[#9]
Dr. Vassilis Martiadis Psichiatra, Psicoterapeuta 7.3k 161 83
Credo che sia meglio iniziare a godersi quel 90% che fino a qualche mese fa sembrava irraggiungibile. Guardare il 10% che manca non la aiuta ad apprezzare i risultati raggiunti.

Cordiali saluti

Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it

[#10]
dopo
Attivo dal 2010 al 2010
Ex utente
Ha ragione :) apprezzo tantissimo il fatto di star bene!! Volevo solo sapere se riuscirò a dimenticare la parte "brutta" di tutta la storia, se il ricordo si affievolirà.
per le ossessioni è stato cosi: prima ne ero terrorizzata, ora non mi sembra possibile di averle avute. Tutte tranne quella della realtà/irrealtà. Forse xche è quella che mi ha terrorizzata di +. Per questo mi chiedevo se riuscirò a non pensarci +!
Grazie
[#11]
Dr. Vassilis Martiadis Psichiatra, Psicoterapeuta 7.3k 161 83
Se inizia a non chiederselo è un passo avanti verso il non pensarci.

Cordiali saluti
[#12]
dopo
Attivo dal 2010 al 2010
Ex utente
Torno a scrivervi per un aggiornamento: oggi ho avuto la visita di controllo con il mio psichiatra, me l'ha anticipata perchè un altro paziente ha disdetto.
Mi ha detto che mi trova bene, che il sintomo che descrivo sulla paura dell'irrealtà, del sogno e di tutte quelle domande sono sintomi tipici di un disturbo d'ansia.
Vuole che continui fino a Gennaio con 20mg e poi vuole scalarmi il farmaco a 10mg e poi gradualmente a 5mg, dose che intende mantenere per un lungo periodo (2 o 3 anni).
Io gli ho chiesto, con il dovuto rispetto, se non fosse presto scalare il dosaggio "pieno" dopo soli 3 o 4 mesi di assunzione (sono 5 settimane ora che prendo 20mg)...
Lui ha detto che dal suo punto di vista, vuole provare cosi perchè l'entità del mio problema non necessita di tempistiche + lunghe. Gli ho detto che la mia domanda nasceva dal fatto che ho letto su siti medici che la letteratura in materia suggerisce di non sospendere il trattamento prima dei 12 mesi e non scalare la dose prima di 6 mesi dalla totale scomparsa dei sintomi.
E' vero cio' che ho detto?
Tuttavia lui avrà avuto la sua motivazione nel dirmi questo, dottori? che ne pensate? non credo che voglia espormi ad inutili ricadute, dato che ne ho già avuta una ed è stata terribile.

Aspetto un vostro parere...grazie....!
[#13]
dopo
Attivo dal 2010 al 2010
Ex utente
Gentili dottori, se avete tempo mi piacerebbe avere un vostro parere in merito a quanto scritto, poichè sono un po' perplessa e anche, non nascondo, preoccupata.

Grazie come sempre.
[#14]
Dr. Vassilis Martiadis Psichiatra, Psicoterapeuta 7.3k 161 83
Da quello che scrive appare più competente lei che il suo medico. La terapia a dosaggio pieno per 5 mesi non ha senso, come non ha senso 5 mg per 2-3 anni.
Cordiali saluti
[#15]
dopo
Attivo dal 2010 al 2010
Ex utente
Caro dottor Martiadis... A questo punto mi chiedo allora se anche la diagnosi che mi ha fatto il mio psichiatra (ipocondria e DAP) sia corretta?! Per farla si è basato su 2 colloqui, all'inizio, dove io ho descritto i sintomi e i miei disagi. Ho raccontato cosa provavo e le mie paure sulle malattie.
Lui mi comunicò (e scrisse) la diagnosi: Disturbo da attacchi di panico e ipocondria.

Tutt'ora, a distanza di tre anni, a seguito della ricaduta ha confermato la diagnosi: DAP e ipocondria con lieve distimia. Terapia: cipralex 20mg per 5-6 mesi e poi calare fino a un mantenimento per tempi molto lunghi (2, 3 anni..parole sue!) a 5mg.
Mi ha detto che nei soggetti che si spaventano molto per i loro sintomi (...!??) lui adotta questa strategia di "profilassi" per eventuali ricadute.

Gli ho chiesto cosa pensava del fatto che quando mi sento 1po ansiosa ho ancora paura, a volte, che sia tutto un sogno. Ho ancora un lieve senso di irrealtà, che dura proprio un attimo o due e dopo passa. Dice che è tutto collegato all'ansia e che non è affatto strano il fatto di chiedermi se possa essere un sogno.
Mi ha detto che col tempo mi "dimenticherò" di questa cosa, a patto che non sia troppo rigida nel pretendere tutto e subito.
Mi ha spiegato che non devo pretendere dei miracoli dall'oggi al domani dal Cipralex 20mg e che ci vuole tempo. Allora, in merito a cio', gli ho chiesto perchè se ci vogliono tempi "lunghi" per aver una risposta piena del farmaco me lo vuole scalare a 10 e poi a 5 nel giro di pochi mesi.
Ha detto che secondo lui mi basta cosi "e poi si vedrà".. ma io ho davvero abbastanza paura di una ricaduta eventuale. Lui è uno psichiatra molto rinomato qui nella mia zona ma mi sono venuti dei dubbi...

Secondo voi dovrei chiedere un secondo parere?

GRAZIE... mi serve un consiglio!
[#16]
Dr. Vassilis Martiadis Psichiatra, Psicoterapeuta 7.3k 161 83
Ribadisco che le strategie terapeutiche che lei descrive non hanno alcun razionale consolidato dalle attuali evidenze psicofarmacologiche. La scelta sullo specialista a cui affidarsi spetta a lei.

Cordiali saluti
[#17]
dopo
Attivo dal 2010 al 2010
Ex utente
Ok, allora proverò a chiedere un secondo parere da un altro psichiatra. A questo punto, forse è l'unica strada da tentare. Se non lo facessi, in questo modo il rischio di ricadute sarebbe alto vero?
[#18]
Dr. Vassilis Martiadis Psichiatra, Psicoterapeuta 7.3k 161 83
Stando agli studi sì.

Cordiali saluti
[#19]
dopo
Attivo dal 2010 al 2010
Ex utente
Cari dottori approfitto nuovamente della vostra gentilezza per esporvi quanto mi è successo.
Conosco un ragazzo (all'università) da qualche mese e questo ragazzo si è aperto con me riguardo a dei suoi problemi d'ansia (apparentemente erano solo d'ansia). Mi disse che aveva il DOC e tante ossessioni. Fin qui tutto "ok".
Qualche giorno fa, lo reincontro a lezione e mi chiede se possiamo parlare qualche minuto. Mi dice che ha interrotto tutte le cure xche la psichiatra non lo puo' aiutare e xche lui non potrà mai star bene. Io allora gli ho chiesto come mai dicesse cosi, e che il DOC seguendo una terapia poteva essere curato. Lui mi ha detto che prende risperdal e che ora la psichiatra glielo ha cambiato con Seroquel. Io non gli ho detto niente, ma ho capito che non si tratta di doc. Mi ha confidato di credere nel paranormale e che pensa che gli altri gli leggano nel pensiero o che se pensa qualcosa la cosa poi accade.
A volte gli parlo di qualcosa di generale e lui mi chiede se mi stia riferendo a lui (o a episodi passati).
Io faccio sempre finta di nulla e non gli chiedo mai niente, nè lo contraddico xche vedo che ne soffre e xche non spetta certo a me. L'ho solo invitato a ricontattare l psichiatra x riprendere le cure...
Cosa potrebbe avere?

p.s. la cosa che mi "sconvolge" è anche che quando mi confida certe cose poi io inizio a pensare "e se anche io iniziassi a pensarle? Oddio e se qualcuno mi leggesse nel pensiero" ma ovviamente NON Lo penso. Volevo sapere se chi lo pensa davvero ha paura di poter fare questi pensieri all'inizio o li fa e basta e se io potrei iniziare davvero a pensarli o se è solo la solita ipocondria ancora non del tutto risolta. Grazie
[#20]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
"o se è solo la solita ipocondria ancora non del tutto risolta."

Sembra che la risposta l'abbia già Lei...Guardi questa sequenza:
"poi io inizio a pensare "e se anche io iniziassi a pensarle? Oddio e se qualcuno mi leggesse nel pensiero"

ma ovviamente NON Lo penso."

"Volevo sapere se chi lo pensa davvero ha paura di poter fare questi pensieri all'inizio o li fa e basta e se io potrei iniziare davvero a pensarli"

Praticamente sta esprimendo un dubbio su ciò che al punto 2 ha già affermato.

Più indietro Lei diceva "-pensieri ossessivi praticamente scomparsi", ora dagli interventi successivi non si direbbe.

La questione era però relativa al trattamento, e non tanto o soltanto alla diagnosi. Anche fosse una diagnosi diversa, 5 mesi di trattamento non sono sufficienti a prevenire recidive, e tenere un trattamento a dosi minime cioè inefficaci) così presto e programmando già in anticipo un periodo di 3 anni di mantenimento non ha molto senso. Ci si regola sulla base del rischio di ricaduta e dopo sulla base di ciò che avviene, inutile far programmi di dosi diverse a tre anni.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

[#21]
dopo
Attivo dal 2010 al 2010
Ex utente
Concordo su quanto dice quando mi dice che 5 mesi di trattamento non sono efficaci e non ha senso pensare già ad un lungo mantenimento a una dose inefficace! E' un pensiero del mio psichiatra, non una mia esigenza scalare o togliere il farmaco. Io penso che l'obiettivo sia stare bene e non liberarmi della medicina :)
Ora io mi sento bene per la maggior parte del tempo e non ho ossessioni. Per me questo è già un gran traguardo. Ho imparato a "chiudere" il circolo vizioso delle domande, ma a volte capita che io mi senta ancora vulnerabile quando sento o studio queste cose (faccio psicologia).

Quando lei scrive "Anche fosse una diagnosi diversa, 5 mesi di trattamento non sono sufficienti a prevenire recidive", a quale diagnosi fa riferimento? Era una affermazione in generale o si riferiva al fatto che la mia diagnosi possa esser diversa? (scusi, è x capire).

Sa qual è la cosa che mi dà ansia? che certe volte quando queste paure tornano (anche se x poco a dire il vero e poi vanno via) non posso pensare ogni volta di chiederlo al mio psichiatra x paura che sia segno di qualcosa di nuovo (come quando uno ha un sintomo e vuole fare mille esami e controlli)...ma proprio xche non glielo chiedo a volte ho paura di "trascurare" qualche dettaglio che potrebbe essere importante x lui x fare una diagnosi magari diversa.
La sua diagnosi è stata: ipocondria con DAP e lieve distimia. Xo' è lo stesso psichiatra che dice che a suo avviso io non ho bisogno di un trattamento farmacologico lungo xche secondo lui sto già piuttosto bene... quindi ditemi voi di cosa mi devo fidare alla fine!! :)
[#22]
dopo
Attivo dal 2010 al 2010
Ex utente
Cari dottori, oggi rileggo il consulto di ieri e capisco chiaramente che era solo una paura momentanea. So bene che non ho alcuna convinzione riguardo alla lettura del pensiero e che cio' che accade agli altri accade a loro e non a me. L'ipocondria anche in passato mi portava a immedesimarmi nei sintomi fisici degli altri e avevo sempre paura che venissero anche a me. Mi capitò anche con l'acufene. Rimasi talmente terrorizzata dal fatto che venne a mio padre, che dopo poco venne anche a me e mi accompagno' x un orribile anno. L'esame audiometrico era perfetto (anzi, udito eccellente), dicasi la stessa cosa per l'impedenzometria e la tac cerebrale.
Quindi, forse è la stessa cosa ora x le malattie psichiatriche. PAssato il momento di "impressionabilità" torno "lucida" e vedo con chiarezza che un conto è pensare davvero certe cose e un conto è aver paura di poterle pensare.
Ho paura xo' che questo disturbo ancora non compensato totalmente in me possa impedirmi in futuro di essere una brava psicologa o che possa farmi soffrire ascoltare le storie dei pazienti: che dite? avete consigli in merito? ci sono psicologi o psichiatri che hanno sofferto di disturbi d'ansia e sono in grado di esercitare la professione xche li hanno risolti?

P.s. il fatto ch eio abbia paura di omettere dettagli o paure che a volte mi vengono allo psichiatra x la preoccupazione che possa cosi fare una diagnosi + completa o variare quella esistente (vedi la cosa di ieri, del pensiero) è sempre parte della mia ossessività ?

Grazie di cuore del servizio che offrite, vi stimo.
[#23]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

la paura di omettere dettagli è un sintomo frequente e tipico specie in un contesto ambulatoriale, per cui è il medico che si occupa di farle le domande del caso, senza che sia suo compito capire quali dettagli o elementi sia importante o meno riferire, a parte quelli che Lei ritiene.

I trattamenti non sono "lunghi", hanno una durata che mira a garantire un effetto stabile, completo e quando possibile preventivo. Se mai spesso ci sono cure inutilmente corte, o sottodosate.
[#24]
dopo
Attivo dal 2010 al 2010
Ex utente
D'accordo :) La ringrazio dottore.. quando lei si riferiva ad una diagnosi "diversa" e diceva: La questione era però relativa al trattamento, e non tanto o soltanto alla diagnosi. Anche fosse una diagnosi diversa, 5 mesi di trattamento non sono sufficienti a prevenire recidive, e tenere un trattamento a dosi minime cioè inefficaci) così presto e programmando già in anticipo un periodo di 3 anni di mantenimento non ha molto senso.... A quale diagnosi faceva riferimento? In generale o la mia, nel senso che potrebbe essere diversa da ipocondria?

E' vero quello che dice, a volte si ha paura ad omettere dettagli che noi pazienti riteniamo importanti...è anche pur vero che dovremmo fidarci del giudizio dei curanti e capire che uno psichiatra sa riconoscere un disturbo da un altro e a volte un dettaglio o un singolo pensiero non fanno poi cosi tanto la differenza su un caso. Solo che l'ansia è "bastarda" e quando ce l'hai non ti fa ragionare in modo giusto!

GRAZIE di cuore di tutto
[#25]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Riguardo alla diagnosi, facevo riferimento al fatto che l'ipocondria a se stante rispetto al panico ha di solito un connotato "ossessivo", cioè la ripetizione di dubbi su malattie con necessità di controllare o terrore al pensiero di poter controllare e trovare segni di problemi gravi. In questo caso l'ipocondria si tratta come si farebbe per un disturbo ossessivo, magari semplicemente anche con gli stessi farmaci a dose più elevata.

Questo era il discorso da verificare.

Saluti
[#26]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Riguardo alla diagnosi, facevo riferimento al fatto che l'ipocondria a se stante rispetto al panico ha di solito un connotato "ossessivo", cioè la ripetizione di dubbi su malattie con necessità di controllare o terrore al pensiero di poter controllare e trovare segni di problemi gravi. In questo caso l'ipocondria si tratta come si farebbe per un disturbo ossessivo, magari semplicemente anche con gli stessi farmaci a dose più elevata.

Questo era il discorso da verificare.

Saluti
[#27]
dopo
Attivo dal 2010 al 2010
Ex utente
Grazie dottore :) è davvero molto gentile. mi piacerebbe che lei ricevesse nella mia zona (Forlì-cesena) per poter venire a visita da lei.. non è cosi, vero? Grazie ancora dei consigli!!!
[#28]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Purtroppo quella zona per ora mi manca.

Saluti
[#29]
dopo
Attivo dal 2010 al 2010
Ex utente
Salve dottor Pacini (e anche agli altri dottori)... volevo informarvi del fatto che la cura, a mio avviso, sta procedendo + che bene!
E' cambiato il mio modo di "gestire" i pensieri, sia sicuramente con l'aiuto del farmaco, che della psicoterapia.
Ora mi capita davvero di rado (solo quando sono giorni particolarmente stressanti) che pensi al fatto dell'irrealtà. Lo riconosco come un pensiero davvero assurdo e cerco di nn innervosirmi per il solo fatto di pensarci (prima facevo cosi).

Tre anni fa avevo sofferto di acufene, per un anno intero, e ricordo quanto mi ci volle per "guarire" e ci volle un tempo altrettanto lungo per "dimenticare" le emozioni negative e spiacevoli legate a quell'esperienza che per me fu traumatica. Ecco, l'ossessione sull'irrealtà potrebbe essere considerata la stessa cosa? Una volta che l'ossessione mi ha abbandonata, nel tempo riuscirò anche a dimenticarmi del tutto di questo, in modo che io non ci pensi+?
Perchè, secondo voi, questo pensiero (la paura che sia tutto un sogno) mi ha segnata cosi tanto rispetto ad altre ossessioni che ho avuto in passato tipo la paura di avere un tumore al cervello?

Grazie, come sempre, per i vostri preziosi interventi!
[#30]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

accantoni le domande sul futuro, forse in un futuro non saranno più necessarie.

Le ossessioni mentali possono diventare più aggressive perché è come se per vedere se un osso fa davvero male si cominciasse a batterlo ripetutamente per fare prove, alla fine un po' fa male, per il fatto che lo abbiamo battuto.
Così fa il cervello della persona ossessiva dopo che ha pensato e ripensato ai contenuti, si sente "confusa", depersonalizzata, sul punto di impazzire o perdere il controllo anche perché spaventata dal fallimento dei tentativi di contenimento delle ossessioni stesse.
[#31]
dopo
Attivo dal 2010 al 2010
Ex utente
Giustissimo cio' che dice. :) Grazie dottore. Mi piacerebbe molto poter fare un colloquio con lei. Peccato che sia lontano dalla mia zona (Emilia-Romagna!)!!

A presto.

Buon weekend!
Ansia

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