Rilassamento

Gentili Dottori,
Sono un ragazzo di 25 anni, vi scrivo per alcuni problemi (per fortuna non frequenti) di ansia ed attacchi di panico.

Recentemente ho dovuto affrontare un lungo viaggio in macchina ma non sono riuscito a raggiungere la destinazione, avvertivo le solite sensazioni, come: stato di agitazione senza alcun apparente motivo, battito accelerato, formicolii forti a mani e gambe, senso di stanchezza diffusa.

Fortunatamente passano nell'arco di poco, ovviamente mi sono dovuto fermare, ma comunque nell'arco di 15 minuti era tutto passato. Purtroppo è stata l'unica volta che ho avuto veramente paura, perché il formicolio era talmente intenso(senso di rigidità) che avevo paura a guidare la macchina. Per questo motivo, ho deciso di tornare indietro....e manco a dirlo il viaggio di ritorno verso cosa è andato benissimo!

Ho contattato innanzitutto il medico di famiglia che mi ha prescritto dropaxin 20 gocce(praticamente partendo da 20 fino ad arrivare a 40 in 3 settimane), soltanto che questo episodio ma amplificato quella paura della paura e quindi anche in un secondo tentativo (pur riuscendo ad arrivare a destinazione) mi sono dovuto fermare più volte.

Volendo risolvere la situazione ho contattato anche uno psicologo specializzato in "psicoterapia breve", premetto che non sono mai andato da uno psicologo ma gli incontri non mi hanno soddisfatto, o meglio, raccontavo e mi sentivo dire le stesse cose che mi avrebbe potuto dire un amico. Ora, lungi da me pensare che l'attività di uno psicolo non serve a nulla. Assolutamente! Forse credevo fosse "qualcosa di diverso", non so, ma comunque sembrava di parlare ad un amico e ricevere le solite rassicurazioni "di circostanza".

Comunque secondo lui, l'uso di dropaxin non serviva quindi l'ho interrotto (avevo iniziato da 3 settimane). Ora è passato un mese, non ho avuto per fortuna alcun problema derivato dall'interruzione della terapia(forse perché durata per pochissimo tempo).

Sinceramente non vorrei utilizzare medicinali perché credo sia tutto nel cercare di non pensare a quelle situazioni che possono causare malessere.
Ora ho acquistato un libro di uno psicologo nel quale vengono affrontate delle tecniche di rilassamento e di concentrazione in grado da come viene descritto di aiutare(o meglio "allenare") la persona a non dar peso ai brutti pensieri(del tipo: "e se faccio questo emi sento male?", "se parto e poi mi succede qualcosa?") e di conseguenza a calmarsi...

Secondo voi le tecniche di rilassamento o di analisi del proprio IO può in qualche modo aiutare?

Vi ringrazio anticipatamente!
Buona giornata!
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Gentile utente

il trattamento farmacologico era adatto al suo problema ed in qualche tempo i sintomi sarebbero scomparsi.

Contatti uno psichiatra per il ripristino della terapia farmacologica, trattamento di elezione per i disturbi da lei lamentati.

https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/

[#2]
dopo
Utente
Utente
Gentile dottore,
La ringrazio molto per la velocissima risposta.

Quindi la terapia farmacologica è l'unica soluzione? le tecniche di rilassamento non servono a migliorare questi problemi?

grazie di nuovo
buona giornata
[#3]
dopo
Utente
Utente
Inoltre, mi scusi per la seconda domanda.

Ma ho paura che assumere un farmaco per moltissimo tempo possa in qualche modo aggiustare una cosa e peggiorare un altra... inoltre, non c'è rischio di diventare dipendenti dal farmaco?

Più che altro la cosa che mi preoccupa è che, se la situazione migliora, poi potrebbe nascere quella paura da "fine della terapia" che credo possa portare ad un ritorno dei sintomi, sbaglio?

Grazie mille dottore!

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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Gentile utente,

l'approccio farmacologico e' indicato e ad esso possono essere associati altri trattamenti che da soli richiedono tempi piu' lunghi, alcuni di questi possono inoltre non avere efficacia.

Non vi e' alcun rischio di dipendenza dal farmaco.

La stessa preoccupazione potrebbe essere riportata ad altro: si puo' correre il rischio di diventare dipendenti dal proprio terapeuta o dalla tecnica che si utilizza?

L'obiettivo deve essere la guarigione dell'individuo senza pensare troppo a cio' che viene proposto.
E' sempre meglio affidarsi al proprio curante.