Doppia personalità; abuso di alcool; violenza;

Gentile Associazione,
cercherò di descrivere la situazione in cui si trova una persona a me molto cara.
alterna momenti di serenità, estrema dolcezza, disponibilità, sani principi e propositi, con momenti terribili in cui si "trasforma" letteralmente, sia di carattere (dice cose assurde che mai direbbe e che non si ricorda di aver detto) che nei tratti somatici del viso (i tratti diventano duri, cattivi, da fare paura). Ho dovuto persino recarmi dai carabinieri poco tempo fa per segnalarlo, con lui presente che mi minacciava in macchina, mentre era in preda a uno di questi attacchi di violenza e perdita TOTALE del controllo. Il fattore scatenante è sempre l'acool, ma anche a distanza di 6 ore dopo l'assunzione ha manifestato reazioni violente. Ho deciso di non abbandonarlo e di stargli vicino, il 27 agosto scorso, dopo che per l'ennesima volta mi aveva messo le mani addosso e minacciata, perchè lo amo davvero e sapevo che non era in se quando l'ha fatto. Ma, nello stesso tempo ho deciso per la mia sicurezza, di non andare più con lui in ambienti in cui ci potesse essere il pericolo del bere, per non rischiare più le mani addosso. La madre non lo voleva più in casa, lui se ne era andato da casa mia, e dopo 2 notti passate sulla panchina, mi ha telefonato in lacrime dicendomi di perdonarlo e che non avrebbe più bevuto. Io ho voluto dargli l'ultima opportunità, sbagliando perchè è più forte di lui e non può farcela da solo.
Domenica scorsa, 12 settembre, infatti, sono stata con lui tutto il giorno, ed era tranquillissimo. Ha cucinato per me con tanto amore, siamo stati insieme serenamente, abbiamo parlato dei nostri progetti futuri. Poi a mezzanotte è uscito, dicendo che non avrebbe fatto tardi perchè l'indomani mattina aveva un appuntamento importante in questura per i documenti. Mi hanno chiamata i carabinieri la mattina dopo, dicendo che l'avevano fermato per un controllo e che lui, completamente ubriaco, completamente fuori controllo, ha reagito con calci e pugni. E' stato processato per direttissima e ha avuto 5 mesi e 10 giorni con la sospensione della pena.
Io so per certo, a differenza del giudice, che non è stata una "ragazzata". Non è la prima volta che colpisce persone con cazzotti (oltre a me, arbitro durante partita, guardiano del residence, amici durante discussioni) e che non riesce a controllarsi. Ho appena scoperto che i suoi problemi sono legati all'alcool e risalgono ad anni fa, quando era in Brasile, dove era finito a vivere nelle favelas perchè era diventato ingestibile per i famigliari, dato che non voleva affidarsi ai servizi sociali.
Lui si è detto disponibile, perchè si rende conto che non riesce a gestirsi e compie cose che da lucido non farebbe mai.
C'è una possibilità di fare Ri-vivere questa persona, che, se non aiutata, finirà per farsi o fare del male ad altre persone?
Grazie di cuore.
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Dr. Vassilis Martiadis Psichiatra, Psicoterapeuta 7.3k 161 83
Il suo conoscente deve essere curato dal Sert competente per territorio. L'alcolismo è una dipendenza al pari di quella da sostanze stupefacenti e necessita di trattamenti specialistici mirati. Se vuole farsi curare.
Cordiali saluti

Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
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