Ho perso la mia vita

Gentilissimi, Vi scrivo per chiedervi un parere sulla mia situazione attuale che è divenuta per me a dir poco invalidante. Ho 29 anni e fino a 2 anni fa, ero fidanzato da 8 anni con una ragazza con la quale avevo cominciato a fare progetti di matrimonio. Mi sentivo soddisfatto, orgoglioso, appagato.
Segnalo che pur non avendo sempre rapporti sessuali completi (era affetta da vaginite ed aveva difficoltà nella penetrazione) la nostra unione era appagante.
Improvvisamente, parlando con un amico che mi riferiva dei suoi problemi sentimentali, mi sono cominciato a chiedere se davvero amassi la mia ragazza, se era veramente lei quella che desideravo come compagna della mia vita, oppure se il nostro rapporto era solo frutto di schemi abitudinari. Tutto ciò mi provocò un'ansia incontrollabile che credetti alla fine di poter dominare solo comunicandole questo mio dubbio. Mi sentivo tremendamente in colpa, stavo tradendo la sua fiducia e spezzando i nostri sogni. Non sapevo fare altro che piangere (io che credevo di essere forte) a dispetto suo che, sebbene si fosse sempre mostrata debole ai miei occhi, mostrava una irremovibile fermezza.
La situazione, come era prevedibile, degenerò, causando la fine della nostra storia. Un mese dopo circa, mentre alla tv trasmettevano un programma che parlava “di omosessuali”, per la prima volta nella mia vita mi sono chiesto “e se fossi omosessuale”? il solo fatto di pormi quella domanda mi causò uno scossone talmente forte dentro di me che già allora, conoscendo la mia indole ossessiva, compresi che non mi avrebbe più lasciato in pace.
Da quel momento la mia vita è stata un inferno. In ogni luogo e momento della mia vita ho il timore di perdere il controllo e di intraprendere una relazione omosessuale. Come se una forza interna mi spingesse, anche se non voglio.
Chiunque è per me un potenziale soggetto dal quale cerco di mantenermi alla larga (dai colleghi agli amici, dai passanti ad uomini comparsi in tv, su foto,), causandomi un evidente disagio in qualsiasi ambiente mi ritrovi. La sola vista di un uomo mi getta nel panico inducendomi ad immaginare forzatamente una relazione sessuale con lui. Ma ormai è tutto automatico, frutto di associazioni che non sono più in grado di spezzare. Tutto ciò mi ha buttato in uno stato di profonda depressione dal momento che non sono più in grado di realizzare il sogno della mia vita, ossia sposarmi ed avere una famiglia, perché sono sicuro che questo pensiero mi ostacolerà per il resto dei miei giorni. Sono da 18 mesi in cura presso uno psicoterapeuta il quale mi ha diagnosticato un DOC, rassicurandomi che si tratta di ossessioni che nascono dalla mia formazione che è fatta di stereotipi (chi non ha una donna è omosessuale) ma che in realtà nascondono il mio vero problema, che è l’ansia di instaurare nuove relazioni con donne, con le quali vorrei stare, ma che mi nego per essermi etichettato ormai come omosessuale.
Perdonatemi per la mia eccessiva prolissità. Grazie.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Gentile utente,

quale e' la sua richiesta?

https://wa.me/3908251881139
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dopo
Utente
Utente
Mi perdoni se forse non sono stato sufficientemente chiaro.
Mi chiedo (ininterrottamente ormai da 2 anni) e vi chiedo, secondo voi, “come è possibile che abbia potuto subire una tale metamorfosi? Proprio io che non vedevo l’ora di fare l’amore con la mia ragazza? Proprio io che ho sempre fantasticato su relazioni sessuali con donne? Proprio io che in passato ironizzavo sugli omosessuali? Ma soprattutto: se queste mio ossessioni avessero un fondamento? Se respingessi tale idea solo perché la mia formazione mentale e la mia educazione me lo impediscono, ma in realtà è quello che vorrei?
Secondo voi è possibile che sia reale ciò che ho appena affermato e cioè che voglio respingere quella che è la mia vera natura? Il solo pensiero mi distrugge.
Non so più chi sono......
Grazie infinitamente per l'attenzione riservatami.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Gentile utente

lei attualmente e' in trattamento psicoterapeutico ma probabilmente tale trattamento non e' sufficiente a ridurre le sue preoccupazioni che potrebbero effettivamente appartenere ad un DOC.

Attualmente sarebbe il caso di fare una visita psichiatrica per un eventuale trattamento combinato.
[#4]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio nuovamente per la risposta.
La cosa che maggiormente mi scoraggia è che parto sempre e comunque dal presupposto che qualsiasi trattamento seguirò, non potrò più tornare la persona di prima e che il tutto non servirà a nulla.
Come se avessi subito un processo irreversibile.
Ed è questo ciò di cui non mi capacito.

Grazie ancora.
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