Tornare a vivere

Buonasera e grazie per il servizio che offrite. Ho 33 anni e da quasi 15 anni ho un'aplasia midollare, ma ormai ho imparato a conviverci e poi nell'ultimo anno è nettamente migliorata... Ho passato degli anni veramente duri, sia per la malattia che per le terapie, trasfondevo spesso (ora trasfondo ancora ma meno frequentemente), le infezioni erano una tragedia ed avevo problemi di sanguinamento continui per la marcata piastrinopenia, oltretutto reni e cuore ne hanno risentito notevolmente... ma ero sempre contenta, adoravo la mia vita. Ad aprile però la mia vita è cambiata, ho iniziato ad odiarla ed a sentirmi non so come spiegare "fuori posto"... da un giorno all'altro tutto mi sembrava insopportabile, un dolore, un'angoscia che non si possono descrivere... per mesi non ho voluto parlare con nessuno, nè amici, nè familiari, non riuscivo ad uscire, mangiare, dormire, seguire le terapie, far nulla, passavo le giornate a piangere fino a che avevo ancora lacrime ed a sperare che tutto finisse presto. Questa situazione è durata mesi, ma fortunamente grazie agli amici, alla mia famiglia e ai medici che mi hanno seguita adesso va meglio. Da quel momento, però, le mie paure si sono trasformate in fobie, nel senso che a causa della mia patologia mi hanno sempre detto di stare attenta alle infezioni (quindi animali, posti affollati), agli oggetti taglienti (non uso un bicchiere di vetro da 15 anni!), ma ora non è più stare attenta... se passo in un luogo affollato anche se sono in macchina inizio a piangere e di nuovo quell'angoscia, se vedo un'insetto lo stesso, se si rompe un vetro una catastrofe... se non accade nulla sono in ansia al pensiero che possa succedere, ed ora ho sempre paura di morire... Riesco a dormire solo se la mia stanza è illuminata a giorno e solo dopo aver controllato che tutto sia apposto. Ho paura anche di fare analisi ed esami perchè mi creano ansia, soprattutto perchè per anni con i medici che mi seguivano abbiamo riso quando mi consegnavano l'emocromo con 5 di Hb, ma all'epoca vedevo tutto con ottimismo ora invece ci sto male e non riesco più a riderci su... Lo psichiatra con cui ho parlato mi ha detto che è tutto normale, che nei malati cronici può succedere, che non può aiutarmi con i farmaci perchè ne prendo troppi e i reni sono già compromessi, che le mie sono paure fondate ed è meglio che ci siano... ma non può essere normale questa angoscia... ora tutto sommato è sotto controllo, ma ho il terrore di rivivere quello che ho passato in questi mesi, la peggiore situazione che abbia mai vissuto e non posso pensare di doverla rivivere. Forse se riuscissi a parlare con loro come sto facendo ora magari capirebbero, ma per me non è facile parlare di queste cose, davanti ad un pc è più semplice forse per questo ho deciso di scrivere. Grazie infinite per la pazienza.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Gentile utente,

se lo psichiatra ha preferito non fare prescrizioni farmacologiche ha proposto un percorso alternativo?

https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/

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dopo
Utente
Utente
Grazie mille per la risposta tempestiva. Mi ha suggerito di rivolgermi ad un gruppo di supporto per pazienti con patologie croniche. I medici che mi seguono sono di una disponibilità al di fuori del comune e li ringrazio per questo ma forse non sono stata capace di spiegarli come mi sento ora... tutti danno molta importanza alle condizioni fisiche e pensano che sia quella la causa... se non mangio, non dormo, non esco nessuno mi chiede mai com'è il mio umore, l'unica cosa che vogliono sapere è il valore di hb e la situazione clinica. Ogni volta che provo a parlarne con loro mi sento in colpa perchè si allarmano subito e quindi ci rinuncio. Grazie ancora e buon giornata
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Dr. Vassilis Martiadis Psichiatra, Psicoterapeuta 7.3k 161 83
Forse la soluzione migliore e' proprio quella di parlarne con i suoi medici, i quLi probabilmente sono anche in contatto con psichiatri e psicologi che si occupano del sostegno a pazienti con i suoi stessi problemi. Non c'è da sentirsi in colpa ad avere un problema, c'è solo da chiedere aiuto.
Cordiali saluti

Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it

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Utente
Utente
Vi ringrazio di cuore per la vostra disponibilià e pazienza... averne parlato dopo mesi mi fa già stare meglio, è la prima volta che riesco a farlo, non sono mai riuscita a dire a nessuno come mi sento veramente, per questo non riescono a capirmi e ad aiutarmi, grazie. Il problema è che di persona non ci riesco, ci ho provato tante volte, anche stamattina ma non ne sono capace. Non so come fare, non riguarda solo i problemi psicologici è difficile per me parlare anche di quelli fisici e non è mancanza di fiducia verso l'interlocutore perchè di loro mi fido incondizionatamente. Ho provato anche a parlarne con i miei o con i miei amici, ma non riesco neanche con loro. Cosa posso fare? Grazie e scusate se continuo ad approfittare della vostra pazienza ma almeno qui ne riesco a parlare.