Non parla da 20 anni

buona sera, spero che questa sia la sezione giusta per esporre questo problema. ho una mia cugina che da molti anni, ormai quasi 20, non parla. io non me ne ricordo perchè ero troppo piccola, ma tutti mi hanno raccontato che fino ai 5-6 anni parlava, anche se poco. poi nessuno sa perchè ha smesso di comunicare con le altre persone. forse un trauma, nessuno lo sa. è stata in cura alcuni anni da una dottoressa che non aveva capito il problema e la trattava come autistica. nel corso degli anni successivi sono state tentate altre strade, psicologia, grafologia, ma nessuno ha risolto il problema. mia cugina non esce quasi mai e non parla più con nessuno. non cerco una soluzione subito, ma almeno sapere se ci sono storie simili, se e come sono state curate.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
In 20 anni quali diagnosi sono state fatte?

https://wa.me/3908251881139
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Utente
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io le posso dire quello che ovviamente mi è stato raccontato. in primis quello che era stato detto, ma parlo di parecchi anni fa, avevano proposto una cura di psicofarmaci, che però non è stata fatta. poi altri medici avevano invece suggerito ai miei zii di essere loro per primi a sottoporsi a delle sedute di psicoterapia, hanno frequentato per qualche tempo e poi hanno smesso.
ma se quello che mi chiede è di preciso cosa hanno detto che abbia, per quanto ne so nessuno ha mai dato una diagnosi definitiva.
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Dr. Vassilis Martiadis Psichiatra, Psicoterapeuta 7.3k 161 83
Alcune gravi forme di psicosi che possono esordire molto precocemente, possono manifestarsi con mutismo totale. Tuttavia quelle che possiamo azzardare online sono solo ipotesi senza alcun significato nel reale. Bisognerebbe valutare globalmente la situazione in maniera diretta.
Cordiali saluti

Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it

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Utente
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non mi aspetto certo di giungere ad una diagnosi via internet, lo so bene, vorrei solo sapere se esistono altri casi del genere che si sono risolti o strade che si potrebbero tentare. cercando nella rete ho letto di molte storie di bambini, di mutismo selettivo, ma cose che si sono risolte con il tempo, nell'età adolescenziale. Qui ormai ha 25 anni e non parla da qualche anno neanche più con mia zia, l'unica a cui rispondeva ancora quando erano da sole. peraltro ha spesso opposto resistenza all'idea di farsi curare e i miei zii sembrano essersi arresi. vorrei solo ridargli speranza, fargli vedere che non tutto è perduto!
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Dr. Gianmaria Benedetti Psichiatra, Neuropsichiatra infantile, Psicoterapeuta 927 16
Oltre al fatto di non parlare più con nessuno o quasi (mi pare di capire che parlava con la madre, quando erano sole), può darci qualche altra notizia sullo stato di sua cugina?. Se è in grado di accudire se stessa (lavarsi, vestirsi, mangiare, ecc), se è stata a scuola e fino a quando, come si comporta in casa o le poche volte che esce. Ha comportamenti particolari o abitudini fisse e più o meno insolite, e ogni altro 'sintomo' o caratteristica che possa venirle in mente, peso, aspetto fisico, ecc... Cosa intende "ha spesso opposto resistenza all'idea di farsi curare"?: come lo manifestava?
Non è dal singolo 'sintomo', per lo più, che si può tentare di capire una situazione, ma da un insieme di informazioni sia sullo stato attuale che sull'evoluzione.
Nella città in cui abita (se è la stessa in cui abita lei) non dovrebbe essere difficile trovare un aiuto adeguato, ma a volte si possono creare delle situazioni di vera e propria 'clausura'...
I suoi zii comunque dovrebbere rivolgersi ai servizi psichiatrici dell'asl di residenza, per indicazioni sul da farsi, anche se a volte non è facile.
Cordialmente

Dr. Gianmaria Benedetti

http://neuropsic.altervista.org/drupal/

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Utente
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allora, lei è perfettamente in grado di accudire se stessa, si lava, si veste, cucina, da quello che so scende anche dal giornalaio da sola a volte (ma è l'unica cosa che fa da sola fuori casa), vede la tv e usa il pc. Come abitudine fisse l'unica cosa che mi viene in mente è che è molto viziata sul cibo, mangia spesso le stesse cose, anche in famiglia capita che dobbiamo cucinare a parte per lei alle feste o in occasioni simili. è andata a scuola fino alle superiori ma è stata bocciata all'esame di maturità e poi non ha più ripreso gli studi l'anno successivo.
un'altra cosa che mi viene in mente ad esempio è il fatto che fino a qualche anno fa se qualcuno diceva una cosa divertente lei rideva, in silenzio, ma lo faceva. ora invece si nasconde girandosi dall'altra parte per non farsi vedere neanche se sorride.
per quanto riguarda il fatto che si è opposta a farsi curare mi viene in mente un episodio: qualche anno fa i miei zii avevano contattato una giovane psicologa e l'avevano fatta entrare in casa con una scusa, cioè che avrebbe aiutato mia cugina con il pc. appena lei ha scoperto "l'inganno" si è chiusa in bagno e non voleva più uscire.
altro non mi viene in mente...
la ringrazio per la disponibilità.
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Dr. Gianmaria Benedetti Psichiatra, Neuropsichiatra infantile, Psicoterapeuta 927 16
Assomiglia un po' ai ragazzi cosiddetti Hikikomori, parola giapponese, che vuol dire " che si chiudono in casa", addirittura in camera loro e si isolano completamente dal resto del mondo, mantenendo a volte un contatto virtuale tramite internet. Apparentemente è una scelta per così dire 'libera', non hanno altri sintomi di grossolani disturbi psichiatrici.
E' più frequente nei maschi di solito, (che spesso sono anche violenti se costretti...) forse con la più o meno 'complicità' inconsapevole di genitori o madri...... Mi sembra di capire che anche sua cugina usa il computer.
L'inganno della psicologa era a fin di bene, ovviamente, ma queste cose non funzionano, di solito.
Si potrebbe tentare di entrare in contatto appunto tramite internet, oppure lei stessa potrebbe provare per email, facebook, chissà, forse sua cugina li usa. Ma potrebbe funzionare anche per posta normale, provando a contattarla per iscritto...
Avevo provato tempo fa ad aprire uno spazio per queste persone sul mio sito, ma finora non ha funzionato.

Un intervento che a volte si tenta, specie nei più giovani, è con un'educatrice che vada in casa - senza bugie - per tentare di iniziare un rapporto di confidenza (non una psicoterapia!) e provare un po' alla volta a rompere l'isolamento e uscire insieme. Un lavoro lungo e lento ma che qualche volta funziona. Ovviamente all'inizio deve essere un po' "imposto". Rispettando ovviamente lo spazio privato della ragazza, la sua stanza, ma facendola entrare nello spazio comune di casa, che è della famiglia, e non solo della ragazza. Ci vorrebbe anche la supervisione di una persona esperta.

Cordialmente,