Ansiolitico una tantum

Salve,
cerco di riassumere la mia momentanea situazione al fine di farvi comprendere meglio la mia domanda.
Sono attualmente in cura psicoterapica breve da 3 mesi per curare gli attacchi di panico dovuti all’altezza ed alla terribile sensazione di attrazione per il vuoto. Questa cura sta portando a dei cambiamenti in quanto sotto alcuni aspetti il mio disturbo è diminuito ma rimane ancora molto forte la paura della paura, la quale è aumentare nonostante l’aver fatto qualche conquista positiva.
Il problema è che lavoro lontano da casa ed ogni venerdì sera mi devo fare 200 km di cavalcavia,ponti, autostrada e quanto di più spaventoso ai miei occhi. Detto questo non voglio assolutamente rinunciare a tornare a casa in quanto questa rinuncia non farebbe altro che innescare tutta un’altra serie di rinunce e delusioni che si sommerebbero con tutte le altre rinunce già presenti.
Quindi da circa 2 mesi a questa parte (all’inizio della terapia riuscivo ad affrontare il viaggio) ho iniziato ad assume Alprazolam 0.15 (Mezza compressa) quando durante il viaggio la paura si faceva più forte, poi sono passato a 0.25 prima di partire per il viaggio, ed ora la paura mi attanaglia ancor di più e pensavo di salire ancora con il dosaggio “preventivo”.

Le domande che vorrei porvi sono le seguenti :

1) È possibile che dopo aver assunto una tantum 0.25 di alprazolam per le notti successive mi sveglio alle 3 con un fortissimo senso di agitazione, sudori a mani e piedi, respiro corto ed una fortissima angoscia che mi preme sul petto. Nei giorni successivi la sensazione d’angoscia diminuisce ma continuo a svegliarmi ripetutamente dalle 3 a mattina. Il legame è una mia supposizione, ma trova fondamento secondo voi?
2) L’uso una tantum per il viaggio, è un uso corretto del farmaco? Ne faccio questo uso in quanto durante la settimana riesco a svolgere le normali attività quotidiane senza aiuti farmacologici. Se si come definire la giusta dose?
3) È il farmaco giusto per prevenire l’attacco di panico o mi consigliate altro come ad esempio il lexotan o altri che non conosco?

Ci tengo a sottolineare che vorrei non dovermi sottoporre ad una cura farmacologica “completa” in quanto già il fatto di dover assumere un farmaco per non rinunciare a questo viaggio è una grossa delusione, se poi l’uso diventasse quotidiano perderei ogni stima di me stesso, anche se la sensazione di benessere che danno i farmaci mi attira molto.
Grazie molte di ogni vostra risposta.
[#1]
Dr. Giuseppe Nicolazzo Psichiatra, Psicoterapeuta 2.2k 80
Gentile Utente,

l'assunzione preventiva al bisogno è stata consigliata da un medico oppure è una sua iniziativa?

Dr G. Nicolazzo
Specialista in Psichiatria
Psicoterapeuta

[#2]
dopo
Utente
Utente
Era stata consigliata da uno psichiatra quando circa 4 anni fa ho iniziato una cura con zoloft a seguito di un forte attacco di panico e conseguente stato invalidante (non salivo al primo piano). All’inizio della cura mi era stato prescritto “al bisogno” che però non c’è mai stato (se non 2 o 3 volte) in quanto mi sono limitato sino a che zoloft non ha fatto il suo effetto. La cura è durata sino ad un anno fa e nell’estate appena passata sono stato veramente bene. Poi si sono ripresentati gli attacchi di panico ed ho iniziato la psicoterapia descritta in precedenza. Per la cronaca durante la terapia farmacologica ho fatto della psicoterapia che però a me è sembrata molto deludente e comunque con zoloft mi sentivo una bellissima persona nuova che ad essere sincero mi manca tanto, se non fosse per la perdita di libido che rendeva difficile la vita di coppia.
Grazie
[#3]
Dr. Giuseppe Nicolazzo Psichiatra, Psicoterapeuta 2.2k 80
Gentile Utente,

la terapia farmacologica per un disturbo d'ansia del tipo da lei descritto si basa in genere, come prima scelta, sull'uso di farmaci della stessa classe della Sertralina,

Saluti
[#4]
Dr. Stefano Garbolino Psichiatra, Psicoterapeuta, Sessuologo 2.5k 36 2
Gentile utente,

sarebbe anche importante capire quale tipo di psicoterapia sta affrontando.

Non escludo che alcuni sintomi da lei descritti possano essere una sorta di "sintomatologia di rimbalzo" legata al lavoro psicologico in corso.

Fermo restando che una assunzione farmacologica deve essere contestualizzata anche nel tempo (quello che poteva andare bene qualche anno fa non è detto che vada bene oggi).

Cordialmente
www.psichiatriasessuologia.com

[#5]
dopo
Utente
Utente
Dr. Garbolino, se può esserle d’aiuto per capire meglio io sto seguendo una “terapia breve strategica”, ma maggiori informazioni tecniche in merito non saprei riportargliele se non descrivendo i “modi”.

Quindi lei non esclude una sorta di “effetto collaterale” della terapia psicologica, ma in merito all’effetto collaterale del farmaco preso una tantum lo ritiene possibile o come lascia intuire lo esclude?
In merito alla contestualizzazione del farmaco capisco quanto da lei sostenuto, ma ci tengo a sensibilizzarla in merito alla difficile decisione di contattare uno psichiatra in quanto mi piacerebbe riuscire a risolvere con la sola terapia psicologia, anche se mi rendo conto che in certi momenti ho bisogno del farmaco per non cadere davanti alla rinuncia, cosciente del fatto che comunque demando al farmaco un affronto al problema che avrei dovuto fare io. Detto questo pongo diversamente la domanda, per capire se esiste questa via di mezzo in cui il farmaco viene assunto al bisogno, capire se rivolgendomi ad uno psichiatra posso affrontare in comune accordo una “terapia” di solo supporto a questo momento critico oppure se la medicina impone una cura generalizzata e quotidiana. Inoltre mi piacerebbe capire se il farmaco che assumo è in modo generico utile o indicato agli attacchi di panico del mio tipo o se in senso generale mi consigliate altri prodotti.
Capisco bene che non è questo il luogo per prescrivere un farmaco, ma se gentilmente mi date un’indicazione magari evito di prendere un farmaco inutile o inadatto.
Grazie molte
[#6]
Dr. Stefano Garbolino Psichiatra, Psicoterapeuta, Sessuologo 2.5k 36 2
Gentile utente,

qualsiasi psichiatra, laddove ne ravveda le opportunità, ha la possibilità (e talvolta personalmente la pratico) diprescrivere terapie "al bisogno".

Ovvio, occorre uan precisa valutazione e collaborazione.

Certo l'alprazolam è un ansiolitico e pertanto indicato in situazioni di ansia (anche come nel suo caso).
[#7]
dopo
Utente
Utente
Grazie delle vostre risposte, l’unica cosa che ancora non mi è chiara è se 0.25 di alprazolam preso sporadicamente possa portare l’effetto collaterale descritto o se è da imputare sicuramente ad altre cause.
L’effetto collaterale si manifesta le notti successive all’assunzione portandomi ad un sonno intermittente dalle ore 3 sino a mattina accompagnato da un forte stato d’ansia, sudori, agitazione e oppressione al petto. Con il passare delle notti la sensazione di angoscia si allevia rimanendo però il sonno intermittente.
Sul sito ufficiale del farmaco ho trovato quanto riportato di seguito:

“La somministrazione di benzodiazepine caratterizzate da rapida eliminazione, come l'alprazolam, è associata a manifestazioni precoci di eccitabilità (ansietà, panico) e a un marcato effetto rebound di insonnia, quest'ultimo evidente anche in caso di somministrazione intermittente per brevi periodi.”

Reperibile al seguente link :

http://www.pharmamedix.com/principiovoce.php?pa=Alprazolam&vo=Farmacologia

Per tanto vi chiedo se la dose che assumo può portare comunque a questo effetto o se è proprio di dosi maggiori.
Grazie
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