Dipendenza da cibo in soggetto con altre dipendenze

La persona di cui vi parlo assume psicofarmaci per curare un allontanamento dalla vita sociale(amici, lavoro) a causa di piccole manie persecutorie. E' anche un'alcolista già da qualche anno.
La persona da circa il 2008 assume psicofarmaci che le mettono voglia di cibi gustosi, molto spesso, ricchi di grassi, quindi anche voglia di cibo spazzatura. La persona non sostiene di essere dipendente dal cibo ma ha già raggiunto un peso di circa 85 kg per circa 1.60 di altezza (sto parlando di donna di 27 anni). Ho letto che non esiste ancora una cura farmacologica per la dipendenza da cibo, ma io mi chiedo non c'è altro modo per aiutare questa persona che non riesce con le sue forze a controllarsi da abbuffate o cibo spazzatura? Questa persona inizia la dieta e la abbandona dopo massimo una settimana, continua a prendere kg e lo psichiatra presso cui è in cura consiglia passeggiate a piedi e alimentazione sana. Ma questa persona non è in grado con le sue sole forze di attenersi ad uno stile di vita sano.
Vi chiedo un consiglio, siamo molto preoccupati per la salute di questa persona.
Grazie
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Dr. Vassilis Martiadis Psichiatra, Psicoterapeuta 7.3k 161 83
Gentile utente,
Bisognerebbe capire se il discontrollo Dell alimentazione configura un disturbo alimentare oppure se si tratta di effetti indotto dalla terapia farmacologica. Può spiegare meglio la diagnosi e il tipo di terapia?

Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it

[#2]
dopo
Utente
Utente
Buongiorno Professore, La ringrazio per la tempestività!

La ragazza è affetta da "Disturbo Paranoide di Personalità" ed assume:
HABILIFY
CITALOPRAM

Confermatomi da alcuni del settore (non direttamente dallo psichiatra presso cui è in cura) che uno o entrambi i farmaci stimolano l'appetito e la voglia di buono.

La ragazza purtroppo mangia anche ad orari sballati (proprio perchè cerca suo malgrado di contenersi), quindi mangia + cibi (proteici, carbo, grassi, ecc..) alle 10.00 di mattina, dorme fino alle 14.00, esce e rimangia alla sera .. senza poi contare i disordini alcolici pesanti che ci sono stati fino a qualche settimana fa.

Da qualche settimana frequenta un centro in cui viene seguita da psicologo e psichiatra e le hanno consigliato l'antabuse (non so se ho scritto giusto) per trattenersi dal bere, la fanno parlare e tutti a quanto pare ignorano il problema del peso che a mio avviso è IMPELLENTE.

Un centro obesi potrebbe essere la soluzione?

La ringrazio ancora tanto.

Saluti
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Dr. Vassilis Martiadis Psichiatra, Psicoterapeuta 7.3k 161 83
Il trattamento del disordine alimentare non può prescindere dalla condizione psicopatologica di base. Per questo bisogna segnalare il problema agli specialisti di riferimento.
Cordiali saluti
[#4]
dopo
Utente
Utente
Il problema sta appunto lì. Chi parla con questa ragazza probabilmente non ritiene il problema del peso un problema preponderante rispetto al resto ... e da un certo punto di vista lo capisco... meglio che ingrassi piuttosto che torni quella di prima...... pero' 85 kg non sono per niente un problema su cui passare sopra, secondo me... e siccome la ragazza sta incontrando ben 2 psichiatri (uno privato e uno di un centro) e uno psicologo del centro, possibile che nessuno si renda conto del considerevole e sproporzionato sovrappeso della paziente?
Per la paziente il problema di dipendenza da cibo non esiste e quindi non lo denuncerà mai a chi la ascolta, ma il problema c'è.

Secondo lei, come familiare posso andare a parlare con questi specialisti?

La ringrazio ancora tanto per la tempestività e per l'interessamento.

Grazie di cuore
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