I pensieri delle altre persone nei miei confronti

Buona sera,ho 24 anni e Vi scrivo per provare a trovare una spiegazione a ciò che mi accade da un pò di tempo.Spesso mi capita di pensare a delle cose che in realtà non condivido per niente,anzi detesto a volte, eppure non riesco a non pensarle per poi,due secondi, dopo esprimere il mio assoluto dissenso e tutto ciò solo nella mia mente.
Tutto ciò però ha un preciso inizio e cioè nel momento in cui faccio dei ragionamenti su varie cose, che se non spiegati, possono avere varie interpretazioni e a questo punto subentra la paura di essere maleinterpretata.
Questa paura di non essere capita o creduta o che qualcuno possa interpretare male cio che realmente penso mi crea dell'ansia e involontariamente mi vengono dei pensieri che assolutamente non condivido e che potrebbero essere i pensieri delle altre persone nei miei confronti.
Vorrei sapere cosa significa ciò e se esiste un termine medico per definire tutto ciò.Grazie.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 990 248
Gentile utente,

così indirettamente sembra un meccanismo che si definisce ossessivo-compulsivo. Il suo cervello la "costringe" a prendere in considerazione pensieri, immagini o ragionamenti che non costituiscono sue convinzioni, anzi spesso sono l'opposto. Si chiamano ossessioni "di contrasto", perché corrispondono al contrario dei primi pensieri, quelli spontanei e normali, che le vengono. Lei è per esempio religiosa, le vengono in mente bestemmie o cose sacrileghe; lei ama il suo partner, le viene in mente di non amarlo o che sia brutto o che sia antipatico; lei ama suo figlio, le viene in mente di poterlo colpire o ferire; lei è cordiale con gli altri, le viene in mente di poterli offendere. E così via.
E' curabile.
Però andrebbe chiarita la diagnosi in sede di colloquio psichiatrico.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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dopo
Attivo dal 2006 al 2008
Ex utente
La ringranzio della risposta ed è esattamente questo il meccanismo che avviene.Vorrei sapere se esistono delle cause perchè ciò avvenga e e se si quali possono essere.Grazie.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 990 248
Cause sono, per quanto se ne sa attuamente, in un temporaneo malfunzionamento di alcune strutture cerebrali che controllano la produzione dei pensieri e la ripetitività. Esiste una predisposizione costituzionale. E nelle forme che durano da tanto tempo si può chiaramente vedere, con alcuni esami neurologici, il "rigonfiamento" delle parti coinvolte in questi meccanismi. Con le terapie le stesse aree si "sgonfiano". Esiste anche un approccio chirurgico nelle forme gravi e persistenti che non rispondono a nessuna terapia, un tempo consisteva nel "tagliare" alcuni rami nervosi per depotenziare il circuito. Oggi si fanno interventi analoghi mediante microelettrodi con batteria esterna.
Non sono esami da fare e non servono per decidere le terapie (magari un giorno serviranno). Che i fattori stressanti abbiano un'influenza nello scatenarli è possibile, ma da soli non sono sufficienti.
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dopo
Attivo dal 2006 al 2008
Ex utente
è possibile, come credo sia successo nel mio caso, possa assere dovuto anche al fatto di aver paura che avvengano determinate cose come per esempio la morte di un proprio caro o la paura di un giudizio sbagliato delle altre persone?
Le chiedo questo perchè questo "meccanismo" si è verificato soprattutto,prendendo in considerazione la seconda ipotesi che ho fatto, in segutio a dei miei pensieri dopo i quali è iniziata la mia "paura" che potessero essere male interpretati.Grazie ancora.