Dismissione completa antidepressivi

Buongiorno,
ho 24 anni, scrivo per avere un parere su alcune vicende che mi sono capitate, per poter inquadrare un mio disagio attuale.
Nel gennaio 2008, in seguito a una crisi di insonnia e accelerazione ideica sono entrato in cura in Psichiatria a Pisa, dove subito mi sono stati somministrati dei farmaci sotto una diagnosi di Disturbo Ossessivo.
La terapia è stata continuamente rimaneggiata, e volendo giungere a dei risultati più consapevoli, nell'Ottobre 2008 ho iniziato la terapia breve strategica; nel giugno 2009 ho avuto uno sblocco e ho continuato a fare sedute, più diradate, fino al febbraio 2010, anche se continuavo a prendere farmaci, che via via mi venivano scemati.Sarebbe lungo fare una lista dettagliata di tutti gli aggiustamenti che ho avuto nelle molecole e le posologie, quindi elenco i farmaci che ho preso, con il dosaggio massimo per ognuno, considerando che la terapia comprendeva sempre un antidepressivo e l'Orap, con talvolta l'aggiunta delle benzodiazepine e dell'antiepilettico Lyrica.
Cipralex - max 17 gocce al giono
Zoloft - 75 mg al giono
Efexor - max 150 mg al giorno (farmaco prevalentemente usato)
En - max 40 gocce al giorno
Orap - max 2 mg al giorno
Lyrica - max 150 mg al giorno
Nel luglio 2010 la psichiatra decide di togliermi l'Orap, di cui prendevo 1/4 di pastiglia una sera sì e 2 no, quindi la terapia consisteva nel solo Efexor 75 mg RP.Nel settembre 2010 la situazione ha cominciato a complicarsi, poichè ho cominciato ad avveertire un ritorno di pensieri martellanti, per cui sono tornato in psicoterapia. Nell'arco del mese di ottobre mi è stato dismesso anche l'Efexor, tuttavia sono insorti dei problemi notevoli, che comprendevano: grave insonnia, sovraeccitazione, pensieri veloci e astratti, difficoltà di concentrazione. Per tamponare questi sintomi, mi ha prescritto STILNOX per alcuni giorni, poi melatonina 5 mg. La psichiatra riteneva che la ricaduta del settembre 2010 dipendesse dal fatto che l'Efexor non era più "stabilizzato" dall'Orap e quindi mi dava effetti da ipereccitazione. Nel frattempo ho continuato la psicoterapia, fino a marzo 2011, poichè ho dovuto lasciare la Toscana. Non essendo ancora giunto all'obiettivo desiderato, ho preso contatti con un altro psicologo, con cui ho fatto una sola seduta. La mia perplessità nasce dal fatto che, a distanza di 6 mesi dall'ultima assunzione di sostanze psicoattive, avverto ancora dei sintomi, senza che, a mio avviso, sussistano cause oggettive nelle mia vita che li giustifichino: stanchezza, mal di testa, pensieri lenti e ripetitivi di tipo vittimistico, mancanza di iniziativa e combattività per il futuro, cosa questa che in passato non mi era mai successa, nemmeno nei momenti più duri. Alterno momenti di quasi-normalità a momenti di crisi, che mi prendono ogni volta alla sprovvista e mi atterriscono sempre più. la mia domanda è: è verosimile che la mia situazione attuale sia un effetto a medio-lungo termine della sospensione dei farmaci?Se sì,cosa posso fare?
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Dr. Giuseppe Nicolazzo Psichiatra, Psicoterapeuta 2.2k 80
Gentile utente,

in genere la terapia farmacologica viene sospesa in modo molto lento e graduale e dopo un sufficiente periodo di benessere, mi sembra che nel suo caso questo non sia accaduto; potrebbe essere pertanto utile ritornare dal medico e se le condizioni lo rendono necessario, riprendere la terapia ultima precedente o un'altra eventualmente,

Saluti

Dr G. Nicolazzo
Specialista in Psichiatria
Psicoterapeuta

[#2]
dopo
Utente
Utente
Dunque,
il periodo di benessere c'era stato dal febbraio 2010, fino all'estate, con la terapia di:
Efexor 75 mg al mattino
Orap 1 mg una sera sì e due no.
A fine luglio 2010 mi ha tolto Orap, ma conservato Efexor, anche se stavo vivendo un periodo particolarmente positivo.
A metà settembre ho accusato pensieri martellanti di cui parlavo, e il resto lo sapete; forse non ho sottolineato il fatto che Efexor è stato tolto abbastanza rapidamente perchè ritenuto responsabile dell'effetto paradosso sui pensieri e sull'umore sovraeccitato, giacchè non più stabilizzato dall'Orap.
Ad ogni modo io attualmente non sarei disposto a ricominciare una terapia farmacologica, poichè i farmaci mi hanno dato più problemi di quanti me ne abbiano risolti, volevo solo rendermi conto se le mie difficoltà attuali potessero dipendere dalla sospensione, poichè questa consapevolezza mi aiuterebbe a vedere le cose in modo più corretto, senza attribuire a me aspetti negativi che invece dipendono da un'aspetto organico-farmacologico, non so se mi spiego.
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dopo
Utente
Utente
Buongiorno,
scrivevo, ringraziando in anticipo per la gentile risposta, per chiedere un nuovo parere alla luce dei fatti recenti.
Ho fatto alcune sedute con il nuovo terapeuta, ma poichè il percorso stenta a ingranare e a fronte di un'enorme stanchezza psicofisica, d'accordo con il medico di base, stamattina ho ripreso l'EFEXOR al dosaggio di 37,5 mg. Mi sembra già di stare meglio. Credo che tutto il disguido sia nato con la sospensione piuttosto repentina del farmaco e sfortunatamente questa situazione di disagio si è protratta per più di 6 mesi. Volevo chiedervi, dunque, un parere sulla durata necessaria di questa terapia farmacologica e la modalità di sospensione. La mia idea sarebbe di non esagerare col farmaco, bensì di tenerlo come strumento di appoggio nel mentre che la psicoterapia cominci a dare i suoi frutti, per poi sospenderlo quando la psicoterapia è a regime, che ne pensate?
Grazie di nuovo dell'attenzione, con sincera stima per il validissimo supporto che rappresentate per i pazienti.
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Dr. Giuseppe Nicolazzo Psichiatra, Psicoterapeuta 2.2k 80
Gentile Utente,

il farmaco non è mai uno "strumento d'appoggio" ma una cosa seria se assunta sotto indicazione del medico ed è in questo caso, per la classe di psicofarmaci che le sono stati prescritti, di tipo curativo e non sintomatico ( che funziona solo sui sintomi ) come forse pensa lei; pertanto ogni valutazione sui tempi, le riduzioni e quant'altro dovrebbe essere fatta dallo psichiatra al quale le conviene affidarsi senza idee esclusivamente personali,

Saluti