Consigliato passaggio da sereupin a solian

Salve, come forse ben sapete leggendo la mia storia sono in cura con sereupin dal novembre 2008. Ultimamente assumevo mezza compressa al giorno e stavo bene. Un mese e mezzo fa tentai di eliminarlo per la seconda volta ma con scarso successo. Così sono tornato a riassumerla. A questo punto convinto dalla mia ragazza sono andato a sentire il parere di un neuropsichiatra di sua conoscienza per sapere cosa ne pensava...ora sono nel pallone più completo. A detta di questo dottore secondo lui dopo tanto tempo che assumo sereupin senza nessun risultato curativo ma solo sintomatico è necessario cambiare farmaco (eppure io sento di persone che lo assumono anche da più di 10 anni..boh). Lui pensa che il mio sia più un problema depressivo piuttosto che ansioso, il quale poi mi provoca la difficoltà di addormentamento. Allora mi ha consigliato di provare con un'altra tipologia di farmaco, consigliandomi di iniziare una cura con 50mg di solian al giorno, dopo una settimana poi dovrei smettere il sereupin e andare avanti con i 50mg di solian. Io non ci sto capendo più niente, vorrei provare, ma il problema è che con questi farmici le attese non sono di uno o due giorni, ma settimane e io non voglio più stare male... se questa cura non fosse corretta passerei un altro mese a stare male anche se poi tornassi al sereupin... insomma sono abbastanza spaventato, per favore datemi un vostro parere riguardo questa cosa. Da cosa ha dedotto questo medico che per me è più indicato il solian? Grazie tante.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
Gentile utente

da cosa sia stato dedotto che solian sia il farmaco adatto a lei non lo sa nessuno se non chi l'ha visitata direttamente.

La scelta di seguire le indicazioni ricevute e' comunque sua e nessuno può stabilire altro.

Se ritiene di non essere fiducioso nella variazione ricevuta può sentire un ulteriore parere specialistico.

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Dr. Giuseppe Nicolazzo Psichiatra, Psicoterapeuta 2.2k 80
Gentile utente,

mi sembra di rilevare qualche contraddizione:

"neuropsichiatra" intende neurologo o psichiatra?

<....Ultimamente assumevo mezza compressa al giorno e stavo bene...>

<....Lui pensa che il mio sia più un problema depressivo piuttosto che ansioso, il quale poi mi provoca la difficoltà di addormentamento....>

se il paziente sta bene da tempo con un basso dosaggio, dopo parere e sotto diretto controllo specialistico psichiatrico, si potrebbe provare a ridurre molto lentamente la terapia, altro è il discorso di fronte al permanere di sintomi disturbanti,

Saluti

Dr G. Nicolazzo
Specialista in Psichiatria
Psicoterapeuta

[#3]
dopo
Utente
Utente
Per Ruggiero: La ringrazio per la risposta, che vedo onesta e corretta vista dal punto di vista di un medico, ma siccome purtroppo sono dalla parte opposta, cioè paziente che soffre, avrei avuto piacere di avere una sua visione del cambio farmaco.

Per Nicolazzo: Grazie anche a lei, le rispondo. Io non ho idea di cosa sia un neuropsichiatra, lui si definisce così, ma comunque lavora nel dipartimento di scienze neurologiche dell'università, è un professore per capirci, ma non mi chieda a me cosa fa un neuropsichiatra, speravo me lo potesse dire lei. Io stavo benissimo fino a dicembre con mezza compressa, non avevo quasi più sintomi, ma provando a ridurre anche solo di un quarto di compressa di sereupin mi sono ricomparsi i sintomi dell'ansia, di cui l'insonnia e la distimia di giorno. Quindi ho dovuto riprendere la cura con mezza compressa. La mia dotteressa dice che purtroppo ci sono persone che hanno bisogno di prendere questi farmaci per molto molto tempo a causa di scompensi serotoninergici (fra l'altro io non riesco ad assumere più di mezza compressa a causa degli effetti collaterali che mi provoca, vedi forte nausea etc.) ma con 10mg stavo davvero molto bene. Invece questo nuovo "neuropsichiatra" dice che secondo lui non è così, dice che se si trova la cura giusta, nel giro di due anni dovrei guarire e al massimo potrei avere delle ricadute in future, ma non subito alla dismissione del farmaco.
Avete mai avuto esperienze di questo tipo cosa mi consigliereste di fare, a voi risulta possibile quello che dice il neuropsichiatra che mi ha visitato ieri? Grazie
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
Purtroppo l'opportunità di variazione richiede una valutazione diretta.

La variazione praticata passa da un antidepressivo puro ad un farmaco con proprietà neurolettiche e funzione antidepressiva a bassi dosaggi.

La teoria vorrebbe l'aumento del farmaco precedente ma, tornando alla sua domanda, non e' possibile capire il ragionamento fatto per giungere alla prescrizione attuale.
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dopo
Utente
Utente
Grazie dottor Ruggiero, le spiego, la teoria come dice lei vorrebbe sereupin almeno ad una compressa, come prendevo ad inizio cura(per quasi 2 anni). Ma ora (da quando ho scalato a metà) non so perchè non riesco a prenderne più di metà perchè non mi vanno via gli effetti collaterali devastanti (nausea, agitazione etc), che non riesco più a sopportare nemmeno dopo un mese. Allora visto che metà compressa mi fa stare già bene con la mia dottoressa abbiamo deciso di rimanere a metà... ora è arrivato questo neuropsichiatra che sostiene quello che le ho scritto sopra e io sono andato un po' nel pallone. Lei capisce che devo scegliere fra stare con sereupin che tutto sommato fa il suo dovere o scegliere una via nuova senza certezza di risultato e non è facile... Il neuropsichiatra mi ha detto che con il solian non dovrei avere problemi di nausea e agitazione come con sereupin, ma se poi non è così? Visto che purtroppo mi pare di capire che su queste problematiche le idee non sono proprio chiarissime... o sbaglio? Grazie ancora.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
Effettivamente la situazione si e' resa più confusa.

In verità lei era piuttosto soddisfatto del suo andamento ed invece ora si trova a dover ridiscutere la situazione.

A me non e' ben chiaro l'uso di Solian in quanto vi sono altri antidepressivi che comunque non danno effetti collaterali come il sereupin.
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dopo
Utente
Utente
Esatto, ha centrato perfettamente il problema! Io andavo bene col sereupin. Solo che dopo il secondo tentativo di sospensione andato a male, sono stato male fino alla settimana scorsa (circa un mese) perchè abbiamo tentato di aumentare la dose a 3/4. Finchè ci siamo resi conto con la mia dottoressa che 3/4 io non lo tollero. Ora siamo tornati a mezza compressa da 5 giorni e finalmente ricomincio piano piano a stare bene. Però questo ha destato qualche sospetto nella mia ragazza che mi ha proposto di provare a sentire un altro specialista per capire se quello che mi raccontava la mia dottoressa era corretto. Ora invece questo tizio mi dice che secondo lui la cura era solo sintomatica e non curativa. Lui ritiene che la cura dopo un paio di anni va tolta e devo continuare a stare bene, almeno per un anno o due, poi al massimo ricadere perchè le ricadute a suo dire possono verificarsi e se così non è bisogna cambiare cura. Quando riduco il sereupin anche solo a 1 quarto dopo pochissimo (15 giorni circa) torno a stare male, ripassando a metà mi ci vogliono altri 15 giorni per riprendermi... se parlassimo di un paio di giorni io tenterei anche con il solian, ma ogni volta si sta male per settimane e sinceramente non è semplice sopportare... Il solian io non lo avevo mai sentito, anche facendo ricerche su internet, lui ha detto che è un atipico, ma a me questo non cambia nulla... Lei che farebbe al mio posto?
Grazie tante per l'interessamento...
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
Il ragionamento riferito e' corretto se e' stato effettivamente bene a mezza compressa, cioè durante l'assunzione non deve aver avuto nessun sintomo e, quindi, dopo due anni si può fare una sospensione.

Diverso e' il ragionamento se non e' stato bene.

Ha avuto anche qualche altro trattamento? E' stata proposta una psicoterapia, ad esempio?
[#9]
dopo
Utente
Utente
Allora, le chiarisco bene tutti i passaggi. Durante l'assunzione del sereupin stavo bene, ma ogni tanto mi capitava la serata no e magari faticavo ad addormentarmi e assumevo 5 o 6 gocce di EN appunto al bisogno come ha definito la mia dottoressa la prescrizione. Ma comunque questo capitava non più di 2 notti al mese, raramente 3 quando ero un po' più stressato per motivi lavorativi o personali. Ma tutto sommato stavo bene e la dottoressa diceva che era tutto nella norma. idem quando sono passato a metà, sembrava non fosse cambiato nulla per me da prenderne metà a prenderne una (ormai vado avanti bene con metà da giugno 2010). Ho chiesto io alla dottoressa se era necessario facessi psicoterapia, ma lei me lo ha sconsigliato perchè ritiene il mio un problema esclusivamente chimico, di serotonina. Io ho comunque insistito e ci andai comunque per circa 9 mesi, lo psicoterapeuta praticamente mi accompagnò fino al primo tentativo di sospensione, esattamente un anno e 2 mesi fa. Visto che stavo bene lui mi disse che potevamo chiudere. Poi un anno fa ho avuto la ricaduta e sono tornato a prendere il mio mezzo sereupin, che dopo i soliti 20 giorni circa è tornato a funzionare. Ora a dicembre abbiamo, un po' su mia insistenza, ritentato di toglierlo perchè stavo bene, ma purtroppo dopo pochi giorni in cui ero passato ad un quarto sono ricaduto, almeno l'anno scorso dopo averlo tolto del tutto avevo tenuto un paio di mesi, stavolta solo 2 settimane dopo una piccola riduzione. Poi ho passato il calvario perchè la mia dottoressa voleva che lo riportassi a dose intera, ma già a 3/4 non reggevo gli effetti collaterali. Cosi da 5 giorni rieccomi ad assumere la mia mezza compressa e pare che mi stia piano piano ristabilizzando (incrociamo le dita). Ora a me non importa se dovrò prendere la mia mezza compressa a vita purchè stia bene. Abbiamo tentato due volte di sospendere e non c'è verso per ora, pazienza andrò avanti così. Ora però è arrivato questo nuovo dottore che mi ha smontato un po' quello che mi ha detto fin'ora la mia dottoressa e stanotte non ci ho chiuso occhi... questo è quanto. Spero che ora le sia un po' più chiaro il quadro della mia situazione. Poi volevo complimentarmi con lei, perchè lei tenta di ragionare sul quadro della mia situazione, mentre il medico di ieri mentre parlavo e gli spiegavo scuoteva sempre la testa come a voler dire che avevo sbagliato tutto... io leggo anche su internet e vedo che ciò che ha fatto la mia dottoressa è più che leggittimo... Poi chiedo a lei se è corretto quello che dice che se un farmaco non guarisce, ma nasconde solo i sintomi deve essere sostituito nel tentativo di trovare quello curativo? E' corretto secondo lei? Perchè la mia dottoressa dice invece che purtroppo ci sono persone che si portano dietro questi problemi per molti anni, a volte anche a tempo indeterminato (che io ho tradotto a vita). Grazie tante.
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dopo
Utente
Utente
Volevo aggiuungere che la mia dottoressa ritiene necessario il cambio farmaco solo se quello che ho ora non dovesse più funzionare...
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
I ragionamenti dellavsua dottoressa sono corretti.

Forse l'unico tentativo e' quello di variare l'antidepressivo, ma se non lo ha ritenuto opportuno avra fatto valutazioni cliniche.
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dopo
Utente
Utente
Per variare l'antidepressivo intende quindi cambiarlo con un altro ssri o altra tipologia?

Ad ogni modo domani, neve permettendo, andrò a spiegare questa situazione alla mia dottoressa e vediamo che dice...

Grazie infinite per l'interessamento dimostrato.
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