Vi prego aiutatemi perchè non voglio ritrovarmi come tutte le altre volte a dover affrontare dei

Gent.mi, sono oramai 10 anni che assumo Effexor 75mg alternandolo al 37.5 mg nei momenti in cui sto meglio, ieri sono stata dal mio solito psichiatra che mi ha un po' sconvolta, dicendomi che dopo 10 anni bisogna smettere l'antidepressivo e quindi nel giro di 1 mese e mezzo mi ha detto di arrivare a smetterlo. Premesso che ho già provato altre 4 volte a smetterlo ma poi sono ripiombata nella depressione più totale con i miei soliti sintomi, (conati di vomito, diarrea, palpitazioni etc) e così ho sempre ricominciato a prenderlo,e tutte le volte ho impiegato sempre più tempo ad avere gli effetti benefici. La mia è una depressione dovuta da disturbo di Ansia generalizzata in più sono anche ipocondriaca e quindi basta che qualcuno in famiglia si senta male, io compresa, oppure che abbia una litigata in casa che vado subito in ansia e depressione. Non capisco perchè lo psichiatra si ostini a farmi smettere l'antidepressivo, senza provare anche una fase di mantenimento. Sono una signora di 48 anni, sposata e madre di un ragazzo di 17 anni.
Vi chiedo gentilmente cosa devo fare, ho provato anche l'anno scorso a fare sedute di psicoterapia, ma non sono servite a nulla e così adesso non so se smettere davvero l'antidepressivo o cambiare psichiatra. Vi prego aiutatemi perchè non voglio ritrovarmi come tutte le altre volte a dover affrontare dei momenti di grave depressione. Grazie e cordiali saluti.

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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 991 248
Gentile utente,

"Non capisco perchè lo psichiatra si ostini a farmi smettere l'antidepressivo"

Appunto. Anche perché le cure per una diagnosi del genere sono lunghe, stando bene anche e soprattutto. Dopo di che se già ci sono diversi tentativi andati male, come probabile, perché farne altri.
Inoltre, tener la dose bassa quando sta meglio non ha nenche quello molto senso, a meno che non ci siano effetti collaterali da contenere.
A volte è il paziente stesso a spingere verso la sospensione o la riduzione, nel suo caso sembrerebbe invece di no, che Lei non abbia niente in contrario a prendere stabilmente una cura che la fa star bene.

Direi di chiedere un secondo parere sulle modalità della cura. Altrimenti il problema diventa paradossalmente come star bene senza cura anziché come star bene con una cura stabile.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini