Sertralina

Salve dott.
ho un problema. Dall'agosto del 2008 prendo la sertralina per le crisi di panico, e ormai non ho più crisi di panico. Lo psichiatra ha detto che dovrei prendere il farmaco per almeno 5 anni, per evitare una depressione. Ho notato però che da qualche mese di avere alcune difficoltà: i primi sono stati i brutti pensieri, che sono spuntati dal nulla, tipo ho paura di farmi del male e fare del male..non ho mai avuto pensieri così, mai.. sopratutto dopo che prendo la sertralina (prendo 50mg alle 2, questo avviene verso il pomeriggio) e inoltre ho notato che la mia vita sessuale è cambiata. Sono fidanzata e da qualche mese non riesco a raggiungere l'orgasmo, e non ho neanche la voglia (nel senso che non mi passa per la mente, per avere un rapporto deve essere lui a spronarmi). Ho 20 anni, penso che la sertralina mi stia facendo un pò male. SOTTOLLINEO: sono una ragazza normale, studio all'università per diventare psicologa dell'infanzia.. sono gioiosa e non mi è mai capitato una cosa del genere.. sono molto preoccupata. Le mie crisi di panico sono state una conseguenza ad uno svenimento. Non sono mai svenuta in vita mia, e nel 2008 l'unica volta che sono svenuta nella mia vita, sono iniziate le crisi di panico. La prego di darmi un consiglio..
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 40.9k 996 63
Gentile utente

In presenza di effetti collaterali spiacevoli la terapia andrebbe rivista.

Il dosaggio e' minimo e potrebbe non essere sufficiente

https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/

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Dr. Piergiorgio Biondani Psichiatra, Medico di base, Perfezionato in medicine non convenzionali, Psicoterapeuta 1.6k 50
Gentile utente,
vista la situazione che lei riferisce penso che forse varrebbe la pena di valutare anche un eventuale approccio di tipo psicoterapico alle sue problematiche.
Cordiali saluti
Piergiorgio Biondani.

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Dr. Stefano Garbolino Psichiatra, Psicoterapeuta, Sessuologo 2.5k 36 2
Gentile utente,

aggiungo che in effetti la possibilità di collateralità sessuale è presente in corso di trattamenti con farmaci antidepressivi.

Anche di questo, ritengo sarebbe importante discuterne con lo psichiatra.

Cordialmente
www.psichiatriasessuologia.com

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dopo
Utente
Utente
Due anni fa ho scritto questo. E da come è scritto ricordo ora la mia ansia di quel momento. Improvvisamente durante la notte, ho avvertito la bruttissima sensazione di aver paura di farmi del male e far del male a qualcuno. Dopo il vostro consulto, spaventatissima mi son recata al primo centro CSM disponibile e mi hanno detto che questa sensazione poteva essere un effetto indesiderato del farmaco. Ho scelto dunque di interrompere gradualmente dopo tre anni la terapia. Le sensazioni di paura di perdere il controllo (si trattava principalmente di aver paura di star vicino alle finestre e nei ponti, e di star da sola con mia madre, evitavo ed evito film violenti, vedo i coltelli come delle armi e ho paura di prenderli in mano) sono diminuite dopo aver smesso la terapia. La scorsa settimana questa sensazione si è ripresentata e la sensazione è quella che vorrei che qualcuno mi legasse perchè ho paura di far del male. Sono una studentessa universitaria, e studiando psicologia ho deciso di cercare questi sintomi in internet (poichè secondo il mio medico di base, è tutto frutto di immaginazione). Ho ricordato voi e ho letto che in realtà c''è una correlazione tra i disturbi di panico e queste fobie. Sono consapevolissima che sono dei pensieri irrazionali, in quanto non credo di essere capace di far del male, non penso di essere una persona cattiva. Ma ho paura di un offuscamento improvviso della mente e che questi pensieri orrendi prendano il sopravvento al mio conscio. Ci sono terapie comportamentali per questo tipo di disturbi? Da quando ho smesso la terapia con la sertralina ho riacquistato il mio peso forma. Durante la terapia ho messo su 7 kg e soffrendo di ipotiroidismo mi vien difficile tenere sotto controllo il mio peso. Non vorrei dunque intraprendere nuovamente una terapia farmacologica se possibile.
Vi ringrazio per l'attenzione.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 40.9k 996 63
Andrebbe considerata una possibilità di trattamento sulla base dei sintomi che nuovamente sta lamentando.
In questo caso una terapia non farmacologica potrebbe non essere indicata in quanto ha una certa tendenza alla rimuginazione.

La perdita di controllo può essere effettivamente una eventualità od appartenere esclusivamente ad una ideazione di tipo ossessivo.

In ogni caso, la diagnosi andrebbe rivista e affinata.
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dopo
Utente
Utente
Lei mi sta dicendo che effettivamente c'è la possibilità di perdita di controllo? Nel senso, é possibile che io riesca a far del mare e di farmi del male? Non sono mai stata autolesionista o violenta. Non ho mai avuto scatti d'ira. La sensazione é quella di voler scappare e di non voler rimanere mai sola. Con mia madre mi sento in colpa per questi pensieri ed essendo stata sempre una persona molto affettuosa cerco sempre conferme con abbracci e gesti d'affetto. Quest'ansia giunge quando sono sola con lei. Un'altra domanda. Non avendo mai avuto problemi di questo genere, pensa che la terapia precedente abbia influenzato lo stato in cui mi trovo ora? 50 mg possono aver dato effettivamente questi problemi? Ricordo che questi sintomi non sono frequenti durante tutta la giornata, ma solo quando sono a contatto con certe situazioni. Mi dispiace essere cosi ripetitiva. Ma é una situazione che voglio risolvere. E avere diversi consulti evita di essere spaesata riguardo la situazione. Se necessario intraprenderò nuovamente un percorso di terapia.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 40.9k 996 63
Le ho indicato delle possibili ipotesi che, ovviamente, non possono trovare una soluzione di risposta on line. Andrebbe capito quale sia l'effettivo stato in cui si trova.

La terapia precedente non può aver scatenato questa condizione che appare essere preesistente.
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dopo
Utente
Utente
Si mi rendo conto che un consulto on-line non può trovare la risposta. La condizione attuale è di moderata ansia. Non mi trovo nel panico, ma evito tutte le situazioni che potrebbero portarmi ansia come ad esempio ritirare la biancheria stesa nel balcone, evitare di cucinare con coltelli troppo grandi. La situazione in soldoni è che sono spaventata dai miei stessi pensieri, che alcune volte non sono presenti, altre volte si e non riesco a non pensarci. La natura del pensiero non è del tipo "voglio farmi del male o ho intenzione di far del male", è più simile ad un'immagine mentale di me stessa che compio delle azioni che non arrivano sino alla fine perchè mi spaventano davvero tanto. Ad esempio quando cerco di ritirare la biancheria dal balcone, riesco per un tot di tempo a stare nel balcone, ma dopo ho una sensazione di ansia improvvisa e un immagine ricorrente di me che cado o che salto il balcone. La conseguenza è che io mi barrico in casa, chiudo la porta, faccio ritirare la biancheria alla mia coinquilina e l'ansia passa; rimane comunque il pensiero di aver pensato una cosa del genere. Mi rendo conto, infatti, che sono di tipo ossessivo.
Questa condizione non è preesistente alla terapia. Poichè questo tipo di fobie, o di pensieri, non so come definirli, sono spuntati dal nulla guardando la tv due anni dopo aver iniziato la terapia con sertralina. Prima, in conseguenza al collasso, ho sofferto solo di attacchi di panico. Non ho mai avuto sintomatologie simili prima d'ora, e francamente ragionandoci su, mi sento anche un pò stupida!
Per questo motivo volevo sapere se c'è una terapia cognitivo-comportamentale per questo disturbo, accompagnata se necessario da una terapia farmacologica.
La motivazione di questo consulto, risiede principalmente nella domanda se esiste una terapia comportamentale, poichè quando sono stata in cura per il DAP non sono stata affiancata a nessuna terapia di questo tipo, ma successivamente ho conosciuto ragazzi e ragazze che sono riusciti a sconfiggere questo disturbo con la terapia.
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dopo
Utente
Utente
Mi scusi per il giro di parole!

Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.

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