Daparox e dieta

salve a tutti,
il mio problema riguarda il fatto che devo affrontare una gara sportiva ed ho bisogno di rientrare in una categoria di peso adeguata alla disciplina sportiva.
assumo il daparox (una pasticca)ormai da i primi di novembre per stati ansiosi e dopo un periodo chimiamolo di assestamento finalmente sto vedendo i primi lenti miglioramenti,pero' sono ingrassato circa 10 kg pur mantenendo un regime alimentare corretto e praticando appunto molto sport.
la domanda che pongo alla vostra cortese attenzione è:posso perdere peso nonostante il daparox?, diminuire la dose mi aiuterebbe a raggiungere il mio obbiettivo senza compromettere i m iglioramenti avuti?
grazie
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Dr. Alex Aleksey Gukov Psichiatra 2.8k 119 6
Gentile utente,
quale è la diagnosi esatta?
("stati ansiosi" è una espressione un po' generica).

Dr. Alex Aleksey Gukov

[#2]
dopo
Utente
Utente
la mia diagnosi fu fatta sui sintomi da me raccontati al medico di base,i sintomi di fame d'aria paura di morire per un infarto imminente,si verificano(verificavano spero)soprattutto quando sono(ero) da solo in auto in metro.
ma il sintomo piu' significativo è quello di non riuscire a fare il respiro lungo.
ne soffro ormai da 15 anni.
[#3]
Dr. Alex Aleksey Gukov Psichiatra 2.8k 119 6
Gentile utente,
l'aumento ponderale associato all'assunzione di paroxetina (il principio attivo di "daparox") può essere contenuto con la dieta e con lo stile di vita, ma non in tutti i casi. Soprattutto nel Suo caso, nel quale sappiamo che Lei già pratica molto sport e maniene regime alimentare equilibrato, coi limiti di consulto a distanza, dubito che possa fare qualcosa di più.

Gli effetti del farmaco sul peso corporeo sono direttamente proporzionali alla dose, e possono essere minimizzati con la riduzione della dose, però Le sconsiglo di prendere tale decisione da solo: non solo di principio (i cambiamenti di terapia vanno sempre concordati col medico), ma visto anche che "finalmente" Lei sta "vedendo i primi lenti miglioramenti", i miglioramenti che si può, appunto, compromettere, riducendo la dose.

Comunque, gli psicofarmaci vanno assunti alla dose minima necessaria, e va valutata anche tale possibilità, ma tale valutazione (come anche la diagnosi, la prescrizione del'antidepressivo ed il monitoraggio del decorso e della dose) sono di competenza di specialista in psichiatria, al quale Le raccomando di rivolgersi dal vivo (con tutto il rispetto verso il medico di base, il quale ha trovato una cura della quale la Sua condizione psichica ha beneficiato).

A parte il monitoraggio della dose del farmaco ecc., è importante la diagnosi e le altre eventuali soluzioni del problema. Qui, su internet, non si può fare le diagnosi, ma non escludo che tutti i sintomi che Lei descrive possono essere riconducibili ad una condizione curabile anche con metodiche psicoterapeutiche, eventualmente in associate alla psico-farmaco-terapia, mentre la cura psico-farmacologica da sola, benché può essere comunque d'aiuto, può avere una lunga latenza d'effetto, necessitare di un lungo periodo di cura a mantenimento e non dare garanzie di mantenimento del compenso una volta è sospesa. Dunque, potrebbe essere più vantaggiosa e sinergica l'associazione con la psicoterapia (anche nell'ottica delle dosi e della durata della farmacoterapia). Tuttavia, dire con certezza se la psicoterapia è indicata o meno (e quale tipo di psicoterapia) si può solo in base alla diagnosi e alla conoscenza diretta del paziente. Anche per valutare questi aspetti serve la visita psichiatrica.

un saluto,
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[#4]
dopo
Utente
Utente
ok,cerchero' di concordare con il mio medico una strada adeguata.
grazie mille

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