Psicoterapia regressiva

Buongiorno a tutti, ho scritto tempo fa per un consulto psicologico/ psichiatrico... ma dovendo porvi una nuova domanda riassumerò brevemente la mia storia clinica:
mia madre si è ammalata di depressione quand'ero molto piccola e quindi sono stata costretta a crescere un pò troppo in fretta; genitori freddi sia tra di loro che con me; in seguito alla morte di mia nonna( una mamma per me) ho avuto un esaurimento nervoso con un tentato "suicidio"( in realtà ho ingerito una grande quantità di ansiolitici perchè volevo staccare il cervello dal mondo; da li sono cominciati i miei problemi relazionali, non riesco ad avere una relazione stabile, di nessun genere, nè amorosa nè amichevole, è come se tentassi di filtrare ogni rapporto, e quando questo sembra penetrare troppo in me, taglio!
Insomma, ero ancora minorenne e la neuropsichiatra infantile ha riteuto necessario che cominciassi ad assumere medicinali.
Ora, a distanza di 5 anni, continuo ad assumere zoloft 50mg e lamictal; inoltre sono in psicoterapia da circa 1 anno...le cose sembrano migliorare, ma le ansie, le paure, il trauma per la perdita dei miei nonni permangono...
Riassunta in questo modo, la storia sembra banale e semplice, ma credetemi, perchè ho passato momenti veramente brutti in cui non trovavo un senso per continuare a vivere...( non che ora l'abbia indiviaduato)

Vengo al dunque...ho letto i libri di Weiss sulla psicoterapia regressiva...volevo chiedervi se pensate che possa essermi utile, se possa aiutarmi a capire cosa non va, io sento d'avere un problema, ma non capisco, non mi capacito, non riesco a scovarlo....
Inoltre, volevo chiedervi se siete a conoscenza di qualcuno che in Italia usi la sua stessa tecnica, ovviamente non vi chiedo che facciate nomi perchè so che non potete...

ringraziandovi anticipatamente,
saluti
ilaria
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 40.9k 996 63
Gentile utente,

credo che la cosa piu' opportuna da fare sia di parlarne con i suoi curanti cioe' psichiatra e psicoterapeuta se non sono la stessa persona.
Tale discussione nell'ambito di un trattamento psicoterapeutico puo' essere d'ausilio per la valutazione della sua condizione attuale, dei progressi percepiti e di cio' che ancora sente come non appartenere a se'.

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Utente
Utente
grazie 1000 per la tempestiva risposta.
cordiali saluti
ilaria
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Dr. Stefano Garbolino Psichiatra, Psicoterapeuta, Sessuologo 2.5k 36 2
Gentile utente,
le psicoterapie hanno dimostrato una efficacia sostanzialmente sovrapponibile le une alle altre, con alune predominanze di taluni inteventi verso specifici disturbi.
Detto ciò, è importante che ciascuno possa scegliere il trattamento che più è confacente alle proprie necessità e bisogni, con una valutazione prognostica effettuata da personale competente e professionalmente serio.
Inoltre, una grossa parte dell'efficacia stessa è talvolta riposta nell'adeguatezza della relazione terapeutica che si intraprende.
Nel suo caso credo che l'eleggibilità del tipo di psicoterapia la possa fare più il Terapeuta che la Terapia stessa.
Fermo restando che dal punto di vista "biologico" esistono chiari indicatori a favore comunque di trattamenti psicofarmacologici che nel suo caso non è dato sapere da quanto lei descrive.
Cordialmente

Cordialmente
www.psichiatriasessuologia.com

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Utente
Utente
Gentile Dott. Garbolino, innanzitutto grazie per la sua risposta; non capisco cosa intenda con chiari indicatori biologici per trattamenti psicofarmacologici; potrebbe spiegarmelo cortesemente?
...la psichiatra che me li ha prescritti non si è basata su analisi del sangue, piuttosto che tac o esami del genere, ma solo su ciò che lei ha percepito durante i nostri colloqui semestrali che si protraggono da 6 anni.
Ho parlato con la mia psicologa...lei sembra favorevole al tentativo di approccio all'ipnosi regressiva, soprattutto per individuare il vero motivo del mio malessere che tutt'oggi mi è sconosciuto..

cordiali saluti
ilaria
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Dr. Vassilis Martiadis Psichiatra, Psicoterapeuta 7.3k 161 83
Gentile utente,
il dosaggio da lei assunto di zoloft è stato sempre di 50 mg? Forse un incremento del dosaggio avrebbe potuto esserle più utile rispetto ai 50 (il minimo efficace). Resta ferma la opportunità di affrontare le sue tematiche personali in un setting psicoterapeutico.
Cordiali saluti

Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it

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Utente
gentile dottore, i dosaggi sono cambiati negli anni, sono passata da 200mg a 50mg in quanto la psichiatra dalla quale sono in cura sostiene che necessito più di uno stabilizzatore dell'umore ( in passato Tolep, ora Lamictal.

grazie per la risposta

cordiali saluti
ilaria
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Dr. Stefano Garbolino Psichiatra, Psicoterapeuta, Sessuologo 2.5k 36 2
Gentile utente,
gli indicatori "biologici" che vanno contestualizzati in ogni singolo caso sono per esempio sia elementi di tipo anamnestico (presenza di familiarità per disturbi della sfera ansioso-depressiva), le risposte ai trattamenti psicofarmacologici, sia le caratterisitiche cliniche della patologia che sono certo il suo medico di riferimento avrà in tutti i casi già adeguatamente valutato.
Cordialmente
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Utente
Utente
Capisco...in effetti mia madre qualche anno fa ha avuto una forte crisi depressiva con disturbi di bipolarismo e manie ; è tutt'ora in cura con farmaci molto più forti dei miei e con quantità decisamente maggiori ( ora non ricordo con precisione, ma mi pare che prenda Sereupin, Tolep e En al bisogno. Forse Lei come la mia psichiatra pensate che la depressione/ansia sia un fenomeno " ereditario"...forse è vero, ma non credo che io non possa fare a meno dei farmaci per tutta la vita, non credo che non ci sia una psicoterapia che non implichi l'uso di antidepressivi che mi possa aiutare....e sinceramente mi rifiuto di credere il contrario!

cordiali saluti
ilaria

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