Sereupin e tcc

salve, gradirei molto la vostra opinione sugli ultimi sviluppi di una psicoterapia infruttuosa che ho interrotto per un periodo.

mi è venuto in mente di provare a ripeterla accompagnandola ad una terapia farmacologica, ma non ne so molto di farmaci. ne ho parlato con lo psicoterapeuta, persona che ritengo onesta e fidata, e mi ha convinto che il sereupin potrebbe essermi molto utile. secondo lui non devo aver paura e devo provare questa strada.

comunque, per la cronaca, sono un caso perfetto di disturbo evitante di personalità, con molti tratti in comune alla fobia sociale.

ora... io mi sono informato un po' in giro, e sono un po' spaventato da questo sereupin. ormai ho deciso che al 90% lo provo... ma non vorrei soffrire troppo: ho saputo di effetti collaterali all'inizio della terapia, come stati d'ansia, ma cose che in realtà sono sopportabili. ciò che mi preoccupa sul serio è in realtà la sospensione.

detto tra noi, io la paroxetina - non so se sempre sereupin - la provai qualche anno fa, ma per un periodo molto breve. non sapevo dei sintomi da sospensione, quindi staccai improvvisamente e stetti male, so cosa si prova. ripresi il farmaco e sospesi gradualmente. così non ci furono problemi. era paroxetina, comunque, ma non sereupin... forse un'altra marca.

ci sto riflettendo. i benefici secondo il mio terapeuta, per me sarebbero ottimi, ma ho appunto paura degli effetti collaterali anche se lui mi ha detto che basta essere graduali.

so anche di alcune disfunzioni sessuali, che ho sperimentato... cessato il farmaco la situazione migliora, certo, ma ho sentito dire che possono anche esserci danni permanenti.

sarei felice di parlarne anche con voi. dopodiché, vado dal medico di base e mi faccio dare la ricetta.

p.s. il mio psicoterapeuta non è psichiatra ma immagino ne capisca lo stesso
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 991 248
Gentile utente,

Sembrano pensieri senza costrutto. Ha ricevuto un'indicazione, non c'è niente di particolare da considerare, se come ha detto si fida di questa indicazione.

Non si capisce di preciso di cosa abbia paura visto che è un prodotto già preso, ma anche non lo avesse mai preso non ha molto senso fare particolari riflessioni su effetti collaterali che non ha.
Non è chiaro a cosa si riferisca quando parla di "danni permanenti"; che non mi risultano.

Se il suo psicoterapeuta non è psichiatra evidentemente non è medico, oppure medico non psichiatra ma che pratica psicoterapia ? Che tipo di psicoterapia ha provato, e quella diagnosi a cui faceva riferimento è una diagnosi che le è stata fatta o è un suo pensiero ?

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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dopo
Attivo dal 2012 al 2014
Ex utente
salve dr. pacini e grazie mille per la risposta. mi fido del mio terapeuta, ma mi sono lasciato spaventare da una ricerca su google di persone che raccontavano la loro esperienza, come è ovvio c'è gente che si è trovata bene e gente che si è trovata meno bene. chiedo scusa per non averlo specificato nel precedente post. il prodotto l'ho sperimentato diversi anni fa, ma per la durata di pochissimo tempo, credo due mesi, perché in effetti non facevo psicoterapia e lo prendevo sperando di guarire dalla timidezza, ovviamente questa è una premessa del tutto sbagliata. gli effetti collaterali, esistono e li ho sperimentati, anche se il tutto si riduce a quell'esperienza di cui prima. delle disfunzioni sessuali permanenti, ho letto su wikipedia. il mio terapeuta non è psichiatra, ma mi ha consigliato appunto questo farmaco e io adesso dovrei farmelo prescrivere. la terapia in questione, è la cognitivo comportamentale, che non ha dato i frutti sperati. l'idea è di affiancarla alla terapia farmacologica, sperando di trarne beneficio. la diagnosi di disturbo evitante e fobia sociale, è del mio terapeuta.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 991 248
"perché in effetti non facevo psicoterapia e lo prendevo sperando di guarire dalla timidezza, ovviamente questa è una premessa del tutto sbagliata."

No, non è sbagliata. Una parte delle persone risponde appunto con una farmacoterapia, la durata era effettivamente abbastanza breve per un disturbo evitante.
Mi riferivo al fatto che comunque lo ha assunto per due mesi, per cui grosse sorprese sull'impatto con questo farmaco non dovrebbe temerle in base alla sua esperienza.

Se il suo terapeuta non è psichiatra, qual'è la sua qualifica ? Psicologo, medico ?

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dopo
Attivo dal 2012 al 2014
Ex utente
si tratta di uno psicologo cognitivo-comportamentale.

in effetti non ho avuto grossi problemi, a suo tempo, con la paroxetina, se non dopo la sospensione improvvisa - decisamente poco saggia - ma ho risolto facilmente. non era sereupin, però sempre di paroxetina si tratta, quindi se mi dice che posso stare tranquillo, tanto meglio!!

certo ora, stando al mio terapeuta, farei una cura tra i sei e i dieci mesi, però immagino che in caso di problemi potrò rivolgermi a lui anche se non è uno psichiatra
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 991 248
Gentile utente,

Uno psicologo non può indicare alcuna cura, quella deve deciderla un medico, ad esempio psichiatra. Non si capisce altrimenti chi deciderebbe quale farmaco, la posologia, la tempistica, la dose finale, le modalità di valutazione di eventuali effetti. Infatti sembra che ci stia ragionando da solo, cosa che non è corretta.

Interpelli un medico per impostare una eventuale cura farmacologica.
[#6]
dopo
Attivo dal 2012 al 2014
Ex utente
beh per la verità mi sono attenuto al consiglio del terapeuta, non pensavo di dovermi rivolgere anche ad altri. tuttavia c'è la dottoressa di famiglia, lei medico, a cui dovrò rivolgermi per la ricetta. può aiutarmi anche lei, o devo proprio cercare uno psichiatra?
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 991 248
Gentile utente,

Non so se la sua dottoressa può aiutarla, ma non ho capito come funziona. Se Lei va dalla sua dottoressa senza una prescrizione (che lo psicologo non può fare in quanto non è medico, quindi non emette ricette) su che base la sua dottoressa "si fida" di prescriverle un farmaco ?
[#8]
dopo
Attivo dal 2012 al 2014
Ex utente
le dico quello che ho capito io, da umile ignorante in materia (del resto i medici esistono per questo): il medico di famiglia vuole una "prescrizione" su foglio bianco con diagnosi dello psicoterapeuta e farmaco consigliato, per decidere poi se prescrivermelo o meno, almeno questo è ciò che mi ha chiesto di fare. da quel poco che so, le è consentito... la sua specializzazione comunque è pediatria e non psichiatria. lei così mi ha detto di fare... poi non so cosa accadrà quando le porterò il foglio intestato e tutto. che ne pensa?
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 991 248
Gentile utente,

Il medico di base vuole la prescrizione su carta bianca dello specialista, ma lo psicoterapeuta, se non è medico, non può rilasciare prescrizioni farmacologiche.
Non che non scrivere su un pezzo di carta, dico che non è medico, non ha competenza in fatto di farmaci, prescrizione si intende "medica".
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dopo
Attivo dal 2012 al 2014
Ex utente
allora non saprei, ne parlerò con entrambi e vedrò cosa intendono fare. evidentemente dovrò passare da uno psichiatra. la ringrazio molto per le delucidazioni
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