Attacchi di panico e Xanax, come utilizzarlo.

Buongiorno,
questa è, purtroppo, la terza volta che nel corso della vita mi trovo a dover affrontare il
problema degli attacchi di panico.
Le prime due volte ne sono uscito aiutandomi con della psicoterapia e devo dire che è
servita, anche se il percorso è stato di qualche mese (5/6 diciamo).
Questa volta però il disturbo è sorto per cause diverse in particolare per la malattia di mio padre, malato di SLA. (E' stato un brutto colpo)
In occasione dell'ultima visita, ho esposto il problema alla sua neurologa, la quale mi ha prescritto 10 gocce di Xanax, 3 volte a giorno, per tre mesi (scalando gradatamente negli utlimi 10 giorni). Sarà per paura di quel farmaco, che può creare dipendenza, ma ho preferito chiedere un consulto anche al mio medico di base il quale mi ha consigliato invece di prenderlo solo al bisogno e di regolarmi in base a come mi sento.

Prendendolo al bisogno però, mi rendo conto che, non funziona granchè. Nel senso che subito funziona ma poi finito l'effetto tutto è come prima, se non peggio. E magari mi trovo in condizioni di non poter assumere il farmaco ed invece dovrei.

Le mie domande sono quindi:
- E' meglio forse seguire un ciclo, così come consigliato dalla neurologa? (Forse dopo tre mesi di cura, avrò modo di vedere le cose in modo diverso ed evitare di far diventare cronici questi attacchi)

- Non è che prendendolo sistematicamente per un periodo mi troverei ad un certo punto in cui la dose non basta più? (Premetto che i due cicli di psicoterapia, mi hanno insegnato parecchie cose e che nel frattempo sto reagendo, ma ho bisogno di avere la mente lucida)

- E' possibile che, visto che soffro di candidosi, in qualche modo questa sia collegata anche agli attacchi di panico? Nei giorni antecedenti il verificarsi nuovamente dell'episodio avevo pancia estremamente gonfia e si è mainifestata nuovamente la candidosi.

Saluti



[#1]
Dr. Vassilis Martiadis Psichiatra, Psicoterapeuta 7.3k 161 83
Gentile utente,
Le benzodiazepine non rappresentano una terapia risolutiva per i disturbi d ansia, ma solo un rimedio temporaneo, e questo sia che vengano usate continuamente sia all occorrenza. Sarebbe opportuno far valutate la sua situazione ad uno specialista in psichiatria, con tutto il rispetto per il suo medico di base e per la neurologa di suo padre.
Cordiali saluti

Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it

[#2]
dopo
Utente
Utente
Buongiorno Dott. Vassilis Martiadis.
Sono sicuro che il suo sia senz'altro il consiglio migliore, però, la prossima settimana parto per le ferie e non credo di riuscire ad ottenere una visita in così poco tempo. Al ritorno seguirò certamente questa strada, ma nel frattempo cosa è meglio fare?

Oltre a questo volevo ribadire la mia domanda sul possibile collegamento tra candidosi ed attacchi di panico...molto spesso, per lo meno a me, si verificano insieme...

Saluti
[#3]
Dr. Vassilis Martiadis Psichiatra, Psicoterapeuta 7.3k 161 83
Gentile utente,
Online non è possibile fornire prescrizioni, a questo punto decida lei a quale dei
Due medici che l hanno visitata vuole affidarsi. Per quello che so non sono dimostrati collegamenti tra candidosi e attacchi di panico
Cordiali saluti
[#4]
dopo
Utente
Utente
Gentile Dott. Vassilis Martiadis,
non credo di aver mai richiesto una prescrizione, quello che ho chiesto è un consulto su due prescrizioni che sono già state fatte.
La sezione in cui scrivo si chiama appunto "consulti" e infatti di questo si tratta.

La sua più che una risposta è una "non risposta", dal momento che mi dice "decida lei".
A questo punto credo che, seguendo questa filosofia, l'utilità di questo servizio venga meno.

Saluti
[#5]
Dr. Vassilis Martiadis Psichiatra, Psicoterapeuta 7.3k 161 83
Il consulto che lei richiede equivale ad una prescrizione. Lei ha già fatto due visite e ha ricevuto due indicazioni diverse. Il sottoscritto le ha indicato che si tratta di terapie soltanto sintomatiche e non risolutive. Come può pretendere che attraverso un computer e senza averla mai vista si possa indurla a scegliere tra la prescrizione di un medico che l ha visitata direttamente, e il consiglio del suo medico di base. A questo punto, forse lei ha le idee poco chiare visto che accetterebbe il consiglio di un perfetto sconosciuto rispetto a quello di due medici che conosce e che hanno potuto valutare la situazione. Forse dovrebbe apprezzare l onesta di chi comprende appieno i limiti del mezzo telematico e non si azzarda a travalicarli, a rischio e pericolo Dell utente.
In ultima analisi, se ritiene inutile il servizio non le resta che evitare di usarlo, magari cancellandosi, in maniera gratuita, così come gratuitamente si è iscritto.
Cordiali saluti
[#6]
dopo
Utente
Utente
Guardi, ho le idee fin troppo chiare, quindi seguirò senza dubbio il suo consiglio non avvelendomi più di questo servizio che ritengo sia inutile.

Ed in un certo senso lo ha appena ammesso anche lei defininendo limitante questo mezzo di comunicazione.

Credo che chiunque scriva qui non possa essere visitato, quindi non capisco di cosa si stia discutendo.

Saluti

[#7]
Dr. Stefano Martellotti Psichiatra 72 1 7
Il pensiero di dover affrontare una visita psichiatrica od un consulto psicologico può spesso indurre una certa apprensione, specie per chi stia vivendo per la prima volta una significativa forma di disagio psichico. È pertanto comprensibile che molte persone siano spinte a forme inconsce (e dunque del tutto incolpevoli) di evitamento come rivolgersi ad uno specialista di una branca diversa, ad un medico di base, ad un amico che ha preso questo o quel farmaco o alla richiesta di un parere psichiatrico unicamente per via telematica. La mia modesta opinione è che questi consulti possano costituire un valido aiuto solo a patto che non siano utilizzati come un succedaneo o una scorciatoia rispetto ad una visita specialistica vera e propria.

Dr. Stefano Martellotti
www.stefanomartellotti.com

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