Ansia e gravidanza

Buonasera,
soffro da anni (1998) di ansia. Inizialmente ho avuto anche degli attacchi di panico e sono stata curata con la serotonina (SEREUPIN). Oggi sto cercando di sospendere il medicinale perchè io e il mio compagno vorremmo affrontare una gravidanza. Ho 37 anni e sento forte il desiderio di materità. Ma mi domando, cosa succederà alla mia ansia non prendendo più il medicinale? Sarò in grado di affrontare una gravidanza? Ho mille dubbi.
Grazie
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Dr.ssa Franca Scapellato Psichiatra, Psicoterapeuta 3.9k 197 21
Gentile utente, come psicoterapeuta ho seguito la gravidanza di alcune donne che come lei erano in terapia con SSRI (farmaci inibitori della ricaptazione della serotonina), che l'avevano dovuti sospendere e che condividevano la sua preoccupazione.E' andato sempre tutto bene, perché la natura aiuta molto in questi casi. Se la sospensione del farmaco è fatta gradualmente e sotto controllo medico vedrà che non ci saranno problemi.Il periodo più critico per eventuali rischi al nascituro è quello che va dal concepimento ai primi mesi di gravidanza, ma in genere non è necessario riprendere il farmaco prima del parto. La gravidanza modifica l'assetto ormonale e quindi anche l'umore, generalmente in positivo, se la gravidanza è voluta come nel vostro caso.
Dopo dieci anni di terapia,la sospensione per un anno o due (magari per un periodo più lungo se è fortunata)si può fare tranquillamente. Se soffre della "paura di aver paura" ne parli col suo terapeuta: ci sono tante forme di sostegno che non comportano l'uso di farmaci.

Franca Scapellato

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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
Gentile utente,

la sua cura era Paroxetina che agisce sui recettori della serotonina.
Perdoni la precisazione, pero' e' importante anche per lei sapere cosa ha preso.
Come ha giustamente indicato la collega, e' possibile ridurre i trattamenti durante il periodo di gravidanza ed allattamento.
A volte puo' capitare anche che dopo la gravidanza i suoi sintomi possano non presentarsi piu' oppure ripresentarsi in modo piu' lieve.

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Dr. Stefano Garbolino Psichiatra, Psicoterapeuta, Sessuologo 2.5k 36 2
Gentile utente,
in accordo con i colleghi posso assicurarle, anche sulla base della mia esperienza clinica, che le possbilità nel suo caso variano dalla eventuale riduzione, sospensione, sostituzione psicofarmacologica alla altrettanto eventuale integrazione con diverse forme di psicoterapia.
Ne discuta adeguatamente con il suo curante, meglio ancora se in collaborazione con il ginecologo.
Cordialmente

Cordialmente
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[#4]
dopo
Utente
Utente
Ringrazio della solerte risposta e ne approfitto per chiedere un ulteriore chiarimento.
Poichè non è certa l'influenza della paroxetina sul feto è necessario sospendere il medicinale qualche mese prima di avere una gravidanza, oppure al momento della constatazione della stessa?
Attualmente sto provando a ridurre il medicinale prendendone solo metà la mattina ma comincio a non stare bene (dolori muscolari e insonnia).
Ringraziandovi porgo distinti saluti.
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Dr. Vassilis Martiadis Psichiatra, Psicoterapeuta 7.3k 161 83
Gentile utente,
è bene che all'atto del concepimento la terapia sia già interrotta per evitare ogni tipo di rischio per il nascituro. Non si preoccupi della sua ansia. In genere le variazioni ormonali che accompagnano la gravidanza proteggono da alterazioni di questo tipo. e non sottovaluti l'importanza di un supporto psicologico.
In bocca al lupo.
cordiali saluti

Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it

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dopo
Utente
Utente
Ringrazio e mi scuso per l'isistenza. Ma quantotempo prima bisogna interrompere la terapia per essere sicuri di non fare danni al feto?
Grazie
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Dr. Gabriele Tonelli Psichiatra, Psicoterapeuta, Perfezionato in medicine non convenzionali, Neuropsichiatra infantile 326 11
La paroxetina ha una emivita di circa 15 giorni, quindi teoricamente quindici giorni prima del concepimento Lei dovrebbe sospendere il farmaco. ATTENDIBILMENTE PERO' PRIMA DI OPERARE UNA SIMILE SCELTA (chiedo scusa per il maiuscolo, ma volevo sottolinearne la gravità) dovrebbe valutare attentamente i benefici rischi della sospensione del trattamento con il Suo medico di riferimento ed eventualmente procedere ad una sostituzione della Paroxetina con un altro antidepressivo. Non che la cosa escluda totalmente qualsiasi rischio, pur tuttavia l'incidenza di malformazioni appare più statisticamente accertata con questa molecola rispetto ad altre.

Cordiali saluti

Gabriele Tonelli

Dott. Gabriele Tonelli
Psicoterapeuta,Master in Psicopatologia e Scienze Forensi,Segr.Redazione PsychiatryOnline It,Medico di Categoria. C.T.U.

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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
Gentile utente,

attualmente sono presenti dati disponibili in merito alla teratogenicita' della paroxetina per la presenza di malformazioni cardiache in percentuale del doppio rispetto alla popolazione normale (2,2%), in bambini nati da madri che assumevano paroxetina nel primo trimestre di gravidanza.
Il rischio assoluto resta basso e tali valutazioni si sono succedute nel tempo con una valutazione globale di scarsa possibilita' di sviluppare tali malformazioni.
Fatta questa premessa, se e' sua intenzione iniziare una gravidanza, sarebbe opportuno accordarsi con il suo curante per valutare i rischi ed i benefici rispetto alla assunzione o alla decisione di non continuare il trattamento farmacologico.
Consideri che per sospendere il farmaco c'e' bisogno di 2-4 settimane per farlo gradualmente.
Oltretutto, a seconda del grado di patologia presente potrebbe non essere indicato per Lei sospendere il farmaco neanche durante la gravidanza.
La sospensione puo' essere consigliata anche per fornirle una maggiore tranquillita' e grazie alle variazioni ormonali presenti potrebbero non presentarsi sintomi psichiatrici.
La valutazione rispetto alla sospensione resta del suo curante, anche in presenza delle sue considerazioni rispetto al suo desiderio di gravidanza.
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