Alcolismo

salve,non so se posto giusto per mettere la domanda ma non so a chi rivolgermi.si tratta di una persona molto cara .dunque...è una donna di 46 anni..sono già moltissimi anni che soffre di depressione e ansia.
so da molti sorgenti(una persona che ha vissuto con lei per anni e anche il marito)che beve il vino,ho visto anch'io che le piace essagerare..tipo una cena il vino non basta mai,poi aspetta che il marito va a prendere la macchina e lei si scola 3 bicchieri di vino uno dietro l'altro.
la persona che ha vissuto con lei mi ha detto che spesso trovava una bottiglia di vino nella sua borsa di mattina e la sera trovava la stessa bottiglia nella spazzatura vuota,quindi suppongo che ha bevuto di nascosto da sola!
il problema è che non sono certa che possa trattarsi di alcolismo e se posso dimostralo per aiutarla in qualche modo ad uscirne (ha due figlie)e questa è la ragione per quale non posso stare li a guardare.
all'inizio dell anno è sucessa una cosa strana ,a improviso ha iniziato di sentire un nodo alla gola che le impediva di ingoiare il cibo(ma non i liguidi)andata in pronto soccorso dove hanno fatto un controllo del essofago,la gola lo stomaco ma era tutto a posto quindi si pressume che possa trattarsi di ansia..in ogni caso fin oggi non riesce ad mangiare è dimagrita tantissimo e dice che prima di mangiare deve bere un po' di vino per rilassarsi cosi riesce a mandare giù qualche boccone.
oltre questo ha il rapporto difficile nei rapporti sessuali con il marito dice che la causa sono i problemi finanziari (parecchi debbiti fatti dal marito a sua insaputa)e che questo ha influenzato il suo comportamento.
aggiungo che nella sua famiglia l'alcolismo è combattuto da generazioni ,proprio ieri è morto un suo zio a causa di alcol...non so cosa dire di più,se qualcuno può aiutarmi anche rivolgendomi le domande cosi sarà più facile spiegare la situazione,magari c'e qualche altro sintomo che ho sottovalutato.
vi prego aiutate mi ,perchè la situazione è grave considerando i minnorenni che vivono con lei in casa e lei il problema non vuole ammettere.
grazie.
[#1]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 991 248

Gentile utente,

Se la persona è intenzionata a rivolgersi a qualcuno perché ritiene di aver un problema di controllo sull'alcol, sono disponibili terapie per questo, sia che si tratti di un fenomeno episodico, sia che si tratti di una tendenza continua che dura da tempo.

Le cure per l'alcolismo si impostano per poi essere valutate nel corso dei mesi. Non è richiesta la capacità di non bere o di limitarsi, ma la capacità di seguire le cure, per cui eventualmente familiari e conoscenti possono essere di supporto.

Le cure funzionano interferendo con il meccanismo che porta la persona a desiderare l'alcol e a consumarlo secondo una forza di tipo impulsivo. Per quanto riguarda eventuali disturbi psichiatrici associati (come per esempio il disturbo di panico), non vi è particolare difficoltà nel trattarli quando si trattino insieme l'intossicazione e la dipendenza alcolica, mentre il loro trattamento senza risolvere il problema alcolico è solitamente fallimentare.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

[#2]
Dr.ssa Franca Scapellato Psichiatra, Psicoterapeuta 3.9k 196 21
Gentile utente,
la sua amica da come la descrive ha problemi con l'alcol, e di questo è a conoscenza anche il marito. O qualcuno in famiglia si attiva per obbligarla a curarsi, e questo comporta molta energia, molta fatica e tante delusioni, ma forse una possibilità di miglioramento, oppure le cose continueranno così, con due figlie che potrebbero seguire la strada della madre (magari usando droghe al posto di alcol) e comunque cresceranno con un'immagine negativa di ENTRAMBI i genitori. In più il problema alcolico ora si vede, anche se la sua amica pensa di poterlo nascondere; la strada non è quella di dare le colpe a uno o all'altro che non serve a niente. Occorre che i suoi amici si rivolgano al SERT o ai servizi psichiatrici territoriali.

Franca Scapellato

[#3]
dopo
Utente
Utente
ringrazio molto ad entrambie i dottori,ho risposto solo ora perche volevo avere delle notizie.
ho parlato ieri con questa persona dopo averla sorpresa a casa nello stato di ubriachezza.
in ogni caso non ha negato di avere i problemi ma insiste a dire che non è una situazione grave per quanto non beve tutti i giorni.
i motivi per quali lo fa a mio avviso sembravano piu tosto banali e le servivano più come le giustificazioni del suo comportamento.
io non so come muovermi per non rovinare tutto,come convincerla, spiegarle che non è a fatto una cosa cosi insignificante come dice lei e se non si cura adesso dopo sarà molto dura per non parlare del esempio negativo per le bambine.
inoltre le ho detto di aver chiesto i consigli qui su medicitalia e alla prima occasione le voglio mostrare le vostre risposte.
so che forse chiedo troppo ma ho bisogno del vostro aiuto,sicuramente sentirlo da una persona competente fa più effetto e quindi se potreste scrivere due parole per spiegarle la gravità della situazione nei modi adatti(siete i medici e sicuramente sapete farlo meglio di me)dirle cosa rischia e di quanto è difficile uscire dal alcolismo se si aspetta troppo.
non vorrei essere scortese ma veramente la situazione è gravissima e io da sola non mi sento non so affrontare la cosa.
vi ringrazio di cuore.
[#4]
Dr.ssa Franca Scapellato Psichiatra, Psicoterapeuta 3.9k 196 21
Gentile signora,
capisco la sua angoscia ma non ci sono parole o ragionamenti che possano convincere la sua amica. In genere gli alcolisti anche se colti sul fatto si difendono minimizzando il problema. Se né la sua amica né il marito vedono la necessità di curarsi i bei discorsi non servono. Per ora non credo si possa fare altro che tener presente la situazione e aspettare.
Potrebbe comunque contattare gli Alcolisti Anonimi della sua città: sono persone che sono passate dallo stesso calvario e conoscono bene tutti gli alibi mentali.
Cordiali saluti
[#5]
dopo
Utente
Utente
Grazie dottoressa.
il marito di questa persona è coscente del problema infatti è stato lui ieri a smuovere le acque,ma piangendo si era quasi arreso e ha chiesto aiuto.
il problema e che aggrava la situazione è il raporto coniugale che c'e fra di loro che non è d'aiuto.
lei dice che dopo aver parlato con me ieri ha aperto gli occhi e prommete di cambiare .
che sta male ma sollevata che ormai non è sola .
ma si rifiuta di andare da uno psicologo.
secondo lei è meglio aspettare e darle un po' di fiducia?o meglio insistere visto che ormai e venuto il tutto allo scoperto?
[#6]
Dr.ssa Franca Scapellato Psichiatra, Psicoterapeuta 3.9k 196 21
Gentile signora,
lo psicologo può essere un utile supporto solo se è inserito in un'equipe per il trattamento dell'alcolismo, quindi è in contatto e collabora con altre figure professionali. L'ideale è rivolgersi al SerT della vostra zona, o ad uno psichiatra con esperienza nel campo delle dipendenze, che potrà inquadrare la situazione anche a livello organico.
Per il resto sicuramente la sua amica è sincera quando promette di cambiare, ma non lo farà, alla prima difficoltà, al primo problema ricomincerà a bere giustificandosi con le difficoltà coniugali o altro.
[#7]
dopo
Utente
Utente
quindi lei mi consiglia di andare avanti?
ma se come dice "non servono le belle parole"è inutile parlare,forse sarà meglio se inizio ad andare da sola all'asl e chiedo l'aiuto la(lei non ha intenzioni di sottoporsi alle cure per ora)cosi mi copro le spalle e alla prima occasione quando si scopre che beve ancora la portiamo in un modo o nel'altro?
[#8]
Dr.ssa Franca Scapellato Psichiatra, Psicoterapeuta 3.9k 196 21
Dipende da quello che intende per "andare avanti": è lei che conosce la sua amica e deve decidere se insistere o lasciare in sospeso la situazione per un po'. Semplicemente non darei molto peso ai buoni propositi e alle promesse di questa signora, perché l'alcol, come la droga, è più forte della sua volontà.
E' senz'altro una buona idea contattare il SerT, perché sono loro che conoscono la situazione locale in termini di strutture, servizi e operatori e la possono consigliare sui passi successivi, dal momento che in Italia ogni ASL fa storia a sé.
Cordiali saluti
[#9]
dopo
Utente
Utente
"andare avanti "intendo apunto non fidarsi ai suoi buoni propositi (anche se mi auguro con il tutto cuore che ci riesce da sola)ed essere preparati ad un eventuale "emmergenza".
in ogni caso iniezierò ad informarmi all'asl,e spero che potrò chiedere i consigli anche a lei dottoressa nel caso dei dubbi o altro.
per ora la ringrazio,mi è stata d'aiuto.
[#10]
Dr.ssa Franca Scapellato Psichiatra, Psicoterapeuta 3.9k 196 21
Le faccio i migliori auguri e mi raccomando, non si scoraggi: è un cammino lungo, a volte ci sono delusioni, ma con la pazienza ci si può arrivare.
[#11]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 991 248
Gentile utente,

La diagnosi serve appunto per valutare in maniera corretta i propositi e quanto possono reggere. Nel caso della dipendenza i propositi sono buoni ma non funzionano, perché si tratta di una malattia che segue un suo decorso, e che coinvolge la volontà al di là delle intenzioni che uno si prefigge.
Pertanto l'andamento nel tempo di una dipendenza non è influenzato né dal fatto che si riesca a smettere, né dal fatto che si provi a controllarsi, né dal fatto che si esprima la volontà di risolvere il problema. Questi sono elementi che non aggiungono niente di particolare ad una condizione di dipendenza.
Quel che serve in quel caso è una cura che modifichi il rischio di andamento recidivante.
[#12]
dopo
Utente
Utente
grazie a tutti davvero.
le cose non vanno molto bene,la persona in questione non ha bevuto per una settimana(da questo che dice il marito,e l'abbiamo controllata telefonando spesso a casa),all marito è stato ViETATO IN ASSOLUTO di comperare il vino..dopo di chè la domenica mio marito l'ho ha sorpreso a comperare una bottiglia..la sua spiegazione era questa"va be..è domenica,ci vuole una bottiglia di vino"non so quanto hanno bevuto,il fatto sta che lunedi la moglie si era umbiacata di brutto stando sola di pomeriggio a casa!
l'abbiamo "assalita"tutti (siamo tre persone ad occuparcene)per telefono..lei si scusa,prommette,si inventa i motivi...banali!
mio dio! credo che è arrivato il momento di agire.
il marito si rimangia tutto,dice che non ci sono problemi,che la mogliettina non beve e bla,bla...attaca il telefono in faccia al fratello che cerca di parlargli.
mi spettavo questa reazione..lui ha paura della moglie!
come la penso io?non ha bevuto per una settimana cosi si è convinta di non essere una alcolista,cosi si è lasciata andare proprio perchè le piace bere!
la settimana prossima chiamo centro di alcolisti anonimi.
[#13]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 991 248
Gentile utente,

Tutto questo agitarsi intorno ai sintomi di un abuso alcolico è controproducente e poco sostenibile. Inoltre rischia di far compiacere le persone dei loro ruoli di controllo e censura rispetto a chi abusa, cosa che non ha senso.

Se una persona non ha controllo può essere curata per questo, non si pone il problema nei termini di permettergli o non permettergli l'accesso al vino, e di criticarlo se lo fa. Con questo sistema si ottiene un "teatrino" di interrogatori, giustificazioni (ovviamente) ridicole e fasulle, rabbia e umiliazioni.
Altro meccanismo è quello di prendere le giustificazioni e usarle come pretesto per immaginarsi che il problema "non c'è" o "non c'è più", e rimandare

Gli alcolisti hanno due caratteristiche: sono capaci di interrompere il bere per periodi più o meno lunghi, e non riescono a bere in maniera controllata, cosicché sono costretti a interrompere di proposito il bere.
Se le piacesse bere, non vi sarebbe alcun problema.

I trattamenti per l'alcolismo possono essere fatti da specialisti e in centri pubblici. Non sempre nei centri autogestiti sono disponibili tutte le opzioni di trattamento e la possibilità di fare gli accertamenti del caso.
[#14]
Dr.ssa Franca Scapellato Psichiatra, Psicoterapeuta 3.9k 196 21
Gentile utente,
gli alcolisti anonimi possono dare essere di supporto alla famiglia con problemi di alcolismo e alle persone che come voi cercano di aiutarli, perché l'etilismo è anche un problema familiare, come dimostra il suo ultimo post. Però, anche se la sua amica accettasse di frequentare le riunioni, questo non si potrebbe considerare una cura.
Per quanto riguarda la cura vera e propria della dipendenza sono d'accordo con il collega, non c'è un'altra via.
Le comunità autogestite aiutano l'alcolista a prendere coscienza che ha un problema, motivano sia lui (o lei) che la famiglia, sono il contenitore di ansie, ma anche di possibilità, ma all'interno del contenitore ci devono essere dei contenuti, cioè la terapia, se no il problema rimane.
Cordiali saluti
[#15]
dopo
Utente
Utente
grazie ad entrambie-
il problema sta nel fatto che lei crede di non avere dei problemi,quindi se io me ne esco con lo psichiatra direttamente ho paura di peggiorare.
speravo nel centro di alcolisti anonimi appunto per chiedere i "modi" per convincerla di curarsi.
non ho idea come funzioni li,se sono disponibili anche di venire a casa ecc,ma nello stesso modo come dice il dottor Pacini non vorrei premere troppo e ottenere il risultato oposto da quello desiderato.
non ho minima idea come iniziare,cosa dire e come comportarsi..non voglio che le bimbe assistano a tutto questo,ma nello stesso tempo so che già hanno visto troppo..e prima che loro occhi smettano di parlare devo essere la loro porta vocie...
un'altra persona che si ocupa insiema me di lei ha proposto di spaventarla con dei assistenti sociali e che saremmo noi a chiamarli,ma ho dei dubbi...
[#16]
Dr.ssa Franca Scapellato Psichiatra, Psicoterapeuta 3.9k 196 21
Gentile signora,
per l'associazione di volontariato non c'è che da chiedere.
Le assistenti sociali intervengono se c'è un rischio (verificabile) per la salute e il benessere delle bambine, non per spaventare le persone minacciando di portare via i figli se l'alcolista non si cura. E' un'idea assurda che vi metterebbe contro anche il marito, e giustamente. Nelle questioni di una famiglia, anche disfunzionale, si entra in punta di piedi, non così.
Cordiali saluti
[#17]
dopo
Utente
Utente
infatti lei conferma ciò che penso io per quanto riguarda assistenti sociali,mi era sembrata un idea fuori luogo.
non mi resta che chiedere nel'associazione.
[#18]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 991 248
Gentile utente,

Il fatto che una persona chieda una cura è se mai una condizione che denota responsabilità, per cui solo per questo non si innesca nessun meccanismo.
La regola generale è che io problemi alcol-correlati è bene affrontarli, subito, e subito a partire dall'alcol se questo appare come l'aspetto più preoccupante, ci pensa poi il medico a decidere se quello è il punto o meno. Le vie collaterali possono essere un mdoo per ottenere un'adesione a qualcosa, ma proprio per questo a volte sono una sorta di compromesso tra la negazione del problema e il rifiuto dell'intervento: ovvero, vado in un centro ma non voglio cure con medicine, oppure vado dal medico ma non voglio cure per l'alcolismo, oppure ne parlo ma non per dire che è un problema.


[#19]
dopo
Utente
Utente
salve.
ho bisogno di ritornare,perchè la situazione mi scappa di mano e si fa sempre più complicata.
ho chiamato al centro di alcolisti anonimi e ASL e mi hanno detto che loro possono fare ben poco per lei,che dobbiamo rivolgersi al suo medico curante e raccontare il fatto che lei fa l'abbuso non solo di alcol ma anche di ansiolitici e la cosa è molto grave.
lei ha iniziato ad allontanarci da tutti ,agredisce chiunque voglia parlare con lei del suo problema ,dice che non ha bisogno e sarà lei a chiamare se sentirà la neccesità.
il marito pare che sta passando dalla nostra parte perchè anche lui si rende conto della gravità della cosa.

carissimi dottori,io inizio a farmi ritornare i riccordi da quando ero una bambina.
questa persona è mia sorella(mi scuso per non aver detto la verità)e vorrei raccontarvi come stanno le cose.
la nostra famiglia è numerosa ,siamo 7 sorelle lei è la più grande e come ho accennato già nel mio primo mess soffre di ansia da moltissimi anni,anzi a dire la verità io me lo ricordo da tutta una vita!
ho dei ricordi brutti della mia infanzia pensando a lei e cosa ci ha fatto passare.
visto che era la più grande molto presto doveva occuparsi di altre sorelline più piccole.
in casa non avevamo molti soldi e i nostri genitori lavoravano nei campi per la coltivazione.
io mi ricordo che già quando ero piccolina andavamo anche noi nei campi ad aiutare i nostri genitori,tranne lei.
lei stava sempre a casa a guardare le sorelline troppo piccole per andare a lavorare,sempre truccata preparata con le unghie riccoperte di smalto..non ha mai voluto dare una mano in casa come i lavori domestici per non spezzarsi le unghie.
stava sempre nel centro del'attenzione e nessuno poteva mai contradirla sennò si faceva venire dei svenimenti le palppitazioni del cuore e spesso in casa nostra arrivava l'ambulanza per quanto si ritrovava spesso in un angolo della casa tutta rigida e tremolante...una visione spaventosa che per me che ero solo una bambina sono rimasti impresso nella mente.
nostra madre la portava spesso dai medici e si è scoperto che soffriva di tiroide.
fatta la cura lei cmq ha continuato di comportarsi cosi,al punto che tutti avevano paura di contradirla.
quando altra sorella venne qui in Italia la porta con se perchè siamo arrivati a tal punto che rimaneva per giorni a dondollare seduta su una sedia e tremare,cosi ha iniziato con dei ansiolitici,e questo sucesso quasi 20 anni fa.
arrivata qui in Italia le cose sembravano migliorare,ha iniziato di lavorare ha trovato un fidanzato che la faceva stare bene e accontentarla per ogni suo capriccio.
poi rimane incinta e decide di abbortire per quanto il fidanzato non vuole riconoscere il figlio..si lasciano e lei si fidanza con il fratello del suo ex!
le cose vanno bene sembra felice e dopo qualche anno rimane di nuovo incinta e decidono di sposarsi.
il mio cognato ha un posto di lavoro,cosi aquistano un'appartamento,nasce la prima bambina e il marito continua di accontentarla in ogni suo capriccio fino a che non si scopre che ha un sacco di debbiti!
mia sorella va di nuovo in depressione!di nuovo inizia con dei ansiolitici,iniziano dei problemi coniugali e la botta finale è una nuova gravidanza!
con il nostro aiuti,di famiglia riescono a vendere l'appartamento per pagare i debbiti e si trasferiscono in un'altre città dove fittano un'appartamento,con i soldi che avvanzano comparano i mobili nuovi e mia sorella una volta che vede il benessere fa della spese assurde,tipo pentole molto costose,il folletto e fa tutto a rate.
conducono una vita serena e mentre tutta l'Italia entra in crisi mia sorella dice che lei tutta questa crisi non l'ha risentita!una frase che ci rimane a bocca aperta!
che poi si scopre l'assurda realta quando scopriamo che il marito ha fatto di nuovo i debbiti!"all'isaputa"della moglie.
e qui di nuovo la depressione si fa sentire e ricomincia con dei ansiolitici.
noi tutta la famiglia insospettita dai accaduti iniziamo a indagare e si scopre che il marito i debbiti ha fatto per colpa sua,per farla stare BENE.
Lei nega tutto ovviamente cosi per non sentirsi in colpa inizia a nascondere i problemi che hanno,affondano in silenzio ma a tutti raccontano le favole...ogni tanto il marito scoppia e si lamenta lei lo azzitisce ecc.
e infine entra in scena anche l'alcol che oggi è il loro problema principale.

ora vi chiedo.
ma cosa ha questa donna?
e da come avete letto,come si fa a convincela di curarsi?
abbiamo paura che si può far venire le sue solite crisi...mi rendo conto perfettamente e il problema di fondo è molto più grave che un alcolismo e non riesco a vedere la cosa come una depressione che colpisce ogni giorno milioni di persone.
e vi ho raccontato il tutto sperando che voi medici riuscite a mettere insieme i pezzi di questo puzzle.
[#20]
Dr.ssa Franca Scapellato Psichiatra, Psicoterapeuta 3.9k 196 21
A distanza e senza vedere la paziente non è corretto fare una diagnosi, comunque escluderei la depressione.
Non so se per ansiolitici intende benzodiazepine o altri farmaci.
Se c'è un abuso c'è qualcuno che glieli prescrive, o se li procura senza ricetta? Se li prescrive il medico di famiglia, va al più presto avvisato dell'alcolismo della paziente e della necessità di controllare le ricette e in questo senso il consiglio che le hanno dato all'Asl è giusto.
Sua sorella volontariamente non si curerà mai, il marito a quel che lei riferisce non ha nessun potere di convinzione sulla moglie.
Le bambine andrebbero tutelate, ma non è facile stabilire quale sia il male minore per loro: vivere con una madre alcolista in mezzo ai litigi o essere allontanate? Il rischio è anche che segnalando il problema le assistenti sociali si trovino davanti una coppia unita, sorridente, che fa fronte comune per dire che va tutto benissimo.
Penso che al momento voi sorelle non possiate far altro che tener d'occhio le piccole ed essere vicini alla famiglia con servizi, oggetti se occorrono, ma non denaro che verrebbe speso male.
[#21]
dopo
Utente
Utente
grazie dottoressa.
i medicinali che prende è xanax prima prendeva le gocce EN ma non le facevano più l'efetto cosi il medico ha sostituito con il xanax.
all'inizio prendeva le gocce 0,05 ora prende le compresse da 1mg.
proprio lunedi è andata dal suo medico.
il problema è che lei ha cambiato spesso i medici,quindi per loro è difficile stabbilire l'abbuso o meno.

le bambine saranno cmq nelle buone mani,sono io stessa a portarle spesso a casa mia e cerco di andarci anch'io a casa loro perchè i miei figli che ne ho 3 adorano le cuginette e prima lasciavo anch'io i miei figli da lei anche per la notte.
dopo l'ultima volta che li ho lasciati per un paio d'ore al mio ritorno l'ho trovata umbriaca...e mio figlio più piccolo aveva solo 3 anni!
con 5 bambini a casa non si è fatta un problema,sapendo benissimo che io l'avrei vista in quel stato,infatti li abbiamo parlato chiaramente dove lei stessa forse perchè non si rendeva conto di quello che diceva mi aveva detto di aver paura di essere caduta nel alcolismo..ma qui ha detto e subito dopo ha negato dicendomi che la cosa non è ANCORA grave!

per quanto posso la sto aiutando,ma hopaura che questo non basti.
[#22]
Dr.ssa Franca Scapellato Psichiatra, Psicoterapeuta 3.9k 196 21
Gentile signora, sta facendo molto per le sue nipoti, e questo è importante.
Cerchi di non criticare sua sorella davanti ai bambini, anche ai suoi, perché i bimbi, si sa, hanno le antenne per i discorsi dei grandi.
Per quanto riguarda sua sorella, ripeto, è adulta, ha sempre fatto quello che ha voluto fin da quando era bambina, se si rovina la vita e la salute nessuno glielo può impedire, purtroppo.
Alcune persone sfortunate soffrono e fanno soffrire gli altri, non è colpa loro, ma non abbiamo il potere di cambiarle, si può solo cercare di limitare i danni.
Cordiali saluti
[#23]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 991 248
Gentile utente,

Un alcolismo è un problema sufficientemente grave anche da solo. Se una persona rifiuta di farsi visitare si può interessare la asl, la quale può procedere ad un accertamento obbligatorio. A questo può seguire o meno un trattamento, a seconda della situazione rilevata, sia di tipo volontario che obbligato.
[#24]
dopo
Utente
Utente
gentile dottore.
in tutta confidenza io non vorrei arrivare a tanto,e vorrei avere la forza dei altri che riescono a non vedere la cosa per quello che è solo perche più comodo!
purtroppo è questo che sta succedendo.
mi ritrovo a combattere anche con dei famigliari compresa la sua suocera,che come ho detto non ci vuole credere per comodità.
ma non ho la stessa capacità di mettere la testa su cuscino la sera tranquilla,senza rimorsi di coscenza.
quindi anche se si deve fare con la forza ,si fa.punto e basta.

sto riccorrendo alle cose assurde tipo alcool test che oggi in farmacia mi informano del suo ritiro dal commercio e di nuovo mi ritrovo nel punto di partenza.
il test mi serviva almeno per dimostrare alla mia sorella che il problema c'e..e che inutile mentire e portarla con le buone dal medico...anche perchè stamani ho avuto come un flash...questa sua anzia "incurabile"mi sembra più i sintomo del astinenza per questo se la trascina cosi a lungo e sta peggiorando ogni giorno,lei convinta che si tratti di una cosa sua vecchia,quindi la mattina ansiolitico,pomeriggio un'altra bevuta e mattina dopo sta di nuovo in astinenza e quindi di nuovo i malessere,palpitazioni e mancanza di respiro e visto che di mattina lavora e non può bere basta prendere ansiolitico per resistere almeno fino al pomeriggio e bere.
forse veramente lei non si rende conto?
[#25]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 991 248
Gentile utente,

Se sua sorella ha un problema di alcolismo sa benissimo che il problema c'è, che senso ha farle veder un alcol-test ?!

Chi beve e usa ansiolitici ha continuamente oscillazioni tra il torpore-ebbrezza e l'astinenza, se l'uso è regolare.

L'alcolista tende a negare e impedire che altri interferiscano con i comportamenti di consumo dell'alcol, il che include sostenere che il problema non c'è o giustificarsi sulle ragioni per cui beve. L'ansiolitico ha lo stesso meccanismo d'azione dell'alcol, non di rado chi beve lo sostituisce, ma poiché di solito finisce nell'abuso combinato delle due cose, è anche più rischioso.

Se alla persona si propone "curati" è come dirgli "ti impediamo di bere", o "non potrai più bere", e si ottiene una reazione di difesa e negazione. Questo nell'alcolista è istintivo, a maggior ragione se lo stato d'umore è alterato di suo. Il problema più grande è convicere una persona a farsi valutare. Nella cura dell'alcolismo non è necessario pretendere che la persona smetta o si moderi, le cure restituiscono il controllo, non sono punitive né consistono nel non bere (questo se mai è il risultato), per cui l'alcolista può farsi visitare tranquillamene senza pensare che il medico prenderà iniziative per controllarlo.
[#26]
dopo
Utente
Utente
si dottore lei ha ragione dicendo che è coscente di avere un problema di alcol,il test serviva ad aiutarla di ammetterlo.
in ogni caso non ha più senso.
mi ha aiutato molto il suo ultimo consiglio e ho capito che dobbiamo reagire diversamente invece di invitarla di curarsi le ho chiesto di farsi vedere dal suo medico per vedere come sta fisicamente,ma senza nascondere il fatto che beve.
lei ovviamente insiste a dire al medico che lei (ogni tanto)si beve qualche bicchierino di vino prendendo anche i psicofarmaci.
ma poi venne fuori che lei del suo medico non si fida(adirittura)ma io credo che in realtà si mette vergogna..va be.
cosi ho fatto la proposta se si vuole far visitare dal mio medico di base e viene con me.
ha accettato subito molto sollevata.
quindi ho scoggitato un piano.
io chiamo prima il mio medico è ovvio per chiedere la sua disponibilità,poi racconto come vanno realmente le cose nel caso sarebbe disposto di riceverla perchè lei sicuramente cercerà di dire solo poco della verità,cosi il medico sapendo già di cosa si tratti non premerà più di tanto di convincerla ma passiamo direttamente sui fatti e le facciamo fare dei accertamenti neccesari per il suo problema preciso ed evvidente,non per quello che dice lei.
anche perchè mi ha detto che vuole farsi visitare per dimostrarci che lei non è un alcolista,cose le ho spiegato che a me non deve dimostrare nulla,e che l'essami che noi le vogliamo far fare servono per vedere come sta di salute,fisica e psicologica e che nessuno vuole le dimostrazioni del suo alcolismo.
cosi la furba mi dice che lei essami vuole fare tra qualche settimana perchè adesso prende del cortisone per il dolore alle gambe...bella scusa...la verita e che si crede di ingannare tutti impegnandoci di non bere in quel arco di tempo cosi dai analisi non esce nulla e lei cosi potrà sbatterceli in faccia.e poi ovviamente ritornerà alla sua vita come prima più forte che mai e nessuno potrà intrommetterci.
cosi abbiamo pensate un'altra cosa.
abbiamo un amica infermiera che una mattina improvviso viene a casa sua a fare dei prelievi e lei non avrà le scuse.
come lo vedete questo piano dottore?
[#27]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 991 248
Gentile utente,

Non è interessante dimostrare a nessuno che non è alcolista. Se uno va dal medico e dice di non bere niente o di avere il completo controllo, il medico non potrà diagnosticare l'alcolismo, lo potrà fortemente sospettare.
Farsi spiegare il problema che c'è significa poterlo migliorare. Non importa il nome, dal nome (alcolismo) non deriva niente, è solo un modo per passare all'aspetto operativo (cosa si può fare per migliorare sapendo cosa si ha).
Le analisi servono solo per stabilire lo stato di intossicazione, non per far diagnosi di alcolismo.
Siete molto concentrati sugli esami, non c'è ragione che siano fatti di nascosto o a sorpresa. Se la persona decide di curarsi è chiaro che li deve fare. Anche sapendo che li deve fare, un alcolista non sa modificare il proprio comportamento se è alcolista.
Non deve diventare una lotta tra guardie e ladri, non si deve fare guardie e ladri su una malattia, può aver senso assumere una posizione rigida rispetto alla cura, ma gli esami e le cure deve deciderle il medico, non è una cosa "di famiglia".
[#28]
dopo
Utente
Utente
certamente lei ha ragione dottore.
le cure e essami deve decidere il medico,il problema è che lei le vuole sabbotare perchè in realtà non vuole farsi curare e noi non possiamo farci nulla se non abbiamo le prove in mano.

li possiamo assumere una posizione rigida rispetto alla cura e prenderla di petto.
[#29]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 991 248
Gentile utente,

Una persona non può sabotare la sua cura. Il problema è che non è Lei, adesso, a chiedere di curarsi. Il fatto che però una persona chieda una cura con una parte del suo cervello che vuole "sabotare", non significa che un'altra parte, più debole in questo momento, non sia pronta a collaborare quando si vedono dei miglioramenti.
[#30]
dopo
Utente
Utente
io lo spero proprio..però mi meraviglia la sua lucidità nel fatto di nascondere ancora.
io so che questo è tipico nelle persone con questo tipo di problema,ed è anche tipico che lei non chiede aiuto,solo perchè sa benissimo che dopo si deve curare e ha paura..quindi è più faccile nascondere e continuare coscentamente a fare ciò che sta facendo ma perche è molto debbole di carattere ed è proprio per questo secondo me dobbiamo agire alle sue spalle(la cosa che detesto!)ma dottore non vedo altra via d'uscita.

ma visto che come dice lei dottore che l'asami non si possono sabotare quindi la lasciamo credere che invece si può fare e quindi rispettiamo i suoi tempi richiesti per effettuarli?oppure c'è la possibilità cher aspettando, i livelli di intossicazione diminuiscono(visto i suoi piani di non bere in due settimane)cosi Lei si autoconvince e "si crede"di convincere anche noi che il problema non c'e?
[#31]
dopo
Utente
Utente
carissimi dottori.
ho parlato con la mia dottoressa che la vuole vedere assolutamente,abbiamo fissato l'apuntamento per lunedì sera alla chiusura dello studio perche la dottoressa non vuole essere disturbata dai pazienti e parlare con lei in tutta la tranquillità.
quando l'ho chiamata per dirle della decisione di mia dottoressa è scoppiata a piangere e questo era successo ieri alle 13,00 cosi l'ho tranquillizzata e ho cercato di farle capire che non è il caso ormai di piangere sul latte versato ma reagire e che io la terrò per mano in tutto il camino.
poi di pomeriggio mi chiama e mi chiede cosa ha detto la dottoressa...di nuovo?
mi si sono piegate le ginocchia!non si ricordava che abbiamo parlato di questa cosa solo qualche ora prima!

sono molto preoccupata per lei,cosi oggi pomeriggio le ho detto che vengo a casa sua e mi prendo le bambine per questo fine settimana cosi ne riparleremo.
che Dio mi accompagni.
[#32]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 991 248
"solo perchè sa benissimo che dopo si deve curare e ha paura..quindi è più faccile nascondere e continuare coscentamente a fare ciò che sta facendo ma perche è molto debbole di carattere "

Nell'alcolismo il problema non è il carattere, né una debolezza. L'alcolismo è una malattia che si prende bevendo, e corrisponde a un cambiamento nel cervello. La sua principale caratteristica è la "mania" di cercare e consumare alcol, per il resto la tendenza a non farsi curare è istintiva in chi pensa di dover far tutto il possibile per bere in libertà, e pensa che il medico lo farà smettere di bere.
Occorre spesso far pressioni sulle persone alcoliste perché un malattia del cervello, quindi le funzioni mental non sono "libere" ma sono condizionat dalla malattia.
[#33]
dopo
Utente
Utente
grazie dottore,mi sono accorta che è il suo cervello che non le permette di vedere il problema,e dopo ieri sono convinta più che mai che sta proprio inguaiata.
abbiamo parlato con calma organizando il tutto per lunedì cosi le ho chiesto se ha per caso i scatoli delle medicine che il suo medico le ha prescritto e ultime analisi del sangue.
mi ha fatto vedere tutto e leggendo analisi ho notato che aveva MCV molto alto,al di sopra della norma superava i 190 con la segnalazione e la nota di una lieve macrocitosi e anche MCHC era sopra la norma ...qualcosa mi diceva questa cosa e cosi appena sono tornata a casa mi sono messa al pc cercando la paggina di alcolismo-le analisi del sangue per diagnosticarlo e leggo che questo succede nel 90%di alcolisti e che tende di ritornare alla norma entro i 120 giorni se un alcolista non beve in quel arco di tempo.
l'ho chiamata e le ho letto tutto,lei molto sorpresa mi dice"ma cosa mi stai dicendo?!"io le dissi cosa vuole fare ora?abbiamo il nero su bianco..e lei mi dice che la faccio solo arrabbiare quando le dico queste cose che lei non beve assolutamente e che il MCV è cosi alto perche lei si prende i psicofarmaci.
non avendo più la forza di discuttere e per non mettermela contro prima della visita le ho detto ..hai raggione,però pensaci su.
oggi avrei voglia di andare li e strapparle i capelli dalla testa,sento tanta rabbia e dellusione e non riesco a credere che ha questa capacità di negare l'evvidenza con un coraggio incredibile!e quindi ho capito..è proprio il cervello che è malato e penso che non riuscirò MAI di convincela di curarsi,è inutile lei non può andare in cura per quello che lei pensi (cioè la depressione)nel suo cervello è questo il problema perche lei non beve!
vediamo domani come va a finire e poi chiamo l'asl e facciamo la cura obbligatoria.
non e posso più di questa storia!
[#34]
dopo
Utente
Utente
salve.
faccio la correzione di primo messaggio perchè ho sbagliato a scrivere i valori di MCV è 120 no 190,chiedo scusa un errore di battitura e mi sono accorta solo ora.
cmq che siano benedetti questi analisi...ieri sono andata da lei per riportare le bambine a casa e mi sono portata una coppia di quel articcolo che ho letto su internet.
l'ho trovata ammorbidita e mi ha chiesto se vogliamo uscire fuori balcone e mi disse che ha l'mpressione come se io volessi a nasconderle qualcosa e non le dico tutto,che ieri dopo la mia telefonata l'ho lasciata con questo dubbio.
cosi le dissi che non sono io che nascondo qualcosa ma è lei,e che se io non isisto più di tanto a "metterle in testa"che ha dei problemi con alcol è solo perchè io non la voglio distruggere con delle accuse ma aiutarla di ammetterlo con lei stessa,perchè ha un occasione (forse l'unica)di risolvere per bene i suoi problemi e sarebbe un peccato di sprecarla semplicemente nascondendo le cause principali,perchè come mi ha detto la dottoressa il problema non è la depressione, se mai questa è un sintomo del suo alcolismo...e che ormai ho perso ogni speranza di poterla aiutare visto che nega l'evvidenza anche di fronte dei suoi stessi analisi e quello che dicono.

mi ha chiesto di vedere quel foglio che ho portato ,lo ha letto in silenzio e mi dice che va bene,dirà tutto alla dottoressa.

non so,forse la notte le ha portato il consiglio e sicuramente era un idea buona di non premere molto ieri al telefono,cosi ha avuto l'occassione di farsi un essame di coscenza perchè l'ho lasciata con dei dubbie che l'hanno fatta riflettere.

spero che andrà tutto bene stasera...me lo auguro.
[#35]
dopo
Utente
Utente
abbiamo fatto i passi da gigante.
ieri abbiamo parlato con la dottoressa che ci ha fatto un bel quadro della situazione confermando da quello che diceva mia sorella l'alcolismo, forse non è ancora molto grave ma stava già sulla buona strada.
dobbiamo fare un sacco di analisi del sangue per escludere anche i problemi ormonali per età che avanza e le vampate di calore e le suddorazioni eccesive notturne e capirne la causa e se per caso non si tratti di SNC ,poi analisi della tiroide che quelle del novembre non erano nemmeno complete,poi eco addominale superiore.dopo di chè vediamo se è neccesario di fare una risonanza cerebrale e poi ovviamente un supporto psicologico.
la dottoressa le ha eliminato il xanax sostituendo con le gocce di cipralex(7 la mattina)e le compresse di samyr che poi andiamo ad elliminare man mano.

la dottoressa dopo averla vista già dopo soli 10 minuti le ha detto che la vede una persona molto debbole e fraggile e che non si sente in grado di affrontare nemmeno una piccola difficolta quotidiana e ha trovato il rifuggio nelle pillole e il vino ed ha c ercato di spiegarle che non è questa la strada giusa e che cosi invece va a peggiorare non solo i problemi non risolti ma agginge anche altri molto più gravi e considerando il suo carattere debbole non riuscirà mai di superare tutta da sola e in ogni caso dovrà fare delle sedute psichiatriche.

sarà ancora una battaglia lunga anche perchè alla domanda della dottoressa di come mai non beve più da due settimane ha risposto"per la paura"..è quando la paura passa?
non mi fido cmq di lei e la terrò d'occhio per un po' e siccome ho adesso il coltello da lato del manico non avrà scuse.

dottore come lo vede questo inizio di indaggini?voi avreste aggiunto qualcosa?
[#36]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 991 248
Gentile utente,

Se la diagnosi è di alcolismo, al momento non c'è una terapia per l'alcolismo, e anche la spiegazione non corrisponde alla diagnosi. Se uno trova rifugio nel vino signfica che ha trovato un suo equilibrio, in questo caso mi sembra che la situazione sia diversa, ma comunque alcolismo non significa "uno che si rifugia nel vino", significa non avere controllo sul vino contrariamente alle proprie intenzioni di usarlo come mezzo di controllo di sé e della propria vita.

La cosa che trovo sensata è il discorso sul fatto che la paura passa, e proprio per questo da subito si dovrebbe impostare una cura per l'alcolismo, che significa come gestire e estinguere le ricadute.
[#37]
dopo
Utente
Utente
grazie dottore.
ma lei cosa intende per "impostare una cura per l'alcolismo"?
cosa dovrebbe fare se voi stesso dite che al momento non c'è una terapia.

per la diagnosi.

lei dice che beve quando si sente triste,giù di morale e non riesce a sopportarlo,ma non lo desidera quel vino...cerca di trovare solo un momento di pace interiore..è questo che ha detto alla dottoressa quando l'ha chiesto perchè beve.
è una persona che non riesce di autogestirsi in tutti i sensi.
e noi nel caso di alcolismo abbiamo preso il diavolo per le corna.

dottore,forse veramente non è un alcolista(ancora)e come ha detto anche la dottoressa "sta sulla buona strada per raggiungerlo però)ma bisogna prima escludere questo dubbio facendo dei analisi adatti e vedere se caso mai ci sono stati procurati dei danni...perchè vi ripeto,nessuno sa in che quantità ha bevuto.

in ogni caso ,questa donna ha delle dipendenze,ma forse di una varea natura...tipo non riesce acontrollarsi nel spendere dei soldi?anche questo può essere un problema di base...come dire ha tanti vizi e se non riesce ad ottenere ciò che vuole va in depressione.
non so se mi sono spiegata.
in questo caso voi cosa avreste proposto come cura?da dove avreste iniziato?
[#38]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 991 248
Gentile utente,

Scusi ma mi sembra un concetto semplice.

La diagnosi è di alcolismo ? Allora la paziente va curata per l'alcolismo. La cura attuale non è una cura per l'alcolismo.

L'alcolismo è una malattia del cervello. Chi la ha non ha una ragione per bere anche se l'aveva un tempo, non sbaglia niente, né lo fa apposta, né può controllarlo.

Le cure per l'alcolismo non sono un mistero, uno specialista o un centro alcologico dovrebbero conoscerle. Ne cito alcune: naltrexone, acamprosato, disulfiram, ghb, farmaci psichiatrici del tipo degli stabilizzatori dell'umore,
[#39]
dopo
Utente
Utente
salve.
mi aspettavo le delussioni ma veramente è difficile.
mia sorella giovedì prima di pasqua ha fatto dei analisi del sangue e domani dovrebbe fare anche l'ecografia.
le ho prestato i soldi perchè diceva di non averli.
in tutto questo il marito mi assicurava che non beve più e il suo solito tutto aposto!
mercoledì ricevo la sua telefonata dove mi chiede di venire a casa.
dalla vocie ho capito subito che si trattava di moglie.
lascio i miei figli da mia cognata e mi recco con mio marito da loro.
la trovo umbriaca marcia che mi riceve con la faccia so0rpresa ,chiedendomi anzi balbottando cosa è sucesso e comer mai siamo li.
non ci ho visto più!
non mi sono frenata con le parole e le ho detto tutto questo che penso di lei!
dopo ho visto che non cera niente da fare perchè non mi capiva nemmeno faceva solo i gesti come se non le importasse nulla.
cosi abbiamo iniziato a parlare con il marito lei come se niente fosse faceva i piatti.
bambine piangevano e lei ha cercato di parlare con la più grande facendole le violenze psicologiche chiedendole di dire ciò che sentiva ma a parole assurde anche perche non riusciva nemmeno pronunciarle.
ho deciso di portare le bambine a casa mia e lei era pronta ,arresa con quella presunzione "portatemi dove volete"
in ogni caso ha ripreso a bere in un'certo senso(perche ha bevuto anche prima ma si controllava,per le analisi).venerdì,il giorno dopo analisi.
il marito era scoppiato solo mercoledì quando al suo ritorno le bambine lo aspettavano alla porta piangendo e urlando che la mamma sta cadendo in cucina!

mi sento solo a combattere contro il mulino.
mio marito mi ha aiutata e sono stati minnaciati per l'ultima volta .
le dissi chiaramente che di lei non me ne frega niente!e che le bambine vengono trasferite immediatamente o da me o dalla nonna ,lei può marcire se lo desidera io non muovero più un dito per aiutarla!
sarà l'ultima cosa che faccio chiamare dei assistenti sociali.

non mi sento in grado di procedere ,lascio tutto alle persone competenti.
basta.
[#40]
Dr.ssa Franca Scapellato Psichiatra, Psicoterapeuta 3.9k 196 21
Gentile signora,
faccia tutto quello che può per le sue nipotine, al momento è la situazione più urgente, e per fortuna che le bambine hanno persone di famiglia che le possono assistere.
L'alcolismo è così, miglioramenti e ricadute fanno parte della storia clinica, ma chi è coinvolto emotivamente come lei, perché si tratta di sua sorella, non può gestire la cosa, va in mille pezzi.
Pensi alle bambine,è già tanto.
Cordiali saluti
[#41]
dopo
Utente
Utente
grazie dottoressa,mi servivano le sue parole per sentirmi meno mostro.
non è facile abbandonare la propria sorella,ma lei è adulta ed è in grado di gestire la sua vita.
i bambini hanno solo gli occhi che parlano,e prima che smettano di parlare io le voglio ascoltare.
per me hanno la priorità assoluta.
[#42]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 991 248
Gentile utente,

L'alcolismo è una malattia. Non si tratta di fare promesse, né di chiedere alla persona di non bere. Questo significa solo perdere tempo, non puntare sulle cure ma sulla volontà malata della persona alcolista, e reagire malissimo alla bevuta successiva come se fosse un tradimento o una delusione da accettare o non accettare.

Alla diagnosi di alcolismo deve seguire una terapia per l'alcolismo. Non si tratta di sforzarsi di non bere o di provare a smettere, o cose del genere: si tratta di usare una cura (ad esempio farmacologica) che nel tempo riduca la voglia di bere, e quindi la frequenza con cui succede, le conseguenze, e migliori anche la visione del problema da parte della persona (cioè la capacità di capire in cosa consiste la malattia e in cosa consiste la cura che sta effettuando).
[#43]
dopo
Utente
Utente
dottore,il problema è che lei nonostante ci ha concesso di poterla curare ha quel attegiamento...non lo sto facendo per me ma per voi-e finchè c'e qualcuno che la controlla può anche andar bene..ma basta girare la testa dal'altra parte lei fa quello che vuole.
io non credo che l'alcol è il problema più grave.
è proprio lei stessa,è la sua peggiore nemica.
io purtroppo in lei rivedo mio padre...egoista,vittima dell mondo intero,ma nello stesso tempo quella che vuol comandare e avere sempre ragione.
non credo nemmeno che lei beva perchè ha bisogno (come l'alcolista)ma perchè ha trovato il modo di attirare l'attenzione ed essere l'ombellico del mondo.
lei può smettere ma se vuole farlo,se invece non si sente in grado poteva chiedere l'aiuto alla dottoressa ammettendo che non ci riescie da sola.
non l'ha fatto perchè non vuole smettere,perchè questa e la cosa che fa atirare l'attenzione su di lei se smette di bere a nessuno farà più pena.
[#44]
Dr.ssa Franca Scapellato Psichiatra, Psicoterapeuta 3.9k 196 21
Gentile signora,
i problemi qui sono due:

- come le ha già detto più volte il collega Pacini, sua sorella è MALATA di alcolismo e quello che fa non è una colpa, ma la sua malattia. Va aiutata, ma non da lei che non è in grado di farlo.

- le bambine vanno tutelate. Al momento attuale se la madre le chiede indietro, ha TUTTI I DIRITTI di riprenderle, quindi se secondo voi familiari la madre e il padre non garantiscono ATTUALMENTE di poterle seguire, vanno fatti passi presso la magistratura per un affido, che può essere temporaneo, perché il fine è sempre quello di restituire i figli alla famiglia d'origine se e quando ci sono le condizioni.

[#45]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 991 248
Gentile utente,

Se le interessa trovare dei pretesti per avercela con questa persona è un conto. L'alcolismo non può essere uno di questi pretesti perché non c'entra niente con i ragionamenti che fa. Farebbe meglio a documentarsi su cosa è e a cercare di capire come si puàò curare. E' totalmente sbagliato il suo atteggiamento di riporre fiducia, aspettarsi dall'altro un qualche controllo sul proprio comportamento, pretendere che ciò che è stato definito malattia "magicamente" diventi poi qualcosa di completamente controllabile se solo la persona vuole. Questa lotta di aspettative, delusioni, critiche serve solo a mantenere una posizione di critica e superiorità che non fa star bene nessuno, e non è utile.
Se le interessa essere utile in questa situazione è verso la cura di questa malattia che deve rivolgere i suoi sforzi, non verso la critica del comportamento.
Una persona che si cura è giusto che veda tutelati i suoi diritti di madre, anzi, questo può essere uno strumento efficace per legare la persona ad una cura in maniera continuativa, capire che se lo fa può difendere i suoi diritti di madre, se non lo fa invece fa una figura diversa.

[#46]
dopo
Utente
Utente
mi voglio scusare,avete ragione in tutto quello che state dicendo.
mi sono lasciata trasportare da emozioni e voi più che altri potete capirmi dopo tutto questo che vi ho detto.
un conto è aiutare a curarsi una persona estranea non conoscendo il suo passato e il vero carattere,e un conto vedere la propria sorella andare alla distruzione trascinando i bambini cosi come hanno fatto con me e le mie sorelle.
sono arrabbiata,delusa anche da me stessa!
non ho i mezzi adatti,ne soldi,ne tempo neccesario e nemmeno lei è in grado di farlo da sola.
la paura più grande sono i bambini...come reagiranno?
loro amano la madre ed io più volte ho cercato di farglielo capire..non mi aspettavo che non bevesse in quel'arco di tempo...perchè questo mi sarei aspettata alla fine della cura.
e nonostante i miei spiegazioni,dove lei diceva di aver capito cosa ha combinato e si dispiaceva per le bambine..alla fine non ha fatto nulla!ma non dico che non doveva bere,perchè beveva ma giusto per mantenersi..lo so che un alcolista "deve bere"non dipenda da lui..ma per il fatto che si era umbriacata marcia sapendo che le bambine l'avrebberò vista,si sarebberò preoccupate(io le ho spiegato che le bambine non sanno cosa significa alcolismo,e vedendola cosi si spaventano perchè vedono la mamma che sta male)..se ha resistito per più di un mese senza umbriacarsi(non senza bere)allora perchè lo hai fatto solo dopo analisi del sangue?a chi vuole imrogliare?a chi vuole far del male?questo che mi fa tanta rabbia!
le ho detto più volte di chiamarmi se caso mai il vino prende sopravento su di lei,che io correrò subito a casa sua,cercherò almeno di distrarre le bambine.
ho cercato molte volte ,anzi ho sempre fatto il modo che lei tutelasse i suoi diritti come madre ma non ha funzionato!
l'ultima cosa che vorrei e portarmi via le bambine,lo so che ci soffre,ma lo so che soffrono anche le bambine.
la fiducia?non ho la fiducia,non mi aspetto da lei che magicamente smetta di bere..è malata?allora fatti curare!non lo vuole fare per se stessa?fallo per le bambine!hanno bisogno di lei,devono crescere.
l'ho pregata adirittura di trasferirsi da me,perchè non può rimanere sola!che mano in mano supereremo tutto,che non deve più prendersi le colpe..ormai questo che è stato fatto non può essere trattato diversamente che una malatia che ancora si può curare..è ancora in tempo!
non ho mai preso una posizione di superiorità,ma di un bastone dove lei può appogiarsi e contare su di me.
una volta che le bambine non potranno stare con lei è meglio che stanno da me per un po',sicuramnente meglio che orfanotrofio no?
non le ho mai fatto pensare che io mi voglia prendere le bambine per sempre!ci mancherebbe ho già 3 di miei!ma per non traumatizzare ancora di più le ragazzine,per farla stare tranquilla sapendo che stanno nelle mani della sorella che darà il cuore per loro,circondate da attenzioni e amore di una persona cara...che poi non insisto che devo essere io per forza!ma visto che tutti hanno voltato le spalle (icominciando dalla nonna)io sono ultima rimasta che mi occupo di questa storia.

vi prego non prendetemi per un egoista,o una che vuole per forza tenere in mano la situazione..ma ho anch'io i miei sentimenti,i miei ricordi e so bene dove possano portate una persona debbole e sensibile.
mi metto la sera nel letto pregando Dio di non ricevere domani mattina una telefonata di mio cognato...vorrei tanto di non trovarmi in questa situazione...ormai è passato un 'anno di discussioni,preghiere,spiegazioni ,ora passate al pc,le telefonate dai dottori e tutta la famiglia che si pensa di risolvere il problema a telefono con "ME" tutti arrabbiati,tutti che pretendono,tutti si offendono e si mettono in disposizione ma quando arriva il momento mi voltano le spalle ,tutti presi dalla loro vita e i loro problemi..e finchè devo fare io qualcosa tutti pronti a consigliarmi!ma appena chiedo loro aiuto mi consigliano di lasciar perdere!!!!!

chiedo scusa ancora per lo sfogo.

carissimi dottori..io so bene in cosa consiste la cura,ma per fare ciò devo ancora convincere la mia sorella per curarsi..no a non bere!ma di darmi il tempo neccesario di iniziare!
lei ha gia perso il tempo per fare dei analisi..non potevo mettere anche le mie vene per fare il prelievo!lei non collabora!!

scusatemi.
[#47]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 991 248
"lo so che un alcolista "deve bere"non dipenda da lui..ma per il fatto che si era umbriacata marcia sapendo che le bambine l'avrebberò vista,si sarebberò preoccupate(io le ho spiegato che le bambine non sanno cosa significa alcolismo,e vedendola cosi si spaventano perchè vedono la mamma che sta male)..se ha resistito per più di un mese senza umbriacarsi(non senza bere)allora perchè lo hai fatto solo dopo analisi del sangue?a chi vuole imrogliare?a chi vuole far del male?"

Gentile utente,

"Dipende da lui", nel senso che dipende dal suo cervello, non dalla parte che regola i progetti e le intenzioni, ma da una parte più forte che controlla l'istinto, rivolto al bere.
Se lo ha capito tutte le domande che si fa dopo non hanno senso. Non vuole far del male a nessuno, se vuole imbrogliare lo fa per l'istinto a bere senza essere controllata, il fatto che abbia resistito per un mese non significa niente di particolare. Il problema è proprio che quando un alcolista smette di bere tutti credono che questo significhi qualcosa, mentre poiché l'alcolismo è una malattia che procede per ricadute, smettere è l'intervallo tra una ricaduta e l'altra. Perché ha bevuto nonostante sapesse le conseguenze ? Perché se è alcolista non ha controllo su quando e come berrà.

Un alcolista, lo ripeto, deve seguire una cura per l'alcolismo. Lo sforzo di familiari se mai può essere resto a raccogliere informazioni sulle cure mediche dell'alcolismo e nel far sì che la persona aderisca a queste cure, per il suo bene. Non si richiede astensione né controllo, quello è un risultato della cura se mai.
Non sisi può aspettare che un alcolista avverta quando berrà, sarebbe un controsenso.Se mai farà il contrario, cercherà di far finta di niente.
[#48]
dopo
Utente
Utente
infatti io le domande non mi voglio fare più,è inutile.
mi sono informata fin troppo per le cure oltre l'alcolismo ha anche altri problemi fisiche che la dottoressa voleva risolvere,ma per fare questo aveva bisogno di analisi neccesarie.
è stata lei a darle la fiducia e non le ha dato niente per alcolismo,ma ha detto "per ora non ti do niente"anche se ero contraria,ma non potevo forzare se anche mia sorella era daccordo..non ho questi poteri.
la proposta che le ho fatto ora e di "consegnarsi "all'asl e le bambine tengo io,prima che scoppia la "guerra" e sarà neccesario toglierle i bambini..mi capisce dottore?ma lei mi si è messa contro!
cosa devo fare mio Dio!devo chiamare io per forza!le bambine ne soffriranno!e soffrirà anche lei..ed è ultima cosa che vorrei per loro.

non mi aspettavo da lei l'astinenza..ma lei si è rifiutata di procedere con accertamenti e anche le cure.

so che per voi è solo un'altro alcolista da curare..ma se per un momento vi metesse nei miei panni,cosa avreste fatto?
anzi..l'ultima domanda che vi pongo..come convincere un alcolista a curarsi senza riccorere alle soluzioni drastiche?
come la devo trattare?
come le devo parlare?
[#49]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 991 248
Gentile utente,

Non ci siamo. Trattare con una malattia non è una cosa che signfiica niente in partenza. Se una persona non ha il controllo, quale tipo di accordo può fare rispetto a quel suo comportamento ? Nessuno. Può essere sensibile ad accordi su altro se accetta di sottoporsi alle cure.
Ricordo però che al momento non c'era neanche una cura specifica per l'alcolismo, anche se avesse accettato di seguirla.

"è stata lei a darle la fiducia ". Non c'è alcuna fiducia da dare, su che cosa ? Si tratta di una terapia medica. Fiducia sulla ricaduta ad un alcolista è significa aver fiducia che la persona non ritornerà ad avere i sintomi della sua malattia perché decide di farlo. Che senso ha ? Mi pare nessuno.

Quindi, l'unica cosa da farsi è insistere perché la persona accetti di farsi rivalutare da qualcuno che le dia una cura subito, come di solito si fa.
[#50]
dopo
Utente
Utente
lasciamo per un attimo l'alcolismo.

ho capito ha bisogno di curarsi punto è basta.

mi sono resa conto che i miei messagi precedenti sono stati capiti diversamente da quello che volevo dire.
non è un pretesto di avercela con mia sorella..ma il bisogno di capire dovè il problema,per questo vi ho raccontato quasi tutta la sua vita
la cosa che mi spaventa è..se lei riesca a curare l'alcolismo che secondo me è più un sintomo che la sua malatia non risolvendo i suoi comportamenti compulsivi,ossesivi nel "aparire una persona diversa"il suo bisogno di spendere i soldi..ma non perchè ha bisogno di cose che compra ma per spendere!
anche il modo come si veste e strano..fiocchi,brilantini e merletti come se nella sua testa questo fa di lei una persona ..come dire...ricca,una che attira l'attenzione,una che nasconde i veri problemi finanziari...e cosi viene vista come una signora vera e propria.(fa lo stesso anche con le figlie eh)non è mai abbastanza,la casa piena di giocattoli,le scarpe nuove ogni mese,i vestiti,il parrucchiere...è malata di benessere!anche la casa,e arredamento è strano..dappertutto le bomboniere e vasetti e fiorellini e merletti...
perchè cari dottori anche quando era giovane doveva sempre aparire,sempre al primo piano una che non riusciva rinunciare,fare i sacriffici..le spettava sempre e solo lei!e quando non poteva avere quello che desiderava si faceva venire delle crisi!
ha iniziato di bere,perchè lo stato di umbriacezza le faceva sentire più importante ,perchè le permetteva a non pensare alle cose che non si può permettere..che poi il vino costa poco e lei si sentiva(si sente)soddisfatta di aver speso!
vorebbe sentirsi apagata da qualcosa.
vi verebbe a dire che forse è poco aprezzata ma non è cosi!lo era da bambina e lo è anche ora dal marito..che nonostante tutto questo che sta succedendo,la difende,la coccola,si complimenta per ogni cosa la porta nel cielo..la ama tantissimo!a volte fa venire la rabbia...ci manca che si metta sotto i suoi piedi dove lei possa pulirsi le scarpe.
lei non lo ama,non lo ha mai amato..non dormono insieme nel letto già da anni!
e questo è sucesso quando di nuovo sono venuti fuori i debbiti!ma parliamo di debbiti grossi!
dove non si vede tutto questo benessere in casa..dove sono finiti?per chì l'ha fatti?!
non hanno il vizio di azzardo,non hanno i vestiti costosi..ma i stracci di mercatino ma collorati e brillanti...
quando sono usciti dai debbiti per la prima volta e vendendo l'appartamento sono avanzati soldi non hanno pensato di un domani..ma si dovevano spendere tutto e subito!sono malati quando ci sono i soldi e malati quando non ci sono per spendere...è una vita normale questa?
come lo è lo stesso quando hanno i problemi,i litiggi sempre finanziari o i figli chiamano noi di famiglia,piangono le laccrime di coccodrillo noi ovviamente prendiamo la situazione in mano..e appena usciamo di casa loro si sentono sollevati...di non avere più problema!perchè da quel momento ci hanno passato la palla!e loro ritornano a ciò che facevano prima tranquillamente..senza collaborare,pensando già come devono fare a combinare l'altro!tanto,mica è un loro problema nel risolvere!loro devono vivere come dicono,sì che ci sta la possibilità che non ci sta!
è una fobbia!sono malati!ma tutti e due eh.uno non riesce a frenare l'altro.
e anche se mia sorella si cura dal alcolismo,cosa si inventerà poi?avendo questi strani attegiamenti riuscirà a curarsi come un "normale"alcolista?non vuole curarsi,perchè questo vol dire "rinunciare al piacere"che lei si può permettere!anche se sa benissimo che questo le faccia male per la salute,ma le fa stare bene nel anima.

lo so che questo uscirà poi durante la cura per l'alcolismo se si decide di farsi seguire da un' psichiatra.
se ve lo chiedo,è perchè vorrei capire se esiste una malatia del genere..o è solo la strafottenza totale e il carattere.
se c'e il bisogno di curare questa strana malatia o è meglio lasciarli cuocere nel loro brodo?
meglio mettersi l'anima in pace?
[#51]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 991 248
Gentile utente,

"lasciamo per un attimo l'alcolismo."

No, assolutamente. Se vuole occuparsi della cosa, e questa è la diagnosi, perché deve metterlo da parte ?

Le domande che si fa non riguardano la dipendenza, sono appunto considerazioni in cui lascia perdere la diagnosi e prosegue con ragionamenti sui comportamenti della signora come se fossero libere scelte.
[#52]
dopo
Utente
Utente
carissimo dottore.

vi ringrazio per tutte le risposte.

cordiali saluti.