Una vita in bilico

Salve,
mi ritrovo qui a cercare aiuto, tutto ciò che scriverò non l'ho mai detto a voce alta, per paura. Inizio dal principio dicendo che mio padre è morto quando avevo pochi anni, ho un unico ricordo che tengo stretto da tutta la vita. Non avendo un padre e solo una madre inesistente, troppo presa dai suoi dolori, depressioni e amori, sono cresciuta sicuramente con una visione della vita distorta. Vivevamo con i nonni ed io ero una bambina abbandonata: mia madre non stava mai con me, usciva sempre la sera, lavorava poco, dedicava tutto il suo tempo al fidanzato e piu volte è finita in cura per depressione, minacciando di uccidersi. Questo non basta perchè ha sofferto anche di anoressia, aveva sempre un problema ed io ero sempre piu sola. Avevo poche cose e mi venivano rubate da uno zio tossicodipendente che viveva in casa ( facevo finta di non sapere nulla). All'età di 7 anni mia madre fece sesso con il fidanzato nella stessa camera dove dormivo io, quella notte piansi tanto, ma feci finta di nulla. Da quel momento fui costretta a dormire in una camera da sola perchè mia madre voleva dormire con lui e mi lasciava piangere per l'intera notte. Le cose andarono avanti cosi per anni. All'età di 13 anni, lo zio tossicodipendente, ormai in via di guarigione, ubriaco, si coricò nel mio letto a notte fonda..io ero ingenua e gli volevo bene, forse vedevo in lui un padre, quindi non ci vidi nulla di male, ma lui tentò di toccarmi e ricordo la sensazione di panico, tristezza, delusione,spavento ed una sola domanda: PERCHè? Scappai in bagno e lo dissi a mia madre che di conseguenza lo disse alla nonna. Lui chiese perdono a mia madre, ma mia nonna non credeva a quello che avevo detto. Pochi mesi dopo avevo 15 anni e questo zio continuò a cercare il contatto con me, una notte addirittura non indossava le mutande e mise sul tavolo il pene. Inutile dire che ora sto piangendo, che ho pianto mesi, anni e tutt'oggi almeno una volta al giorno mi torna in mente, ho ancora paura. La cosa più triste è che non dissi più nulla perchè tanto nessuno mi avrebbe creduta. Cresciuta in una famiglia senza amore, senza valori, senza cultura, la notte pregavo il mio papà, l'unica persona che sarebbe stata in grado di amarmi. dai 14 anni cominciai ad uscire e diventai la pecora nera della famiglia. Ero solitamente ubriaca o occupavo la mente con qualche ragazzo. A 17 cominciai a fumare le canne e bere assiduamente. A 18 ebbi un incidente stradale, una depressione che si trasformò in anoressia. Non mangiavo, bevevo, fumavo. Rimasi a letto x mesi cercando di studiare la mia mente. Volevo sparire e più volte ho desiderato la morte come non si dovrebbe mai. Un anno dopo divenni bulimica, vomitare non bastava, mi ferivo e piangevo tutta la notte. In tutto questo mia nonna mi odiava, mia madre non era mai in casa. Ho perso la verginità a 20 anni, e tutt'oggi odio essere toccata. Non ho piu spazio per scrivere, so solo che non voglio essere come loro, e sto lottando, ma odio la vita.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

La domanda però quale sarebbe ? Lei scrive qui per sapere che cosa a questo punto della storia ?

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

[#2]
dopo
Utente
Utente
Mi scusi, non conoscendo il sito non sapevo se si potesse scrivere altro. A questo punto della storia mi ritrovo a dover combattere ogni giorno con ansie, paure, e con la voglia di stare a letto tutto il giorno al buio. L a domanda è : cosa posso fare per stare meglio? per non pensare a tutte queste cose? è possibile ?
Delle volte non riesco a respirare e se penso al mio futuro entro in panico. Quando sono sola vedo allo specchio un qualcosa di brutto dentro, e anche se esteticamente sono una bella ragazza io continuo a vedere la mia anima nera e sporca. Forse ho solo bisogno d'amore? Non ho mai avuto un buon rapporto con gli uomini, e non mi fido di loro. Non ho mai permesse a nessuno di superare quella barriera che mi tiene al sicuro, anche se vorrei riuscirci. Ho continui sbalzi d'umore, se un momento sono positiva, quello dopo negativa al massimo. Passo da un'estremo all'altro, dal troppo al nulla in tutto. Vivo con l'ansia 24 ore su 24, secondo lei dovrei prendere qualcosa? Ho paura di essere come mia madre...........sono terrorizzata, la prego mi aiuti. Mi stanco subito delle persone, se oggi penso che un'amica ad esempio sia la migliopre dell'universo, il giorno dopo capita che mi sia stancata e che pensi tutto il contrario. Con gli uomini invece mi fisso fino a quando non ottengo le attenzioni desiderate. Dopo averle ottenute se a lui piaccio davvero mi stanco subito, se invece non gli piaccio mi irrito e sono delusa, ma non perchè m'importi di lui, solo per me stessa. Sono egoista? Dagli uomini pretendo di ricevere senza dare nulla. Cosa posso fare?
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Dr. Piergiorgio Biondani Psichiatra, Medico di base, Perfezionato in medicine non convenzionali, Psicoterapeuta 1.7k 52
Gentile utente,
indubbiamente la sua situazione,da come lei la descrive appare molto complessa dal punto di vista affettivo.Tuttavia il fatto che lei abbia compiuto un primo passo per richiedere un aiuto esterno è,a mio parere,un aspetto positivo.Purtroppo a distanza è impossibile formulare una ipotesi sia di diagnosi che di terapia.Sarebbe quindi importante per lei la possibilità di effettuare una visita specialistica Psichiatrica.Potrà così ricevere direttamente un parere più preciso e documentato dalla visita,circa le importanti problematiche psico affettive esposte nella sua lettera,e,assieme allo specialista,valutare le evemntuali modalità di soluzione.
Cordiali saluti
Piergiorgio Biondani.

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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

Un consulto psichiatrico potrebbe esserLe utile. Non c'è di solito niente da scoprire, anzi i sintomi li riferisce Lei, quel che c'è da scoprire se mai è come determinati meccanismi possono essere resi meno rigidi e violenti, in maniera consentirle una libertà di azione e di scelta maggiore, con gli altri e con i suoi obiettivi personali.
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