Depressione atipica o sintomi residui?

Gentili dottori,

Vi scrivo per avere una risposta sulla mia situazione, che ormai è diventata a dir poco insostenibile. Diversi mesi fa scrissi già per la richiesta di un consulto spiegando la mia situazione: a gennaio, iniziata una cura con Anafranil 75 mg al dì, ho avuto un paio di mesi di benessere seguiti da un brusco calo iniziato nel mese di marzo e proseguito fino a fine maggio. Nel frattempo sono state provate diverse strategie farmacologiche, ma alla fine il tutto si è risolto a fine maggio con la reimmissione di Anafranil sempre da 75 mg al dì. Lo specialista da cui sono seguito ha sempre considerato Anafranil il farmaco elettivo per il mio disturbo, giacchè considera prevalentemente il tratto ossessivo, che a dire il vero pure mi caratterizza. Tuttavia a questi altri 3 mesi di benessere (giugno, luglio e agosto) è seguita invariabilmente un'altra ricaduta proprio tra la fine di settembre e l'inizio di ottobre. Queste ricadute si caratterizzano non tanto per il prosieguo della componente ossessiva, che invece "galoppa" nei mesi di relativo benessere, quanto per la componente depressiva che si esplica nella totale mancanza di motivazione, nella ricerca di qualsiasi gratificazione istantanea (fumo, cibo, ricerca di approvazione sociale, ecc..) che possa farmi tornare quella "carica" che ho inevitabilmente perduto. Ultimamente tuttavia anche il mio curante si stà convincendo di questa ciclicità, che tralaltro è rinforzata da una scarsa compliance (ho interrotto il trattamento con Anafranil a Luglio, proprio quando ero convinto di stare meglio), atteggiamento tipico del temperamento bipolare o ciclotimico. Vengo comunque al punto. Dopo aver letto l'articolo del dott. Pacini sui sintomi residui, posso dire di essermici ritrovato appieno, così come nella descrizione della depressione atipica. Il punto è che questa situazione è divenuta davvero invalidante, infatti tutte le attività intrapese nei mesi di benessere sono sempre abbandonate al primo accenno di umore down, che non si caratterizza per tristezza, pianto immotivato, ecc.. ma proprio in questa forma di avolizione, anedonia e apatia totale, che mi costringe a giornate piatte e senza uno scopo. La caratteristica più inquietante è infatti il non riuscire a trovare più quella grinta e quella volontà che nei mesi di benessere mi consentivano il pormi un obiettivo: tutto questo è sostituito (nel giro di pochi giorni!!!) dalla ricerca di piaceri instantanei, ma che purtroppo svaniscono subito...Altra caratteristica davvero singolare è la sopravvenuta assenza di pensieri ossessivi, che pure mi avevano disturbato nei mesi precedenti, ma non per questo impedito di avere impegni! Mi trovo purtroppo in un pendolo che oscilla tra ossessioni e apatia, da cui sento di dover uscire. La mia domanda è: stando così le cose il solo trattamento con antidepressivi può solo peggiorare le cose? Come posso uscire da questa situazione ormai insostenibile??...Vi ringrazio per l'attenzione concessami!
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.4k 988 248
Gentile utente,

Se il medico ha individuato che il decorso subisce delle variazioni e quindi corrisponde ad un modello di ciclotimia, le ha prospettato quindi una terapia diversa da questa ?

Anafranil sospeso a Luglio e (presumo) peggioramento successivo per cui dopo l'ha ripreso, il tutto sul piano delle ossessioni ma senza variazioni sul discorso della mancanza di iniziativa e di interesse.

Può darsi che attraversi fasi di umore troppo "convinto", ad esempio su questa base spesso si interrompono le cure con l'idea di non averne più bisogno, e che dopo queste fasi subentrino quelle depressive/demotivate.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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dopo
Attivo dal 2012 al 2015
Ex utente
Gentile dott. Pacini,
La ringrazio per la pronta risposta! In effetti è proprio come dice Lei: in presenza di questi periodi di umore fin troppo "convinto" sospendo la cura..perchè ingenuamente "mi sento bene" (comportamento fin troppo comune nei bipolari a quanto ho capito). L'anafranil è stato quindi rimesso proprio da una settimana,per evitare un altro calvario come quello avuto tra marzo e maggio di quest'anno! Tuttavia, pur sapendo che il farmaco impiega del tempo per entrare in pieno regime, mi chiedevo se non fosse una strategia più utile quella di inserire anche uno stabilizzatore per prevenire un altro ciclo di probabile ipomaniacalità. Lei, dopo aver letto la breve storia dei 6 mesi passati, non concorda con me che forse aldilà dell'aspetto ossessivo, quello dell'umore meriterebbe ulteriore attenzione? Di fatto tra i 2 mali, preferisco il minore: quando ho le ossessioni, queste comunque non mi impediscono di vivere e di pormi degli obiettivi, cosa che invece non riesco assolutamente a fare quando irrompe questa maledetta depressione! Lo psichiatra per il momento sembra ancora convinto della sua tesi: secondo lui in me è fondamentale il tratto ossessivo e la depressione ne sarebbe semplicemente l'epi-fenomeno. Tuttavia io la trovo comunque particolarmente invalidante, così come quei periodi fin troppo convinti che di fatto mi portano ad interrompere le cure. Nella speranza di ricevere un ulteriore riscontro da parte Sua, La ringrazio comunque per l'attenzione dedicatami.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.4k 988 248
Gentile utente,

Non saprei circa la diagnosi, ma quindi lo psichiatra non è convinto che questo discorso che lui stesso le ha fatto sulla ciclotimia abbia un peso poi nell'andamento del problema.
Il fatto della ricaduta dopo sospensione di anafranil è un conto, ma Lei invece si riferiva al fatto che mentre lo assume l'umore non migliora, anzi si ferma ad un livello che è peggiore di prima.
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dopo
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Gentile dott. Pacini,

Per cominciare La ringrazio veramente per l'interessamento! Per quanto riguarda lo psichiatra, lui ritiene che in me sia preponderante l'aspetto ossessivo, e a parole sue "aspettiamo che la situazione adesso si assesti per fare in seguito qualche aggiusto", immagino si riferisca alla probabilità che il disturbo adesso lamentato (scarsa motivazione,ecc..) si attenui con anafranil, e forse, ormai convinto di una evidente ciclicità, con "aggiusti" ha in mente l'aggiunta in seguito di uno stabilizzatore. In effetti la ricaduta c'è stata dopo la sospensione dell'anafranil lo ammetto (e forse è proprio questa la causa della ricaduta!?!?), però no, non posso dire che peggiora...anche perchè è solo passata una settimana da quando ho iniziato a prenderlo. Quello che mi premeva sapere era se Lei ritrovava nella mia storia quello che illustra, e in cui mi ritrovo pienamente, nel suo articolo, cioè i cosiddetti sintomi residui e se anche qui siamo di fronte ad un disturbo bipolare del tipo 2 o di un andamento ciclotimico non diagnosticato, perchè non si è data sufficiente importanza a quello che è considerato da me in primis un "normale periodo di benessere" e che invece dovrebbe essere considerato come ipomanicale. Ci tengo però a dire che in questi periodi non mi capita mai di avere vere e proprie fasi euforiche, ma riesco ad essere più produttivo (ma tuttavia anche molto più ansioso/ossessivo): fare sport tutti i giorni, sostenere esami con ottimi voti, iniziare una dieta e contemporaneamente smettere di fumare. Diciamo che l'attività finalizzata è quella che aumenta vistosamente a differenza di periodi come questo in cui ritornano prepotentemente a galla tutti i vizi e in cui non vi è modo di impegnarmi in niente...
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.4k 988 248
Gentile utente,

Preponderante significa che è quello che dà più fastidio o che si nota di più, però a volte anche ciò che non è preponderante è un indice di una modalità di risposta alle terapie che invece conta.

Se Lei sta benino con l'anafranil ma l'effetto non è completo, o si sente spento e inibito anche se tranquillo, questo può essere un problema di scelta di eventuali alternative ma sempre focalizzate sul doc.

Se invece sta benino ma l'effetto è instabile e addirittura in alcune fasi sembra di star bene al punto da avere comportamenti controproducenti, tipo sospendere le cure, questo rischia di impedire una cura stabile e sopratutto può significare che l'antidepressivo corregge alcuni aspetti ma ne accentua altri, con un guadagno che nel tempo può diventare minore (ottima risposta iniziale, peggiore nel lungo termine).
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dopo
Attivo dal 2012 al 2015
Ex utente
Gentile dott. Pacini,

Sono completamente d'accordo con Lei! In effetti non si era mai pensato all'eventualità di cambiare molecola, però ripensandoci sono 2 anni che, seppur in periodi differenti, prendo anafranil "accontentandomi" della sua azione efficace sulla componente ansiosa/ossessiva e di un'ottima risposta iniziale (uno, due mesi) che poi và scemando nel tempo...di questo ho sempre attribuito la colpa alla ciclicità nella sua inevitabilità e/o tutt'al più ad alcuni eventi scatenanti. Però come dice Lei in un articolo andrebbero prese con le pinze le cause scatenanti di un eventuale depressione reattiva. A questo punto considero la cosa da un altro punto di vista e forse più che "insistere" (fermo restando che naturalmente ogni decisione spetta al mio curante) per uno stabilizzatore, eventualmente chiederò di cambiare farmaco nella speranza di valutare una risposta diversa. A questo proposito, pur considerando i limiti del consulto on-line, Le vorrei chiedere un parere sul Parmodalin, di cui ho sempre sentito parlare bene per il suo profilo attivante (che in questo momento sarebbe l'ideale) e che pure in passato avevo proposto allo psichiatra, non trovandolo pienamente d'accordo per via delle ristrettezze dietetiche, che , a patto che funzioni, sarebbero senza dubbio il minore dei mali in questa situazione! La ringrazio ancora per l'attenzione rivolta al mio caso!!
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.4k 988 248
Gentile utente,

Non deve ragionare sui medicinali poiché questo implica una conoscenza tenica. Termini come "attivanti" sono dei modi di dire che vanno intesi in un senso non letterale.
Se il problema è la sintomatologia ossessiva la scelta va fatta tra i farmaci che bersagliano questo tipo di meccanismo.
A volte però, anche aspetti non preponderanti nelle manifestazioni, sono invece importanti sul piano biologico, nel condizionare il tipo di risposta nel tempo alle cure.
Quindi la ciclotimia, anche se temperamentale o non "eclatante", può essere importante per decidere una cura che vi agisca sopra.
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dopo
Attivo dal 2012 al 2015
Ex utente
Gentile dott. Pacini,

La ringrazio per la risposta e colgo l'occasione per informare Lei e lo staff più in generale sui cambiamenti apportati alla terapia. Sempre nell'ottica della sintomatologia ossessiva il farmaco scelto è stato la Paroxetina messa ad un dosaggio di 60 mg e affiancato da un antipsicotico, Modalina a 2 mg al dì. Inoltre il mio curante ha ritenuto opportuno per cercare di "darmi un pò di sprint" aggiungere Levopraid in gocce, più o meno 40 gocce divise in 3 assunzioni. Le ravviso però che noto dei continui sbalzi umorali, la mattina molto male e verso fine giornata più o meno bene, e non capisco se questo può essere dovuto all'alta dose di antidepressivo, al Levopraid o ad un'instabilità di fondo. Ci tenevo a dire inoltre che ho molti dubbi su entrambe le diagnosi. Per quanto riguarda la sintomatologia ossessiva non mi ritrovo sulle tematiche che in genere vedo come "classiche". Le mie ossessioni infatti riguardano la paura che la mia ragazza possa rimanere incinta, oppure la paura di poterla tradire ed altri eventi che in un modo o nell'altro si trasformano in un'ossessione, o meglio in fissazioni, ma sono per lo più pensieri auto-indotti e non intrusivi, come invece dovrebbero essere le ossessioni tipiche. Inoltre per quanto riguarda l'eventuale temperamento ciclotimico ci tengo a dire che i miei periodi "up" consistono semplicemente nella pratica di un'attività sportiva, praticata in maniera continuativa, in uno studio continuato e nell'entrare nell'ottica di avere uno stile di vita più sano, cambiando alcune mie abitudini; non riscontro un aumento dell'energia, nè ridotto bisogno di sonno, nè socialità aumentata. Diciamo che cerco di recuperare tutto il tempo perso a stare male, dandomi degli obiettivi e cercando di realizzarli. Tuttavia nonostante gli sforzi iniziali tutto inevitabilmente crolla al minimo accenno di incipiente depressione. Le uniche caratteristiche negative che caratterizzano questi periodi sono la tendenza a flirtare con ragazze (pur essendo fidanzato) e sospendere e/o cambiare di mia iniziativa la cura, sull' onda dello star meglio. Pur sapendo che dovrò dirimere queste questioni con il mio curante e mi rendo conto dei limiti della consultazione on-line, mi chiedevo se Lei o qualsiasi membro dello staff interessato alla mia storia, potessero nei limiti tentare di sbrogliare questi miei dubbi in modo da farmi avere le idee più chiare su quella che può essere un'eventuale diagnosi o quantomeno se le caratteristiche della mia patologia sembrano essere quelle di cui abbiamo discusso sopra.Vi ringrazio comunque per l'attenzione posta!!
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.4k 988 248
Gentile utente,

Si intuisce che ha molti dubbi, ma così come per le questioni farmacologiche, anche su quelle diagnostiche non le consiglio di dedicarsi al ragionamento sui termini tecnici, spesso partono dal fraintendimento di quello che può aver letto.
Non esistono tematiche ossessive classiche, è una forma che può applicarsi a qualsiasi tema o oggetto. Ci sono quelle più frequenti, tutto qui.
Per quanto concerne la ciclotimia, i periodi up non sono codificati dal cervello come periodi up, per cui anche qui l'autodiagnosi non è il modo migliore.

Non sbrogli i dubbi, li lasci perdere. Le idee chiare sulla diagnosi deve averla chi la visita e la segue, Lei non ha questo "fardello" sulle spalle, né è utile che se lo accolli, altrimenti il dialogo con il medico, anziché viaggiare sui sintomi che Lei riferisce, comincia a aggrovigliarsi su spiegazioni e commenti alla diagnosi che non le risolvono nulla, anzi alimentano dubbi a vuoto sulle stesse parole, e sulla base di nessuna esperienza pratica tranne il suo personale caso.

Detto questo, se mai è utile che durante le cure discuta il modo in cui evolvono sintomi e risultati, in questo modo può meglio capire che significato aveva la diagnosi di partenza e il modo in cui i suoi meccanismi sono influenzati dalla cura.
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dopo
Attivo dal 2012 al 2015
Ex utente
Gentile dott.Pacini,

Mi rivolgo a Lei e a chiunque dello staff abbia intenzione di rispondere. Ho seguito il suo consiglio di dirimere tutti i dubbi sulla questione e lasciare operare il mio psichiatra, tuttavia la situazione non è affatto, migliorata, anzi...In effetti il senso di depressione è aumentato rendendomi impossibile funzionare adeguatamente nella vita di tutti i giorni: svolgo tutte o quasi le attività, ma con un peso enorme...tutte le attività sono diventate di peso. Inoltre ravviso un'estrema agitazione dovuta probabilmente ad una variazione della cura ed all'introduzione di Levopraid 50 (una compressa al dì) che mi fa fumare in maniera esagerata e mi porta ad attuare (ancora più di prima) comportamenti di gratificazione instantanea in genere (mangiare dolci, fumare eccessivamente, passare le giornate qui su internet)..La situazione come dicevo non è più in controllo e sinceramente sono stanco di dover andare avanti trascinandomi, mentre la vita intorno a me continua ad andare avanti, diventa un peso infatti studiare, seguire le lezioni, tenere un briciolo di socialità attiva, senza volermi soffermare sul fatto che alla mia età dovrebbero essere questi e tanti altri gli obiettivi da porsi! Vengo al dunque, dopo qualche giorno di riflessione sono giunto alla conclusione che così non si può andare avanti e forse l'unica soluzione che mi si prospetta a questo punto è un ricovero o quanto meno un regime di day-hospital in modo da poter essere monitorato per 24 ore al giorno o per gran parte di esso, evitare che io aggiunga o tolga medicinali di testa mia..in preda all'angoscia di non riuscire a trovare una via di uscita, che è esattamente la sensazione che provo in questo momento. Un'altra parte di me pensa che addirittura il ricovero non possa apportare nessun giovamento a questa condizione, penso di averle provate tutte o quasi...Comunque se non altro magari sarà possibile con l'uso di test specifici dare, come divevo,un nome a questo dolore e forse indirizzare la terapia verso una, si spera, definitiva soluzione. Pensavo ad un centro di cura qui, a Napoli, in cui sarei indirizzato dal mio psichiatra che per molto tempo ci ha lavorato. Secondo Lei la soluzione potrebbe essere quella giusta o forse non sono soddisfatte alcune condizioni necessarie (ma non sufficienti a mio parere) per essere ricoverato? Le sembra un'esagerazione oppure potrebbe essere finalmente uno spiraglio per me?E se si mi potrebbe indicare anche, se li conosce, degli altri centri qui in Campania? Infine un'ultima domanda, il regime di day-hospital per casi come il mio in cui sono posti all'attenzione disturbi dell'umore, come si svolge? Con la speranza che anche Lei consideri questa una soluzione adeguata, La ringrazio ugualmente per l'attenzione che ha posto al mio caso!
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.4k 988 248
Gentile utente,

E' l'unica soluzione a cui si può giungere se si è tormentati da dubbi a fondo perduto, più che una soluzione è un'idea che risponde al bisogno di chiarire dalla A alla Z nella maniera più affidabile e definitiva possibile.

"Altra caratteristica davvero singolare è la sopravvenuta assenza di pensieri ossessivi"

Diceva all'inizio del post, ma sinceramente non mi sembra, l'impressione è che l'aspetto ossessivo ci sia anche ora.

Ma non è quindi adesso seguito dallo psichiatra ?
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dopo
Attivo dal 2012 al 2015
Ex utente
Gentile dott.Pacini,

La ringrazio per la risposta. Cercherò di dare un quadro riassuntivo del disturbo così come l'ho elaborato in questi giorni, informandomi tra l'altro maggiormente sulle caratteristiche del disturbo bipolare di tipo 2. Premetto però, per voler rispondere alla sua domanda, che lo psichiatra da cui sono in cura continua a seguirmi e ritiene l'idea del ricovero forse "forzata" ed esagerata in considerazione del fatto "che di questi periodi ne ho passati tanti e ne sono sempre uscito". Lui considera si un'eventuale ciclicità, di cui, a suo dire, non si può non tenere conto, però aspetta a proporre uno stabilizzatore probabilmente perchè è in atto la fase depressiva, ma leggendo molti interventi suoi e di altri medici dello staff presenti sul sito, capisco che non sembra una strategia fruttuosa perchè porterebbe ad una maggiore instabilità nel tempo e anche adesso (cosa che puntualmente si verifica, facendomi trascorrere giornate in preda a sbalzi umorali repentini, che passano da una leggera eccitazione, mista ad agitazione ad una più marcata demotivazione generale). Il mio quadro comunque, per ritornare a me, si caratterizza per un'instabilità umorale che durante l'anno presenta un paio di fasi "eccitate" della durata di qualche giorno, a cui seguono fasi che definisco disforiche e cioè non più eccitate ed euforiche, ma molto ansiose, irritate e in cui la presenza di ansia libera e ossessioni (senza compulsioni)è molto forte. Tuttavia in queste fasi sono molto più attivo: riesco comunque a studiare, a praticare uno sport e a darmi qualche buon obiettivo da raggiungere, nonostante la presenza invalidante delle ossessioni e dell'ansia. A queste fanno invariabilmente seguito le fasi down. In queste fasi non riesco a concludere alcunchè, ma di converso le ossessioni smettono di assillarmi, così come l'ansia e inoltre devo aggiungere che il tipo di depressione che sembra cogliermi in questi periodi non è caratterizzata da disperazione e/o tristezza ma da una grande avolizione, demotivazione ecc....Questo regime di vita,come può immaginare stà diventando piuttosto invalidante. Difatti tutti gli impegni presi durante il periodo "bene" sport e studio, devono essere immancabilmente tralasciati, aspettando che si riaccenda la lampadina....poi un giorno, o meglio, in più giorni mi si inizia a riaccendere qualcosa dentro che mi fa dire posso studiare e/o ricominciare a fare sport, ricomincio ma tutto dopo un pò diviene fin troppo oneroso, a causa dell'ansia che le caratterizza e delle ossessioni che immancabili si sono ripresentate...e il ciclo ricomincia....Questo è più o meno quello che accade nel giro di un anno almeno 3, anche 4 volte. Al momento sono in fase down e purtroppo ravviso anche un'instabilità umorale forte anche se è la depressione che per lo più la fa da padrona per tutto il tempo, ossessioni e ansia invece sembrano quasi totalmente sparite oppure molto regredite. E' come se dopo un lungo periodo di stress (ansia, ossessioni, più impegni) avessi bisogno di riposare, cosa che avviene con un rifiuto marcato (demotivazione, apatia) di tutte le attività che mi avevano caratterizzato fino a poco tempo fa, creandomi non pochi disagi con le persone che mi stanno intorno, con le quali avevo preso un impegno che non posso più portare a termine, ad esempio; oppure con i miei amici che si chiedono come mai per l'ennesima volta durante l'anno abbia deciso di richiudermi in casa. In tutto questo quadro il mio curante pur non potendo tralasciare di valutare questa ciclicità, pensa che la depressione sia semplicemente epi-fenomeno delle ossessioni, e che insorgerebbe secondo lui, dopo un periodo passato a compulsare nelle varie attività, diciamo una forma dell'antica "nevrastenia"...Io, inutile dirlo, non sono affatto d'accordo, mi ritrovo assai di più nelle forme bipolari attenuate, di cui Lei tra l'altro parla molto negli articoli, e in cui mi ritrovo, a maggior ragione quando ho capito che ansia e ossessioni sono caratteristiche importanti dei periodi ipo-maniacali e non per forza solo l'euforia. Il ricovero quindi poteva essere anche un'occasione per avere finalmente una diagnosi scritta ed un secondo parere. Concludo chiedendoLe: Lei pensa che quest'andamento possa essere indipendente dal vissuto ossessivo ed anzi essere esso stesso causa (e non conseguenza) delle ossessioni? Oppure, come affermava nella risposta si nota comunque un aspetto ossessivo preponderante rispetto a quello ciclico? La ringrazio ancora per l'attenzione, spero di venirne a capo grazie anche al suo aiuto!
[#13]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.4k 988 248
Gentile utente,

Secondo la mia opinione non è utile che giri intorno a queste domande, soprattutto che si documenti su una materia che non conosce con il rischio di peggiorare la comunicazione tra Lei e chi la visita. I termini tecnici servono a chi conosce la fenomenologia per averla praticata, il ruolo del paziente è quello di riferire come sta, non di ricostruire meccanismi o di trovare i termini tecnici, se mai di farseli spiegare per comprendere il principio con cui è curato.

Le ho già fatto presente questo concetto, però mi sembra che risponda procedendo invece in una direzione in cui prima deve capire. Spesso non c'è niente da capire in maniera soddisfacente, e invece si può star bene senza averci capito granché.
Si capisce meglio peraltro quando si è fuori dalla rigidità di un disturbo, che induce pensieri e comportamenti univoci, quali ad esempio quelli ossessivi.

Dicevo quindi soltanto che non mi sembra che l'aspetto ossessivo sia ben compensato, per il resto abbiamo già detto che coesistono quei due aspetti. umorale e ossessivo, che il suo medico al momento ritiene di porre in una determinata gerarchia in termini di terapia.
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dopo
Attivo dal 2012 al 2015
Ex utente
Gentile dott. Pacini,

La ringrazio per la risposta e ci tenevo ad aggiornarla sull'evoversi della patologia. A fronte di un periodo di forte nervosismo e di agitazione psicomotoria il mio curante ha optato per la scelta di zyprexa a dose 10 mg e modalina due volte al dì 2 mg. Ha inoltre eliminato l'antidepressivo (anafranil), sperando di risolvere questa profonda angoscia ed agitazione che mi pervadono di continuo e della quale non riusciamo a venire a capo. La mia ipotesi è che, visto che mai si era presentato prima un sintomo del genere (l'agitazione) possa questa essere stata prodotta da un abuso ed un "cocktail" di farmaci dei più vari generi nel tentativo di gestire personalmente la terapia? E ancora le risulta che in quadri simili, di questo genere, il dormire provochi un temporaneo (1 ora...massimo 2) in cui mi senta meno angosciato e al contempo depresso, perchè è questa la sensazione che solitamente mi pervade. Confidando nella generosità che ha mostrato interessandosi al mio caso, aspetto una risposta a questi ultimi due quesiti e la ringrazio comunque ancora!
[#15]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.4k 988 248
Gentile utente,

Questo tipo di scelta sembrerebbe indicare che però il fenomeno in atto al momento, almeno il fenomeno più rilevante e urgente, sia attinente ad un'altra sfera, non quella ossessiva. Zyprexa è un farmaco antipsicotico, o antimaniacale, antibipolare.
Certo che se la diagnosi principale in termini di "movimento" biologico è quella di un disturbo bipolare o di una psicosi in generale, i farmaci antiossessivi (essendo antidepressivi) possono peggiorare l'agitazione o farla crescere, e quindi non sono utilizzabili con facilità o per niente.
[#16]
dopo
Attivo dal 2012 al 2015
Ex utente
Gentile dott. Pacini,

Le rispondo affermativamente al suo dubbio sull'uso di zyprexa. Il miocurante in efffetti rileva in me talvolta idee di riferimento e lievi distorsioni del pensiero che spera il farmaco in questione possano arginare. Il mio problema più grande in effetti non è di questo genere, ma la presenza di questa angoscia,inquietudine, non riuscire a trovare pace e stare fermo in un posto e al contempo non riuscire a concentrarmi in alcun modo. L'antidepressivo per il momento è stato interrotto, però mi chiedevo per quest'agitazione, che tra l'altro si ritrova perfettamente con quella che Lei descrive nell'articolo, cosa è possibile fare? E poi noto nient'affatto sedazione nonostante le dosi congrue di entrambi i farmaci, segno che l'angoscia è effettivamente tangibile ed anzi mi ritrovo a svegliarmi molto presto la mattina e ad entrare in questo stato d'inquietudine per tutto il giorno e che si placa solo dormendo. Attendo ulteriori delucidazioni, ringraziandola ancora una volta però per il suo sostegno!
[#17]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.4k 988 248
Gentile utenti,

Non direi lievi, anche perché quel tipo di idee o ci sono o non ci sono, dopo di che possono essere più o meno gravi in termini di peso e condizionamento.
In questo caso, come dicevo però, la diagnosi sembrerebbe spostarsi su altro che non un disturbo ossessivo, o quantomeno che il disturbo ossessivo non sia l'aspetto più importante o centrale.

Comunque la scelta del medico rispetto al tipo di sintomi che intende risolvere è corretta, l'unica cosa da stabilire meglio è la diagnosi di fondo, visto che non sempre i sintomi sono la guida migliore per decidere il farmaco.
[#18]
dopo
Attivo dal 2012 al 2015
Ex utente
Gentile dott. Pacini,

Mi scuso se riapro il consulto, ma è per un'informazione tecnica. Una semplice domanda. Può lo zyprexa causare come effetto paradosso agitazione, irrequietezza, oltre che l'acatisia? Facendo due calcoli è proprio dall'assunzione dello zyprexa che è cominciata quest'agitazione che il curante non ritiene dovuta ai farmaci ma che in effetti precedentemente non c'era!Anche a lei risulta possibile?
[#19]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.4k 988 248
Gentile utente,

Non capisco però la differenza che fa tra acatisia e agitazione/irrequietezza.
[#20]
dopo
Attivo dal 2012 al 2015
Ex utente
Gentile dott. Pacini,

La ringrazio per la risposta. In effetti io intendo per acatisia il fastidio sopratutto motorio, che mi pare non ci sia o che comunque è tenuto sotto controllo da akineton (4 mg). No io mi riferivo ad una costante agitazione che mi porta a fumare smodatamente a mangiare molto di più, a mille pensieri che si rincorrono nella testa, diciamo lo riporto ad una condizione di inquietudine, irrequietezza in cui non mi sò darmi pace. Certo non riesco neanche a stare seduto per troppo tempo, ma quest'aspetto è inferiore rispetto alla sgradevolissima tensione interna che sento costantemente. Secondo Lei può essere dovuta al farmaco in questione, oppure alla re-introduzione di Anafranil? Infatti, per aggiornarLa sugli sviluppi, il mio curante ha defintivamente optato per curare l'aspetto ossessivo che c'è in me e si avvale di anafranil+antipsicotico. Tuttavia, questa però è proprio una finezza, ma se vorrà rispondermi Le sarò grato. Ho visto che nella fattispecie zyprexa ha anche un'attività di blocco dei recettori serotoninergici, questo non può portare a sua volta ad un aggravio piuttosto che ad un miglioramento della sintomatologia, sempre che questa sia di tipo ossessivo?! La ringrazio per l'attenzione. Cordialmente.
[#21]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.4k 988 248
Gentile utente,

L'agitazione in quel senso che descrive in effetti ricorda se mai lo stato misto dell'umore, vale a dire la spinta a far qualcosa che non si riesce però a definire, quindi si è attivi ma inquieti, improduttivi ma senza riuscire a darsi pace, pieni di idee ma confusi o mutevoli.
Gli antiossessivi aumentano i pensieri nei primi giorni, dopo di che la parte ossessiva si riduce. La parte eccitatoria, la fuga di idee, peggiora tendenzialmente con l'antidepressivo.

Riguardo ai recettori, non se ne occupi. Non funziona in maniera così lineare.
[#22]
dopo
Attivo dal 2012 al 2015
Ex utente
Gentile dott. Pacini,

Le scrivo per aggiornarLa sulla situazione. La cura è stata aggiornata e a fronte dei numerosi sbalzi d'umore è stato aggiunto Topamax a dosaggio di 200 mg oltre a zyprexa 10 mg anafranil 75 mg e modalina 4 mg questa è la cura completa. Il dosaggio di 200 mg di topamax è tale da assicurarmi un compenso completo a suo parere o è ancora insufficiente e và ancora aumentato sotto controllo medico?Cordialrmente.
[#23]
dopo
Attivo dal 2012 al 2015
Ex utente
Gentile dott. Pacini,

Mi scuso anticipatamente per l'instistenza con cui chiedo il consulto ma la sofferenza che mi spinge a chiederlo è davvero forte. I sintomi si sono inaspitri veramente molto e lamento i seguenti a cui Le chiedo una spiegazione che il mio curante non riesce a dare. In pratica mi è stato dato il Largactil 200 mg per contenere quet'angoscia fortissima che mi pervade giorno e notte e non mi permette di vivere il sintomo principale consiste nella sensazione che il "tempo non passi mai"che le cose che faccio non vale la pena di farle e questa costante sensazione di tensione interna che non mi permette di fare qualsiasi azione con serenità e permetta al tempo di scorrere con tranquillità l'unico sollievo l'ho dormendo e per questo l'introduzione del farmaco. Seppure a distanza Lei può pensare che siamo sfociati nell'ambito di uno stato misto dell'umore, in particolare nell'ambito di una mania improduttiva, che tra l'altro non mi permette di studiare perchè non mi permette di concentrarmi decentemente nè di fare altro ma di aspettare che penosamente e con sofferenza le giornate si susseguano fino alla fine una dopo l'altra e che questa penosa condizione abbia una fine. Spero di leggere un suo riscontro al più presto, suo o di un medico dello staff perchè stò davvero male anche il mio medico non sà più che fare di fronte a tale sofferenza. dice che 200 mg di largactil stenderebbero un leone ma con me non è stato così.la mia terapia attuale è 10 mg di zyprexa largactil 200 mg topamax 200 mg tavor 2,5 mg ed anafranil 75 mg. Da profano continuo a dire che l'introduzione di anafranil ha potuto portare quest'agitzione ma il mio curante dice che l'esperienza gli consente di dire che non è così...bha...vedremo. Con la speranza di risentirvi al èpiù presto porgo cordiali saluti.
[#24]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.4k 988 248
Gentile utente,

La cura attuale comprende tutte le classi meno uno stabilizzatore dell'umore con una funzione anti-agitazione (cioè un antimaniacale). Il topamax non è da considerarsi un antimaniacale in riferimento alla mania maggiore.
Una combinazione per tipi di sintomi a volte crea paradossi sul meccanismo della malattia, mi spiego: uno stato misto ha sempre sintomi ansiosi, umorali, agitazione può averla, etc. Se si fa una terapia "a mosaico" viene fuori sempre un antidepressivo, un ansiolitico, un neurolettico, e in questo modo però non si incide granché sul decorso della fase, perché gli effetti più che integrarsi si contrastano rispetto al nucleo della malattia che è di "agitazinoe psicomotoria", uno la abbassa e uno la stimola.

Se la diagnosi è un disturbo bipolare, che ci sia un meno un disturbo ossessivo in associazione, andrebbe messa una cura il più semplice possibile per il disturbo bipolare.
[#25]
dopo
Attivo dal 2012 al 2015
Ex utente
Gentile dott. Pacini,

sCUSI L'insistenza, ma lo zyprexa a dosagggio di 20 mg e il topamax eventualmente aumenato a 300mg non possono comunque assicurarmi compenso in alcuna maniera?CORDIAlmente.
[#26]
dopo
Attivo dal 2012 al 2015
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Gentile dott.Pacini e gentili medici dello staff,

Scusate per l'insistenza ma ho assolutamente bisogno di ricevere questa risposta. E' possbile che con l'eliminazione di anafranil le cose vadano meglio (sempre concordando con il curante è logico) a causa del fatto che l'antidepressivo può indurre viraggi e/o maggiora agitazione e /o agitazione, cosa che secondo me stà verificandosi. A questo punto non sarebbbe più auspicabile la terapia con solo topiramato e altro stabilizzatore a dosaggio congruo. Ultima domanda che spero venga soddisfatta, leggo molto spesso che anche nelle linee guida è contemplato l'uso del bupropione come antidepressivo nella fase depressiva non è anche esso un antidepressivo a tutti gli effetti, ha forse una minore capacità di indurre switch!? Vi ringraio per l'attenzione posta,m buon lavoro e cordiali saluti!
[#27]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.4k 988 248
Gentile utente,

Sta chiedendo la stessa cosa mi sembra, a cui si è già risposto. Per questo ribadisco l'importanza di una diagnosi, altrimenti la scelta avviene a seconda dei sintomi in sé, e non è la cosa migliore.
Non ragioni sulle medicine, questo lavoro lo lasci fare al medico.
[#28]
dopo
Attivo dal 2012 al 2015
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Gentile dott. Pacini,

mi scusi se riapro il post, per aggiornarLa sulla situazione e per farLe delle domande.
La diagnosi non è stata meglio chiarita dal mio curante il quale tuttavia è costantemente convinto del fatto che io non sia bipolare. Tuttavia a ormai un mese e mezzo dall'inizio di cura con Anafranil non riscontro alcun miglioramento, ed è ormai stabilmente da Ottobre che stò male. L'apatia c'è ancora e con essa la mancanza di concentrazione e di spinta vitale. Quello che mi chiedevo e a cui forse Lei può dare una risposta, è possibile che il mio curante stia sottovalutando la spinta che in passato io ho avuto in alcuni periodi e che adesso non c'è più? Potrebbe essere considerata ipomaniacalità il fare in un mese scarso 4 esami con la media del 30, avere approcci con altre ragazze e condurre uno stile di vita più socievole del solito?! La stessa cosa è avvenuta quest'estate dove ho cominciato una serie di attività, aumentando l'attività finalizzata cominciando a fare sport, ho ripreso a studiare e sono ri-uscito dal "letargo" primaverile. Questi periodi per la natura con cui li ho descritti possono essere visti come ipo-maniacali?! Il mio curante afferma che io non ho estremi nè maniacalità di nessun genere, eppure a me sembra di essere in una fase depressiva di tale disturbo ormai da ottobre e ritengo che non si possa non tenere conto che in alcuni periodi dell'anno ho degli "alti" che mi permettono di compensare tutti gli arretrati, ma che pur sempre sono da considerare più alti dei miei normali standard. Tuttavia mi si dice che non sono tali da essere considerati come ipomaniacali...Lei cosa ne pensa? Con tutti i limiti di un consulto a distanza è possibile che la diagnosi possa indirizzarsi su questo versante? Oppure quei periodi sono da intendersi come semplici allentamenti della depressione e si possono ricondurre ad uno stile di vita normotimico?La ringrazio per la Sua attenzione, cordialmente.
[#29]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.4k 988 248
Gentile utente,

" quale tuttavia è costantemente convinto del fatto che io non sia bipolare."

Questo significa aver fatto una diagnosi che non può essere "non-bipolare", sarà convinto che non sia bipolare perché è un'altra cosa, altrimenti che senso ha il discorso ?

Il disturbo non si definisce solo per le fasi prese isolatamente, l'ipomaniacalità si vede più dai comportamenti e dai segni che non dalla memoria soggettiva. Non è una questione di essere più o meno "alti" ma del tipo di andamento e della coscienza soggettiva di questi cambiamenti, sono cose che valuta bene il medico nel colloquio e nella raccolta di informazioni.
Non esiste alcuno stile normotimico, è solo un termine teorico per indicare una linea di mezzo, che non corrisponde a niente di comune, se mai a un concetto di equilbrio, a qualsiasi "altezza".
[#30]
dopo
Attivo dal 2012 al 2015
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Gentile dott. Pacini,

Mi scusi se riapro nuovamente il post per aggiornarLa sulla situazione. La diagnosi è stata chiarita, adesso infatti sembra che il mio curante si stia soffermando maggiormente sulla sfera psicotica, dal momento che ha individuato in me alcuni nuclei psicotici che pure prima c'erano ma che adesso sembrano predominanti. Questo l'jha spinto ad aggiungere Haldol in gocce alla precedente cura. Gli antipsicotici che adesso assumo sono Zyprexa (5 mg) ed Haldol 10 gocce 3 volte al dì. Tuttavia noto una difficoltà nello studio che prima non avevo, questo secondo Lei potrebbe essere causato da Haldol e Zyprexa? Oppure i farmaci in questione non incidono sulla memoria e capacità di concentrazione?La ringrazio per l'attenzione posta al mio caso, cordialmente.
[#31]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.4k 988 248
Gentile utente,

La sfera psicotica ce l'ha anche il disturbo bipolare, che è il tipo più frequente statisticamente di psicosi. Le difficoltà nella concentrazione e nella rapidità di pensiero potrebbero essere dovute a quei due farmaci, specie l'haldol.
[#32]
dopo
Attivo dal 2012 al 2015
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Gentile dott.Pacini,

Le ri-scrivo per tenerLa ancora aggiornato sulla situazione. E' ormai qualche giorno, dopo un mese o poco più di benessere, che sembra si stiano ripresentando i prodromi di una depressione. Le scrivo tuttavia perchè non sono affatto sicuro di quello che mi stà capitando e vorrei tentare di capirci di più assieme a Lei. Visto che ha molta esperienza in "materia di Disturbo Bipolare" Le volevo fare alcune domande per chiarirmi meglio se alcune cose successe in questo mese possano essere associate ad un possibile disturbo bipolare o a una semplice depressione. Premetto che è stato un mese ben più intenso dei precedenti e ho ricominciato a fare molte cose, tuttavia sono insorti da alcuni giorni dei segnali che mi hanno posto sull'avviso di contattare il mio curante, che ha aumentato la dose di Seroquel per introdurre quindi uno stabilizzatore (sò che il principale ruolo è in quanto antipsicotico, ma vedo che è sempre più utilizzato anche nel disturbo bipolare) e l'ha quindi aumentato a dose di 50mg. Riprendendo il filo del discorso, dicevo che in questi ultimi giorni ho notato difficoltà di addormentamento e al risveglio, tendenza a dormire più del necessario, un pò di ritiro sociale, tutti segni che mi hanno portato, come dicevo, a contattare il mio psichiatria che proprio oggi ha introdotto questa variazione in aggiunta ad Haldol, Zyprexa, Xeristar e Anafranil. Il punto però centrale della faccenda è questo: in questi giorni e già prima notavo una fortissima indecisione sulle attività da intraprendere (nello specifico uno corso di pugilato piuttosto che uno di canottaggio e ancora prima un corso di chitarra piuttosto che uno sport) cosa che sul momento mi rendeva ben felice perchè si era attivata una molla che prima non c'era affatto, la cosiddetta "voglia di fare" che nei mesi precedenti era del tutto assente. Sul momento non vi ho prestato una grande attenzione, ma con il passare dei giorni quest'indecisione mi logorava dentro, era diventata quasi patologica! Non mi riuscivo a decidere, quasi fosse diventata una questione di vita o di morte scegliere PER FORZA qualcosa da fare, un'ideorrea sul cosa fare che mi occupava quasi le giornate .E poi non appena avevo deciso qualcosa s'insinuava nella mia testa e mi faceva cambiare idea. Le cito un passo del libro sul Disturbo Bipolare di tipo 2 che ho comprato qualche tempo fa: ".....Affetta da disturbo bipolare di tipo 2 continuò a dipingere,lavorava tutta la notte e vedeva il sole sorgere...E, come in un film, il suo sogno si realizzò, un gallerista vide i suoi dipinti e le propose di fare una mostra personale....Il suo sogno stava diventando realtà e una volta messi assieme i quadri, ogni volta che sceglieva quale esporre, cambiava idea. Accampò scuse su scuse fin quando il gallerista smise di chiamarla e non fece mai la sua mostra". Adesso forse con un minimo di lucidità in più rivedo che tale atteggiamento era senz altro esagerato! Tuttavia per contro ravviso un preoccupante down, che si caratterizza per l'appunto per quello che le dicevo prima. Sperando di "riuscire ad acchiappare la caduta per tempo" questa volta, Lei ritiene che anche quest'aspetto (quello dell'indecisione) debba essere fatto presente al curante? Ritiene inoltre che potrebbe essere considerato come un segno sfumato di ipomaniacalità o non dovrei attribuirgli nessun peso? E' un tratto che riscontra anche nei suoi pazienti in fase ipomaniacale o per l'appunto gli si potrebbe dare un'"interpretazione dinamica" e lasciarlo cadere?Infine la dose adeguata di Seroquel nel disturbo Bipolare è indicata a 100 o più? La ringrazio come sempre per la cortese attenzione, con la speranza di riuscire a sbrogliare anche questa matassa, cordialmente.
[#33]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.4k 988 248
Gentile utente,

La voglia di fare in effetti nel tempo diventa sempre più "fatua", cioè tante idee con una variazione di entusiasmo, ma una difficoltà nel passare all'azione.
Se c'è una parte di entusiasmo e di produzione di idee è umore, se c'è solo dubbio è più "ossessione".

Tre antipsicotici insieme mi sembrano un po' ridondanti.
[#34]
dopo
Attivo dal 2012 al 2015
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Gentile dott. Pacini,

Le scrivo ancora per aggiornarLa e per chiederLe urgentemente riguardo una questione. Il mio curante ha deciso definitivamente di introdurre uno stabilizzatore, cioè il Lamictal a dose di 150 mg die. Successivamente per sbloccare questa situazione di stallo ha introdotto il noritren, con dosaggio di 3x25 mg die. Io naturalmente ho seguito le indicazioni senza discutere, ma mi è presa un' enorme paura di un eventuale crisi serotoninergica, che temo possa essere causata dall'interazione di Xeristar (60 mg die) Anafranil (75 mg die) e appunto il Noritren 3x25 mg die. Secondo Lei c'è effettivamente un rischio simile? La ringrazio come sempre per la cortese attenzione.
[#35]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.4k 988 248
Gentile utente,

Più che altro quell'associazione mi sembra "ridondante", nel senso che associazioni di tre antidepressivi con meccanismo simile, di cui due triciclici non a dose piena ma a dose contenuta (75 mg di noritren e 75 mg di anafranil) sembra troppo complicata e poco efficace contemporaneamente. Inoltre lamictal 150 viene introdotto con gradualità presumo (150 mg come dose iniziale ha un rischio di reazione cutanea), e l'introduzione contemporanea di stabilizzatore più terzo antidepressivo potrebbe contrastare l'azione dello stabilizzatore stesso.
[#36]
dopo
Attivo dal 2012 al 2015
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Gentile dott, Pacini,

La ringrazio come sempre per la pronta risposta. Io però devo essere sincero con Lei, questa variazione l'ho introdotta io, ed è questo il motivo di questa grande paura, perchè in effetti la variazione non è stata ordinata dal curante, e non sapevo a cosa andavo incontro. Tuttavia sono subito rientrato e ho capito che non era una buona strada quella intrapreso ed ho sospeso oggi stesso questo "tentativo".Il problema dottore è che mi trovo in una situazione già vissuta troppe volte, mi stò trovando a ricadere in un baratro e ho tutte le prime avvisaglie di ciò. Quindi ho optato, per evitare future ovvie sofferenze, di ricorrere a questo tentativo. Un precedente psichiatra consultato, che non è quello che mi ha in cura, mi disse che questi frequenti "tentativi" erano la spia di una "disregolazione affettiva" e che poco importava secondo lui di sapere se verso l'alto o verso il basso. Quindi un ulteriore spia di disturbo bipolare. Secondo Lei questi possono essere i prodromi di una fase depressiva del disturbo. Ultimamente in effetti avevo cominciato a fare molte più cose e Le avevo anche scritto di quella indecisione che sfiorava il patologico. E' forse che adesso stà iniziando il crollo vero e proprio? E se questo dovesse essere non è forse sintomo di una situazione non ottimamente stabilizzata come leggo in molti interventi Vostri sul disturbo bipolare? E quindi 150 mg di Lamictal in effetti sono un pò pochi per tenere sotto controllo il tutto? Le posso dire che comunque sono stati introdotti gradualmente e non tutti insieme. La ringrazio come sempre per l'attenzione e mi scuso per il precedente intervento.
[#37]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.4k 988 248
"questa variazione l'ho introdotta io"

Mi sembra un controsenso che manipoli la cura e poi si ponga il problema della tossicità. Non è in grado di ideare una cura, né di ritoccarla. Faccia riferimento a un medico e alle cure che le sono state prescritte.
E' ovvio che corre dei rischi se si comporta così, purtroppo evidentemente si ritiene in grado di ragionare sulle medicine, e invece è un errore madornale, che affligge soprattutto le persone dotate di una certa intelligenza.
[#38]
dopo
Attivo dal 2012 al 2015
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Gentile dott .Pacini,

Le riscrivo e prima di tutto la ringrazio per il complimento indiretto, ma in realtà è vero che forse per un eccesso di presunzione ho pensato di saper dove "mettere mano", mentre invece è chiaro che non può essere così. Comunque l'aggiorno sulla situazione, il mio curante ha deciso di aumentare l'Anafranil a dose massima 225 mg (!!), di introdurre seroquel a rilascio prolungato per avere un'arma in più per debellare lo stato depressivo, attualmente a dosaggio 100 mg e come sempre gli altri farmaci di contorno. Lei pensa che tale strategia, cioè aumentare l'antidepressivo, addirittura a dose massima sia una strategia condivisibile? E se così fosse dopo quanto tempo mi dovrei aspettare ragionevolmente qualche miglioramento, le canoniche tre settimane o anche di meno? Lei avrebbe aumentato il seroquel e farlo arrivare a dosaggio terapeutico o avrebbe agito in questa maniera? M'interessa la Sua opinione. Cordialmente.
[#39]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.4k 988 248
Gentile utente,

anafranil a 225 non è ancora a dose massima, e seroquel rp può in effetti migliorare lo stato depressivo. Le dosi massime sono fatte per essere usate.
[#40]
dopo
Attivo dal 2012 al 2015
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Gentile dott. Pacini,
Le scrvo con urgenza perchè oltre ad informarLa sui recenti sviluppi della malattia sono successe alcune cose strane a cui i medici che mi stanno seguendo non riescono a dare risposta. Allora premetto che mi è stato finalmente diagnosticato il disturbo bipolare ormai una ventina di giorni fa, da un neurologo-psichiatra molto in gamba che dopo pochi minuti non ha avuto dubbi, considerando l'andamento del mio umore e la familiarità per il disturbo (mia nonna ne soffriva). La terapia impostata da subito però non ha compreso fin dall'inizio uno stabilizzatore, con l'idea presumo di inserirlo in seguito, passata questa fase depressiva piuttosto grave. La nuova terapia comprende Cipralex a 20 mg, Noritren 75 mg, Samyr ciclo di 20 giorni fiale ed un Lorans da 2.5 la sera. L'inizio non c'è male, dopo qualche giorno però ho iniziato a sentirmi più depresso, probabilmente per effetto dei farmaci stessi, tuttavia è accaduto un episodio molto strano più o meno 5-6 giorni fa: ero sul letto la mattina che mi disperavo, per la depressione, mi sentivo nervoso, un sacco di pensieri negativi, iper-depresso, al chè per calmarmi ho preso un lorans e su lmomento, dopo poco sono stato bene, non solo ho iniziato a riprendermi lentamente e aggiungendolo in terapia al bisogno (forse iniziandone ad abusare) mi sentivo più calmo e molto meno depresso, tanto che per tre giorni ho ripreso a fare vita normale. Il terzo giorno invece provando con la stessa modalità, cioè lorans e gocce di EN, che il dottore ha aggiunto vista la mia brillante risposta ad una dose maggiore di ansiolitico, dicevo, nonostante gocce e ben 5 lorans da 2.5 non riuscivo a togliermi quel senso di tensione interna, che non mi ha permesso di riuscire di nuovo ad affrontare la vita quotidiana, facendomi ricadere in crisi, crisi che stò nuovamente affrontando da due giorni a questa parte. Adesso sò che la terapia antibipolare dovrebbe includere uno stabilizzatore, però suppongo che il dottore volesse prima risolvere lo stato depressivo, cosa che non è ancora avvenuta (se non per quei brevi 3 giorni) forse anche a causa del fatto che sono "solo" 23 giorni di terapia antidepressiva e forse serve ancora qualche giorno in più. La questione però non termina, perchè io non mi sento semplicemente depresso, mi sento una tensione interna che mi provoca una sofferenza atroce, sembra che il tempo non passi mai e ormai a nulla più serve il lorans, sembra che io stia rientrando in quello "stato misto" o depressione agitata che mi caratterizzò a novembre e dicembre. Lei dottore cosa ne pensa di tutto ciò? In linea di massima sono condivisibili le scelte dell' attuale curante di rinunciare per il momento allo stabilizzatore o sarebbe stato necessario inserirlo immediatamente? Ma soprattutto vorrei una risposta a questo strano episodio di ripresa non graduale ma immediata(dalla mattina alla sera per intenderci) che è partita con l'assunzione di lorazepam, in cui speravo di aver trovato una salvezza e che invece si è rivelato insufficiente per i giorni a venire, quest'episodio come lo racconto io "il lorans mi ha risollevato dal letto" non riesce ad essere spiegato da nessuno, nè dal mio curante, nè dall'altro psicoterapeuta-psichiatra che mi segue (ormai solo per la parte psicoterapeutica). Anche se a onor del vero quest'ultimo aveva ammesso che la brillante risposta al lorans potrebbe essere segno che, come lui afferma da tempo d'altronde, la mia depressione sia solo la punta dell'iceberg e sia sostenuta da una base angosciata piuttosto forte, che per l'appunto è stata risolta momentaneamente con lorazepam che però evidentemente è talmente forte che nei giorni a seguire neanche questo è bastato più. Anche Lei la pensa così? Mi rinfrancherebbe molto avere un altro parere su quest'episodio. Inoltre, per concludere, ho letto il suo articolo sulla peculiarità della depressione bipolare e se non vado errato gli aspetti ci sono tutti e tre nella mia, ma soprattutto la "mixity" e la "switchity". Lei concorda che sia così dopo il mio scritto? La ringrazio come sempre per l'attenzione al mio caso. Cordialmente.
[#41]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.4k 988 248
Gentile utente,

La terapia di un disturbo bipolare deve includere di regola un farmaco antibipolare. Il resto, se mai, a volte non è necessario, perché in alcuni casi è più logico trattare alcuni dei sintomi depressivi in attesa che l'episodio cessi, piuttosto che usare farmaci pro-bipolari come gli antidepressivi, specie in assenza di uno stabilizzatore o di un antipsicotico.
[#42]
dopo
Attivo dal 2012 al 2015
Ex utente
Gentile dott. Pacini,

La ringrazio per la pronta risposta, ma riguardo la questione del Lorans che può dirmi? Cordialmente.
[#43]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.4k 988 248
Gentile utente,

Il lorans è un farmaco ad azione solitamente molto ben percepita nei soggetti con disturbo bipolare, anche oltre all'effetto ansiolitico ne ricavano anche un effetto antidepressivo, ma non dura, anche perché va incontro ad un fenomeno farmacologico di assuefazione.
[#44]
dopo
Attivo dal 2012 al 2015
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Gentile dott. Pacini,

Volevo aggiornarLa sulla situazione anche se sono passati diversi mesi. La situazione depressiva si è risolta con gradualità verso Luglio, grazie all'introduzione di Anafranil prima intramuscolo poi mantenuto tramite terapia orale, nel frattempo è stato introdotto il Carbolithium a dose di 2x300mg e nel frattempo veniva scalato il cipralex, che ho poi completamente sospeso a inizio settembre. Nel frattempo il Sycrest che era stato introdotto a Maggio alla dose anche di 15mg era stato scalato prima a 10 e poi come faccio attualmente 5 mg. La fase buona è durata da luglio fino a ottobre più o meno, se non qualche piccola crisi di non più di 2-3 giorni. I problemi sono iniziati un pò di tempo fa quando ci siamo accorti che la litemia era difatti molto bassa (0,35) abbiamo aggiunto una compressa da 300...quindi 3x300mg ma rimane comunque bassa (0,45) e, questa mi pare la prima cosa strana, il curante ha deciso che era comunque ai limiti del range e non riteneva di dovere aumentare il dosaggio, semmai aggiungere un altro farmaco al litio. Per questo avrei una prima domanda...è possibile che pure con 900 mg di litio la litiemia sia così bassa? E anche se fosse non si dovrebbe insistere con lo stesso per avere un effetto migliore? La situazione è poi degenerata qualche giorno fa, nel tentativo di alleviare questo senso di stanchezza e di incipiente depressione, che se fa caso al primo post di un anno fa, mi prende sempre in questo periodo, e appunto nel tentativo di alleggerire il carico il mio curante ha optato per sospendere il sycrest (5mg), ma la situazione è peggiorata stavo tutto il giorno a letto, e mentre potevo pensare ad un peggioramento della condizione, il curante ha pensato che in effetti potesse essere peggiorata proprio a causa della sospensione e l'ha quindi reinserito. Rimane però questo senso di depressione, che si manifesta con stanchezza, ipersonnia, scarsa volontà, diciamo non la situazione drammatica dell'anno scorso ma neanche bene! Quindi il medico ha deciso di aumentarmi un altra mezza pasticca di tavor, in aggiunta a quelle che già prendevo, per un totale di 5 mg di lorazepam. Ora io sò che l'assunzione di benzodiazepine in un arco di tempo continuato (5 mesi) non ha alcun razionale clinico, sia per questioni di dipendenza che per l'effetto vero e proprio che dopo tanti mesi non c'è più. Alla luce di queste considerazioni, io non sono psichiatra, però mi sembra non sia una decisione "saggia", la penso solo io così o anche Lei è d'accordo con me? Ritiene utile che esterni i miei dubbi allo psichiatra oppure proseguo con questo tentativo? La ringrazio come sempre per l'attenzione, cordialmente.
[#45]
dopo
Attivo dal 2012 al 2015
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Gentile dott. Pacini,

non sò se continui a rivedere mail per questo consulto, comunque per aggiornarLa ulteriormente ho qui i risultati dell'ultima litemia effettuata oggi 0,48...quindi rimane bassa. E oltre a questo volevo specificare altre cose che per mancanza di spazio non ho potuto specificare sopra. Questa ennesima ricaduta avviene sempre e solo in un senso, cioè quello depressivo, lo stesso prof. dopo ormai 6 mesi di storia clinica che ha a disposizione su di me, non ritratta la diagnosi di disturbo bipolare ma a parole sue "un disturbo bipolare si, ma formalmente una depressione ricorrente". Adesso io sò che anche nelle forme unipolari ricorrenti ci si avvale degli stabilizzanti, ma perchè non tenerlo a dosaggio congruo? Bah...E poi Lei mi sà spiegare perchè senza quei 5 mg di Sycrest io sono stato molto ma molto peggio, può un antipsicotico sospeso farmi stare peggio, non in termini di ideazione e contenuti di pensiero, proprio a livello umorale, come stanchezza, apatia più total? Dettò ciò dottore la ringrazio per l'attenzione che vorrà concedermi, cordialmente.
[#46]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.4k 988 248
Prosegue nel consulto che ha già aperto. Io vedo questi aggiornamenti, pertanto non apra consulti nuovi per proseguire, e soprattutto attenda la risposta, perché è inutile aprirne di nuovi, non velocizza comunque le risposte. I tempi sono gli stessi.
[#47]
dopo
Attivo dal 2012 al 2015
Ex utente
Gentile dott. Pacini,

La ringrazio per la risposta e mi scusi se ho aperto un altro post, ma ho pensato che dopo tanti mesi non giungessero più aggiornamenti. Comunque mi è chiara la risposta, sostanzialmente i problemi sono quindi 2, il primo è che il lorazepam a queste dosi è inutile oltre che dannoso e la litiemia potrebbe essere ancora alzata, anzi è auspicabile che sia alzata o sbaglio, mi conferma queste impressioni? Nel ringraziarLa come sempre per l'attenzione dimostratami, cordialmente.
[#48]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.4k 988 248
Gentile utente,

Sì, la litiemia a 0,45 di solito è troppo bassa per controllare bene un disturbo bipolare maggiore.

Vedo che però ha continuato ad aprire nuovi consulti, oltretutto con il termine "urgente" che le pregherei di non usare, non velocizza le risposte.
[#49]
dopo
Attivo dal 2012 al 2015
Ex utente
Gentile dott. Pacini,

Nel ringraziarLa per la risposta mi scuso per le più richieste aperte e definite urgenti, ma, come avrà potuto ben capire la situazione mi genera una certa angoscia. In questa situazione appaiono poco chiare diverse faccende. In primo luogo la litiemia che come sospettavo e Lei mi conferma è decisamente bassa per garantirmi un compenso. In secondo luogo l'uso inopportuno di benzodiazepine, peraltro a dosaggi molto generosi, per cercare di controllare a detta del mio curante un ansia di fondo, che sicuramente c'è (e ben si capisce immagino anche dalle richieste) ma che certamente non andrebbe curata con ansiolitici e che a lungo andare sò essere anche depressogeni! Per finire e questa è una questione su cui magari mi piacerebbe avere un Suo parere la presenza dell'antidepressivo che forse come tralaltro già successo in passato ha fatto sì che si perpetuasse il ciclo depressione-ipomania-depressione. E' possibile che questo avvenga? E che sia, oltre ai succitati problemi, la causa dei miei sempre più brevi periodi di benessere?? Perchè vede dottor Pacini leggo di pazienti bipolari, ma ne conosco anche che hanno sì delle ricadute, ma intervallate da lunghi periodi di benessere...un anno...anche due, anche qui sul sito leggo qualche stralcio di storie cliniche in cui i periodi di benessere sono ben più lunghi dei miei e questo mi crea un grande sconforto, da qui la necessità di chiedere più consulti. Ho comunque intenzione di chiarire le questioni, soprattutto l'ultima, con il mio curante sperando che il tutto prenda una piega migliore. La ringrazio ancora per la risposta, cordialmente.
[#50]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.4k 988 248
Gentile utente,

In effetti le terapie continuative con antidepressivi sembrano aumentare il numero di cicli. D'altro canto, non sono quelli i farmaci pensati per il disturbo bipolare. L'equivoco nasce dal fatto che indicare un farmaco ccme utile nelle depressioni significa non sapere però quante di quelle depressioni diverranno ipomanie, manie, specie quando sono dei "primi episodi". Togliere gli antidepressivi dopo anni di uso può essere non così semplice, specie per il legame psicologico che si instaura, spesso anche perché le risposte sono rapide ad ogni episodio, cosa che non dovrebbe essere, e sono però instabili.

Il disturbo bipolare è una patologia che si manifesta in più fasi: depressiva, maniacale o mista. Scopriamo i sintomi, la diagnosi e le possibili terapie.

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