Psicoterapia e cura farmacologica

Buongiorno, vi scrivo perché vorrei esprimere alcuni dubbi, in pratica da quasi 4 anni ho perso la serenità, all'inizio ho avuto quella che ritengo depressione, causata secondo me da motivi esogeni(malattia di mia madre) ed endogeni (che riversavo su relazione sentimentale e lavoro) sono andato da uno psichiatra ma non c'è stata una diagnosi precisa ne una cura orgnica, comunque dopo circa 5/6 mesi sono migliorato mi sono laureato ho conosciuto un'altra ragazza con cui mi sono comportato come con la mia ex (ovvero non sono convinto/soddisfatto della relazione ma non riesco a chiuderla e tutt'ora sono ancora con lei) dopo due anni di lavori moooolto precari ho deciso di fare un master a Milano durante il quale ho ritrovato un po' di serenità (mi sono trovato in un ambiente internazionale e stimolante e ho rivisto un obiettivo) ora sono di nuovo in una situazione instabile in quanto sta finendo il master ed in più mi sento ancora "bloccato" in questa situazione sentimentale. Diciamo in generale non sono sereno e non amo stare da solo (mi annoio molto, soffro la noia, mi sento triste) però sto abbastanza bene salvo ogni 5/6 mesi in cui mi capitano 10/14 gg di "depressione o ansia" in cui sto particolarmente male, in particolare insonnia ed in questi periodi prendo 1mg di Minias per dormire anche se raramente mi sveglio riposato, inoltre l'andamento non è costante durante il giorno, sto meglio al pomeriggio e (a volte) sera e peggio la mattina. L'ultima volta è stata a giugno e riguardava la mia situazione settimanale ora sono di nuovo in periodo buio e riguarda un po' tutto.
Stufo di questa situazione mi sono finalmente rivolto ad una psicologa dove ho fatto due sedute. Ora però ho dei dubbi. Possono i miei disturbi esser originati da una causa organica? Una cura farmacologica in parallelo rispetto alla psicoterapia potrebbe aiutarmi? La psicoterapeuta da cui sto andando non pare molto propensa a darmi una diagnosi precisa, è normale?
Scusate se sono stato confuso, spero abbiate capito. Grazie mille per la collaborazione.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 990 248
Gentile utente,

La causa organica è un falso problema. Il cervello è comunque organico, se mai la distinzione va fatta tra un disturbo inteso come perturbazione temporanea, duratura o evolutiva, cioè in altre parole va definito il disturbo con le sue caratteristiche di prognosi (previsione della sua evoluzione futura). I fattori rimangono fattori, più che una diagnosi causale si fa una diagnosi formale di come il disturbo si configura, e in base a questo si decide la cura.
La diagnosi va fatta principalmente per sapere con cosa si ha a che fare. La ricorrenza di 15 gg ogni 6 mesi che rispondono ad un semplice ansiolitico indica comunque una situazione che per adesso è in relativo equilibrio, l'importante è chiarire qual'era il punto di partenza.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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dopo
Utente
Utente
Mi scusi ma non ho capito bene, cosa intende per punto di partenza? cosa mi consiglia di fare praticamente? Grazie
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 990 248
Gentile utente,

La diagnosi di partenza intendo. Una visita psichiatrica è opportuna.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Gentile utente,

l'assunzione di Minias non è in ogni caso consigliabile nel lungo termine in quanto potrebbero strutturarsi fenomeni di dipendenza ed assuefazione.

Allo stato attuale, sarebbe opportuno un inquadramento diagnostico preciso ed una valutazione specialistica psichiatrica.

https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/

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dopo
Utente
Utente
Il Minias lo prendo solo al bisogno (spesso mezza pastiglia) e per non più di qualche giorno, sono conscio del fatto che non sia il corretto utilizzo però vorrei specificare che la scatola attuale (in cui sono presenti ancora 10 pastiglie) dura da circa un anno.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Non è comunque consigliabile una autogestione di una benzodiazepina che è solo sintomatica e non risolutiva.

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