Disturbo della personalità n. a .s

Gentile dottore, ho letto il referto che mi è stato dato sulla cartella clinica al reparto psichiatria del Forlanini a Roma ed è : "disturbo della personalità n. a. s".
Mi sono stati prescritti i seguenti farmaci: Abilify 15 mg la mattina, Zyprexa 5 mg la sera. Lo Zyprexa verrà sospeso in seguito e prenderò solo l' Abilify.
Vorrei però avere altrio pareri, per cui vi parlo dei miei sintomi.
Innanzitutto sto male dal 2000 in seguito ad un' aggressione e minaccia di morte da parte di un tizio che mi ha invitata a pranzo in un ristorante e, fuori dal ristorante mi ha aggredita verbalmente e con " lo sguardo". Da allora io rivedo lui questo " nemico immaginario" in tutte le persone di sesso maschile compresi a volte mio padre ed i miei fratelli. Cioè penso che questo " nemico immaginario" voglia comandarmi, umiliarmi, offendermi, assoggettarmi con la violenza, la freddezza e la negatività ( e nel pensarlo lo " richiamo" nel senso che mi sembra davvero di essere trattata in tal modo )Una sorta di " padre padrone" che mi aggredisce all' improvviso (immaginario??)" lasciandomi in una condizione di stupore (stupor???).
Ho , inoltre sintomi fisici: sono apatica, il corpo non reagisce ai comandi della mente, ho gli arti completamente irrigiditi, credo di essere leggermente " catatonica" nel senso che sento braccia e gambe come " pesi morti", non riesco più a sentirmi , nè il mio corpo nè la mente, non ho quasi più desiderio sessuale, sono incostante e disorganizzata. Ecco una parte dei miei sintomi. Voglio una diagnosi e voglio collaborare per trovare una risposta a questo mio malessere e guarire. Grazie. Paola
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Dr. Giuseppe Nicolazzo Psichiatra, Psicoterapeuta 2.2k 80
Gentile Utente,
l'acronimo n.a.s. sta per "non altrimenti specificato", il disturbo di personalità dovrebbe definire più una condizione che una vera e propria malattia.

Non dice il motivo del ricovero, comunque la terapia prescritta necessita di controlli regolari che se non li sta già facendo può effettuare presso il Centro di Salute Mentale del suo territorio; nel rapporto continuo con lo psichiatra e l'equipe curante troverà le risposte alle sue legittime domande.

Cordiali Saluti

Dr G. Nicolazzo
Specialista in Psichiatria
Psicoterapeuta

[#2]
dopo
Attivo dal 2007 al 2008
Ex utente
Gentile dott. Nicolazzo grazie per la repentina risposta. Vorrei però qualche delucidazione in più sui miei sintomi, soprattutto questo " torpore" del corpo, il non sentirmi le braccia ( soprattutto) e le gambe . Sento cioè il corpo come un " peso morto". Specifico che prima della malattia, invece, sentivo molto la " fisicità".
Inoltre a volte non riesco a " riconoscere" i miei familiari di sesso maschile, cioè penso che siano altre persone che vogliono farmi del male o che non considerano il mio bisogno di aiuto.
Il tutto è iniziato nel 2000 ed io sinceramente sto perdendo la mia autosufficienza oltre che pazienza a causa di questi sintomi.
L' apatia è dovuta , naturalmente, a questa mancata " fisicità" e prontezza di riflessi. E' giusta la diagnosi che mi è stata fatta o si tratta di qualcosa di più grave? (poichè non riesco a " comunicare" bene i sintomi al mio psichiatra, per iscritto riesco a comunicare meglio e quindi li sto comunicando a voi).
Grazie.
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Dr. Giuseppe Nicolazzo Psichiatra, Psicoterapeuta 2.2k 80
Gentile Utente,
se non riesce a "comunicare bene" con il suo psichiatra questo è un problema che va superato, come Le ho detto più sopra le risposte corrette potrà averle solo dallo psichiatra che la sta curando, qui possiamo fare solo informazione che si spera sia utile.

Cordiali Saluti
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Dr. Gabriele Tonelli Psichiatra, Psicoterapeuta, Perfezionato in medicine non convenzionali, Neuropsichiatra infantile 327 11
Presumo che il "comunicare" i sintomi via computer Le possa sembrare più facile grazie alla assenza di un reale interlocutore di fronte a Lei. Tuttavia la maggior parte della comunicazione avviene in maniera non verbale, per cui la migliore comunicazione possibile è quella, anche se ovviamente più faticosa, espletata viso a viso.
In ogni caso se il Suo psichiatra, che presumo sia di sesso maschile, La mette a disagio, perché non prova a parlarne o direttamente con Lui, o ad un altro operatore del Servizio chiedendo di poterLo sostituire con un altro. Non c'è nulla di male, può succedere e, in genere, se i motivi sono concreti non ci sono motivi di ostacolo alla cosa.

Cordiali saluti

Gabriele Tonelli

Dott. Gabriele Tonelli
Psicoterapeuta,Master in Psicopatologia e Scienze Forensi,Segr.Redazione PsychiatryOnline It,Medico di Categoria. C.T.U.

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dopo
Attivo dal 2007 al 2008
Ex utente
Il mio malessere fisico che ho descritto sopra, a volte non mi permette di parlare per mancanza di forze. E mi sembra che lo psichiatra a volte ti " costringa" con delle domande a parlare in maniera un pò " inquisitoria".Lo so che è un modo per cercare di capire i sintomi,di studiare la persona... ma il malessere fisico agli arti che ho descritto, la sensazione di " corpo addormentato o assente" ed i dolori di testa che ho si calmano solo con il totale silenzio intorno a me e stando io, a mia volta in silenzio per mancanza di forze.
Questo voler costringere per forza le persone a parlare mi sembra una tortura. Qui ci devono essere cause a questi tipi di malessere ancora sconosciute!
Io per conto mio essendo una persona che ama la cultura, mi sto facendo per curare me e per sete di conoscenza, una cultura sui malesseri psichici, in particolare sulla " demenza precoce".
Mia nonna era stata colpita da disagio psichico, esiste un' ereditarietà? Sicuramente esiste perchè ho sintomi uguali ai suoi.
A che punto sono gli studi?